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Autore: ellacowgirl in Madame_Butterfly    24/10/2012    2 recensioni
Kenpachi Zaraki è un uomo combattivo, violento, a volte crudele, che ama lo scontro più di qualsiasi altra cosa, pur conservando la fedeltà come saldo principio.
Questo è ciò che si sa di lui ma cosa accadrebbe se, un giorno, si trovasse davanti ad uno di quei problemi che, prima o poi, tutti gli uomini devono affrontare?
Un problema che non è una battaglia, un nemico troppo forte o una sfida insormontabile?
Saranno dunque i suoi compagni, capitani ed amici, ad aiutarlo in tale risoluzione, sempre che anche loro se ne intendano ovviamente…
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Retsu Unohana, Un po' tutti, Zaraki Kenpachi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Kenpachi's moments'
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Prequel di "I Was Here"


Ragazzi, abbiamo un problema!


Una giornata come tante, un sole sufficientemente alto nel cielo per rendere l’atmosfera non troppo fredda, ma nemmeno troppo calda.
La Soul Society pare tranquilla, nessun Hollow o Vizard o altro infiltrato clandestinamente per una sommossa, nessuna insurrezione popolare, nessun grido che interrompa un simile e pacifico silenzio.
«Chissà cosa vorrà il Capitano Zaraki… Non è da lui non risolvere una situazione da solo.»
Brontola uno shinigami abbastanza giovane, i capelli completamente assenti ed una lunga spada legata in vita, mentre il suo sguardo pare alquanto pensieroso.
«Sarà in una qualche crisi estetica, Ikkaku! Ci sarebbe da aspettarselo da una bruttezza come lui!»
Commenta in tutta tranquillità l’amico inseparabile di Madarame, il quale fa una leggera smorfia con fare altezzoso, almeno fino a quando non gli arriva un pugno ben assestato sulla mandibola.
«Non parlare in questo modo del Capitano, Yumichika!»
«Ahia! Va bene va bene! Oh, che permaloso…»
Si lamenta l’altro e così proseguono lungo la strada che dovrebbe condurli sino a Zaraki, o almeno il luogo dove la sua carinissima Luogotenente ha detto loro di andare.
«Madarame, Ayagasawa, come mai da queste parti?»
L’attenzione dei due shinigami si sposta sulla figura di un giovane dai capelli arancioni, il quale si sta avvicinando con passo tranquillo e quasi annoiato a loro.
«Ehi ciao Ichigo! Siamo stati chiamati dal Capitano Zaraki, tu invece?»
«Che strano, anche io sono stato chiamato da lui per un “problema”.»
Spiega facendo le virgolette con le dita, mettendo dunque ulteriori dubbi ai due giovani shinigami.
«Deve essere qualcosa di importante allora, meglio affrettare il passo!»
Si guardano con una certa determinazione, escluso il fanatico della bellezza che ancora sbuffa: ha seguito Ikkaku solo perché sono amici, sia chiaro, di quell’antiestetico di Zaraki proprio non gliene importa nulla!
Avanzano dunque ancora per qualche minuto, continuando a chiedersi di cosa si tratti sino a giungere dinnanzi ad un magazzino aperto, luogo d’incontro, dove all’interno notano già alcune figure.
«Siete in ritardo!»
Una voce piuttosto fredda e scocciata, quella giunge sino a loro, tanto che sussultano appena e solo dopo essersi avvicinati notano il Capitano dei ghiacci.
«Anche voi qui, Capitano Hitsugaya?»
Chiede con educazione il Luogotenente dell'Undicesima Compagnia, il quale riceve solo uno sbuffo in risposta dal giovane Capitano, mentre è la voce di un altro uomo a rispondergli, tanto di cappello e manto fiorellato.
«A quanto pare siamo stati convocati in tanti, eh?»
Commenta, sin quando i tre non giungono all’interno del capannone e notano la figura di Zaraki seduta su di una grande cassa, le gambe e le braccia incrociate ed il volto basso, freddo e pensoso.
«Che gli è successo?»
«Siamo qui appunto per scoprirlo, ma finchè non ci siamo tutti quello non parla!»
Si lamenta nuovamente Hitsugaya, per poi venire interrotto dal Don Giovanni per eccellenza.
«Mi chiedo perché siamo solo uomini, qui, le donzelle aiutano sempre a risolvere le questioni personali…»
