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Autore: Harriet_    25/10/2012    4 recensioni
Heya + Halloween, cosa mai uscirà fuori?
Enjoy! :D
(è la prima shot Heya che scrivo, abbiate pietà di me!)
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Heather Morris, Naya Rivera
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano le 00:30, ma Naya non aveva minimamente sonno. Una vocina nella sua testa le suggerì di andare a dormire perché era tardi e domattina avrebbe dovuto alzarsi presto, ma la ignorò ampiamente.

Non aveva voglia di mettersi sotto quelle coperte che avevano il suo odore, poggiare la testa sul cuscino intriso del dolce profumo dei suoi capelli, per poi allungare un braccio e trovare solo la freddezza del materasso, scoprendo tristemente che non c’era nessun corpo caldo e profumato pronto a farsi abbracciare.

Le mancava, da morire.
Certo, l’aveva vista la mattina stessa sul set di Glee, ma le mancava ugualmente.

Le mancava anche se erano a due centimetri di distanza ma i loro occhi non si stavano perdendo gli uni negli altri, le mancava anche se le loro bocche erano vicine ma non abbastanza per sfiorarsi, le mancava quando poteva ammirare la sua chioma bionda e fluente ma non affondarvi il volto dentro.

Quando pensava che a condividere la vita con la sua amata non c’era lei ma un’altra persona, quel pescelesso di Taylor, – cercava di non farlo troppo spesso per non rovinarsi l’umore, ma il pensiero finiva sempre per andare lì e non poteva farci nulla – sentiva una collera distruttiva montarle in corpo e annebbiarle i sensi, inducendola ad agire impulsivamente e fare qualcosa di folle e nocivo (come ad esempio rompere una sedia o un comodino sbattendoli violentemente contro il muro) per sfogare la sua insanabile rabbia, che solo Heather sapeva come placare.

Già, se Heather fosse stata lì in quel momento avrebbe di certo saputo consolarla, le avrebbe detto che anche se non si trovava con lei fisicamente era sempre nel suo cuore e nei suoi pensieri e che, qualunque cosa sarebbe successa, loro si sarebbero appartenute per sempre e il loro amore non sarebbe finito mai.

Poi le avrebbe dato un tenero bacio a fior di labbra, per comunicarle tutto l’amore che un essere umano è in grado di provare, e si sarebbero addormentate, corpi stretti, mani intrecciate, respiri magicamente coordinati.

Ma lei non era lì. Chissà dov’era, chissà cosa faceva… Probabilmente si trovava con quell’idiota di Taylor, – Naya non si stancava mai di ribadire ciò che pensava del fidanzato di HeMo, ovvero che fosse un completo imbecille – magari si stavano baciando, magari lui la stava toccando, e chissà se a lei piacesse…

Basta. Questi pensieri erano decisamente deleteri per la mente della latina che però, masochisticamente, non bloccava mai prima che si formulassero del tutto.

Doveva smetterla di pensare, le faceva solo male, eppure sembrava che ogni cosa in quella stanza, in quella casa e nella sua testa urlasse Heather e fingere indifferenza non sarebbe servito a nulla, solo a ingannare se stessa.

Doveva accettarlo, loro non stavano insieme.

O meglio, sì, stavano insieme, ma lo sapevano solo loro due. Della relazione tra HeMo e Taylor, invece, sapeva mezzo mondo. E sì, questo sconfortava Naya non poco.
Sapeva che il cuore della ballerina bionda apparteneva a lei, sapeva quanto la amasse, ma allora perché non era lì con lei in quel momento, ma con un altro uomo che non la meritava affatto?

Cercò di ignorare nuovamente quel pensiero che le stava distruggendo i neuroni, ma Dio, ogni cosa lì dentro portava il suo nome, il suo nome che aleggiava nella stanza, rimbalzava sugli oggetti, rimbombava nella sua testa… Heather…

Din don.

“Madre de Diòs, chi è a quest’ora?” borbottò fra sé e sé Naya, cercando di moderare il tono spaventato della sua voce.

A passi leggeri e felpati scese le scale che conducevano al piano di sotto e guardò furtivamente attraverso lo spioncino della porta, per cercare di capire chi diavolo fosse che le aveva appena suonato il campanello. All’una di notte.

Ciò che vide fu una maschera dell’orrore che le ghignava maleficamente, e dovette lottare con tutte le sue forze per reprimere il grido terrorizzato che le stava per uscire dalle labbra. 

Poi si fermò a riflettere in un istante, ricordandosi improvvisamente che quella era la notte di Halloween, quindi avrebbe dovuto aspettarsi una cosa del genere.

Bambini del vicinato che bussano alla tua porta senza un minimo di ritegno al solo scopo di farti prendere un infarto e scucirti qualche caramella, ma certo. Beh, non era una cosa così tremenda, pensò.

