Serie TV > Sherlock (BBC)
Segui la storia  |      
Autore: lunatica91    25/10/2012    2 recensioni
Teschi che scompaiono, maglioni che sanno di pecora, cellulari "terzi incomodi", finestrini mezzi aperti (o mezzi chiusi?), letti matrimoniali indesiderati, e ancora...
Questo e molto altro in questa raccolta di scorci di vita dei nostri Sherlock e John :)
3^ classificata al concorso "Opere dimenticabili" indetto da Lady_Nonsense
Genere: Comico, Commedia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson , Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A





About... Drug

 

Un vento gelido e pungente soffiava ostinato per le strade di Londra e nemmeno il cappotto col bavero alzato e una sciarpa pesante riuscivano a proteggere John da quelle sferzate fastidiose che penetravano come lame tra i vestiti. Non vedeva l'ora di tornare a casa e sedersi davanti al camino, sperando tanto che fosse acceso anche se non ci contava più di tanto. Comunque quello sarebbe stato il male minore: avrebbe desiderato un po' di calma, magari un tè caldo con un po' di latte e qualche biscotto appena sfornato dalla signora Hudson: era un desiderio banalissimo, no? Ovviamente “banale” in Baker Street era peggio che desiderare la luna.

 

-Sherlock, che hai fatto!?-


John non ebbe nemmeno la forza di mettersi le mani tra i capelli alla vista del caos che regnava in salotto. No no, dire caos era riduttivo: eruzione suonava meglio. Ogni cosa nella stanza era stata ribalta, rivoltata, sbattuta, lanciata, trattata alla stregua di spazzatura. Tra le varie cose John notò, incastrato tra un mobile e il divano, uno dei suoi maglioni preferiti, dimenticato per un orribile sbaglio sulla poltrona quella mattina prima di andare al lavoro.

Con incredibile agilità, probabilmente dettata dalla disperazione, riuscì a recuperare il suo indumento per poi lanciare uno sguardo assassino verso il suo coinquilino, ancora intento a mettere a soqquadro l'appartamento.

 

-Sherlock!-

 

Sherlock, quasi sdraiato per terra, si girò lentamente verso John, ricambiandogli l'occhiataccia.

 

-John, sai essere veramente petulante quando ti ci metti. Sono occupato.-

 

-Occupato?- John ridacchiò appena, incredulo -E a fare cosa? A distruggere la sala?-

 

Sherlock neanche si degnò di girarsi.

 

-Sto cercando una cosa.-

 

-Ah, ovvio, anch'io quando cerco un paio di calzini riduco così il mio armadio...-

 

-Questa vena di sarcasmo non ti si addice, sai?-

 

-Sappi che non rimetterò a posto questo casino.-

 

-Nessuno te lo ha chiesto.-

 

John lanciò un'ultima bieca occhiata a Sherlock che, gattonando verso la libreria, continuò imperterrito la sua ricerca. John sospirò pesantemente, lasciandosi cadere a peso morto su una delle poltrone rimaste immuni alla furia dell'amico.

E sfumava, anche quel giorno, la possibilità di una giornata normale: doveva essersi portato sfortuna quando aveva detto alla psicanalista che non gli capitava mai niente... e in più il caminetto non era nemmeno acceso!

Guardò ancora una volta Sherlock, impegnato in un attento esame del battiscopa. Di questo passo sarebbe andato avanti fino a notte fonda.

 

-Che stai cercando?-

 

Nessuna risposta.

 

-Sherlock! Che stai cercando?-

 

-Oswald.-

 

-Chi?!-

 

-Oswald!-

 

-Scusa Sherlock, ma non riesco a capire.-

 

L'investigatore sbuffò stizzito, senza voltarsi.

 

-John, non vedo cosa ci sia di così difficile da capire in un nome, forse dovresti farti controllare l'udito.-

 

-Il mio udito sta benissimo, sei tu che non ti spieghi. Chi è Oswald?-

 

-Il teschio, John, il teschio! Ormai lo sanno anche i muri.-

 

John rimase leggermente scioccato e divertito.

 

-Gli hai dato anche un nome?-

 

John notò Sherlock irrigidirsi e, non trovando la cosa positiva, decise di cambiare argomento.