«‘sta zitto, Kyoraku, che per non far venire Matsumoto sono diventato matto! Quella vuol sempre sapere tutto…»
Un riso generale a quella risposta seccata del capitano dei ghiacci, quando ecco che una testolina rosa sbuca in mezzo a loro, un sorriso grande e solare in volto.
«Io sono una femmina!»
Si lamenta, ed il capitano dell’Ottava compagnia sorride, intenerito.
«Scusami, piccolina, non ci avevamo pensato subito.»
«Kenpachi, ci puoi dire qual è questo “insormontabile problema”?»
«No no, Kennino parla solo se ci siete tutti!»
Dice la bimbetta rosa alzando un ditino, provocando uno sbuffo generale.
«E chi manca? Ormai ci siamo tutti!»
«Il Capitano Byakuya.»
«Certo, se aspettiamo i comodi di quello diventiamo vecchi!»
Commenta Ikkaku, ora più seccato e preoccupato di prima, tanto che nessuno lì ha davvero intenzione di aspettare e si rivolgono tutti dunque verso il Capitano dell'Undicesima.
«Capitano, la prego di spiegarci. Ha forse scoperto qualche minaccia che incombe su di noi?»
«O una nuova forma di Hollow?»
«O un nemico troppo forte?»
Le domande continuano, e continuano…
«Si è fatto battere da Ichigo?»
Alza un sopracciglio, il capitano, alla domanda di Ayagasawa.
«Cosa vorresti dire con questo?!»
«Che sei una checca antiestetica, semplice.»
«Guarda che si sconfiggo a mani nude!»
E la lite fra Ichigo ed il maniaco della bellezza si instaura, una vena di nervosismo comincia a pulsare sulla fronte di Hitsugaya mentre Ikkaku continua a fare domande e Shunsui scuote sconsolatamente il capo.
In quella confusione generale, Zaraki non ha fatto una piega, non sembra voler parlare sin quando la voce squillante della sua Luogotenente non attira l’attenzione di tutti.
«Kennino è innamorato!»
Silenzio. Solo silenzio.
I due litiganti si fermano immediatamente, Hitsugaya trattiene un sussulto, Kyoraku alza il cappello con fare soddisfatto ed Ikkaku ormai si mette a piangere.
«COOOOOOOOSAAAA?!?!»
Un urlo generale si alza dinnanzi a quell’affermazione detta con tanta non-chalance da Yachiru, la quale resta tutta sorridente e contenta al centro del gruppo.
«Yachiru, ‘sta zitta ogni tanto!»
Bofonchia Zaraki, il quale non si è ancora mosso da quella posizione, né ha alzato lo sguardo, almeno sino a quando non è una nuova figura a fare la sua entrata.
«Allora direi che il problema è alquanto grave…»
L’attenzione si sposta sul nobile Kuchiki, il quale osserva con indifferenza la figura dei compagni, mentre resta immobile sull’entrata.
«Ecco, ci mancava proprio solo lui…»
Commenta Hitsugaya tra sé e sé, mentre Ikkaku è ancora troppo sconvolto per distogliere l’attenzione dal suo capitano.
«Capitano… è… la verità?»
Zaraki non dice ancora nulla, quando è il fare solare del capitano dell’Ottava a sollevare un po’ il morale generale.
«Non è quella la domanda giusta da porre, Madarame!»
«E quale sarebbe, signor esperto in amore?»
Sbuffa Ayagasawa, mentre ora tutti sono rivolti verso quel cappello fin troppo largo.
«La domanda giusta è: chi è lei
Questione di pochi attimi, prima che le lampadine si accendano sulla testa di tutti i presenti e si riuniscano, cominciando a fare proposte.
«Potrebbe essere Nanao, che dite?»
«La MIA Nanao-chan non si tocca!»
Puntualizza il capitano dell’ottava con una certa decisione.
«Allora sarà sicuramente Matsumoto, con quelle tette che si ritrova…»
«Ma guardate tutti il seno della mia Luogotenente?»
Si lamenta Hitsugaya, seccato.
«E’ un po’ difficile non notarlo, Capitano Hitsugaya…»
«E se fosse Rukia Kuchiki?»
«Rukia?!»
Domandano in coro Ichigo e Byakuya, scambiandosi momentaneamente uno sguardo di sfida, per poi tornare alle supposizioni di gruppo.
«Hinamori è troppo piccola, Orihime troppo debole, Soifon è… si, insomma, avete capito.»
Le supposizioni continuano, dunque, almeno fino a quando Zaraki irrompe nel bel mezzo del gruppo, prendendo tutti quanti sotto braccio, chi per i capelli, chi per un piede, chi per il naso…
«Ora basta! Qui non siamo a Beautiful, ve la mostro e fine!»
Sentenzia seccato, e così parte col gruppone appresso, mentre la sua Luogotenente saltella tutta contenta dietro al Capitano.

