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Autore: zoro145    09/05/2007    0 recensioni
Ecco il meglio del nonsense che sono riuscito a creare nei momenti di tristezza. La storia di un gruppetto scunchiuruto di amici
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una notte buia e tempestosa. Ad un tratto echeggiò un tuono. Una nave pirata apparve all'orizzonte. Una ragazza lanciò un urlo............ E in quel momento Enrico, un simpaticissimo nano malefico si svegliava dalla sbronza della sera prima. Per qualche coincidenza astronomica era vestito da suora, mentre il suo compare Danilo lanciava un rutto da far vibrare i vetri della casa. Al poderoso ruggito Riccardo, che si era svegliato prima e che si stava dedicando a seviziare una badante russa rapita dal vecchietto della porta accanto, entrò nella stanza.

"Ragazzi, ma che avete combinato, qui è tutto distrutto, come avete ridotto la camera di m....ma dove cazzo siamo?"

"Riccardo, lo vuoi un palloncino?" disse uno strano pagliaccio con i denti bagnati ancora di sangue, che si era nascosto dietro la porta

"Sono troppo grande per queste cose....Perchè non provi al piano di sotto che hanno due gemellini di 6 anni? Tutti belli, stile Norvegia 4ever..."

"Mmmm, carne bianca" rispose il pagliaccio andandosene.

Intanto Enrico si accorse che Danilo era vestito da motosega, e che si stava dedicando proprio a quello......"Basta pensare a Valeria, Danilo!!"

"Si,scusate....... Ma dove siamo?"

"Che spirito di osservazione, Danilo!!!Come mai ti sorge questa domanda?Forse perchè ieri sera ti sei addormentato su un divano e ora stai dormendo sopra Peppe?"

"No, perché  tu ieri hai rapito una russa, e ora stai seviziando Stefano...."

"AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!"

"Sara, continua" disse l'amico/serva russa.

"Stefano sono io, idiota!"

"AAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH"

"Però un pò ti è piaciuto" disse Enrico, che si trovò a scappare per la casa urlando "Ieeeeeeeeeeeeeeeeee" con Stefano che lo inseguiva con una mannaia.

"Tanto si sa che ti è piaciuto" pensò Peppe.

"COSA?" chiese Stefano  "No,niente, ho un mal di testa oggi...." Peppe ha il brutto vizio di pensare ad alta voce. "Tanto ci crede,il polipo" pensò.

"COOOOOSAA?????". Peppe sbagliò di nuovo. E Stefano inseguì anche lui per casa con lo spremiagrumi Miracle blade, quello con cui ti fai la spremuta di sassi. Dopo questo piccolo intermezzo comico, Danilo, noto per la sua abilità manuale e la sua logica di ragionamento, ruttò di nuovo e suggerì di dare un'occhiiata. La casa non era più quella della sera prima, anzi non era una casa, era un lido da spiaggia, anzi no, era una baita in montagna, anzi no, era un burrone.E i nostri amici precipitarono. Fortunatamente la caduta fu bloccata da un rospo gigante con sulla testa un ragzzino biondo che sbraitava....... No, aspetta,questo è Naruto..... Comunque sia, i nostri eroi si ritrovarono in fondo a un burrone.

Si alzarono e urlarono "Chi cazzo è l'autore di questa storia del cazzo???"

"Io", dissi io.

"Ah,ok" risposero loro.

Sentirono delle voci da dietro, e si nascosero dietro una roccia. Avanzarono due figure. Una disse

"Ma poi ch'i' fui al piè d'un colle giunto, là dove terminava quella valle che m'avea di paura il cor compunto, guardai in alto, e vidi le sue spalle vestite già de' raggi del pianeta che mena dritto altrui per ogne calle"

E l'altro "Ah Dante, questa è l'ultima vota ca ti potto a bere, nun sì cosa, nun lu reggi proprio l'alchohol, ora tornaimo a casa e ti fai una bella dormita, che non fa male a nessuno". Come presi da una quasi subconscia rabbia i nostri ragazzi cominciarono a prendere a pietrate il famoso poeta, rompendogli poi i denti a calci e amputandogli le mani.

