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Autore: Il Saggio Trentstiel    24/10/2012    4 recensioni
-Va bene, va bene! Cosa vuoi che ti dica? Che sei stato tremendamente sfortunato e che quella lì è stata infida e cattiva?-
Red inarcò le sopracciglia.
-Preferirei un po' più di partecipazione e sincerità, se non ti dispiace.-
Green tornò a ghignare.
-Va bene... Sei stato un idiota: ti sei fatto mettere nel sacco come un dilettante qualunque, e sì che sai bene di cosa sia capace Blue!
Invece no, Red-Cuore-D'Oro vuole credere alla storiella strappalacrime della piccola ladra, e alla fine va a rimetterci uno dei suoi più grandi tesori!-

Primo approccio nel fandom *saluta*
Una Red/Blue nata dal nulla, più o meno: oh, precisazione.
Blue è il nome originale della protagonista femminile di "Pokémon Adventures": per non confonderla con il Blue dei videogiochi.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blue, Green, Red
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga
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Red sembrava un invasato.
Sì, addirittura più del solito.
Non faceva che camminare avanti e indietro per la stanza, sbuffare e, quel che è peggio, lamentarsi.
-Lo sapevo, lo sapevo! Sono stato uno stupido!-
Non posso darti torto, avrebbe voluto replicare Green: saggiamente, forse sperando di ridurre l'altro al silenzio, non replicò in alcun modo.
Purtroppo neanche questa ostentazione di indifferenza parve sortire l'effetto desiderato.
-Mi ha ingannato, e si starà facendo chissà quante risate alle mie spalle!-
Green si massaggiò le tempie con aria stanca: Red aveva sedici anni e si comportava come se ne avesse ancora undici...
-Come ho fatto a farmi fregare così? Perché mi sono fidato ancora una volta? Perché...-
-Perché non chiudi la bocca, una buona volta?- sbottò infine Green, abbandonando i vani tentativi di ignorare i lamenti e le proteste dell'altro.
Red si voltò a fissarlo con aria scandalizzata.
-Sono stato ingannato, raggirato, gabbato e derubato... E tu mi dici di chiudere la bocca?-
Green giocherellò con il ciondolo che riluceva al suo collo e parve ponderare la sua replica successiva: non poté trattenere un sorrisetto sarcastico mentre alzava lo sguardo sul – finalmente! – silenzioso amico.
-Ingannato, raggirato, gabbato... Sono tre sinonimi, lo sai?- lo dileggiò.
Di fronte al cipiglio sempre più marcato dell'altro fu però costretto a capitolare: levò le mani e alzò gli occhi al soffitto.
-Va bene, va bene! Cosa vuoi che ti dica? Che sei stato tremendamente sfortunato e che quella lì è stata infida e cattiva?-
Red inarcò le sopracciglia.
-Preferirei un po' più di partecipazione e sincerità, se non ti dispiace.-
Green tornò a ghignare.
-Va bene... Sei stato un idiota: ti sei fatto mettere nel sacco come un dilettante qualunque, e sì che sai bene di cosa sia capace Blue!
Invece no, Red-Cuore-D'Oro vuole credere alla storiella strappalacrime della piccola ladra, e alla fine va a rimetterci uno dei suoi più grandi tesori!-
La replica intrisa di sarcasmo – ma, nondimeno, estremamente sincera – non sembrò molto gradita a Red: tuttavia il ragazzo dovette rendersi conto che l'amico aveva ragione.
Era stato uno stupido.
Un credulone.
Il solito, ingenuo Red.
Sbuffò e incrociò le braccia: ci mancava solo che cominciasse a sbattere i piedi come un bambino in vena di capricci!
-Una cosa giusta l'hai detta: ha rubato uno dei miei tesori più grandi!- dichiarò, accantonando il fatto che Green avesse sarcasticamente utilizzato quelle parole: l'autore dell'ironica replica trattenne un sospiro esasperato.
-Red... Tutte queste lamentele, oltre a farmi scoppiare la testa, a cosa servono? Se sei così affezionato a un pezzo di metallo vai lì e...-
Si bloccò.
Red gli aveva puntato un dito contro e lo fissava con occhi spiritati.
-Non è un pezzo di metallo...- sibilò -È uno dei ricordi della nostra prima avventura!-
Il tono accalorato con cui aveva parlato strappò un rapido sorriso a Green: sincero, stavolta.
Non sarebbe mai cambiato: era cresciuto e – ma di questo non era poi tanto sicuro – maturato, ma dentro rimaneva lo stesso undicenne idealista e sentimentale che era diventato campione dell'Indigo Plateau cinque anni prima.
Tenero, forse, ma sicuramente un po' ridicolo.