 

*****


Una distesa di fiori, un giardino pressochè immenso nel quale vi sono alcuni sentierini che conducono tra le diverse aiuole.
Sembra sia abitato da ogni tipo di pianta, curativa o solo decorativa, mentre due donne vi passeggiano tranquillamente, portando un cesto nel quale ripongono ciò che gli serve.
«I fiori di Loto sono particolarmente belli, quest’anno… Non trovi anche tu, Isane?»
Una voce dolce e tranquilla, tanto che la Luogotenente della Quarta Compagnia volge un sorriso spontaneo alla sua Capitano, la quale sembra concentrata sui magnifici fiori bianchi che le stanno accanto.
«Ha ragione, Capitano Unohana.»
Intanto, a qualche metro da loro, nascosto dietro al muro di cinta di quel parco, il gruppo di uomini osserva quella scena con gli occhi pressochè fuori dalle orbite, per lo stupore e quant’altro.
«Il Capitano Unohana?!»
La voce estremamente stupita di Ikkaku viene zittita con fare burbero dal suo capitano, il quale gli tappa la bocca mentre resta un poco dietro agli altri, sempre con espressione buia e pensosa in volto.
Ichigo, Ikkaku e Yumichika sono invece addossati alla parete per sbirciare meglio le due donne e cercare di comprendere per quale assurdo motivo a Zaraki dovrebbe piacere quella donna.
«Io non capisco, Zaraki. Quella donna non ha nessun tratto simile a te, come puoi esserti innamorato di lei?»
Domanda Hitsugaya, ancora perplesso, ma nessuna risposta viene data dal capitano dell'Undicesima, ancora chiuso nel suo religioso silenzio.
«Senza contare che siete Capitani ormai da diversi secoli… Non ti è mai passato per la testa di parlarle in modo diverso dal solito fare burbero?»
Domanda Byakuya con una certa freddezza, tanto che riceva solo uno sbuffo come risposta.
«Te che ne vuoi sapere, di donne.»
«Più di te sicuramente.»
Si lanciano uno sguardo ben poco promettente, i due, quasi dovessero sfidarsi da un momento all’altro ma ecco che il capitano dell’ottava interviene con le sue perle di saggezza da uomo vissuto.
«L’amore non ha una motivazione, Kuchiki! Ora, ciò che è importante è che Zaraki conquisti il cuore della nostra Unohana…»
Silenzio per qualche attimo, una specie di riflessione generale, interrotta poi dal dire di Ichigo, abbastanza deciso.
«Allora siamo qui per trovare un modo sul come far innamorare Unohana di Zaraki, giusto? Diamoci da fare e troviamo delle idee!»
«Certo, se è nel desiderio del Capitano, dobbiamo pensare a qualcosa…»
«Come se per un antiestetico come lui fosse possibile conquistare una dolce creatura come il Capitano della Quarta!»
Commenta il maniaco della bellezza con molta non-chalance, almeno fino a quando non si ritrova la spada seghettata di Zaraki a due millimetri dal collo.
