.: Omen :.
Dedicata con tanto affetto a Elyxyz per i suoi bei lavori e la sua dolcezza. Grazie per tutti i tuoi commenti che sono stati significativi per me in particolare i primi .
Eccoli.
Finalmente uno di fronte all'altro.
Non come un ufficiale e il suo sottoposto, non come un adulto e un ragazzino,
ma come due uomini.
Due veri uomini.
Due uomini che avevano detto addio ai sogni di una vita per seguire i loro
ideali, per far valere quello in cui credevano.
" Esistono cose più importanti di te stesso e dei tuoi sogni."
Questo significava diventare adulti.
Questo era essere uomini.
L'avevano ammesso, l'avevano confessato a loro
stesso, avevano dato voce a ciò che si nascondeva nei loro cuori.
Avevano spogliato le loro anime
senza vergogna, facendo uno scambio equivalente.
Si erano rivelati più simili di quanto potessero immaginare.
Peccato che l'avessero scoperto così tardi...
... Anzi, peccato che Ed l'avesse scoperto così tardi.
Si...
Roy Mustang aveva capito quanto c'era di lui nel ragazzino senza un braccio e
una gamba che aveva incontrato a Reesembool molti anni fa, aveva capito quanto
gli somigliava vedendo i suoi occhi ardere.
Ardere di un fuoco chiamato desiderio,
ardere di un fuoco chiamato determinazione,
ardere di un fuoco chiamato voglia di redenzione,
ardere di un fuoco chiamato volontà di vivere.
.
E alla vista di quell'ardere l'alchimista di fuoco
si era infatuato di quelle fiamme e aveva promesso a se stesso che avrebbe
fatto in modo che non si estinguessero mai.
Edward Elric aveva ancora quello sguardo e Mustang ne era compiaciuto, ma allo
stesso tempo provava una grande tristezza. Un sentimento imputabile solo a
Fullmetal.
In lui aveva cercato di far crescere il Roy Mustang che avrebbe voluto essere,
avrebbe voluto che almeno i suoi sogni potessero realizzarsi, ma non c'era
riuscito e...
Dannazione!
Non era giusto.
Roy ormai era grande, ma Edward era ancora un ragazzo, e vederlo dire addio ai
suoi sogni era qualcosa di davvero triste.
Solo di una cosa poteva essere felice: Fullmetal gli aveva dimostrato il suo
affetto.
Mai ci avrebbe sperato, eppure Edward, mostrandosi amareggiato per il fatto che
Roy aveva rinunciato al suo sogno, aveva fatto trapelare il suo affetto per
lui.
Peccato
che fosse tardi, era arrivato il momento di dirsi addio.
Si erano rivelati più simili di
quanto potessero immaginare.
Edward ne era rimasto stupito.
E solo ora capiva tante cose...
Solo ora comprendeva quanto Mustang gli volesse bene e quanto lui fosse stato
stupido, perchè non l'aveva capito prima.
Forse però l'aveva sempre saputo, ma aveva sempre voluto ignorare questa
realtà…
In fondo che il colonnello provasse affetto per lui non era un segreto per
nessuno, era Ed piuttosto che – maliziosamente – dava diversa forma alla
realtà, giocando con Mustang ad odiarsi.
Giocare...
Mustang era l'unico che giocava con lui facendogli vivere per pochi secondi,
per pochi minuti, l'infanzia che gli era stata negata.
Anche se per poco gli faceva cadere la maschera da adulto che aveva imparato a
portare e, giocando, lo faceva sentire più... leggero...
Ed non ricordava più nessuno che giocasse con lui, l'unico era Mustang.
E pensare che quando l'aveva conosciuto non era così.
Ma adesso capiva...
Il colonnello era freddo e severo con lui per prepararlo a ciò che avrebbe
dovuto affrontare. Se non fosse stato così, chissà che ne sarebbe stato di
Edward Elric...
Avrebbe dovuto ringraziarlo ma... Questo non sarebbe mai avvenuto, il
ringraziamento stava nel mostrargli che era diventato adulto, un adulto che
sapeva affrontare la vita, gliel'aveva dimostrato rinunciando ai suoi sogni.
Più pensava e più capiva.
Capiva perché gli aveva nascosto tante cose... come la morte di Hughes.
Capiva il perché di tante bugie... come la rivolta di Reole.
Non era perché lo credeva un bambino, semplicemente perché non voleva che
soffrisse.
Avrebbe voluto esser come lui... Mustang era una persona ammirevole, proprio
come gli avevano detto Al, Winry e Sheska.
