Serie TV > Il Tredicesimo Apostolo
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Autore: Isabriel    27/10/2012    0 recensioni
Fan Fiction sul XIII Apostolo un po' "sopra le righe" scritta da due fans nel tentativo di colmare il vuoto che questa serie ha lasciato con la sua "fine".
E' stata scritta immaginando perchè Claudia abbia chiesto alla sua segretaria di annullare tutti gli
appuntamenti della settimana
Insomma,nessuno di voi moriva dalla voglia di chiedere a Claudia PERCHE'?!
La storia,dopo i primi tre capitoli si evolverà in un modo completamente diverso,buona lettura!
Genere: Azione, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Claudia si sta svegliando.

Sente dei rumori ovattati in lontananza, sembrano quelli di un ospedale.

Cerca di aprire gli occhi, ma le palpebre sono pesanti e gli occhi come incollati. Tuttavia, pochi istanti dopo, riesce ad aprirli.

Riconosce quel posto.

E' la clinica di Gaslini.

 

Clara, seduta sulla sedia accanto al letto, guarda Claudia con fare quasi materno: “Ti sei svegliata...come va?”

Claudia rimane senza parole, era l'ultima persona che si aspettava di trovare. Dopo poco riesce a connettere i pensieri e a pronunciare alcune parole.

Claudia: “L-Lei?”

Clara: “Ora non ti agitare, devi riposare...”

Claudia: “Cosa ci fa qui?”

Clara: “Gaslini ha lasciato tutto a me...non pensare male, c'è il testamento...”

Claudia: “Lei è...”

Clara: “Un medico...si, lo so.”

Claudia: “Gabriel?”

 

Clara, con un' espressione afflitta, si volta a guardare fuori dalla finestra li vicino.

Clara: “Non si sa ancora nulla...”

Claudia: “Come fa ad essere così calma?”

Clara: “Non lo so credimi, questo non centra nulla con il mio potere...solo che...non so, sento che sta bene e che non può essergli successo nulla di grave o nulla di irrimediabile...”

 

Clara marca particolarmente la pronuncia di quelle ultime parole...Claudia capisce subito, sa che quel “nulla di irrimediabile” fa riferimento alla possibile morte di Gabriel.

 

Clara: “...sono pur sempre sua madre no?...Lo so cosa stai pensando...”

 

Claudia fissa la madre di Gabriel con un espressione accigliata: si, era proprio a quello a cui stava pensando... “L'hai abbandonato, non meriti di essere sua madre...non più!”

Clara: “Comunque, non abbiamo molta da fare...o Isaia e Alonso scoprono dove si trova o dobbiamo aspettare che si faccia vivo...”

Claudia: “E se gli fosse successo qualcosa? Se avesse bisogno di aiuto...e se...”

Clara: “Non dirlo..”

 

Claudia si sentiva male sono a pensarlo, solo al pensiero di non poter mai più rivedere Gabriel, il suo Gabriel sconfitto, le si chiudeva lo stomaco. Un forte attacco di nausea la colpisce. Clara si avvicina alla flebo, quasi finita, attaccata al braccio di Claudia.

 

Clara: “E' finita, te ne vado a prendere un'altra....”

Claudia: “Cosa c'è dentro?...”

Clara: “Nulla di che...tranquilla non ti sto drogando. Non ti fidi proprio eh?...comunque sono solo un po' di vitamine..”

Claudia: “Scusi...non dovrei attaccarla così...”

Clara: “Tranquilla...ti capisco.”

 

Claudia vorrebbe risponderle, ma non trova le parole, non sa cosa dirle. Clara esce dalla camera e torna pochi minuti dopo con una nuova sacca con la quale  sostituisce  quella vuota.

 

Clara: “Quando eri svenuta ti ho preso un po' di sangue per gli esami, nulla di che...roba di routine, solo per stare tranquilli, ti farò avere gli esami al più presto, non c'è fretta però...”

