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Autore: Rota    24/10/2012    3 recensioni
[Kasamatsu Yukio x Kise Ryota]
Quattro pareti chiuse e una banale scusa come quella dello studio avevano reso Yukio sicuro di sé quel tanto da prendere l'iniziativa per la prima volta e abbandonarsi, senza troppi problemi, alle sue reali pulsioni verso il fidanzato. Lo ricercò, quella volta, prendendolo abbastanza alla sprovvista che sulle prime l'altro non pensò neppure di reagire in un qualche modo. Perché seduto ancora al tavolino di casa Kasamatsu, biro in mano e quaderno di matematica aperto, mai avrebbe pensato di essere baciato all'improvviso – anche se lo aveva visto, poco a poco, avvicinarsi a lui, nella dolcezza e nella semplicità di una persona che agisce senza la malizia delle brutte esperienze.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Ryouta Kise, Yukio Kasamatsu
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Oh capitano, mio capitano'
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*Autore: margherota

*Titolo: Oh capitano, mio capitano – Nome

*Personaggi: Kise Ryota, Kasamatsu Yukio

*Generi: Introspettivo, Romantico

*Avvertimenti: Shonen ai, What if...?, Flash fic

*Rating: Giallo

*Dedica: A quella santa donna che è la Danna (L)

*Note: Diciamo che d'ora in poi invece che “sentimentale” ci sarà “romantico”, perché effettivamente la cosa si sta spingendo sempre più in là XD

 

 

 

Quattro pareti chiuse e una banale scusa come quella dello studio avevano reso Yukio sicuro di sé quel tanto da prendere l'iniziativa per la prima volta e abbandonarsi, senza troppi problemi, alle sue reali pulsioni verso il fidanzato. Lo ricercò, quella volta, prendendolo alla sprovvista tanto che sulle prime l'altro non pensò neppure di reagire in un qualche modo. Perché seduto ancora al tavolino di casa Kasamatsu, biro in mano e quaderno di matematica aperto, mai avrebbe pensato di essere baciato all'improvviso – anche se lo aveva visto, poco a poco, avvicinarsi a lui, nella dolcezza e nella semplicità di una persona che agisce senza la malizia delle brutte esperienze.

Kise lasciò andare ciò che aveva in mano e ricambiò l'attenzione, circondandogli piano con un braccio le spalle e socchiudendo gli occhi. Il viso rosso di lui era così vicino che quasi ne sentì il calore, le labbra morbide sulla sua bocca indaffarate e goffe, esattamente come le sue: a nulla poteva valere l'esperienza di una discreta vita amatoria quando, appresso, sempre avevi il soggetto reale di ogni romantica fantasia intima.

Yukio lo spinse un poco indietro e docilmente Kise si lasciò stendere, su un tappeto appena duro e qualche cuscino raccolto per l'occasione. Kasamatsu si allontanò da lui solo per guardarlo bene in faccia, nonostante l'imbarazzo. In realtà, anche Ryota aveva lo sguardo languido e nei gesti pare meno controllato di quel che voleva sembrare, in specie quando socchiuse le labbra e lo chiamò, allungò le braccia e gli prese con entrambe le mani il volto per indirizzarlo verso il proprio.

-Yukio...-

Avrebbe voluto dirgli di portare rispetto ad un senpai, di non usare il suo nome come se nulla fosse – che era così terribile e assurdo sentire quelle poche lettere sulle labbra di Ryota che gli venne voglia di soffocarlo con un cuscino. Però sorrideva ancora, e ancora lo chiamava, imperterrito nel suo sbaglio tanto indisponente; splendido, forse più del solito, proprio per quelle guance appena colorate e i capelli tutti spettinati.

Kasamatsu si piegò in avanti e infilò le dita nella sua chioma, accarezzandogli i capelli con una sorta di gentilezza un poco rude, poco abituata ad essere mostrata. Gli fissò la fronte senza guardarlo davvero, stranamente incuriosito dalle pieghe che i ciuffi chiari prendevano ad ogni sua mossa. Fu quando l'altro lo chiamò di nuovo che si decise a guardarlo negli occhi: divenne ancora più rosso ed assunse un'espressione tesa.

Si accorse del suo respiro non troppo calmo, che nel gonfiare di fiato il petto e la pancia il suo corpo si incastrava perfettamente al proprio. Il calore delle cosce attorno alla vita si fece più presente quando l'altro si mosse appena, cercando una posizione comoda, senza poterlo nascondere più. E la pelle emanava uno strano profumo dolce.

Lo guardò negli occhi, serio.

-Ryota...-

Poi fu di nuovo bello, bellissimo, continuare a baciarsi.

   
 
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