Kim Possible e tutti i relativi personaggi appartengono alla Disney
Venom appartiene alla Marvel
Capitolo 9 – Nera Libertà
Il covo riecheggia di ruggiti, stridii e strilli di terrore e sofferenza mentre la figura di una ragazza avvolta dalle fiamme si contorce in un nero turbine di membra e tentacoli, tentando di rifuggire le lingue cremisi; ogniqualvolta la nera sostanza incontra il fuoco si carbonizza rapidamente… procurando nuovo dolore alla rossa.
“Shego! Shego, ti preghiamo! Aiutaci!”
Gli urli di Kim straziano l’animo della ladra che più volte è tentata di correre da lei, salvo poi ricordare che tutto ciò è proprio per il bene della giovane eroina.
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Ron è nuovamente a terra… ormai è certo di avere più costole rotte… e se ciò non bastasse a mozzargli il fiato, in tal caso ci penserebbe l’orribile spettacolo di cui è testimone.
È come vedere una fiamma d’oro divorare una fiamma nera… e nel cuore di tutto ciò la sua eterna amica Kim.
“Spero che Shego sappia quello che fa…”
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“Male-paura-dolore-noi dobbiamo-io devo lasciarti!” anche se in preda all’agonia e alla confusione, il messaggio del simbionte è chiaro.
“No! Ti prego! Tu ci rendi forti… felici!” la rossa implora “Non lasciarci!”
“Devo, perché tu non soffra!”
Con queste parole la massa nera abbandona il corpo della ragazza schizzando verso l’alto, nel tentativo di rifuggire le fiamme.
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I potenti muscoli di Shego scattano non appena gli occhi di smeraldo vedono l’ultimo filamento lasciare il corpo di Kim rendendola, a occhi inesperti, nulla più che una macchia verde-nera.
Con uno scatto attraverso il cerchio di fiamme, porta in salvo Kim per poi ruotare su sé stessa e colpire la massa informe con una raffica di plasma.
La melma cade a terra avvolta dalle fiamme, per pochi lunghi istanti si contorce in preda al dolore, e in fine giace… carbonizzata.
Decine di uomini in tuta blu affluiscono nella sala e fra di loro si fa largo una donna castana; col suo unico occhio osserva la scena “E dire che tutto ciò che sapevamo era l’ennesimo piano di Drakken in atto…”
Per la prima volta in vita sua, Shego è lieta di vedere quella benda nera.
“Hai visto, Principessa? L’incubo è finito!”
La criminale osserva per un istante gli agenti della Giustizia Globale riempire la stanza, assistendo e arrestando i feriti… prima di notare di non avere ancora ottenuto una risposta.
Shego abbassa lo sguardo e finalmente nota lo stato in cui versa Kim: il corpo nudo fra le sue braccia trema e suda freddo, incapace a muoversi rimane in una posizione fetale stringendosi il petto, gli occhi spenti sono quasi completamente nascosti da ciocche rosse a malapena mosse dal suo flebile respiro, il pallore sulla sua pelle è tale da far apparire la ladra come fosse abbronzata.
Con rapidità Shego sfila la parte superiore della sua tuta, lasciando le sue generose forme coperte solo da un reggiseno sportivo nero, per coprire e proteggere la giovane… per poi stingerla a sé in un accorato e disperato abbraccio “Che cosa ti ha fatto?” mormora con voce affranta.
Raccogliendo le proprie forze, Shego si alza e solleva fra le sue braccia il corpo inerme, ed esce dalla sala fra gli sguardi attoniti degli agenti e con l’inatteso permesso di Betty Director.
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Il suono del campanello strappa Ann e James dall’abbraccio di Morfeo; i coniugi Possibile si congedano mentre la donna abbandona le coperte e scende le scale, domandandosi chi possa essere a quell’ora improbabile.
Alla porta l’attende una Shego dall’aria affranta e, fra le sue braccia, una seminuda Kim ridotta all’ombra di sé stessa.
“Kimmie!” la neurochirurgo si lancia sulla figlia con terrore, prima di volgere uno sguardo iracondo alla ben nota criminale “Sei stata tu a…” Shego la interrompe con un tono più debole e confuso di quanto intendesse “L’ho salvata… l’ho aiutata… credo… spero…”
Vedendo il dolore negli occhi di Shego, Ann non inquisisce oltre e la lascia entrare…Shego sale in silenzio le scale e adagia Kim tra le coperte, e per un istante si ferma a guardarla “È proprio vero… ‘Tutto è possibile per un Possible’… persino arrivare al mio cuore malvagio”.
Shego si stende al fianco della teenager e la stringe a sé “Credo che conquistandomi tu mi abbia salvato… mi pare il minimo ricambiare…”
Cullata dal flebile calore del corpo di Kim la mora cede al sonno; al fianco della sua Principessa.
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Fuori dal rifugio di Drakken, l’agente Will Du sobbalza mentre un grosso ratto nero gli scivola fra le gambe, con un ghigno schifato sibila “Disgustoso!”