Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: Tinkerbell92    24/10/2012    2 recensioni
Avviso: La mia Trilly non rispecchia le caratteristiche di quella del telefilm, è resa semplicemente come la immaginavo per conto mio, visto che, come testimonia Tinkerbell - Parte 1, ho inventato il personaggio prima della messa in onda della seconda stagione.
***
Nel Mondo delle Fiabe, Trilly si ritrova costretta ad affrontare i problemi che derivano dall'essere una brava principessa, tra i quali, quello di mettere il bene del popolo davanti a tutto.
A Storybrooke, molti consigliano a Katherine di rifarsi una vita, dopo il divorzio, anche se la sua vita sentimentale non sarà affatto semplice.
(nb: alcuni personaggi della storia sono ispirati ai loro omonimi presenti nell'opera "Sogno di una notte di mezza estate", di Shakespeare).
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Archibald Hopper/Grillo Parlante, Nuovo personaggio, Regina Mills, Signor Gold/Tremotino, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'Tinkerbell'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

- Mondo delle Fiabe -

"Da questa parte! Dobbiamo essere ormai vicini!"

Un gruppo di creature magiche correva per i lunghi corridoi del castello della Regina. Folletti, elfi e nani, tutti armati di spade e picconi, procedevano inarrestabili, spazzando via chiunque sbarrasse loro la strada.
Al loro comando, c'era un giovane folletto, abbigliato con una semplice armatura, che volava a capo della fila, incitando i propri compagni.
Aveva perso l'elmo durante uno degli scontri con i servitori di Regina, lasciando esposta una bella massa di capelli castani scuri. Stringeva tra le mani una piccola spada d'argento, ed i suoi occhi neri brillavano come gemme, sotto le sottili sopracciglia arcuate.
Abbatterono l'ultima guardia con un colpo di piccone, ritrovandosi davanti a due immensi portoni di legno, chiusi da un catenaccio arrugginito.
Il giovane condottiero posò una mano sulle porte, chiudendo gli occhi. Concentrò al massimo i propri sensi, venendo scosso da un'improvvisa ventata di calore.
Indietreggiò leggermente, volgendosi stupito verso i propri compagni: "E' qui"
Uno dei nani si fece largo tra i compagni, assestando una tremenda picconata sulle vecchie catene scure, che cedettero di colpo.
I pesanti portoni si aprirono come per magia, quasi ad invitare i combattenti del Piccolo Popolo ad entrare.
Il folletto che stava a capo della spedizione fece per varcare la soglia, ma uno dei nani, l'unico che portava gli occhiali, lo fermò: "Aspettate, Principe Puck. Potrebbe essere una trappola. Non vi pare strano che sia stato così facile arrivare fin qui?"
Il ragazzo sorrise amaramente: "E' certamente una trappola, Dotto. Per questo sono qui io, al posto di Re Oberon. Spero solo che il nostro piano funzioni."
Entrarono cautamente all'interno della grande stanza spoglia, venendo accolti da uno sgradevole odore di chiuso. C'erano ragnatele e polvere ovunque, tanto che la camera sembrava essere stata abbandonata da più di cento anni.
Al centro della stanza, coperta da un drappo color porpora di dimensioni ridotte, c'era una piccola teca di vetro, posta in cima ad una specie di piedistallo dorato, alto circa un metro e mezzo.
Puck volò fino ad essa, togliendo il piccolo drappo con un solo gesto della mano.
All'interno della teca, giaceva il corpo esanime di una fata, alta poco più di trenta centimetri.
Aveva una carnagione molto pallida, che accentuava il contrasto con le labbra rosso sangue, la fronte alta e gli zigomi pronunciati. I lunghi capelli castani erano acconciati in un'eleborata pettinatura, tipica delle donne di alto rango. I suoi occhi erano chiusi, e le braccia distese lungo il corpo, avvolto in una sontuosa veste blu zaffiro.
Sul capo della fata, era posata una corona d'oro, tempestata di gemme.
Un mormorio di sorpresa si diffuse tra i piccoli guerrieri, mentre Brontolo, uno dei nani, si avvicinò lentamente alla piccola bara di vetro, fissandola assorto: "E' proprio lei... la Regina Titania!"