Claudia: “Grazie”

Clara: “Di cosa?”

Claudia: “Non lo so, sentivo il bisogno di dirglielo...”

Clara: “Allora, prego...”

Fa un piccolo sorriso.

Clara: “Ora cerca di dormire...ci sono già io in ansia , se succede qualcosa ti sveglio subito...”

Claudia: “Non ci riesco...”

Clara: “Provaci...te lo prometto, ti sveglio.”

Claudia: “Me lo promette?”

Clara: “Certo...promesso.”

A quel punto Claudia si volta verso la parete e, chiudendo gli occhi, cerca di prendere sonno. Poco dopo cade in un limbo agitato di sogni e Gabriel era là ad aspettarla.

 

***

Isaia: “Bene ragazzi, dobbiamo trovare Gabriel, in ogni modo, dobbiamo ritrovarlo a casa...” Samuele: “Cosa intende per “in ogni modo”?”

Isaia: “Ti sembra il momento di scherzare?...”

Samuele: “Non stavo scherzando…”

Isaia si ferma a fissare il ragazzo seduto al lungo tavolo della congregazione.

Isaia: “Spera non in quel modo, Samuele.”

 

Isaia parla con una voce stanca e preoccupata, sa benissimo che le possibilità di trovare Gabriel  morto sono alte; tuttavia cerca di non pensarci, nonostante la mente continui a soffermarsi su questo cupo pensiero.

 

Samuele: “Speriamo, anche se sperare non ci servirà a molto...”

Alonso cammina nervoso per la stanza.

 

Samuele: “Va bene, idee? Come lo troviamo?”

Isaia: “Per questo lo sto chiedendo a voi...”

Damiano: “Forse mi sfugge qualcosa, ma a noi non è mai stata raccontata la versione esatta, vero? Nuovi va bene, ma che ci crediate tonti no...”

Alonso ormai spazientito e con i nervi a fior di pelle anticipa Isaia.

Alonso: “Ti sembra il momento!? Padre Gabriel esta rischiando la vita e nosotros siamo qua a far niente...!”

Damiano si zittisce, colpito in pieno da quell'affermazione di Alonso, non era abituato a vederlo così infuriato e preoccupato. Passano qualche minuto nel silenzio più assoluto pensando e ripensando a come poter ritrovare Gabriel.

Samuele: “Non ha lasciato qualche indicazione,qualsiasi cosa porebbe esserci d’aiuto...”

Isaia: “Se l'avesse fatto non saremmo qui. Non credi?”

Samuele: “Bene allora come lo troviamo uno che non ha lasciato indicazioni, che ha praticamente fatto perdere le sue tracce? Non abbiamo neanche un riferimento, potrebbe essere nei paraggi o ovunque in Italia...”

Isaia: “Io penso che sia nelle vicinanze di Roma...”

Samuele: “Ma sono supposizioni.”

 

Passarono i minuti e il silenzio tornò di nuovo ad avvolgere la stanza. I quattro erano ormai chiusi là dentro da un'ora e nessuno aveva più osato proferire parola.

Fino a quando…

 

Damiano: “Che cellulare ha padre Gabriel?”

Alonso si gira shockato verso Damiano e dich : “Che importa ora? Devi cambiare telefono? Pensa a quello che stiamo facendo!”

Damiano: “No no, ascoltatemi!! Molti cellulari hanno il localizzatore e il GPS integrato, anzi tutti gli ultimi modelli ce l'hanno. Di solito sono attivi da subito dopo l'accensione a meno che non vengano disattivati...se il telefono è acceso possiamo localizzarlo.”

Samuele: “Hai ragione...ma non è quello che fa la polizia?”

Damiano: “No, loro localizzano il numero e le cellule che aggancia, ma non il punto esatto e poi non mi sembra che vogliate gli sbirri fra i piedi...”

