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Autore: HisRose    24/10/2012    4 recensioni
... e continuò a cullarla nel buio della notte.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 10, Rose Tyler
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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“No, no, no, noooooo”, urlò Rose svegliandosi di colpo, madida di sudore.
Anche il Dottore, che si trovava al suo fianco, si svegliò. Dormivano insieme da quando la biondina aveva preso la febbre alta, ed era da ormai circa una settimana. La voleva tenere sotto controllo, non voleva perderla di visto, era super preoccupato e avrebbe voluto fare qualcosa per lei, ma tutto quello che poteva fare era darle tutto l’amore possibile.
“Era solo un incubo”, disse per rassicurarla, afferrandole la mano. Al suo tocco lei si girò a guardarlo con gli occhi spalancati per lo spavento.
“Rose, va tutto bene”, le disse afferrandole il viso fra le mani.
Lei afferrò le sue mani e si aggrappò ad esse, facendo un respiro profondo, annuì.
Il Dottore si allungò per baciarla ancora e ancora.
Quando si staccò da lei, Rose lo afferrò. “N-on mi la…scia-a-re”, disse lei a fatica.
Era spaventatissima per via dell’incubo che aveva appena fatto e stanchissima, per via della febbre.
Il cuore le batteva a mille nel letto e per quanto fosse stanca, aveva paura di riaddormentarsi di nuovo. Voleva solo il Dottore, voleva essere abbracciata da lui e sentirsi protetta, come una bambina che viene cullata.
“Non me ne sto andando”, la rassicurò lui prendendo lo strofinaccio bagnato che era appoggiato sul suo comodino e iniziando a  passarglielo sulla fronte. Le rimboccò le coperte e si stese affianco a lei iniziando ad ammirare il suo viso.
A Rose iniziarono a tremare i denti per il freddo, così il Dottore si alzò e le prese un’altra coperta. Si abbassò per baciarle la fronte.
“D-d-dot..tore, n-non and..da..re via”, disse a fatica la biondina. Anche se il Dottore non la lasciava mai sola, e soprattutto non l’aveva mai lasciata sola durante quella settimana, la febbre amplificava la sua paura di perdere il suo Dottore. “Ho p-paura”, confessò lei afferrandogli il braccio.
“Certo che non me ne vado”, la rassicurò lui sedendosi nel letto affianco a lei, infilandosi sotto le coperte.
Lentamente anche Rose si mise a sedere.
“No, no, no. Devi riposare”, le ordinò il Dottore cercando di farla ristendere.
“N-non ho son… no. H-ho so- solo bisogno di teee”, confessò lei balbettando per il freddo, appoggiando la testa sulla spalla del suo Dottore.
Al Dottore non poté far altro che scappare un sorriso. Si sentiva importante, si sentiva utile e sapere che poteva fare qualcosa per la sua Rose solo standole vicino lo faceva sentire meglio.
La afferrò e l’aiutò a sedersi sulle sue gambe. Lei sistemò la coperta su di loro. Il Dottore la strinse forte a sé cercando di infonderle tutto il calore possibile. Lei nascose il viso nell’incavo del suo collo, annusando il suo odore, che la faceva sentire già un po’ meglio.
Lui la cullava dolcemente baciandole ogni tanto i suoi capelli dorati.
“Cantami una ninna nanna”, sussurrò lei.
Si sentiva calma, si sentiva felice nella sua malattia, solo stando in braccio a lui, perché si sentiva amata.
Lui stette un po’ in silenzio pensando a che canzone potesse cantarle e infine decise di inventarla:
 
“Tutta rosa e gialla
è la mia Rose.
Camminava sulla Terra,
ma ora non più.
Con il Dottore è
nel TARDIS blu.
Ci sono tre parole
che ho sempre voluto dirti:
I love you”.
 
La stanchezza aveva soprafatto Rose, che si era già addormentata. Gli scappò un sorriso e premette le sue labbra su quelle della sua dolce Rose e continuò a cullarla nel buio della notte.
  
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