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Autore: Gogetathebest    26/10/2012    3 recensioni
Salve a tutti! Ho scritto questa One shot in attesa di aggiornare l'altra ff perchè ho avuto un'idea e ho dovuto scriverla! xD Tutto parte da un film dell'orrore, ma come andrà a finire? Leggete e lo scoprirete!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bra, Bulma, Vegeta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Era una tranquilla serata alla CC e Vegeta e Bulma si trovavano in salotto a guardare un film dell’orrore… ovviamente Bulma era avvinghiata a lui e tremava come una foglia per via del film, anche se con il Sayan al suo fianco non poteva sentirsi più protetta. Comunque in quel momento, spaventata com’era, non l’avrebbe lasciato andare neanche in bagno. Era mezzanotte e finalmente quel ridicolo film era finito, Vegeta non ne poteva davvero più di vedere quell’obbrobrio e se fosse durato altri cinque minuti avrebbe distrutto il televisore. Quello non era niente in confronto a ciò a cui aveva assistito durante la sua vita, da quando era solo un cucciolo… ma cosa poteva aspettarsi da una terrestre? Dunque spento il televisore, si avviò verso la sua camera da letto insieme alla donna che tremava ancora, forse ancora più di prima; non riusciva a capire però come potesse avere paura di un film sugli alieni che volevano sterminare i terrestri… infondo anche lui era giunto su quel pianeta per quello scopo e lei lo aveva ospitato, sfamato, gli aveva offerto tutto ciò che gli serviva, forse anche di più, e lo aveva sempre affrontato senza alcuna esitazione. I terrestri erano le creature più strane e complesse che avesse mai conosciuto, o forse solamente le più stupide.
Mentre si dirigevano verso la loro stanza, Vegeta non poté fare a meno di notare che la luce nella camera di Bra era ancora accesa e che dall’interno provenivano uno strano parlottio, e, non che gli interessasse poi tanto, decise di andare a vedere cosa stesse facendo sua figlia ancora alzata a quell’ora; più che altro lo fece per scollarsi Bulma di dosso così da farle prendere uno spavento tale da non osare mai più avvicinarsi a un film dell’orrore.
“Donna, staccati!”
Quando la chiamava donna, in genere non aveva buone intenzioni.
“E… e perché?”
“Non vedi che Bra è ancora in piedi? Voglio vedere cosa diavolo sta facendo!”
“Ma… ma non ti è mai importato molto controllare Trunks e Bra… proprio questa sera vuoi iniziare a fare il padre premuroso?”
“Si, proprio questa sera! Così impari a vedere quei ridicoli film!”
“Allora vengo anche io!”
“Non credo proprio… voglio vedermela da solo con mia figlia! Tu mi saresti d’intralcio!”
“Va… va bene, vado in camera, ma ti prego, non fare troppo tardi!”
“Si, si, certo…”
“A… allora io va…vado!”
“Si, vai! E, se non ti costa troppo, vorrei avere indietro il mio braccio!”
“La delicatezza e la comprensione non sono proprio il tuo forte, eh Vegeta?”
Detto questo, Bulma si diresse verso la sua stanza… aveva ancora una grande paura, ma non voleva dare al Sayan l’impressione di essere indispensabile… film dell’orrore o no, aveva anche lei un orgoglio!

“Bra! Cosa fai sveglia a quest’ora?” la ragazza, non appena aveva sentito che il padre stava per entrare, aveva chiuso gli occhi fingendo di dormire.
“Avanti, mocciosa, lo so che sei sveglia! Non crederai mica che io sia tanto stupido!”
“Va bene papà, hai ragione, sono sveglia…”
“Il motivo?”
“Domani ho un compito molto importante e ancora non ho finito di studiare!”
“E allora?”
“Papà, sei tu che mi hai chiesto perché fossi ancora sveglia, io ti ho solamente risposto!”
“Io invece ti ho chiesto per quale motivo stai ancora studiando! Credi che riusciresti a farlo meglio mentre sei come un zombie?”
