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Autore: GeeFuckingWay    26/10/2012    4 recensioni
Ciao a tutti :)
Quella che spero leggerete è la mia nuova Frerard.
La fanfic è completamente basata sul diario di Gerard dove verranno raccontati tutti gli eventi.
Spero lascerete recensioni, baci da GeeFuckingWay!
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way, Un po' tutti | Coppie: Frank/Gerard
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Dear diary.

1. I'm not okay.

Caro diario, oggi è la prima volta che ti scrivo.Il mio nome è Gerard e tu ecco,sei stato un regalo da parte di mia madre.
Sai è preoccupata del fatto che io non le dica mai come mi sento e non espirma mai con nessuno le mie emozioni.
Il punto è che sarebbe meglio tenerle nascoste, non sono piacevoli i miei pensieri, non vorrei addolorare altre persone, basto io, non credi? Il fatto che tu non possa rispondermi mi rallegra, è bello non essere giudicati o meglio non essere considerati pazzi.

Anche se a dire la verità io sono il primo a ritenermi tale.
Ogni volta che mi guardo riflesso in uno specchio, potrà sembrarti assurdo, ma vedo milioni di lacrime attraversarmi il viso.

Pensa che una volta mia madre ritrovò lo specchio del bagno distrutto e beh le dissi che mi era caduto quando in realtà ero
stato io a distruggerlo così avrei potuto evitare di guardarmi.
Odio osservare la mia pallida immagine, così piena di difetti, e soprattutto il mio viso troppo tondo.
Non sono tra quelle persone con molti amici che organizzano feste stratosferiche invitando l'intera scuola, no, sono un
diciassettenne che come compagnia ha la sua stessa ombra.

L'unica mia salvezza credo sia il disegno, ho sempre desiderato diventare un fumettista ma sinceramente dubito che ci riuscirò.
Passo interni pomeriggi chiuso in camera a disegnare possibili personaggi di fumetti ma alla fine accartoccio sempre tutte le
mie "creazioni" e le butto via.

Comunque vorrei raccontarti un fatto che mi è accaduto ieri.
Mi sono svegliato per andare a scuola e beh era una mattina orribile come tutte.
Sono sceso dal letto e sono andato al piano di sotto per fare colazione dove ovviamente mia madre voleva riempirmi di cibo, come se non fossi già abbastanza grasso, al contrario di mio fratello più piccolo, Mikey che non è mai ingrassato, nemmeno di pochissimo, in vita sua.
Decido di andarmi a vestire e rimango immobile a fissare l'interno dell'armadio.
Ogni volta che lo apro mi sento avvolto dall'oscurità; ho solo capi di colore nero.
Il nero per alcuni non significa nulla, non è un colore, è qualcosa di indifferente, qualcosa che non conta, come me.
Io amo questo colore. Quando ho paura di affrontare un'altra giornata mi ricopre facendomi diventare invisibile anche se in realtà credo che lo sarei anche con una maglietta arancione e dei pantaloni gialli.
Inoltre credo che il nero esprima soprattutto solitudine, solitudine e quella sensazione di inferiorità rispetto al resto del mondo con cui convivo ormai da anni.
Dopo aver preso la tracolla mi sono finalmente deciso ad andare nel posto che considero un vero e proprio inferno, la mia scuola.
Così sono uscito di casa e già lì mi sentivo distrutto nel vedere gruppi di amici che scherzavano tra loro lungo una strada.
Ogni volta mi sento così diverso dagli altri che ho l'impulso di tornare a casa e chiudermi in camera, preferibilmente al buio.
Ma ho deciso di proseguire verso scuola, come sempre guardando verso il basso.
Ogni passo mi faceva ancora venire voglia di tornare a indietro.
A volte, quando sono davvero, davvero depresso prendo le foto di quando ero un bambino e le guardo con le lacrime agli occhi.
Un bambino di cinque o sei anni con il sorriso più bello del mondo. Che ne è stato di quel sorriso? Questa è la domanda che
mi pongo ogni volta.
Immerso in tutti questi pensieri ero finalmente arrivato a scuola e lì, proprio lì è accaduto ciò che ti sto raccontando.

Considerando che sono un completo e totale disastro sono inciampato finendo a terra e lì una voce, una voce mi ha fatto..sorridere.
"Ehi, tutto bene?" è stato ciò che mi ha chiesto un ragazzo mentre mi porgeva la mano per farmi rialzare.
Potrà sembrare davvero stupido però per una volta mi sono reso conto di esistere.
  
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