 

-Dove l'hai messo l'ultima volta?-

 

-Sul camino, ma la signora Hudson me l'ha spostato, non ricordi? Accidenti alla sua stupida mania di pulire!-

 

-Non sono del tutto d'accordo su quest'ultimo punto... Comunque, perché non chiedi a lei?-

 

-È uscita.-

 

-Aspetta che rientr...-

 

-Mi serve adesso!-

 

John si spaventò, e chiunque si sarebbe allarmato davanti a quella reazione: Sherlock si era voltato di colpo e lo aveva fissato con un inquietante sguardo alienato. Per non parlare del tono che aveva usato: solo un’altra volta ricordava di aver sentito una simile rabbia e frustrazione contenute in così poche parole e l’immagine di sua sorella davanti ad una credenza vuota si sovrappose a quella dell’amico.

 

-Sherlock, a che ti serve adesso il teschio?-

 

Nessuna risposta.

 

-Sherlock, mi hai sentito?-

 

-Tecnicamente se una persona non risponde ad una domanda, o non ha sentito o non vuole rispondere. Tu cosa ne pensi?-

 

-Perché non vuoi rispondermi?-

 

-Perché non ne vedo la necessità.-

 

-Va bene, riformulo la domanda: cosa contiene il teschio?-

 

Quest'ultima frase fece fermare il continuo tramestio di Sherlock che, con molta calma e un lieve stupore, si voltò leggermente... colpito? No, si voltò semplicemente verso John.

 

-Perché lo pensi?-

 

-Mah, non so... forse perché c’è stata poco tempo fa una retata antidroga nell’appartamento?-

 

-Era finta, John.-

 

-All’inizio lo pensavo, ma poi mi hai fatto cambiare idea, ricordi?-

 

Sherlock increspò le labbra in un sorrisetto sapiente che fece bollire ancora più di disappunto John.

 

-Gli inquilini dovrebbero conoscere i propri difetti.-

 

-Sì, ma prima di andare a conviverci!-

 

-John, continuerei davvero questa deliziosa discussione, ma sarei leggermente occupato… accidenti alle pulizie! È impossibile che io, IO, non riesca a trovare un oggetto in casa mia…-

 

Questo era il colmo! John si alzò dalla poltrona completamente basito da tutta la situazione e dal totale menefreghismo di Sherlock, imprecando vistosamente.

 

-Sherlock, per la miseria! Dovresti ringraziare la signora Hudson per averti preso quel teschio, così la polizia non l’ha trovato.-

 

-Ringraziarla?- sibilò Sherlock voltandosi a fulminare John con il suo sguardo più glaciale. Si alzò con estrema lentezza e parlò a John con il più terrificante distacco.

 

-Ringraziarla dici? Per colpa sua Oswald è sparito, con dentro una soluzione al sette per cento, che di questi tempi è praticamente introvabile, e su quel teschio sono certo che ci siano ancora le mie impronte digitali perché, per quanto la signora Hudson sia deliziosamente portata per le pulizie non lo è assolutamente per quelle importanti, e quindi anche se ci sono pochissime probabilità che Oswald sia fuori da questo appartamento, se non riuscirò a trovarlo entro sta sera direi che potremmo cominciare a preoccuparci. Ovviamente parlo al plurale perché l'appartamento è anche tuo e su Oswald ci sono anche le tue impronte John. Sei ancora convinto che dovrei ringraziarla?-

 

Questo era troppo: non solo Sherlock aveva portato dentro casa della droga, e già di per sé questa cosa lo stava facendo imbestialire, ma non l'aveva nemmeno nascosta in un posto sicuro, compromettendolo inesorabilmente se quel dannato teschio fosse davvero finito in mani sbagliate. E come ciliegina sulla torta osava anche prendersela con la povera signora Hudson, all'oscuro di tutte le diavolerie e schifezze che quell'alienato portava in casa!

Il colpo partì quasi inconsapevolmente, preciso sullo zigomo alto di Sherlock, che rovinò a terra con un tonfo. John sentì le sua dita dolere e fremere allo stesso tempo; era una sensazione familiare, che sapeva di afa e sabbia e che, si ritrovo sorprendentemente a pensare, gli era mancata.

Sherlock si rialzò con calma, si sistemò la vestaglia e la ripulì con gesti stizziti per poi lanciare un'occhiata omicida al coinquilino, che ricambiò lo sguardo con altrettanta ostilità, pronto al contrattacco.