 

Isaia ricompone il numero di Gabriel per l'ennesima volta quel giorno che ovviamente squillò a vuoto e la chiamata venne trasferita alla segreteria telefonica.

 

Isaia: “Il cellulare è ancora acceso...”

Damiano: “Che telefono è? Lo sapete?”

Isaia: “Un Blackberry, non chiedermi il modello, non lo so...”

Damiano: “Ne è sicuro?”

Isaia: “E' un mio regalo, certo che ne sono sicuro...”

Damiano: “Bene, vado a prendere il mio portatile, torno subito..”

Isaia: “Ma è legale questa cosa?”

Damiano: “Importa?”

 

 

Pochi minuti dopo Damiano è  di ritorno con il suo computer. Accende il pc e inizia ad avviare alcuni programmi.

 

Isaia: “Come fai a sapere queste cose?”

Damiano: “Diciamo che mi piace l'informatica.”

Isaia: “Tradotto non puoi dirlo...”

Damiano: “Esatto. Mi creda lo farei, ma lei non lo vuole sapere e io non voglio mandare nelle grane altra gente...”

Isaia: “Sei un prete!”

Damiano: “E allora? Non posso avere la passione per l'informatica???...Hei fermi tutti! Ho trovato qualcosa!”

Samuele: “Cosa? L'hai già trovato?”

Damiano: “Aspetta, lo sta localizzando...maledizione!!”

Samuele: “Che è successo ora?”

Damiano: “Quella maledetta batteria!”

Samuele: “Te l'ho sempre detto che è una patacca sto coso!”

Damiano: “Sta zitto!”

Isaia: “Vi sembra il momento? Maledizione!!! Riaccendi quel computer e alla svelta!”

 

Damiano recupera il cavo che aveva portato col pc e cerca una presa per riaccendere il portatile. In pochi minuti il pc si riavvia e torna alla schermata di localizzazione.

 

Damiano: “Ok ci sono, l'ho trovato...”

Isaia: “Allora?”

Damiano: “Una villa, poco fuori Roma. Qualcuno la conosce?”

 

Damiano volta il portatile verso gli altri tre mostrando una cartina satellitare con la campagna romana e in mezzo un punto cerchiato con un bollo rosso posizionato su una villa.

 

Isaia: “Riesci a darci l'indirizzo? Come ci arriviamo?...”

Damiano: “Si, certo...”

 

Damiano digita qualcosa sui tasti del computer.

 

Isaia: “Mi servono delle indicazioni precise...”

Damiano: “Ci sono, ci sono...eccole!...”

Isaia: “Bene, Alonso andiamo...”

Samuele: “Hei hei, ferma un attimo...ci lasciate qui?...”

Damiano: “Non credo, la strada l'ho appena trasferita via internet al mio smartphone e...”

Isaia: “Si va bhe, ho capito. Non c'è tempo, svelti.”

 

Damiano chiude il pc ed escono dalla stanza di corsa.

 

 

**

 

 

I quattro si catapultarono fuori dalla congregazione, salirono in macchina e cominciarono la loro sfrenata corsa contro il tempo. Rischiarono più volte di andare a sbattere contro altre auto, sicuramente presero qualche multa…ma tutto quello aveva poca importanza al momento: delle multe e qualche richiamo da parte dei superiori non avevano importanza davanti a una vita da salvare.

Forse in tutto questo commisero un errore: non avvisarono nessuno. Erano in quattro, disarmati sia per quanto riguardava armi vere e proprie e per quanto riguardava i poteri…Se avessero trovato Serventi ancora vivo e Gabriel a terra privo di sensi, non avevano alcuna possibilità di uscirne vivi o quantomeno di catturare definitivamente Serventi.

 

Avevano tutti agito d’istinto, Isaia compreso, il più meticoloso di tutti li in mezzo…forse perché sperava di riuscire ad arrivare in tempo.

Arrivati alla villa corsero tutti giù dalla macchina.

