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Autore: aokiba    25/10/2012    3 recensioni
Ora che gli arcobaleno sono tornati, e con loro anche il guardiano della nebbia dei Varia, cosa potrà fare Fran, ormai in secondo piano?
(Questa fanfiction si può collocare dal punto di vista temporale subito dopo l'ultimo episodio dell'anime di KHR)
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Belphagor, Fran
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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AVVISO:
sssssì, Ok hm.. questa è la mia prima FranxBel quindi non garantisco un buon risultato.. anzi per la verità è anche la prima storia almeno vagamente yaoi che scrivo..
Non èun granchè, mi dispiace, ma siccome la conclusione mi ha reso abbastanza fiduciosa, spero possa piacere anche a qualcun altro >.<"

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NON SCAPPARE

 

Gli Arcobaleno erano tornati.
Il suo predecessore, in particolare, era tornato, con quella sua stupida rana sul cappello.
Fran osservò l'Arcobaleno della nebbia con un misto di gelosia e sollievo: sì, gelosia, perchè ora che era tornato, i Varia non avrebbero più avuto bisogno di lui.
Era stato solo un rimpiazzo a tempo limitato, nessuno di loro, ovviamente, ci teneva alla sua presenza e quindi, ora che quel maledetto Arcobaleno era ancora vivo, non c'era motivo perchè lui restasse.
Guardò i suoi senpai raggiungere Mammon con tutta la gioia che un gruppo di assassini a sangue freddo potrebbe dimostrare: erano felici.
Felici?
Fran non ricordava di averli mai visti così felici, non ricordava di essere mai stato così felice.
Ricordava di essere stato umiliato, triste, depresso, assente.. ma non felice.
Non un complimento, non una parola gentile, non un singolo istante di vero cameratismo.
Lussuria, forse, era stato l'unico, ma la gentilezza di Lussuria più che rasserenarlo, lo inquietava: non era ciò in cui Fran aveva sperato quando si era unito ai Varia.
Da quando era diventato uno di loro aveva ricevuto solo insulti, ordini e ferite, in particolare da Belphegor, che evidentemente si divertiva nel farlo.. guardarlo lo rese più triste del solito.
Nascondeva sempre bene i suoi sentimenti, dopotutto era un illusionista, ma nel vedere il suo senpai in quel momento temette di non riuscire a sostenere quel suo muro.
Il senpai se la intendeva perfettamente con l'Arcobaleno: parlavano, ridevano (solo Bel, in realtà), sembravano conoscersi talmente bene da essere amici d'infanzia.
Nessun coltello nella schiena, nessun cappello strano, nessuono stupido nomignolo pescato chissà dove.
Era Mammon il vero guardiano della nebbia, non lui, non Fran.
Xanxus, Squalo, Belphegor, Lussuria e Levi: erano tutti attorno all'Arcobaleno, nessuno badava più a lui, che li aveva aiutati tutti, che si era fatto in quattro per diventare degno di loro, che era stato al gioco ad ogni loro insulso dispetto.
Che ora li guardava in disparte e non osava sperare in un loro sguardo.
Dimenticato.
Fran indietreggiò lentamente, con l'intento di allontanarsi, ma poco per volta per concedere loro il tempo di accorgersene.
Si guardò attorno, inquieto: il Decimo e i suoi guardiani raccolti attorno agli alri arcobaleno, sorridevano, loro sì che erano una vera famiglia; il suo maestro, Mukuro, era con gli altri ragazzi della Kokuyo, intento a rianimare Chrome per l'ennesima volta.
Tutti avevano occhi per tutti, ma non per lui.
Il ragazzo si inoltrò nel bosco, dando finalmente le spalle ai Varia: tutto il suo mondo gli era crollato addosso nello stesso instante.
"Non hanno bisogno di me"si ripetè"E io non ho bisogno di loro".
L'immagine di Belphegor gli balenò improvvisamente in mente, facendolo sussultare.
-stupido senpai-borbottò a bassa voce, rosso in volto, mentre accelerava il passo.
Non si erano accorti che anche lui era un essere umano con delle emozioni?
Le aveva nascoste così bene, o forse, semplicemente, non gliene fregava nulla?