«Ripetilo ancora e ti faccio pentire di essere finito qui…»
Lo minaccia con un tono freddo e sadico, tanto che interviene Kuchiki spostando la spada del collega dal collo dello shinigami.
«Calma, calma. Dunque, qui abbiamo un esperto in donne, no? Qualche consiglio ce lo può dare.»
Asserisce in riferimento a Kyoraku, il quale scosta appena il cappello dal volto ed osserva tutti i presenti con un’espressione serena e soddisfatta.
«Fiori, miei cari. Sono ciò che le donne preferiscono.»
I presenti si guardano negli occhi per qualche attimo, per poi volgersi con disappunto verso il capitano.
«Fiori? Ma sono la cosa più banale!»
Commenta Ichigo con sicurezza, come se fosse lui l’esperto…
«E poi, ‘cazzo se ne fa dei fiori? Ne ha un giardino pieno!»
Sbotta Hitsugaya, mettendo in evidenza ciò che è abbastanza evidente a tutti.
«Allora una cenetta romantica?»
«Un tè?»
«Una giornata alle terme?»
Le proposte continuano a farsi avanti, fatta eccezione per Zaraki che continua a restarsene zitto e Shunsui che scuote sconsolatamente il capo.
«Come siete superficiali… Non sapete che i piccoli gesti sono quelli più apprezzati dalle donne? Loro hanno una certa sensibilità.»
Asserisce in tutta tranquillità, riportando il cappello calato sul volto, almeno sino a quando tutti gli altri non cominciano a guardarlo male, Ikkaku per primo che sembra aver preso la situazione sul serio.
«Adesso questo si mette pure a filosofeggiare…»
«Ikkaku, almeno lui ha una vaga idea dell’eleganza!»
«Ma quale eleganza e eleganza, Ayagasawa! Ci vogliono più fatti e meno parole!»
«Ehi, ma cosa fa il Luogotenente Kusajishi?»
A quella annotazione, lo sguardo dei presenti, Zaraki compreso, si volge poco più in là, verso una di quelle stradine bianche che conducono tra le varie aiuole di fiori: lì, una testolina rosa sta correndo rapidamente verso la figura delle due donne e manca poco perché le abbia raggiunte.
«Quali intenzioni avrà, capitano Zaraki?»
Ma non fa in tempo a volgersi dietro di sé che il capitano è già scattato in quella direzione, pronto per recuperare la Luogotenente in rosa che non si sa quale idea abbia in mente.
Tutti i presenti restano letteralmente di sasso, escluso Kuchiki che mantiene la sua impassibilità.
«Quella bambinetta lo farà impazzire…»
Commenta Hitsugaya con uno sbuffo, sedendosi a terra quasi dovesse guardare uno spettacolo, mentre il capitano dell’ottava fa semplicemente un sorriso compiaciuto da sotto il cappello.
«Ha semplicemente fatto il passo avanti che noi abbiamo esitato a fare… Ve l’avevo detto, che le donne servono in queste circostanze!»
Uno sbuffo generale, ciò che si ode come risposta a quelle parole, mentre tutti restano dietro l’angolo a sbirciare.

