La mente è sigillata come perle soffocate da un’ovatta
scomoda lì,
a non mostrarne la lucentezza.
Ma i miei ricordi non splendono, vivono dentro una nube
Madre,
rimbombano e scalciano, dove tu non ci sei.
Lontano ormai, bruci nell’inferno spento del mio essere,
convivi con la cenere del mio cuore,
la Tua assenza,
è quiete dopo la tempesta, ma dentro una matrice di
incoscienza, di te
una cellula nascosta, sopravvissuta,
grida ancora alla libertà, in catene si dimena e il suo urlo
si cela dietro