Puck annuì, sfiorando delicatamente il vetro: "Dobbiamo rimuovere il coperchio dell'urna. Poi, procederemo secondo il piano."
Un gruppetto di folletti si adoperò per aprire la piccola bara, facendo attenzione a non romperla. Una qualsiasi scheggia avrebbe potuto essere fatale per la dormiente.
Dotto consegnò un sacchetto di cuoio a Puck, chiuso da un sottile spago: "Ecco a Voi. Speriamo che funzioni."
Il giovane principe sospirò, aprendo il sacchetto ed estraendone il contenuto. Una manciata di polvere magica brillò nel suo pugno chiuso.
"E' il momento della verità"
Con un aggraziato gesto della mano, sparse la polvere di fata sul corpo della regina, recitando una formula magica in lingua elfica.
Si allontanò lentamente, osservando la pelle della regina che iniziava ad emanare un bagliore azzurrino, quello che la circondava sempre.
Fu questione di un attimo. Poi, all'improvviso, la regina aprì gli occhi, rivelando un paio di stupende iridi dal colore blu intenso.
Un mormorio di eccitazione si levò tra i presenti, mentre il principe Puck si inginocchiava davanti alla teca: "Mia regina"
Titania si alzò lentamente, guardandosi intorno colpita, mentre la folla di creature si inchinava al suo cospetto. Posò poi lo sguardo sul giovane condottiero, facendogli alzare il volto con un gentile cenno della mano: "Puck, Principe dei Folletti. Sei riuscito a destarmi dal sonno profondo in cui ero caduta, compiendo un'impresa memorabile. Io, Re Oberon, e tutte le fate del regno, ti saremo eternamente riconoscenti per questo."
Puck arrossì leggermente, alzandosi in piedi: "E' stato un onore per me, mia regina. Ma non siamo ancora al sicuro. Temo che colei che vi stregò non tarderà molto ad arrivare..."
"Ed, infatti, è già qui!" tuonò una terribile voce di donna, che fece sobbalzare tutti.
Una nube di fumo viola si levò dal pavimento, formando una colonna alta fino al soffitto e, quando il fumo si dissolse, comparve la minacciosa figura di una donna dall'aria crudele.
I lunghi capelli neri erano legati in una coda alta, che ricadeva davanti la spalla sinistra. Il corpo lungo e affusolato era avvolto in un lungo abito color della notte, stretto in modo tale da sottolinearne ogni singola forma. I severi occhi scuri lampeggiavano pericolosamente, mentre le labbra, tinte con un intenso rossetto color vinaccia, si piegarono in un sorriso malefico.
"E' lei!" esclamò Puck, mettendosi davanti a Titania "Lo sapevo che ci stava aspettando! Fuggite, mia signora, noi la tratterremo!"
Una malefica risata echeggiò nella stanza.
"Sciocchi! Se sperate di riuscire a fermarmi, riceverete una grossa delusione!"
"Lasciali stare, Regina!"  tuonò Titania, sorprendendo tutti "La questione è tra te e me!" "Giusto" convenne la donna, alzando la mano "Tutto il resto è superfluo!"
Un boato scosse la sala e, pochi istanti dopo, tutti i presenti, ad eccezione di Regina e Titania, caddero a terra svenuti.
La regina delle fate si guardò intorno con ansia, scuotendo il giovane folletto che era crollato esanime ai suoi piedi: "Puck! No! Che cosa hai fatto, maledetta?"
Regina sbuffò annoiata: "Sono vivi. Per tua fortuna, ho bisogno che giungiate sani e salvi al tuo palazzo. Hai capito bene, Titania, vi lascerò andare. Ma, naturalmente, c'è un motivo preciso, se ho preso questa decisione."
La sovrana delle fate si alzò in piedi, stringendo i pugni: "Mi hai indotta a mangiare uno dei tuoi frutti avvelenati con l'inganno! Volevi che Oberon giungesse fino a me, per destarmi con il Bacio del Vero Amore, in modo che tu riuscissi a  catturarlo! Ma i tuoi piani sono stati sventati! Perchè mai, adesso, dovresti lasciarmi andare?"