 


* * *

 

-Sherlock, stai fermo, dannazione!-


-Ma brucia.-


-Ma quanti anni hai?! Sopporta cinque minuti.-


-Due.-


-Dio Sherlock! Cinque minuti è per dire! Stai fermo e lasciati medicare.-

 

La colluttazione tra i due non era durata che pochi minuti, precisamente fino a che John non ebbe spinto Sherlock in modo un po' troppo violento contro lo stipite della porta, ferendolo alla fronte. A quel punto entrambi capirono di avere decisamente esagerato e, mentre John continuava a scusarsi e a controllare quanti danni avesse procurato all'amico, si erano avviati in bagno verso la cassetta del pronto soccorso.


-Questo non sarebbe successo se tu mi avessi parlato prima di questa cosa...- fece John premendo delicatamente un batuffolo di cotone imbevuto di disinfettante sulla fronte di Sherlock, che trattenne a stento un gemito.


-Tecnicamente questo non sarebbe successo se tu non mi avessi spinto contro lo stipite della porta...-


John premette volontariamente più forte il cotone sulla ferita, ottenendo in risposta un'imprecazione ed uno sguardo accigliato.


-Sai cosa voglio dire...- continuò John -Eri stato tu a dire che avremmo dovuto conoscere i nostri difetti.-


-Sì, ma avevo bisogno di un coinquilino, non di una spia che andasse subito a Scotland Yard.-


-Be', comunque quella roba non deve più entrare in casa, chiaro? Primo perché ne va della tua salute e come medico mi sento preso in causa; secondo, perché anch'io vivo in questa casa e non voglio avere casini.-


Sherlock stava per ribattere, si vedeva chiaramente, aveva la battuta pronta sulla punta della lingua, che sicuramente avrebbe spiazzato le belle e sincere parole di John ma proprio in quel momento passò la signora Hudson, che aveva portato gentilmente la spesa richiesta quella mattina da John, troppo preso dal nuovo lavoro e decisamente poco propenso a mandare Sherlock in un supermercato.


-Oh Dio! Ma che vi è successo?! Sono entrati i ladri in casa?- esclamò la povera signora di fronte ad un Sherlock con la fronte incerottata e un John dall'occhio nero.


-Oh no signora Hudson, non si preoccupi.- cominciò il dottore cercando disperatamente una scusa sensata -Abbiamo solo...-


-...avuto una piccola discussione tra coinquilini.-


Sherlock si ritrovò due paia di occhi a fissarlo, anche se lo sguardo di John era decisamente arrabbiato, mentre quello della signora Hudson completamente sconcertato.

 

-Non si preoccupi, signora Hudson! È stato solo un malinteso, non lo faremo capitare mai più, vero Sherlock?-

 

John fissò malamente Sherlock, sperando che per una volta, una soltanto, non chiedeva miracoli, Sherlock lo ascoltasse ma questi sbuffò spostando deliberatamente lo sguardo in un'altra direzione.
John sospirò e lanciò un timido sguardo di scuse alla signora Hudson, che ricambiò bonariamente con un sorriso complice.


-Beh giovanotti, vado a mettere in ordine la spesa. Sherlock, non hai lasciato nessuna delle tue sorprese nel frigo, vero?-

 

Prima che Sherlock potesse rispondere con una delle sue solite frasi taglienti, John lo precedette.

 

-Ah, signora Hudson, potremmo sapere dove ha messo il teschio che stava sul caminetto?-

 

-Oh cari, non ve l'ho detto? L'ho portato al Bart's.-


I due sbiancarono ma la povera donna continuò un po' imbarazzata: -Lo so, è colpa mia, ma pulendo mi è caduto e si è sbeccato, così un amico che lavora all'ospedale mi ha assicurato che si poteva riparare. Sono così mortificata, Sherlock caro, è che mi sono spaventata a vedermelo davanti all'improvviso e sa... ma dove andate tutti e due così di fretta?-

 




---------------------------------------------------------------------------------
Salve a tutti! Spero vi sia piaciuto questo piccolo spaccato di vita dei nostri due coinquilini preferiti^^ Questa storia era in cantiere da un anno e a poco a poco mi sono vista effettivamente accadere la scazzottata (però ammettetelo: ci avevate pensato anche voi che John un giorno o l'altro sarebbe scoppiato! XD), il teschio che contiene la droga (nel telefilm le sigarette), e infine anche il nome al teschio. Comunque ho scelto questo nome perché un mio amico aveva chiamato il pomello a forma di teschio del suo bastone da passeggio proprio Oswald^^ 
Spero che vi sia piaciuta e spero vivamente di postare al più presto altre one shoot, università permettendo^^' E ringrazio in anticipo chiunque spenderà due minuti della sua vita lasciando un commento :)

 

 

 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: lunatica91