Titolo: Dawn of the end of the World
Fandom: Crossover | Snow White and the Huntsman – The Hollow Crown
Personaggi: Eric the Huntsman, Prince Hal
Genere: Introspettivo
Rating: Arancione
Avvertimenti: OneShot, Slash, Crossover, Zombie, Non per stomaci delicati
Conteggio Parole: 747 (FiumiDiParole)
Note: 1. Raccolta nata per la challenge zombiepocalypse
2. Partecipante alla challenge indetta da 500 Themes Italia con prompt: 497. Scegli tu! {Alba della Fine}
3. Solo io posso scrivere simili cose… crossover medievale più zombie. SOLO IO çAç/






L’ascia si abbatté sul cranio dell’uomo con un disgustoso e sinistro suono d’ossa spezzate, ed Eric – nonostante la foga del combattimento - non poté impedire al suo stomaco di attorcigliarsi in preda alla nausea nel sentire quel rumore ed il forte odore della decomposizione.
Si ripeté più volte che quello che aveva appena ucciso non era un ‘uomo’ ma un… un… non sapeva che diavolo di nome dare a quell’essere ritornato dall’inferno.
Da sempre i morti erano morti, e non camminavano né cercavano di ammazzare i vivi. Tuttavia da un po’ di tempo a quella parte si erano destati dal loro sonno eterno vittime di chissà quale maleficio, ed erano mossi dalla fame.
Fame di carne viva.
Estrasse l’ascia dal capo del cadavere, e trattenendo la nausea quasi a stenti, si lasciò guidare dal forte senso di sopravvivenza, andando a lanciarsi contro un altro ‘uomo’ per decapitarlo con un colpo secco – il sangue gli schizzò addosso, accrescendo la sensazione di malessere. Serrò con forza le labbra in una smorfia tesa, e spostando lo sguardo verso il suo compagno lo osservò lasciarsi cadere sulle ginocchia dopo aver ‘ucciso’ l’ultimo dei loro nemici.
Preoccupato fece un passo avanti.
“ Princ…”, la voce gli mancò per qualche istante. “ Hal?”
Eric non credeva in alcun dio, ma in quel momento pregò affinché il giovane non fosse ferito – o peggio: vittima di quel maleficio che faceva tornare in vita i morti.
Hal si voltò verso di lui, rivolgendogli un’espressione stravolta.
“ T-tutto bene?”, domandò con voce incerta il ragazzo.
“ Sì…”, il Cacciatore ne studiò il volto e l’armatura insanguinata, sembrava stare bene e quello lo rincuorò non poco. “ Non dovremo stare qui…”, mormorò lasciandosi ugualmente andare, appoggiandosi ad un albero e prendendo una lunga boccata d’aria.
“ Il Regno è caduto Eric. Non c’è nessun’altro posto…”
Alzò lo sguardo, osservando il giovane appoggiarsi all’elsa della spada piantata nel terreno.
Sembrava aver perso la sua voglia di vivere, l’energia che lo aveva caratterizzato sin dal loro primo incontro nella locanda della Comare Quickly – sembravano passate almeno dieci primavere da quelle spensierate serate.
Quella nuova realtà, così assurda, sembrava aver costretto il Principe ad assumere lo stesso comportamento di Eric prima che si conoscessero – viveva la giornata, senza speranze per il futuro –, ed il Cacciatore, pur di preservare ciò che tanto lo aveva colpito nel giovane, si era invece sforzato per cercare una soluzione.
Una speranza concretizzata in un luogo non colpito da quel maleficio.
“ Ci deve essere un posto sicuro…”, dichiarò cercando di mostrarsi sicuro – doveva credere in quelle sue parole, altrimenti tutto sarebbe stato perduto per davvero.
“ Hai visto come si… si riproducono!”, esclamò Hal nervoso, chiudendo gli occhi come in preghiera. “ Un morso e sei uno di loro. Con o senza gambe o… o braccia… ne ho visto uno vivere anche con gli arti amputati…”, concluse sommessamente.
“ E che intendi fare? Arrenderti?”, domandò avvicinandosi lento al Principe che, sentendo i suoi passi, riaprì gli occhi.
“ … certo che no.”, rispose sincero. Tra vita e morte avrebbe sempre scelto di vivere e di combattere per restare con Eric.
Il Cacciatore non riuscì a trattenersi dal rivolgergli un lieve sorriso, allungando poi la mano per carezzargli la guancia.





Hal socchiuse gli occhi, appoggiandosi al palmo del suo compagno.
“ Perdona il mio sfogo…”, mormorò. “ Ma… per quanto sia stato… un folle in questi ultimi anni, sono stato anche istruito per comandare eserciti e governare un Regno che ora non esiste più… ho perso tutto. Tranne te…”, aggiunse con voce sommessa.
“ Hal…”, Eric lo avrebbe voluto stringere tra le sue braccia e baciarlo come se il mondo stesse per finire – e forse non erano poi così lontani dalla fine di quella realtà. E come se il Principe avesse avvertito i suoi pensieri, si sporse verso di lui per donargli un leggero bacio.
Un breve contatto, una piccola fiammella che portava speranza.
“ Andiamo?”, sorrise Hal.
“ Sì, questo posto non è sicuro.”, assentì Eric, sollevandosi e tendendogli poi la mano per aiutarlo ad alzarsi. “ Andiamo verso nord. Le montagne.”, propose, sorreggendo subito il giovane - lasciando che si appoggiasse al suo corpo in un momento di debolezza - e permettendosi al tempo stesso di guardarsi attorno con un’espressione grave, studiando la desolazione e la morte di quel nuovo mondo.





“ Montagna o foresta. Non importa…” mormorò Hal rompendo il silenzio. “ Ciò che importa è che noi siamo ancora vivi.”, dichiarò strappando un sorriso al Cacciatore, rincuorato dalla ritrovata speranza del Principe.
“ Hai ragione. Siamo vivi e stiamo insieme. Possiamo sopravvivere.”