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Autore: Nati_Chan    27/10/2012    5 recensioni
Alzandosi, si diresse nel bagno. Prese la candeggina e se la versò in un bicchiere di plastica.
Lo prese in mano, tremolante, piangente.
-Alla salute! – continuò tra le lacrime.
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Purin Fon/Paddy, Taruto Ikisatashi/Tart
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella finestra.
La stessa di sempre, anche cinque anni dopo Purin stava lì seduta fissando il cielo.
Dieci anni aspettando il suo ritorno, gliel’aveva promesso.
Ma lui non arrivava mai.
"Taru.." pensò sospirando.
-Smettila di fissare la finestra, chi aspetti Peter Pan?! Vieni qui da me tesoro. -
Era la voce di suo marito, erano sposati da pochi mesi. Si chiamava Kimy, era un uomo di 27 anni pieno di soldi. Il padre gliel’aveva presentato e le aveva suggerito – o forse costretto – a sposarlo. Purin accettò solo per permettere delle condizioni migliori ai suoi fratellini e alla sua famiglia. Lui andò a vivere dalla ragazza ingrandendo la casa, pagando la ristrutturazione.
-Sì, arrivo. -

La sera dopo il marito non c’era. Doveva sbrigare un lavoro urgente di massima importanza nella sua azienda a Tokyo.
Purin stava seduta di fronte alla finestra. Quella sera il cielo era così profondo, c’erano anche più stelle del solito. Ma a lei non importava, stava solo cercando un senso alla sua vita. “Non ha senso vivere aspettando qualcosa, è solo una perdita di tempo” – pensò.
I suoi fratellini dopotutto erano cresciuti, grazie al matrimonio con Kimy hanno avuto una buona di soldi anche loro e alcuni hanno trovato lavoro. Purin si consolò con questo pensiero, se lei non ci fosse più loro vivrebbero finalmente bene lo stesso, non li avrebbe lasciati in miseria.
Alzandosi, si diresse nel bagno. Prese la candeggina e se la versò in un bicchiere di plastica.
Lo prese in mano, tremolante, piangente.
-Alla salute! – continuò tra le lacrime.
Se lo appoggiò alla bocca, ma una mano gelida e ossuta la afferrò in tempo.
-Che stai facendo, eh!? – urlò quella persona.
Purin buttò il bicchiere per terra, riconoscendo quella voce. Era diventata un po’ più roca, ma era la voce di sempre.
-Taru Taru.. sei tu! –
Taruto la abbracciò, guardandola con sguardo triste. Era diventato altissimo, molto più bello di quanto lo fosse prima nella sua età infantile.
-Sono arrivato troppo tardi ma in tempo per salvarti. -
Le prese il viso, baciandola come dieci anni fa, quando si salutarono alla partenza di lui.
-Portami con te, ti prego, ti supplico! Qui non ci voglio più stare! – urlò lei staccandosi.
Taruto non domandò nulla, aveva già capito tutto guardando prima i vestiti da uomo sparsi nella stanza e una foto del matrimonio.
Inoltre aveva visto sul comodino una foto di Zakuro, idolo fin da bambina e migliore amica di Purin, incorniciata e con dei fiori, ormai secchi, sparsi vicino. Doveva essere morta, ma non osava chiedere come.
-Certo che ti porto con me. – acconsentì lui.
La ragazza sorrise felicemente dopo tanto tempo.
-Ti amo Taru. –
Purin Fon aveva finalmente ritrovato il senso della sua vita.
   
 
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