Stava per replicare con una battutina pungente, quando notò l'espressione scaltra di Red, un'espressione che non preludeva a nulla di buono.
-Ho un piano!- annunciò sinteticamente questi.
Green ebbe solo il tempo di pensare un mesto “Come volevasi dimostrare” prima che l'amico lo afferrasse per un braccio e lo trascinasse fuori da casa sua, preda di chissà quale raptus di infantilità.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-Ripetimi perché sono qui a congelarmi dietro un cespuglio.- bisbigliò Green in tono piatto, rabbrividendo a causa dell'ennesimo refolo di vento freddo.
Sollevò il bavero della giacca, riuscendo solo in parte a contrastare il gelo che lo attanagliava.
Red, apparentemente insensibile al clima tutt'altro che propizio ad una scampagnata notturna, non si degnò neanche di voltarsi.
-Perché sei mio amico e vuoi vedere la faccia di quella ladra quando le darò il fatto suo!-
Secondo Red per “dare il fatto suo” a Blue sarebbe bastato appostarsi lì nella Viridian Forest e attendere che la ragazza passasse di lì attirata da un misterioso bigliettino che le era stato recapitato.
Sì, al pari di un ragazzino delle elementari Red aveva spedito un biglietto anonimo a Blue, certo che la ragazza sarebbe stata attirata lì da quel misterioso e sfrontato invito.
-Non è geniale?- aveva commentato con una luce maniacale negli occhi mentre il suo Aerodactyl partiva alla volta della casa di Blue.
-Sarò ripetitivo...- parlò Green dopo un lungo silenzio, stringendosi ancora di più nella giacca -... Ma non sarebbe stato meglio andare a casa di Blue e risolverla in maniera civile e matura?-
Red fece un verso sarcastico.
-Civile e matura...- ripeté -... Due parole che non si addicono affatto a quella ladra!-
-Neanche a te.- commentò a bassa voce Green, tornando a sfregare le mani alla ricerca di un po' di calore.
Il silenzio era rotto solo dal vento e dagli sporadici bubbolii degli Hoothoot lì attorno: Red, immobile e silenzioso, osservava la radura antistante; Green, a sua volta, non staccava gli occhi di dosso all'amico.
Determinato come sempre, ma come sempre testardo.
Un po' gli invidiava quella costanza e quella voglia di non arrendersi mai – tranne quando, come in quel caso, non facevano che ridicolizzarlo o cacciarlo nei guai – e si era domandato il perché di tutta quella rabbia per uno scherzo innocente.
La sua mente fredda e brillante aveva ben presto trovato una risposta.
-Red...- cominciò con un ghigno -... Mi ripeteresti cosa hai scritto su quel biglietto?-
Il ragazzo si voltò verso Green, un'espressione interdetta sul volto: cosa stava tramando con quel sogghigno divertito sulle labbra?
-“Hai rubato il mio cuore. Incontriamoci alla prima radura della Viridian Forest stanotte.”- declamò senza vergogna.
Di botto, come se un'illuminazione divina lo avesse colpito, comprese.
Arrossì fino alla radice dei capelli e tossicchiò, imbarazzato.
Green era semplicemente deliziato dalla piega che aveva preso la serata.
-Un vero romanticone.-
Red prese un profondo respiro e, con voce nonostante tutto ferma, tentò di imbastire una risposta decente alle insinuazioni di Green.
Certo era che, come un idiota, si era cacciato da solo in quella situazione...
-Si tratta di una licenza poetica. Sai benissimo a cosa mi riferisco!-
Green annuì senza però disfarsi del suo ghigno beffardo e guadagnandosi una serie di fantasiosi insulti biascicati dall'altro.
Dopo altri interminabili e silenziosi minuti, senza preavviso Green si alzò in piedi: Red lo afferrò per l'orlo della giacca e tentò, senza successo, di farlo abbassare nuovamente.
-Abbassati! Vuoi che ti veda?-
Green gli lanciò un'occhiata impietosita.
-Qui non c'è nessuno, e se Blue è davvero intelligente come sembra non verrà. Me ne torno a casa, ma se tu vuoi rimanere qui ad aspettare il Grande Jumpluff*...- fece un gesto della mano che abbracciava la radura desolatamente vuota -... Fa' pure.-
Ciò detto, si voltò e imboccò il sentiero che conduceva a Viridian City.
Red lo osservò allontanarsi finché non fu inghiottito dalle tenebre, poi tornò a scrutare con attenzione la radura.
-Idiota... Che idee stupide si è messo in testa...- borbottò accigliato tra sé -Quella Blue crea sempre e solo problemi...-
-Da quando parli da solo?-