Ma allo stesso tempo avrebbe voluto prenderlo a pugni a volte…
In fondo Edward lo ammirava, ma alcune cose che il suo superiore diceva o
faceva lo deludevano profondamente. Era per questo che molto spesso aveva
desiderato di prenderlo a pugni.
Si diede dell'idiota perché non si era mai sforzato minimamente di capirlo, mai
si era accorto che era il suo angelo custode, mai aveva notato che gesti per
lui disdicevoli, azioni che aveva criticato fortemente nascondessero le
parole..."Ti voglio bene…"
Solo per lui...
Se fosse tornato indietro... Se avesse capito prima… Forse il
colonnello...
Forse sarebbe stato qualcosa di diverso.
Ma la domanda principale era...
...cosa?
Cosa sarebbe potuto essere per lui Mustang?
Trovò più saggio non rispondere, di certe domande è meglio non conoscere le
risposte, forse perché troppo dolorose da sopportare.
Ripensò a poco prima... era davvero amareggiato per il colonnello, una vita
passata a seguire ordini che non condivideva solo per riuscire a diventare
Fhurer e alla fine rinunciare a tutto per qualcosa di più importante.
La vita di Mustang era ironicamente analoga alla sua.
In quel momento aveva provato così tanta rabbia che avrebbe voluto piangere, ma
ormai aveva perso la capacità di farlo, non ce l'aveva fatta nemmeno quando
aveva ucciso Sloth... Ormai non avrebbe più pianto.
Parlando con lui, in quei dieci minuti, in quell’auto… Cinque anni di cose non
dette erano state rivelate…
Peccato che fosse tardi, era arrivato il momento di dirsi addio.
I due alchimisti si erano allontanati di qualche metro
dall'automobile.
Erano faccia a faccia.
Era arrivato il momento.
Roy stava per eseguire il saluto militare ma si bloccò.
Quello era Fullmetal, il ragazzino che l’aveva stravolto e che lentamente
l'aveva conquistato. Ora, per Roy, Edward incarnava l'amore... Si... Finalmente
aveva avuto il coraggio d'ammetterlo: lo amava.
Con lui aveva conosciuto l'amore e quello che più lo stupiva era la purezza di
quel sentimento.
Senza macchia o ombra di desiderio libidinoso.
< Questo è un addio, vero? >
Ecco.
Le famose parole erano state pronunciate.
Inutile illudersi.
Roy l'aveva presagito quando erano ancora in macchina: se Fullmetal fosse sceso
dall’auto, non l'avrebbe più rivisto.
Non sapeva il perché, ma era un presentimento talmente forte che non poteva
ignorarlo, non ci riusciva.
Forse lo faceva per scaramanzia, forse per non avere rimorsi in futuro... Non
lo sapeva.
Ma il presagio lo teneva allerta.
Fece una sola muta preghiera a un Dio che non conosceva: che Edward non
morisse.
Della sua vita non gli importava, ma Edward... Beh lo amava... Non avrebbe
sopportato la sua morte.
< Si >
Schietto e asciutto.
Anche Edward aveva questo presentimento, lo avvertiva nell'aria, era quasi una
certezza per lui. Ciò che era successo solo poche ore prima era bastato a
fargli capire che non avrebbe più rivisto molte persone, e nella lista
compariva anche il nome del colonnello.
Mustang gli tese la mano come un amico, come un alleato.
Edward fu titubante su
cosa fare. Stupido! Ancora si comportava da stupido, ma cosa poteva farci? Il
suo orgoglio era così forte...
Il gesto però gli fece
piacere, ammirava seriamente quell'uomo ora, ma una stretta di manoera un gesto
troppo formale e rispetto al rapporto che avevano, forse fraterno, gli tese la
mano incerto e quando sfiorò le dita dell'altro battè il suo palmo contro
quello del colonnello, come si dice gergalmente "gli diede il
cinque". Un gesto amichevole e di complicità.
Roy gli sorrise.
Edward ricambiò con un sorriso soddisfatto...
Soddisfatto di aver conosciuto il vero Roy Mustang, una persona migliore di
quello che poteva sembrare.
Edward si voltò e andò subito via, altrimenti questa volta non sarebbe riuscito
a trattenere le lacrime.
Dire addio a una persona importante era difficile.
Roy lo guardò mentre correva via, ma solo pochi istanti, poi la mente lo
richiamò e lo rimproverò per quell'eccessivo sentimentalismo.