"Abbiamo salvato il genere umano" sussurrò Enrico.

Comunque sia ora mi rendo conto che non era un precipizio, ma era il bar del signor Gallitto.

"Che diavolo ci fate voi qui dentro a quest'ora?" disse l'uomo di mezz'età da dietro il bancone, tenendo una mano nella giacca e con in testa uno strano cappello.....

"Ma lei è Napoleone!" disse Riccardo.

"Di giorno sono un semplice barista, di notte un comandante esemplare" disse la figura, ma non finì in tempo che i ragazzi erano scappati dal bar.

Videro alla pompa di benzina due ragazze. Enrico e Riccardo si avvicinarono

"Ragazze, vedo che avete molta dimestichezza con le pompe...." e scapparono urlando "Ieeeeeeeeeeeeeeeeeee"

Nel frattempo Stefano domandò a Peppe

"Stasera ci verresti a casa mia?"

"Si, grazie Stefa, come mai?"

"Perchè sto facendo la zuppa di pesce e mi manca il baccalà"

Peppe prese il palo del divieto di sosta e cominciò a picchiare Stefano che nel frattempo se la rideva.

Danilo nel frattanto montava un condizionatore sulla vetrina di 99 cent, perchè c'era caldo. Nel frattempo una signorà si affacciò dal balcone urlando

"Se si leggono le ricette di suor germana al contrario, saltando le lettere A K Y e mentre uno suona la marsigliele con una grattugia....Non si capisce niente....." e si buttò di sotto.

Un'altra ne segui l'esempio urlando però in continuazione "I topi non avevano nipoti" oppure "Occorre portar aratro per rocco" (frasi palindrome) "Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh".

I nostri eroi si guardarono intorno e capirono che oltre Suor Germana che preparava lo stracchino con uno stivale e tempera di matita, c'era qualcosa di strano nell'aria. Perchè mai un negozio dovrebbe vendere cose a 99 cent? Perchè delle ragazze fanno una pompa al distributore di benzina? Dove ha trovato Danilo un condizionatore da montare, e sopratutto, perchè Kevin è un COGLIONE??? Non c'era risposta a quegli interrogativi.

I ragazzi si recarono a casa di Stefano, la più vicina. Qui per qualche altra starna coincidenza spazio temporale, c'erano Roberto e Valerio, che tentavano di scassianre il suo cancello con un autobotte di coca cola. Stefano li fermò e tentò di aprire con la chiave, ma di colpo la chiave si illuminò e divenne grossa tipo Rocco Siffredi, con una catenina con la faccia di topolino alla fine.

"E mò?" chiese.

"Ci penso io" e un fendente di spada tagliò il portone

"Grazie Inuyasha" disse Stefano.

Entrati in casa notammo che Tobi, il cane di Stefano si era suicidato impiccandosi con la sua coda. Stefano scoppiò in lacrime, mentre Roberto tentava di rianimare il cane con forti cazzotti sul petto.

Enrico disse "Non ti puoi mai aspettare chi ti ucciderà...."

Un cazzotto lo impicchiò al muro. Entrammo in salotto. Era tutto normale, tranne che la sorella di Stefano stava conducendo una seduta satanica per invocare nel corpo del loro canarino lo spirito di Lee Rayan.

"Vabbè, raga, quà è occupato" commentò il fratello, "saliamo in camera mia"m

Salirono al piano di sopra, ma stranamente non era il solito paino di sopra, ma era un piano di sopra diverso, come se fosse il piano di sopra di un'altra casa, tipo avete presente i piani di sopr....."BASTA,ABBIAMO CAPITO" urlarono i ragazzi.

"Sentite,io quà sono l'autore e posso fare quello che voglio,per cui non rivolgetevi mai più con questo tono"

"Ah si,e che fai?" chiese Peppe,sempre molto pieno d'orgoglio.

"Guardati nelle mutande". Il ragazzo si sbottonò i pantaloni e con orribile sorpresa notò che al posto del suo membro c'era la faccia di Anna Santoro.