Regina le si avvicinò con fare minaccioso: "E' vero, catturando il tuo caro consorte, fuori dai confini del vostro regno, avrei potuto prendere il suo posto senza problemi. Ma questo stupido folletto ha pensato bene di destarti con un incantesimo che non riguardi la magia del Vero Amore. Sospetto già chi gliel'abbia insegnato... ma, fortunatamente, ho ancora un asso nella manica... un asso che mi permetterà di farvela pagare!"
Titania indietreggiò, ma non si lasciò intimorire: "Non ti permetterò di realizzare i tuoi piani malvagi!" "Scommetti?"
La voce di Regina diventò ancora più suadente e pericolosa: "In realtà, non puoi fare nulla. L'Incantesimo del Sonno può essere spezzato completamente dal Vero Amore. Qualunque altra forma di magia, ha un effetto differente. E l'incantesimo usato dal principino, ti ha destata, ma non guarita dal mio veleno. Mi basterà pronunciare una semplice formula, e tu cadrai di nuovo in un sonno profondo, questa volta per sempre!"
"Tanto vale che tu mi uccida ora, se è così!" ribattè Titania con fermezza.
Regina rise nuovamente: "Ucciderti? No, non ti renderò le cose tanto facili. Dovete pagare, per aver cercato di eludere il mio incantesimo in un modo così sciocco: il Vero Amore non è stato fatto entrare in gioco, quindi, si dovrà espiare la colpa con un Falso Amore, in modo da ristabilire l'equilibrio. Pertanto, ecco cosa dovrai fare: non appena giungerete nel Regno delle Fate, darai in sposa al principe Puck la tua primogenita, per ricompensarlo."
Titania spalancò gli occhi blu, inorridita: "Non lo farò! Trilly non accetterà mai questo matrimonio e Puck neppure! Sono amici d'infanzia e si vogliono bene come fratelli! Per loro sarebbe una cosa totalmente impensabile!" "Certo che sì!" sbottò Regina, alzando leggermente la voce "Cosa credi, non voglio mica fare favori a nessuno! Costringerai tua figlia a sposarlo, altrimenti ti farò ricadere sotto il mio incantesimo."
Titania alzò il mento, sdegnosa: "E allora fallo adesso! Perchè preferirei morire, piuttosto che vedere mia figlia infelice!"
Regina scosse la testa, sogghignando: "Oh, come ti sbagli. Vedi, mia cara, se tu morissi, le fate non avrebbero più una regina, e, come ben sai, il vostro regno non può essere governato da un solo sovrano. Dovrai essere rimpiazzata all'istante! E, di certo, non dai tuoi eredi diretti: Trilly non è ancora pronta per diventare regina e la tua secondogenita è poco più che una bambina. Dunque, se la regina muore senza eredi pronti a rimpiazzarla, a chi credi che andrà il suo posto?"
Il volto di Titania si scurì, realizzando la situazione: "Alla regina della Foresta Incantata..." mormorò scioccata.
"Esatto!" tuonò la donna dai capelli neri "Sarò io a salire al trono! E, una volta che avrò ottenuto il tuo potere, distruggerò la tua patetica famiglia, i tuoi sciocchi sudditi ed il tuo insignificante regno! A meno che, tu non faccia come ti dico."
La regina delle fate abbassò lo sguardo, con il volto segnato dal dolore: "Sei una donna orribile..." Regina le si avvicinò con fare minaccioso, socchiudendo gli occhi scuri con aria perfida: "Ringrazia i tuoi salvatori, che hanno cercato di ingannarmi. Ora, mia cara, ti rispedirò nel tuo regno, insieme a tutti questi squallidi servitori. Ho già mandato un messaggio al tuo adorato marito ed ai genitori del principe Puck, mettendoli al corrente della mia decisione. Naturalmente, vi proibisco di far parola della nostra discussione con tua figlia o il suo futuro consorte. Se lo farai, considererò il patto infranto."
Titania fece per protestare, ma Regina tese la mano verso di lei, avvolgendo, con una cotre di fumo, lei ed i suoi salvatori.
"Vi ritroverete a pochi passi da casa, in modo che possiate preparare un ingresso trionfale" Regina piegò le labbra in un sorriso sadico, mentre Titania e gli altri iniziavano a sparire "Spero che sarà una cerimonia sontuosa."

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: Tinkerbell92