Era come se tutti i sentimenti sopiti dentro di lui, reclusi per anni, invisibili a tutti, fossero sul punto di esplodere tutti assieme nel suo petto.
Il cuore gli batteva all'impazzata: era furioso.
In un lampo d'ira diede un pugno all'albero davanti a lui, gemendo subito per il dolore, ma la rabbia era ormai traboccata e un altro pugno seguì il primo-Stupido senpai-ripetè piano-stupido senpai!-disse poi, più forte.
-ushishishi.. Stupido senpai? Cosa stai dicendo rana?- disse una voce alle sue spalle, boriosa, piena di sè, sfottente come sempre.
Fran spalancò gli occhi e ingoiò in fretta le lacrime che, dopo tanto tempo, stavano per sfuggirgli.
-bel-senpaai.. Cosa ci fai nel bosco?-chiese, voltandosi, ma la sua voce si incrinò, incapace di mantenere il solito tono distaccato.
Fran si portò le mani alla bocca, in una spontanea sorpresa; tossì, cercando di coprire l'errore, mentre Belphegor lo osservava attraverso la frangia bionda: che espressione aveva?, si chiese Fran, agitato.
-Ushishi, stai bene rana?-chiese il principe, incerto.
Sapeva di essere imprudente, ma non avrebbe mai permesso al senpai di vederlo piangere: Fran si voltò di nuovo e, ignorando la presenza di Bel, cominciò a correre a rotta di collo, cercando di allontanarsi il più possibile da lui.
E dagli altri.
Aveva creduto di essere già abbastanza distante.
Come era riuscito a sentirlo?
Un coltello lo superò in volo, facendolo arrestare bruscamente.
Scosso, vacillò e mentre ancora tentava di riprendersi una seconda ed una terza lama lo raggiunsero in pieno volto: non riuscì a controllare il suo potere e lo scudo un po'improvvisato lo sbalzò indietro, facendolo cadere.
-Ushishishi, che ti succede rana?-chiese Belphegor raggiungendolo lentamente.
Il principe non si scomodava a rincorrere una preda già immobilizzata.
Fran si voltò a guardarlo, gli occhi smeraldini spalacanti sul suo senpai, non terrorizzati, no.
Persi.
-ushishi? Rana stai bene?-domandò ancora il principe, quasi preoccupato dallo stato dell'illusionista.
Fran non rispose: lacrime salate scendevano dai suoi occhi, solcavano il suo voto, e lui se ne era appena accorto.
Si affrettò a coprirle con le mani, asciugandole frettolosamente per nasconderle al senpai.
Agitato e imbarazzato cercò di rimettersi in piedi, ma un calcio del principe lo fece stendere completamente a terra.
Non era stato un calcio doloroso.
Belphegor si sedette sullo stomaco del ragazzo, immobilizzandolo-Un vero Varia non mostra a nessuno la sua debolezza-sussurrò, calcandogli il cappello a forma di rana e nascondendo i suoi occhi lucidi-Mi sorprendi Fran, non credevo nascondessi tutte queste emozioni-aggiunse.
Un vero Varia, si ripetè il guardiano della nebbia, poi ripensò a quello che gli aveva detto il senpai.
L'aveva davvero chiamato per nome?
E quella gentilezza, da dove veniva?
-Bel-senpai.. da quando sai essere gentile?-chiese il ragazzo alzando il cappello per poterlo guardare negli occhi.*
Belphegor sorrise.
Non uno sei suoi soliti sorrisi: quello aveva un non so che di dolce.
Fran arrossì un poco, smettendo di piangere.
Il principe avvicinò la bocca alla sua e lo baciò-Da quando mi piacciono le rane <3-

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"-Da quando mi piacciono le rane <3-"
ok, lo ammetto, ho pubblicato questa one shot praticamente solo per questa frase *-*
*sì, l'asterisco è perchè, beh, diciamocelo, come si fa a vedere attraverso la frangia di Bel? se Fran avesse i raggi x capirei, ma.. ok, no lo dico ora giusto per dire ^-^
cooomunque..
Adoro i personaggi di Fran e Belphegor, e soprattutto le ff sui loro "amorevoli intrighi" xD
Bene, tornando a noi, ringrazio i coraggiosi che si sono letti tutta la storia e vi chiederei di recensire per un po' di consigli, ma se non vi va, grazie lo stesso per aver letto tutto ^-^
E per aver letto anche l'angolo delle pazzie d'autrice, cioè questa cosa strana qua sotto scritta in corsivo che avete appena finito di leggere.
ora
è
finito
...
davvero.
~Aokiba~
  
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