"AAAAHHHHHHHHHHH!!!!" urlò il ragazzo.

"Ma come, io credevo avesse soltanto una faccia da culo" disse Enricom

"Ma ora anche lei è un MEMBRO del nostro gruppo" disse Riccardo che cominciò a correre insieme a Enrico urlando "IEEEEEEEEEEEEEEEE!!!".

Danilo commentò "Che faccie di minchia....come quella di Anna Santoro" e si unì ai due ragazzi nella corsa.

"Per favore,riporta tutto com'era!!!" supplicò Peppe, mentre già la sua faccia/pene cominciava a fargli complimenti per la sua bellezza.

"Solo se dici per favore..."

"Ti supplico!!!"

"Ok!"

E tutto tornò come prima. Comunque eravamo rimasti al piano disopra che appariva diverso. Tutti i muri erano rivestiti da una terribile e ripugnante carta da parati acuoricini rosa.

"Stefano......" commentarono gli amici, a metà fra stupidi e in preda al panico.

"Ma questa non è la mia casa".

"Si, tu i cuoricini li avevi fatti mettere azzurri" pensò Peppe.

Anche stavolta il suo più grande difetto lo fece rincorrere da stefano con il nuovo Miracol Bleid serie 4° perfetta, con cui finalmente puoi segare la quercia secolare del tuo giardino e anche tagliare comodamente il burro. Dopo l'ennesimo inseguimento, ci accorgemmo che Valerio e Roberto non erano più con noi. Realizzammo l'atroce verità: Francesca li voleva usare come contenitori per gli spiriti dei restanti Blue, per riformare il gruppo. Provammo a riscendere dalla scala a chiocciola, ma questa era scomparsa non appena l'ultimo di noi era salito al piano superiore. Quale sarà il destino dei due poveri ragazzi lo scopriremo in seguito. Comunque i ragazzi avanzarono in quell'ambiente orribile fino a giungere a una porta, con scritto "Non Aprire".

"E io la apro!"disse Danilo.

La porta dava sul negozio di Peppe.

Ormai era circa mezzogiorno e il gruppetto decise di rimanere a mangiare lì in zona, e nell'attesa dell'ora di pranzo si sedettero sotto il condizionatore montato sulla vetrina di 99 cent, perchè in effetti c'era caldo."Bel lavoro Danilo!"disse Peppe.

"E bello pure il tuo cappello!"disse Riccardo

"Quale cappello ?" rispose Danilo

"Questo" disse il ragazzo togliendoglielo dalla testa

"Ahia,non mi tirare i capelli!!"

Riccardo stette fermo un attimo e poi scoppiò in lacrime in un angolino.

Ad un certo punto Enrico esclamò "Ragazzi, siamo in un mondo demenziale nato nella mente malvagia e perversa di qualcuno"

"Come fai a dirlo?" chiese Riccardo.

"Perchè è scritto lì" e indicò il muro.

In effetti sul muro c'era scritto "Siete in un mondo demenziale nato nella mente malvagia e perversa di qualcuno".

Ma lasciamo un attimo i nostri eroi.

Roberto e Valerio, liberatosi dal sortilegio dei Blue, si avvicinarono alla scala a chiocciola per raggiungere i loro amici, ma le trovarono sigillate, con un avviso che diceva "Sono in un mondo demenziale nato nella mente malvagia e perversa di qualcuno".

"Oh, mio Dio, Vale, sono in un mondo demenziale nato nella mente malvagia e perversa di qualcuno.vDobbiamo salvarli. Ci penso io, già so a chi rivolgermi..." disse Roberto, che è sempre pieno di risorse.

Valerio si limitò a mugugnare qualche assurda teoria filosofica/matematica fra se e se. E se ne andarono da casa di Stefano, lasciando soli Francesca e Tobi/Li Raian.

Torniamo ai nostri sfigati nel mondo demenziale nato nella mente malvagia e perversa di qualcuno. Senza nessun motivo apparente si aprì una botola e cadderò in uno strano posto.