Nel mentre, la piccola Luogotenente ha già raggiunto Il capitano della quarta con la Luogotenente, motivo per cui entrambe le donne si voltano verso la piccola shinigami che corre con la spada sulle rotelline.
«Re-chan!»
La chiama, lei che dà soprannomi e suffissi a tutti, non curandosi della carica.
Isane si fa un attimo perplessa dinnanzi a quella confidenza o, come si suol dire, mancanza di rispetto, mentre Unohana si limita ad un dolce sorriso in direzione della bimba, tutt’altro che attenta ad una simile formalità.
«Buon giorno, Luogotenente Kusajishi.»
La saluta mantenendo quell’espressione affettuosa, quando ecco che la bimbetta si ferma a pochi passi da lei, sfoggiando un sorrisone a trentasei denti, coccoloso come non mai.
«Vuoi essere la mia mamma?»
Le chiede con assoluta naturalezza, tanto che sia Isane che tutti coloro che stavano ascoltando rimangono a bocca aperta, occhi sgranati ed uno stupore incomparabile.
La donna rimane appena perplessa dinnanzi alla richiesta della piccola, le labbra dischiuse in attesa di rispondere quando Zaraki arriva con fare tempestivo, prendendo Yachiru fra le braccia.
«Yachiru, non puoi andartene in giro a rompere la gente come cavolo ti pare!»
La rimprovera cercando di mantenere un tono serio, nonostante con la piccola non riesca a mostrarsi autoritario, forse per il legame profondo che li unisce.
«Chiedo scusa, Capitano Unohana.»
Dice in direzione della donna, cercando di comportarsi come suo solito nonostante l’incrociare lo sguardo con lei lo metta leggermente a disagio.
«Non si preoccupi, Capitano Zaraki. Sono anzi rimasta colpita dalla richiesta della vostra Luogotenente…»
Asserisce sempre in tono benevolo, volgendo l’attenzione sul sorrisone ancora ampio della bimbetta.
Sul momento, Kenpachi non può comprendere di cosa si tratti, così si fa appena più perplesso.
«Sarebbe?»
Chiede e questa volta è la piccola a rispondere, con la medesima euforia di poco prima.
«Voglio che diventi la mia mamma, Kennino!»
Inutile dire che Kenpachi sgrani gli occhi, mostrando un’espressione alquanto perplessa, oltre che preoccupata: possibile che tra le tante possibili affermazioni di Yachiro per farli avvicinare, si fosse inventata proprio quella?!
«Ehm… io a dire la verità non-»
Ma non fa in tempo a rispondere che la risata melodica quanto poco contenuta della capitano lo interrompe, risuonando più come una melodia che una risata in sé, considerando anche che la donna cerchi di contenersi e tenga una mano dinnanzi alle labbra.
«Mi scusi, capitano Zaraki…»
Asserisce lei mentre ancora sta ridendo, le iridi chiuse mentre il viso si fa appena più rosso.
Kenpachi resta lì, così, un misto di incanto per quel volto così sereno e delicato e di stupore per quella reazione che non comprende.
«Cosa c’è di tanto divertente?»
Chiede lui perplesso, e così la donna si contiene, riacquistando un certo contegno mentre un sorriso dolce viene mostrato alla Luogotenente rosa.
«La sua espressione disorientata, capitano Zaraki.»
Ammette, un volto delicato che, stranamente, lo incanta.
Ma si riprende subito, dopotutto lui deve cercare di essere il più naturale possibile, anche se gli risulta alquanto difficile.
«Beh preferisco farla ridere, che farla piangere!»
Ora è lui a sorridere, mentre a fatica cerca di tramutare quello che sarebbe un rarissimo sorriso cortese nel suo solito ironico e sadico. Tuttavia, non sembra riuscirgli molto bene, considerando che la donna dinnanzi a lui assuma un’espressione divertita quanto rasserenata.
«Ha ragione, le faccio i miei complimenti.»
Terribilmente democratica, terribilmente benevola, terribilmente amabile…
Scuote nervosamente il capo, Zaraki, dinnanzi a quel pensiero, tanto che si porta le mani sui fianchi, come se la sua struttura fisica non fosse già tre volte più imponente di quella della donna dinnanzi a lui.
«Beh, allora tolgo il disturbo, non vorrei peggiorare la mia reputazione adesso!»
Asserisce nuovamente con quel sorriso, tanto che la donna ricambia e stanno per salutarsi quando nuovamente la bimbetta interviene, insoddisfatta delle poche parole che si sono scambiati.
«Ma Re-chan, non mi hai ancora risposto!»
E questa domanda mette in difficoltà la donna, tanto che si fa appena perplessa, quando questa volta è Zaraki a rompere il ghiaccio, prorompendo con fare convinto ed approfittando della situazione.
«Ci risponderà questo pomeriggio, quando verrà a prendere il thè da noi… dico bene, capitano Unohana?»
Inutile dire che simili parole lasciano assolutamente perplessa Isane, la quale sbatte le palpebre più volte, quasi non avesse compreso ancora la situazione mentre la Capitano allarga il suo sorriso, regalandolo a Zaraki in segno di ringraziamento.
«Esattamente.»
Anche sul volto di Kenpachi, dopo quei secondi di attesa un poco snervanti, si fa largo un sorriso soddisfatto e così si porta la bimbetta rosa sulla spalla, salutando con un cenno del capo la donna dinnanzi a lui.
«Allora a più tardi, Unohana.»
«A più tardi, Zaraki.»
E così si congedano, Zaraki le volta le spalle e si dirige altrove, di nuovo verso la parete dove si trovano gli altri capitani ed amici, mentre la piccola Yachiru saluta Unohana muovendo la manina con fare esaltato e contento.