Le porte della villa erano tutte spalancate e in poco più di un minuto arrivarono alla stanza dove poche ore prima Gabriel e Serventi si erano scontrati.

Quello che videro li lasciò sconvolti: Gabriel e Serventi erano stesi a terra privi di sensi.

Isaia si fiondò su Gabriel per sentire se era ancora vivo,mentre Damiano e Samuele corsero da Serventi.

Alonso invece,uscì dalla stanza,prese il cellulare e fece una chiamata.

 

Serventi era ancora vivo,mentre il cuore di Gabriel aveva smesso di battere.

Le guance di Isaia furono solcate da lacrime di dolore…quello che nessuno di loro sapeva però,era che Gabriel non era ancora morto:si trovava in un’altra dimensione,nel luogo in cui era solito andare quando cercava di riportare in vita le persone;e non era da solo.

 

Gabriel:”Zio!...o padre..cosa ci fai qui?”

 

Mons.Antinori:”Sto cercando di porre rimedio agli errori del passato Gabriel.Quindi ti prego ascoltami.”

 

Gabriel: “non mi sembra che ci sia più molto da fare…se io sono qui vuol dire che anche Serventi è nelle mie stesse condizioni,sono sicuro che ci troveranno e che se lui non è ancora morto,rimarrà in vita,ma questa volta sarà rinchiuso per sempre.”

 

Mons.Antinori: “E’ proprio questo il punto. Serventi non è umano! Vi siete mai chiesti perché non invecchia? E Gabriel,la profezia! Avete cercato fino ad ora e l’avete anche un po’ trascurata dedicandovi solo ed esclusivamente a Serventi…vi siete mai chiesti contiene?”

 

Gabriel: “si,parecchie volte e speravamo di ottenere delle risposte catturando Serventi”

 

Mons.Antinori: “Gabriel,quelle risposte sono pronto a dartele io,ora.”

 

Gabirel: “Spero che questa volta tu dica la verità…”

 

Mons.Antinori: “le cose si stanno facendo complicate,considerata la posizione in cui mi ritrovo ora non è più tempo di sotterfugi. Quindi,dimmi Gabriel,tu sai cosa succede se un umano copula con qualcno del mondo degli spiriti?”

 

Gabriel: “Bè,non è quello che è successo con la Vergine Maria e lo spirito santo?”

 

Mons.Antinori:”Sei a conoscenza della scatola?La scatola dei papi?”       

 

Gabriel: “Di cosa stai parlando?”

 

Mons. Antinori: “Quando viene scelto un nuovo papa e le campane di San Pietro suonano a festa,il nuovo papa viene portato in una piccola stanza,di fianco alla cappella Sistina.

 

La chiamano “La stanza delle lacrime”,a causa della sublime mescolanza di gioia e dolore che si contempla in quel momento.

Gli viene portata la chiave di una scatola.

Si dice che questa scatola contenga il segreto estremo.

Contiene il segreto della fine del mondo.”

 

Gabriel: “Non capisco il nesso logico di tutto questo…Vuoi arrivare al punto?”

 

Mons.Antinori: “Il foglio nella scatola rivela l’esatta natura dell’Anticristo. -Un bambino nato da un umano e uno spirito aprirà la via alla fine dei tempi-. E’ la quintessenza del male.

La corruzione dell’immacolata Concezione.”

 

Gabriel: “Di cosa stai parlando?”

 

Mons.Antinori: “Oh andiamo,allo spirito santo è bastato sussurrare all’orecchio della Vergine Maria per farle concepire il figlio di Dio.

Se il diavolo deciderà di usare un grembo umano per il suo seme,sicuramente vorrà mettere un po’ più di pepe nella faccenda.”

 

Gabriel finalmente capisce.Ora tutto ha un senso per lui.

 

Guarda quell’uomo fisso negli occhi e chiede: “Si può fare qualcosa?”

 

Mons.Antinori: “Si può sempre porre rimedio a tutto.”

   
 
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