Entrò in macchina e disse a Hawkeye di mettere in moto.
E quel presagio diventò ossessione... non avrebbe più rivisto Fullmetal.
Mai... Mai più... Forse doveva...
< Tenente, giri a destra! >
< Colonnello? >
< Giri a destra le ho detto! >
< Sissignore! >
Poteva ancora rivederlo... Poteva...
< Si fermi! >
< C-colonnello! >
Roy uscì velocemente dal veicolo... Edward era andato in quella direzione,
poteva ancora riprenderlo.
Una treccia bionda...
< Fullmetal! >
Edward cessò la sua corsa rimanendo immobile ad osservare Mustang... cosa ci
faceva lì?
< Co-colonnello? >
< Fullmetal... Devi prometterlo... Devi promettermi che ci rivedremo... >
Gli occhi d'antracite fissarono gli occhi dorati di Fullmetal.
Determinati.
Seri.
Incredibilmente seri.
Edward rimase interdetto alle parole del colonnello.
Distolse lo sguardo da quello di Roy e avvicinandosi preferì tenerlo basso.
< Non posso. >
Roy dilatò gli occhi.
< Non posso prometterglielo, colonnello... >
Ed fece ancora qualche passo.
< Ho come il presentimento che non la rivedrò più... Ma non solo lei,
anche Winry, zia Pinako, la maestra Izumi, il tenente Hawkeye... >
Ed fece un sorriso amaro.
Roy strinse i pugni.
Allora non era solo un suo presentimento.
< …E le promesse che non vengono mantenute fanno solo del male... >
Edward si fermò davanti al colonnello, il suo sguardo ancora rivolto verso il
basso.
< ...Fanno male alle persone a cui si vuole bene. >
Roy si stupì all'affermazione di Edward.
Si stupì e fu felice.
Le sue labbra si piegarono in un sorriso sincero.
Gli aveva detto di volergli bene.
Si avvicinò a Ed e la sua mano andò a scompigliare i capelli color del
grano.
< Parli come un adulto, moccioso! >
Edward alzò lo sguardo per incontrare le iridi antracite del colonnello.
La mano di Roy, ancora su quella chioma, scese dietro la nuca del ragazzo e...
... quello che successe dopo fu qualcosa di totalmente inaspettato.
Un gesto esplicito che portò calore a Ed.
Un calore di cui aveva sempre avuto bisogno, ma che mai aveva chiesto... E come
avrebbe potuto? Il suo orgoglio non gliel'avrebbe mai permesso.
E anche se a darglielo, in quel momento, era Mustang, poco importava, tanto ne
aveva avuto bisogno...
Roy aveva tirato a se, Edward.
Lo aveva stretto a se facendogli affondare il volto contro il suo petto.
Roy Mustang stava abbracciando possessivamente il Fullmetal alchemist.
Le guance di Ed bruciavano, ogni centimentro del corpo di Ed bruciava
dall'imbarazzo per quel gesto di esplicito affetto.
< C-colonnello? >
Balbettò imbarazzato.
Roy non rispose.
La mano dietro la nuca di Edward, che l'aveva spinto a se, andò ad accarezzare
i setosi capelli dorati.
Edward cedette.
Lentamente chiuse gli occhi, voleva che i suoi sensi e la sua memoria si
imprimessero bene il ricordo di quel contatto.
Solo pochi secondi...
Mai aveva preteso nulla, eppure questa volta voleva concedersi quel
momento così intimamente dolce.
Roy affondò il suo volto nella chioma di Edward, inebriandosi di quel profumo.
Avrebbe voluto che il tempo si fermasse in quell'istante, non voleva lasciar
andare Fullmetal, e se avesse potuto gliel'avrebbe impedito.
Il battito cardiaco di Edward era notevolmente aumentato.
Ma che stava facendo? Perché reagiva così? Cos'era per lui il colonnello?
< Fullmetal... >
Un sussurro... delicato.
Edward riaprì gli occhi uscendo da quel Nirvana personale.
Fullmetal...
Doveva rivelargli il nome di quel sentimento?
No.
Sorrise tra sè e sè.
Meglio non dirlo.
Alcune cose è meglio lasciarle sottintese.
Perché Fullmetal avrebbe interpretato quel gesto come avesse voluto, nel modo
in cui l’avesse fatto più felice.
Pensò che era meglio non dire nulla perché spesso tra le righe si può leggere
molto di più di quanto le parole possono esprimere.
Le parole a volte sono così superflue...