Camminarono in quei corridoi che sembravano un labirinto, quando si sentirono chiamare da una voce oltre una porta. La aprirono; la stanza era completamente vuota e bianca: solo un televisore appeso ad una parete risaltava allo sguardo. Si accese.

Sullo schermo apparve una poltrona nera, vista da dietro che cominciò a ruotare, mentre una voce con tono cupo diceva

"Vi stavo aspettando".

La poltrona ruotò completamente e agli occhi increduli dei nostri amici comparve la sagoma di un cane bruttissimo con un cervello enorme.

La voce continuò "Mi presento, sono il Presidente del Mondo. Vi ho convocati qui perchè ho bisogno del vostro aiuto: il nostro mondo sta subendo la contaminazione di un mondo demenziale nato nella mente malvagia e perversa di qualcuno. Dovete fermarla"

"Ma perchè proprio noi?" chiese Peppe.

"Perchè voi siete gli unici con una mente abbastanza demente per fare tramite fra il nostro mondo e il mondo demenziale nato nella mente malvagia e perversa di qualcuno. Capirete da soli cosa fare. Addio."

Un'altra divertentissima botola si aprì e i ragazzi caddero in un tunnel che sembrava non finire mai. Dopo qualche minuto di caduta apparve una luce sotto i loro piedi, poi video il blu del mare, e caddero in acqua.

"E ora che facciamo?" si chiesero tutti.

Solo Peppe, pensò un'altra cosa "Stefano, almeno ora sei a casa!".

Purtroppo Peppe commise per l'ennesima votla il suo errore di pensare ad alta voce e dovette scappare a nuoto fino alla terraferma inseguito da Stefano.

Gli altri fortunatamente si limitarono a raggiungere un motoscafo che era alla deriva, senza nessuno a bordo.

Saliti a bordo,si asciugarono e Danilo disse "Ok,Riccardo, tu che sei il più forzuto ai remi!".

L'altro rispose " Ma è un motoscafo!"

"Si, infatti non vedo i remi, e ora come facciamo?"

"Ma è un motoscafo!!!"

"Si, ok, ma senza remi come lo muoviamo?"

La discussione andò avanti 10 minuti fino a quando, con un colpo di remi, Danilo venne messo a tacere.

I ragazzi raggiunsero Peppe e Stefano a riva. Erano su un isola; un piccolo paese si intravedeva lungo la costa ovest a circa un'ora di cammino.

"E mò?"chiese Danilo appena rinvenuto.

"Andiamo in quel paese e chiediamo" rispose Peppe "Sembra che sia l'unico centro abitato sull'isola".

Camminarono per un'ora e un quarto, ma più si avvicinavano alle costruzioni, più queste sembravano lontane. A un certo punto Enrico,che avanzava per primo, sbattè di colpo la testa. Nella direzione del villaggio c'era qualcosa che impediva di proseguire, una superfice liscia e riflettente, uno specchio insomma. Dopo aver tirato qualche bestemmia per l'abbaglio preso, i ragazzi si incamminarono nella direzione opposta, ma dopo circa due ore e mezza sbatterono il muso su un'altro specchio. In quel momento le bestemmie sembravano vendute col 60% di sconto e il 3X2.

Intanto Roberto e Valerio stavano attraversando una tempesta di neve. Erano in Tibet.

"Roby, ma sei sicuro che stiamo andando nella direzione giusta?" chiese Vale all'altro.

"Certo, Valvo, fidati, l'unica persona che può aiutarci vive in questa direzione".

Neanche il tempo di finire la frase che un orso tibetano (famosissimo incrocio fra un orso polare e un monaco del Tibet) comparve da sotto il manto nevoso e puntò Roberto. Lui disse con aria sicura

"Stupido animale,ti faccio vedere cosa può la forza della ragione".

Il ragazzo concentrò tutto il suo ki nel braccio destro e scagliò un sinistro debolissimo verso l'orso

"Robbi, ma che cazzo fai?"disse Valerio

"E' che sono contro la violenza sugli animali!"