Una volta allontanatisi e tornati dietro alle mura di cinta, i due si ritrovano gli altri intenti a festeggiare, tanto che Ichigo e Ayagasawa si stanno scambiando un cinque mentre Ikkaku fa un leggero inchino dinnanzi al suo capitano, in segno di rispetto.
«Complimenti, Capitano!»
E riceve un sonoro pugno sulla mandibola, accompagnato da un sorriso sadico dell’uomo.
«E ti aspettavi che fallissi, deficiente?»
Commenta lui, in realtà contento come non mai, mentre persino Byakuya mostra un accenno di sorriso, appena accennato eh, che non si sforzi troppo il labbro!
«Alla fine i fiori tanto acclamati da Kyoraku non sono serviti.»
Asserisce con fare indifferente, mentre il capitano dell’ottava compagnia fa semplicemente un sorriso compiaciuto, alzando il cappello in direzione di Zaraki.
«Ma io avevo ragione sul fatto che le donne servano, dico bene Luogotenente Kusajishi?»
E fa l’occhiolino alla rosa, la quale ricambia con un sorrisone ampio e a quel dire Zaraki non può che sospirare, dovendo dargli ragione, almeno sino a quando Ichigo non si piazza davanti alla sua imponente figura con fare determinato.
«Allora, Zaraki, adesso che sarai entusiasta ci sfidiamo al’ultimo sangue?»
Lui sospira, con quel sorriso ironico e sadico che lo caratterizza, mentre porta la mano dinnanzi ad Ichigo, sulla fronte, lasciandolo interdetto.
«Mi spiace, mezza sega, non posso.»
E detto questo, con sole due dita lo scaraventa lontano, frantumando una serie di casse che si trovavano ammassate poco lontano. Tutti lo osservano perplessi, compreso Ichigo quando riemerge dalle macerie.
«Ehi, che diavolo ti salta in mente di colpirmi?!»
«Era la mia risposta alla tua domanda.»
«E perché non puoi?»
Zaraki volta loro le spalle, lasciando che il mantello faccia un ampio e teatrale giro su se stesso, mentre solo il capo è rivolto in direzione di Ichigo.
«Perché ho un tè da preparare, mezza sega! Quando ti troverai la morosa allora forse potrai sfidarmi!»
E detto questo, Yachiru saluta tutti con la manina, per poi scomparire assieme a Zaraki.
Ichigo resta lì, sconvolto e perplesso, per poi volgere lo sguardo in direzione di tutti gli altri.
«Ragazzi, dovete trovarmi una morosa!»

…e qui vi lascio immaginare il suicidio di gruppo! (xD)


Noticine:

Bene, direi che questo delirio mentale è finito xD
Spero che vi abbia divertito e, magari, fatto pensare un po’ ai sentimenti che un duro e combattivo come Zaraki può provare :)
Già, perché sono convinta che lui e Unohana possano davvero stare bene insieme! Magari non siete d’accordo, e sarei felice di sentire le vostre opinioni ^^
Ah, e avevo pensato di continuarla, magari fare una serie di one-shot su questa coppia, come fosse un continuo di questa, ma sono in dubbio... perciò accetto consigli!

Bye!

Vi consiglio la visione di questo piccolo video (non fatto da me), sulla coppia!

http://www.youtube.com/watch?v=VtMyEOBzkgs


 
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