< ...aspetto il tuo ritorno. >
L'allontanò con gentilezza.
Edward lo guardò imbarazzato negli occhi.
Non sapeva cosa dire.
Qualsiasi cosa avesse detto sarebbe stata fuori luogo.
Perciò Ed gli regalò il più bel sorriso che avesse mai fatto.
Un sorriso vero, ricolmo d'affetto e che diceva Grazie.
Questa volta Roy rimase stupito. Solo per poco però.
Poi ricambiò e si diresse verso l'auto.
< Arrivederci colonnello. >
Il Flame Alchemist si fermò per un istante, poi ritornò sui suoi passi. Rientrò
nel veicolo, sistemandosi il cappello. Disse qualcosa a Hawkeye e l'auto
ripartì.
Edward era rimasto lì a guardarlo andare via.
Il fuoco del Flame alchemist aveva fuso l'Acciaio che proteggeva il cuore di
Edward, ed ora quell'acciaio stava scivolando via dalle iridi dorate sotto
forma di cristalline gocce.
E ancora si chiedeva cos'era quello che sentiva.
Eppure lui aveva capito bene cosa c'era nel cuore di Mustang.
Dopotutto le lacrime erano per quello...
Passò una mano sul volto, si rigirò e corse via, verso l'altra parte di sè
stesso, Alphonse.
E dall'auto Roy contemplava il sole che tramontava.
Tramonto...
Dopo lo scontro per la verifica annuale, Ed e Roy si erano ritrovati a
rimettere a posto da soli
< Non rivedremo più Fullmetal.. >
Disse più a se stesso che a Riza.
< Perché dice questo? >
< Un forte presentimento… Quasi una certezza… >
Qualche secondo di religioso silenzio.
Roy notò che un filo dorato della chioma di Fullmetal era rimasto tra le sue
dita.
< Signore lei ha detto addio al suo sogno... >
Guardò attonito il tenente.
<...ma questo non le impedisce di averne degl'altri. >
Un sorriso malinconico apparve sulle labbra del colonnello.
< Può sperare nel ritorno di Edward. Finché c’è vita c’è speranza, no? >
< E' vero ma... >
< Sono sicura che lo rivedremo. E almeno uno dei suoi desideri sarà
realizzato. >
Riza pronunciò quelle parole con determinazione.
Mustang pensò che forse lei avrebbe potuto rivederlo, ma che per lui non c’era
nessuna certezza.
< E cosa te lo fa pensare, tenente? >
Hawkeye sorrise dolcemente; peccato che Roy non potesse vederla.
< Il mio intuito femminile... >
Roy dilatò gl'occhi.
< ... non sbaglia mai. >
< Grazie. >
La sua attenzione ritornò al capello perduto da Edward.
Lo portò alle sue labbra e chiuse gli occhi.
Ricordò il suo profumo e formulò una preghiera:
Da oggi voglio avere un nuovo sogno. Quello di rincontrarti, Fullmetal...
Vedi di non deludermi... In fondo tu non sei uno stupido di nome Maes!
Che strano… Pioveva…
Eppure la macchina non era scoperta... Ma no, si stava sicuramente sbagliando.
L’auto doveva avere una fallatura che faceva cadere gocce d'acqua sul suo
viso... In fondo le aveva sentite anche fuori, quando Edward gli aveva detto Arrivederci.
Si, Ed manteneva la parola data quindi, sicuramente, si sarebbero
rincontrati... Doveva credere nel suo sogno.
E il presagio andò via come le gocce che scendevano sul suo viso.
~ Owari ~
Ho pianto per due ore e mezza per il loro addio... Sarò pazza, ma che ci volete fare? Io amo svisceratamente quei due (se non si fosse capito).
E poi siamo agli sgoccioli!
Entrerò in crisi depressiva alla fine di FMA e quindi sfornerò una quantità industriale di fanfiction perciò preparatevi!
La shot può sembrare piena di contraddizioni, ma spero capirete come Roy in particolare si può sentire.
E' dedicata a Elyxyx perché tra tante produzioni credo che sia più adatta a lei... Credo, spero ti sia piaciuta. Comunque anche lei ha fatto una shot "Farewell - Ma io ho so che ti rivedrò" su quest'episodio e questo momento e vi consiglio caldamente di leggerla.
Spero ti sia piaciuta Ely!
Per il resto, mandate i vostri commenti, perché voglio sapere che ve ne pare. Mi raccomando a presto e...
W ROY-ED (Che è canon! )