Il ragazzo balzò in piedi e, d'istinto, portò una mano alla Pokéball che conteneva il suo Venusaur: fu con un certo sollievo – e con una buona dose di sorpresa – che vide Blue sbucare da dietro un albero.
Sorrideva, quella ladruncola, e si avvicinava a Red senza alcun timore.
Giunta a pochi passi dal ragazzo si arrestò e si guardò attorno, come se stesse attendendo qualcosa: terminata l'ispezione dei silenziosi dintorni, tornò a rivolgere la sua completa attenzione a Red.
-Meno male, temevo che dicessi sul serio quando hai ringhiato “Appena la vedo la faccio congelare da Poli!”.-
Red arrossì nuovamente, ma trovò la forza di porre una domanda alla ragazza.
-Da quanto sei qui?-
Blue ci pensò su per qualche istante, poi tornò a sorridere.
-Abbastanza da essermi goduta lo scambio di battute tra te e Green! Sembrate una coppia sposata...-
Ridacchiò, indisponendo ulteriormente il suo interlocutore: il ragazzo le puntò un dito contro con fare accusatorio e avanzò di un passo.
-Basta scherzi e battutine, e basta furti! Rendimi ciò che è mio!-
Blue gli lanciò un'occhiata maliziosa.
-Intendi... Il tuo cuore?-
Mentre Red arrossiva per la terza volta e biascicava frasi incomprensibili, la ragazza infilò una mano nella tasca dei pantaloncini ed estrasse un piccolo oggetto rosa, metallico e lucente.
Red, ripresosi dall'ennesima ondata di imbarazzo scattò in avanti per afferrare la medaglia, ma Blue fu più rapida: schivò l'assalto del ragazzo e ripose l'oggettino in un luogo sicuro e, ne era certa, intoccabile.
Nella sua scollatura.
Rimessosi in equilibrio, Red fece in tempo ad assistere al gesto della ragazza: poi, basito, emise un basso lamento.
-Sei una maledetta strega, Blue...-
La ragazza scosse il capo, fintamente esasperata, e incrociò le braccia: Red non poté fare a meno di notare come quel gesto fosse volutamente provocatorio, visto che faceva apparire più grandi...
Sgranò gli occhi e si affrettò a tornare a fissare il volto della ragazza che, come si costrinse a ricordare, lo aveva derubato.
Blue gli si avvicinò ancora, rendendo quasi nulla la distanza tra loro: Red deglutì a vuoto.
-Secondo te...- sussurrò -... Perché ti ho rubato proprio quella medaglia?-
La Medaglia Anima.
Quella donatagli da Green.
-Perché essendo un demone volevi simbolicamente rubarmi l'anima?- tentò, ignorando la sensazione di calore che stava diffondendosi sul suo volto.
Blue ridacchiò.
-Fuochino... Ritenta se vuoi, e no...- aggiunse -... Non è perché te l'ha data Green.-
In nome di Mew, come faceva a saperlo?
-Chi te l'ha detto?- esalò Red, ormai completamente interdetto e quasi ammutolito.
-Green stesso. Ci siamo tenuti in contatto.-
A quella rivelazione Red sentì il sangue ribollirgli nelle vene e provò il bizzarro desiderio di spaccare la faccia al suo amico e rivale.
Questo pensiero doveva essersi riflesso sul suo volto, perché Blue inclinò il capo da un lato e buttò lì una domanda.
-Geloso?-
-Io?- si difese con foga eccessiva il ragazzo -Quando mai?-
Senza preavviso, Blue si alzò in punta di piedi e lasciò un bacio leggero sulle labbra di Red.
Facendogli perdere la testa.
Come se non aspettasse altro, il ragazzo circondò Blue con le braccia e la baciò a sua volta: con foga, bisogno, desiderio.
Blue non si sottrasse a quell'effusione, ma anzi rispose con altrettanta irruenza: le sue mani finirono ad artigliare il berretto di Red, facendolo cadere a terra e permettendole di intrecciare le dita tra i capelli corvini del ragazzo.
Allontanatasi da lui per riprendere fiato, un po' rossa in volto, Blue sorrise con aria astuta.
-Ora hai capito perché quella medaglia?-
Red sorrise a sua volta.
-Ovviamente per rivedermi!- scherzò, guadagnandosi un buffetto sulla guancia.
Risero insieme, guardandosi negli occhi.
A mano a mano che le loro risate si affievolivano, i loro volti tornavano ad avvicinarsi: quando la distanza tra loro fu quasi nulla, la magia fu spezzata dal sussurro di Blue.
-Meglio che vada, ora...-
Red non allontanò il volto da quello di lei né, tanto meno, allentò la presa sul suo corpo.
-Devi prima rendermi qualcosa...- sussurrò a sua volta, facendola sorridere.
Prima ancora che Blue potesse domandare “La medaglia?”, Red aveva ripreso a baciarla.
Il freddo sempre più pungente non li tangeva affatto; né li preoccupava il fatto di trovarsi in una foresta buia, alla completa mercé dei Pokémon selvatici.