“Si, hai ragione, ma mi manca proprio l’argomento più importante, e non riesco a ricordarlo!”
“Ok, dammi! Fammi vedere di cosa si tratta!”
“Ehm… papà, si tratta di storia, non credo che tu te ne intenda molto…”
“Mi stai sottovalutando, mocciosa, cosa credi, io apprendo in fretta!”
Vegeta aveva deciso di perdere un po’ di tempo con sua figlia per vedere quanto avrebbe resistito Bulma da sola in quella stanza buia. Era quindi una sorta di sfida tra loro due, e lui non aveva nessuna intenzione di perdere! Prese quindi il libro, Bra gli indico la parte che non capiva e Vegeta la lesse in pochi minuti, dopodiché iniziò a spiegare quel capitolo a Bra che riuscì a capire immediatamente tutto. Era colpa di quella stupida professoressa che non sapeva fare  il proprio lavoro, pur avendole chiesto una spiegazione cinque volte, se non aveva capito un bel niente.
“Grazie papà, non so cosa avrei fatto senza di te!”
“Tsk, non capisco come tu abbia fatto a non capire anche da sola una sciocchezza del genere… gli anni d’oro dell’impero romano, si, è vero, è noioso ma non difficile!”
“Ora però ho capito!”
“Bene, questo fallo decidere a me! Avanti, parlane!”
“Ma come, ora? Ho sonno!”
“Non mi importa, io anche ho sonno, ma ho perso tempo a spiegare, quindi voglio vedere se i miei sforzi sono stati utili!”
“Ma solo i punti principali però! Dunque, durante gli anni d’oro dell’impero romano, ci fu un lungo periodo di pace, il quale permise lo sviluppo dell’arte e la costruzione di molte opere pubbliche, le più importanti delle quali furono il sistema viario, che comprendeva un reticolato di strade in grado di collegare tutti i territori dell’impero, e il sistema fognario. Poi i tributi erano riscossi in base alle possibilità economiche di ogni famiglia e servivano a mantenere l’esercito, pagare il salario ai dipendenti pubblici e bla bla bla… basta così? Ti prego, non ne voglio più parlare fino a domani!”
“Si, direi che può bastare, e guai a te se sbagli anche solo una virgola! Devi essere perfetta, sono stato chiaro?”
“Certo, chiarissimo papà! Grazie e buonanotte!”
“Buonanotte!” Disse l’uomo e si avviò verso la sua camera… chissà se Bulma era riuscita ad addormentarsi, comunque era quasi certo che non fosse neanche entrata.

Arrivato davanti alla sua stanza, si curò di non far rumore e aprì molto lentamente la porta, che fece lo stesso cigolio macabro del film, a quel punto riusciva a sentire il battito accelerato della donna, segno che era molto spaventata, decise quindi di non esagerare, ma un piccolo spavento le avrebbe fatto più che bene. Raggiunse quindi il letto senza fare il minimo rumore e le mise una mano sulla bocca per impedirle di urlare, proprio come era successo nel film e, per darle il colpo di grazia le sussurrò nell’orecchio un deciso “BU”. A quel punto, la donna si era veramente spaventata ma, sentendo quelle due lettere, capì che era stato il marito a parlare, altrimenti non sarebbe stata ancora li, quindi si tranquillizzò e inizio a dire mentalmente parole non molto fini al marito. Questa l’avrebbe pagata. “Che c’è, donna, non tremi più?”