Nel frattempo l'orso, che aveva fame e non era un cretino, tentò di artigliare i ragazzi, ma venne colpito da una fiammata rossa.I due si girarono.Una sagoma nera dalle sembianze di una grandissima lucertola apparve in mezzo alla tempesta, e cominciò ad avvicinarsi.

Riccardo, Danilo e gli altri intanto si stavano dando fuoco alle dita dei piedi, una nuova moda lanciata a Brescia per provare emozioni forti, comodamente in piedi sul monte Fato.

"Fà un pò caldino,vero ragazzi ?" chiese Stefano a un gruppo di persone molto particolare, ovvero due nani puzzolenti e pelosi, un vecchio con la barba bianca, un elfo ricchione e un barbone vestito di carta stagnola.

"Anche voi qui a darvi fuoco alle dita dei piedi?" chiese uno dei nani.

"Anche io. Devo riuscire a togliermi sto anello dal pollicione, e mi è stato detto che è l'unico modo".

L'altro nano disse sconvolto  "Guarda Frodo, alle pendici del monte, è la Contea!!!".

"Cazzo, ci sono voluti tre film per arrivare fino a qua, abbiamo girato in tondo! Maledetto Gandalf, perchè hai fatto questo?".

E il vecchio barbuto "Scusate,ero stato preso in contropiede dall'arteriosclerosi, colpa mia, ma tranquilli, finita quest'avventura, vi offro da bere a tutti"

E venne spinto fra le fiamme del vulcano.

Enrico disse "Ehm......mi puzza di conosciuto......"

E se ne andò,seguito dagli altri che non avevano capito una mazza, essendosi svolta tutta la conversazione in nanico. Scesero le pendici del monte, superarono la Contea, detta dagli abitanti del luogo Belvedere e rientrarono a Siracusa, anche se un pò stanchi per il viaggio.

Un giorno Peppe morì.

Quella sera i nostri amici uscirono in Ortigia,  ma a metà serata cominciò a diluviare: erano zuppi fino al midollo, così chiesero a uno Zombie di passaggio di prestare loro un'UMBRELLA....(mi do un calcio sullo stinco da solo). I totani nuotavano felicemente vicino la riva, mentre delle vipere cercavano di uccidere un coniglio rosa facendogli cose crudeli: un cane abbaiava....I ragazzi si rifugiarono all'ombra di un lampione, e Danilo, sfruttando la sua sagoma membriforme, creava delle ombre falliche sul pavimento:

"Che ombra del cazzo!"disse Peppe

"E' una PENombra!!!" ribadì Enrico.

Zoro gli ruppe uno stinco con un colpo di Dott.Martins.

"Ma non dovevamo salvare il mondo?"chiese Stefano

"Naaaaaaaaaaaaaaaaaa!"risposero gli altri,che proposero di andarsi a fare un goccetto ai chioschi.

Dopo uno sgriccio corretto con l'alcol puro, i ragazzi decisero di correre nudi per l'isoletta, con un sottofondo musicale stile Blink182,cgentilemente offerto dai Panic Alive,cgruppo locale famoso per la ferocia del proprio cantante. Durante la corsa si unirono a loro degli strani personaggi: un motociclista depravato soprannominato Gozzo,vuno strano surfista dall'aria molto esuberante detto "L'aricchiune"(che per comodità da ora in poi chiameremo andrea) e un fumatore accanito, tra l'altro spacciatore di vino, detto Daniele.cTra di loro nacque una così bell'amicizia che già dopo pochi minuti si era passata alla guerra degli strizza-capezzoli.

Purtroppo però, uno dei capezzoli di Andrea era collegato a un dispositivo di autodistruzione dell'universo. Egli era infatti l'addetto alla sicurezza del cosmo, più comunemente detto bagnino, e quello era un comando da usare solo in casi di emergenza. Così,cpurtroppo, o per fortuna, finisce la nostra storia.

Questo racconto è dedicato alla mia comitiva e ai miei amici più stretti: chi non è comparso durante la storia, credo che mi potrà solo ringraziare.... 
 

Zoro, Siracusa 2005

   
 
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