_Un
Luogo_
Quando
passi la quasi totalità delle tue giornate nello stesso
luogo, giorno per
giorno, mese per mese, anno per anno; dopo poco quel luogo ti
appartiene, diventando
come una seconda casa, mai
richiesta, ma sempre desiderata.
Una scuola.
5 anni
di vita trascorsi rinchiusa in quattro semplici mura,
teatro di pazzie,
di gioie e di lacrime nascoste.
Cinque anni,
oramai diciottenne la
ragazza, un tempo timida, che ora non esisteva più.
Studiosa certo,
irriverente mai,
timida non più.
E se una casa
si trasformasse in una
prigione dalle pareti di vetro? Se quello che era rifugio sicuro si
tramutasse
in una misteriosa radura d’ombre?
Una scuola.
20 anni di vita trascorsi
rinchiuso in quattro
semplici mura, teatro di isterie, di buone novelle e di cattive notizie.
Vent’anni,
oramai quarantenne l’uomo
gioviale, che ora
non esisteva più.
Brillante nel
lavoro certo, assillante
mai, gioviale non più.
E se qualcosa
tramutasse la
monotonia di una giornata trascorsa nella solita routine? Se quella che
all’apparenza
sembrava una seconda casa avesse ancora delle sorprese celate al suo
interno?
Aveva iniziato
a parlare con quella
ragazzina solo per gli eccellenti voti presi nella sua materia,
l’aveva
trattenuta per complimentarsi, era la prima volta che aveva modo di
confrontarsi
con una studentessa su degli argomenti appena insegnati, ma
già recepiti e il
fatto che la ragazza approvasse o contestasse alcune parti del suo
discorso lo
fecero presto perdere la nozione della realtà.
Abitavano
vicini, o perlomeno non
abitavano lontano, una banalità che però gli
permetteva di poter fare qualche
metro di strada assieme ogni giorno;
Ed ogni giorno,
parlavano.
Parlavano di
tutto.
Parlavano di
niente.
L’importante
non era la strada
percorsa ma la presenza dell’altro affianco.
Nella mente di
uno si stava delineando
un pensiero che però veniva relegato nei più
remoti angoli della mente. Un
pensiero così, non era approvabile.
Nella mente
dell’altra si creavano
fantasie sentimentali che venivano confinate in una zona ben nascosta
dei suoi
pensieri, celate a chiunque. Certe cose, era meglio non immaginarle
nemmeno.
Ma poi accadde.
Accadde che,
nell’unico giorno di
pioggia di un uggioso giorno qualsiasi la loro strada fosse arrivata al
solito
bivio; accadde che, chissà come, una macchina
passò a tutta velocità bagnandoli
entrambi dalla testa ai piedi; accadde che, per una fatalità
del destino, loro
due si ritrovarono vicini uno a un soffio dall’altra e
accadde che, ormai così
vicini, fantasie e pensieri riemersero dai loro cassetti celati,
facendosi
prepotenti e rumorosi fino a costringere i poveri esecutori materiali
ad agire,
scavalcando le regole, andando contro le convenzioni, oltrepassando un
limite
delineato da fin troppo tempo.
Un bacio. E la
pioggia cadde ancora.
Un bacio. E le
menti si assopirono.
Un bacio. Ed il
cuore di entrambi
riprese a battere come non mai.
E lei, la
ragazza timida, riemerse
nel rossore delle gote.
E lui, il
gioviale uomo di un tempo,
si accalorò in quel bacio, rendendolo suo per sempre.
A
volte quando si passa tutto il tempo in uno stesso luogo, forse non
è una casa
quello che si cerca, ma qualcuno che possa abitarlo con te.
Note:
Piccola
storiella che mi è venuta in mente dal nulla, non so
perché e non so come; una
folgorazione XD
Però
mi
sembrava dolce … fatemi sapere (se qualcuno
leggerà )
Un bacio,
Erika :)