C'erano solo le loro labbra che si cercavano, le loro mani che si stringevano.
Blue mordicchiò delicatamente il labbro inferiore di Red, insinuando nel contempo una mano sotto la maglietta nera del ragazzo.
Al contatto della pelle fredda di Blue con la sua, stranamente calda, Red sobbalzò: fu solo un attimo, poi lasciò che la ragazza gli accarezzasse voluttuosamente ogni centimetro di pelle.
Spinto da impulsi irrefrenabili fece per sollevare la maglietta di Blue, ma la ragazza lo bloccò.
-Non al primo appuntamento.- sussurrò con un sorriso divertito, sfiorandogli il lobo dell'orecchio sinistro con le labbra.
Labbra che scesero lentamente, lasciando una scia delicata di baci sulla gota morbida del ragazzo, poi sul suo collo.
Red lasciò che lei mordesse e lambisse con la lingua la pelle sensibile del collo, soffocando a fatica i gemiti di piacere che premevano per uscire dalla sua bocca.
Quando non ne poté più, fece delicatamente sollevare il capo alla ragazza e, divertito, si apprestò a ricambiare il favore.
Blue non fu brava come lui a trattenere i singulti e i gemiti eccitati: ogni morso e ogni bacio erano per lei come lame di pugnale incandescenti che la colpivano al cuore.
Non appena Red si scostò da lei, notò il segno violaceo sul collo di lui: sapeva di averne uno pressoché identico, ma la cosa in fondo non le dispiacque.
Posò un'ultima volta le labbra su quelle di lui, arretrando poi di qualche passo.
-Ora devo proprio andare. Potrebbe essere interessante rivederci, però...- aggiunse ammiccando.
Red si limitò ad annuire, ancora stordito.
Blue fece uscire il suo Ditto dalla Pokéball e, non appena questo si fu trasformato in un maestoso Pidgeot, gli saltò in groppa: fece un ultimo cenno di saluto a Red e gli lanciò un oggettino che il ragazzo afferrò al volo: la Medaglia Anima.
Un poderoso battito d'ali, e il Pokémon si levò in alto.
Non appena Pokémon e Allenatrice furono svaniti nel cielo notturno, un lungo grido di esultanza risuonò nella Viridian Forest.
Da quel giorno, Red avrebbe lasciato le sue medaglie in bella mostra sul davanzale della sua camera.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-Green?-
-Hm?- fu l'unica risposta da parte del giovane.
Un sorridente Red era comparso sulla soglia della sua camera, e Green sapeva cosa gli avrebbe chiesto di lì a qualche istante.
-Sai...- cominciò con un'esitazione poco convincente, visto il sorriso sornione che imperterrito gli incurvava le labbra -... Qualcuno ha rubato la mia Medaglia Cascata, e mi chiedevo se...-
-No.- lo interruppe lapidario l'amico -Non ti accompagnerò nella Viridian Forest, o lungo il Percorso 1 o chissà dove in attesa di questo qualcuno.-
Red fece una faccia imbronciata.
-Ma mi annoio, da solo!-
-Fai due chiacchiere con Saur o con Piku. Chissà, magari potranno sostenere una conversazione con te senza poi volerti uccidere.-
Ignorò l'espressione scocciata di Red e la sua uscita dalla stanza.
Tanto sarebbe tornato alla carica di lì a poco...
-Green?-
-Hm?-
-Sei proprio sicuro?-
Non si degnò neanche di rispondergli, distratto dal trillo del cellulare.
Afferrò il telefonino e sorrise scorrendo il breve messaggio.
 

Stringi i denti: da domani torno a Biancavilla :P


-Green?-
-Sì, ti accompagno! Oh, perché Blue ha dovuto rubargli anche il cervello?- borbottò poi tra sé.
Red ghignò vittorioso e si diresse in camera sua: la scatola contenente le sue medaglie – tra le quali spiccava per la sua assenza la goccia azzurra guadagnata a Cerulean City – era negligentemente posata sul davanzale, in bella vista.
A ben guardare però mancava un'altra medaglia.
La Medaglia Anima era infatti posata sul comodino accanto al letto, sopra a un foglietto con riportata una breve frase.


Ti ruberò il cuore fino all'ultimo pezzetto.


Red rilesse la scritta per l'ennesima volta e sorrise.
-Sfida accettata.-














La scelta della Medaglia Anima non è casuale: ricordate che forma ha? Questo spiega anche il perché Red abbia scritto un messaggio simile a Blue :)

* Il "Grande Jumpluff" è un omaggio ai "Peanuts": avete presente il Grande Cocomero? Ecco, Jumpluff è il Pokémon più cocomeroso che mi sia venuto in mente "^^

   
 
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