“Molto divertente… ti assicuro che non la passerai liscia.” Proferì la donna a voce bassa ma molto sicura. A quel punto, il sonno vinse sui due e mentre Bulma continuava a sognare situazioni degne dei peggiori film, Vegeta fece un sogno veramente stranissimo. Non appena chiuse gli occhi, si ritrovò nel nulla, quando una forte luce lo investì completamente e venne trasportato in uno strano posto, sembrava quasi di essere in una delle immagini del libro di Bra, infatti era su una via fatta di pietre, ben incastonate tra loro e molto lisce, ma pur sempre delle pietre. Poi, mentre ancora si guardava intorno,  per poco non venne travolto da un paio di cavalli che trainavano un carro di legno il quale trasportava chissà cosa. Lui però, invece di spostarsi, tese le due mani e afferrò i due animali per le briglie e li fermò. Questo produsse un grande stupore nell’uomo che guidava il carro e in tutte le persone che avevano visto la scena. Non sapeva dove si trovava, quindi decise di lasciare quel luogo pieno di terrestri curiosi e prese il volo dirigendosi verso una collina, ma quello che non sapeva era che il luogo verso cui stava andando era considerato sacro a quei tempi. Allora iniziò a spargersi la voce che un dio fosse giunto in terra, poiché non era da tutti spuntare dal nulla, afferrare due cavalli riuscendo a bloccarli per poi prendere il volo dirigendosi verso un luogo sacro, poi anche gli abiti che indossava, poco consoni a quel tempo, davano la conferma che lui non fosse una persona normale. Vegeta intanto era arrivato sulla collina ed era entrato in un tempio per riposarsi e cercare di capire dove diavolo era finito e cosa poteva fare per svegliarsi, perché era consapevole di essere in un sogno. Dopo un po’ vide arrivare una massa di terrestri tutti in fila e con delle ceste piene di cibi che, avendolo visto nel tempio, si dirigevano verso di lui. Ovviamente non gli piaceva essere al centro dell’attenzione, ma decise di stare a guardare che cosa volevano fare quegli uomini, e rimase in attesa della loro prossima mossa. Ad un tratto tutti si fermarono e si fece avanti un vecchio vestito di bianco che inizio a parlare in una strana lingua della quale riuscì a decifrare solo poche parole… insomma ciò che aveva detto il vecchio era che il cibo era per lui. Non avrebbe potuto dargli notizia migliore! Quale momento non è adeguato per farsi una bella scorpacciata? In fondo quel sogno iniziava a piacergli! Fu imbandita una tavola strapiena di varie leccornie e Vegeta fu invitato a sedersi e a mangiare… quindi iniziò a divorare tutto con grande foga. Tutta la folla lì presente rimase stupita nel vedere la quantità del cibo che era riuscito a ingurgitare e anche dalla velocità in cui aveva divorato tutto… non c’erano dubbi, era sicuramente un dio. Allora iniziarono ad arrivare nuove ceste stracolme sia di cibi che d bevande, ma proprio quando era sul punto di iniziare a mangiare nuovamente, aprì gli occhi e si ritrovò nel suo letto, svegliato da un urlo della terrestre che aveva avuto l’ennesimo incubo. Dopo una notte passata nel peggiore dei modi, Bulma decise di non dormire più e quindi, annoiandosi, iniziò a parlare con il marito, il quale era abbastanza irritato per essere stato interrotto sul più bello.
“Ehi, Vegeta, perché era sveglia Bra, ieri sera?”
“Non sono affari tuoi, donna!” Disse Vegeta, con malcelato nervosismo.
“Come sarebbe a dire che non sono affari miei? Tu ieri sera mi hai lasciata da sola nel panico, voglio sapere almeno se c’era una ragione valida!”
“Stava studiando per il compito in classe.”
“E allora perché ci hai messo tanto? Era lei che doveva studiare, non tu!”
“L’ho aiutata.”
“Tu? Aiutare Bra a studiare? Ma non farmi ridere!”
“Meglio aiutare Bra a studiare, che sopportare i tuoi isterismi e le tue ridicole paure.”
“Ah si? Davvero preferisci studiare?” Bulma era alquanto sorpresa.
“Si, almeno non ho perso il mio tempo in cose inutili!”
“Quindi un compito in classe è più importante di me?” Ora la donna era sconcertata.
“Ieri sera, si.”
Bulma si voltò dando le spalle al marito. Ora la paura aveva lasciato spazio alla gelosia. Ancora non poteva credere di essere stata scaricata solo per un compito!
“Stupido compito in classe!” Imprecò la scienziata sottovoce.
  
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