In fondo che male c’era, un bambino che chiede dei dolcetti non può che essere una cosa carina, e Naya non se la sentiva proprio di non aprirgli la porta e lasciarlo andare via sconsolato. Non era il tipo, il suo buon cuore non glielo avrebbe mai permesso.

Oh, accidenti al buon cuore.

Aprì la porta lentamente, la quale cigolò come a rendere ancora più credibile quell’atmosfera macabra, e la figura paurosa fuori dalla porta fece qualche passo in avanti, nella sua direzione.

“Ehi, ehi… Aspetta, non puoi entrare!” esclamò Naya gesticolando impazzita e cercando di riportarlo indietro, ma nulla da fare, non sembrava minimamente disposto ad arretrare, anzi, si faceva sempre più vicino a lei.

Un attimo, ma quello era troppo alto per essere un bambino… Oh mio Dio, e se fosse un ladro?! – Lo sapevo, lo sapevo che non dovevo aprire questa dannata porta! La prossima volta mi guarderò bene, dall’accogliere chiunque mi si presenterà fuori casa! Ah, maledetta me che non riesco mai a dire di no! – pensò, sempre più terrorizzata dalla situazione.

Poi, all’improvviso… “Dolcetto o scherzetto?!” urlò ridendo la figura, togliendosi la maschera e scoprendo il volto, rivelando una folta chioma bionda e un paio di divertiti occhioni azzurri, che stavano evidentemente godendo della situazione.

“Oh madre de Diòs!” urlò Naya sbarrando gli occhi e lasciandosi cadere pesantemente sul divano, per poi fare un paio di respiri profondi per cercare di normalizzare il battito del suo cuore, che le pareva le stesse uscendo fuori dal petto.

Solo dopo realizzò cosa fosse effettivamente successo.

“Heatheeer!” corse ad abbracciarla. Ma si lanciò tra le sue braccia con troppo impeto, infatti si sbilanciarono e caddero rovinosamente al suolo, tra baci e risate.

“Amore, ma si può sapere che ti salta in mente?” la rimproverò teneramente Naya, stendendosi sopra di lei in modo da potersi perdere nei suoi occhi e nel frattempo giocare con qualche ciocca dei suoi capelli.

“Avevo bisogno di vedere la mia streghetta preferita” sussurrò affettuosamente, poi le lasciò un piccolo e veloce bacio sulle labbra e sorrise.

Ma a Naya ovviamente non bastò quel contatto appena accennato, e cercò immediatamente le sue labbra, questa volta prendendole famelica, con passione, approfondendo il bacio di prima.

Heather sapeva di buono. Sapeva di tutte le cose belle che c’erano al mondo, zucchero filato, cannella, arcobaleni, cielo, nuvole… Mescolando tutto ciò avresti ottenuto il sapore delle sue labbra, a cui Naya non avrebbe rinunciato per nulla al mondo.

“Dio, mi togli il fiato” Heather soffiò calda sulle sue labbra carnose, che erano state le protagoniste dei suoi sogni per tanto tempo, e che ora facevano parte della sua realtà.

“Ti amo” disse in tutta risposta Naya, con un’espressione innamorata.

Heather sorrise. “Vieni cucciolotta, andiamo a dormire che è tardi” disse, prendendole la mano e facendola alzare.

“Ma… Non devi ritornare a casa?” ribatté confusa Naya. “Non c’è Pescelesso che ti aspetta?”

“Ecco, hai detto bene. Pescelesso può aspettare. Io adesso voglio stare solo con il mio amore, quello vero” rispose la bionda, per poi annullare nuovamente le distanze fra le loro labbra.

Salirono le scale e si buttarono sul letto, stringendosi e incastonando perfettamente i loro corpi, senza mai smettere di accarezzarsi e baciarsi.

L’ultima cosa che Naya ricordò fu il profumo che sprigionava i suoi capelli mentre la sua mano li sfiorava dolcemente.

Poi il sonno ebbe la meglio su di lei. Un sonno, per la prima volta dopo tanto tempo, rilassato e tranquillo.

Perché non puoi che dormire meravigliosamente quando sei abbracciato all’amore della tua vita.


ANGOLO DELL’AUTRICE               
 

Ciaaao! Allora, sono un po’ preoccupata di quello che starete pensando di me, perché questa è la prima cosa Heya che scrivo e non so se sia uscito fuori un obbrobrio o una cosa relativamente decente (?)
Sicuramente la prima, ma vabbè xD
Mi sentivo in vena di Heya e quindi la mia mente contorta ha partorito questa shot con tema Halloween (anche se non è tanto presente..).
Uhm, mi fate sapere che ne dite? Daaai una recensioncina piccolissima! Please <3

Un bashioooo!
 
  
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