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Autore: Sheireen_Black 22    27/10/2012    4 recensioni
Dalla storia:
“Mi dispiace tanto” sussurri al suo orecchio, chiudendo gli occhi perché non vuoi che la sua vista contamini i ricordi che, d’ora in poi, custodirai gelosamente e dei quali vivrai, morendo tu stesso un po’ alla volta.
Vivrai di ricordi.

(One shot dal punto di vista di Merlin, Merthur)
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Vivrai di ricordi

 





 


Vorresti negarlo, quando il tuo cuore salta un battito e, d’istinto, riconosci la sua sagoma per metà sepolta nella neve, i capelli dorati che ancora scintillano degli ultimi raggi del sole che quasi scompare all’orizzonte.
Non vuoi crederci, anche quando il tuo sguardo si sofferma sulla profonda ferita che dilania il suo petto, sull’armatura lacerata e sulla neve macchiata di sangue ancora fresco.
Ti imponi di andare avanti, quando le gambe tremano e il cuore chiede solamente di tornare indietro perché gli occhi non siano costretti ad assistere ad una scena che, ne sei certo, ti tormenterà per sempre.
Senti, d’improvviso, le guance rigate di lacrime quando incontri i suoi occhi azzurri persi nel vuoto, insolitamente privi di vita e di una qualsiasi reazione alla tua vista.
Così, quando il sole tramonta definitivamente, arriva lentamente la notte e con essa giunge improvvisa la certezza che ti toglie il respiro, trafiggendoti come una spada.
Il tuo re è morto.
 
 
 

Ti domandi se la sua pelle sia sempre stata così bianca, mentre ti inginocchi al suo fianco e fiocchi di neve soffice iniziano a cadere dal cielo, ricoprendo la strage terribile appena avvenuta in quel luogo.
Desideri intensamente di rimanere lì, accanto a lui, finché la neve non sommergerà entrambi, per non lasciarlo mai andare e dormire con lui sotto una leggera coltre bianca.
Cerchi ancora, disperatamente, di arginare il sangue che sgorga dalla sua ferita, ma ti spaventi quando, sotto al petto, non percepisci il battito del suo cuore e sfiori appena la sua pelle, fredda come non lo è mai stata.
In quel momento, accarezzando lievemente la sua guancia gelida, capisci che avresti potuto evitarlo ma, tempo prima, hai preferito salvare la vita di un assassino che si celava sotto le  sembianze di un bambino indifeso.
Come una scarica elettrica, un pensiero percorre il tuo corpo da cima a fondo, lasciando dietro a sé una scia infuocata di dolore e rimpianti, insieme alla profonda consapevolezza di aver perso il tuo unico e vero amore.
E’ colpa tua.
 
 
 

Stringi il suo corpo inanimato e martoriato  dalle ferite, cercando un incantesimo abbastanza potente da riportarlo in vita, un incantesimo mai pronunciato da nessun essere vivente.
Socchiudi gli occhi accecati dalle lacrime, mentre si fa strada nel tuo cuore la consapevolezza che un incantesimo del genere non esiste, che stai stringendo al petto tutto ciò che rimane dell’uomo che ami da sempre.
Un brivido corre lungo la tua schiena, quando ti rendi conto che Arthur è molto, troppo lontano, che una vita senza di lui non può esistere e che non riesci neppure ad immaginare di svegliarti, il giorno dopo, senza il suo corpo accanto a te.
Allora cominci a piangere, percependo già quella solitudine che, da quel giorno, sarà la tua più fedele compagna, respirando a fondo e cercando invano di convincerti che non sarai solo perché lui, in qualche modo, sarà sempre con te.
Mi dispiace tanto” sussurri al suo orecchio, chiudendo gli occhi perché non vuoi che la sua vista contamini i ricordi che, d’ora in poi, custodirai gelosamente e dei quali vivrai, morendo tu stesso un po’ alla volta.
Vivrai di ricordi.
 

 
 
****
 


 
Le prime luci del mattino disturbano il tuo sonno, ma tu le ignori, serrando ostinatamente le palpebre. Allo stesso modo non puoi fingere di non sentire la voce autoritaria che tuona, a pochi passi da te:
“Merlin!”.
Cerchi di concentrare il tuo udito su altri rumori, certamente molto meno fastidiosi; le voci dei cavalieri e gli  zoccoli dei cavalli fuori dalla finestra, il vento che sibila contro le mura possenti del castello e i passi concitati di qualche guardia nei corridoi al di fuori della stanza di Arthur.
Poi, inaspettatamente, senti un soffio caldo dentro all’orecchio e ti illudi, per un istante, che il tuo re abbia finito di sbraitare, prima di sentire ancora la sua voce, amplificata dall’estrema vicinanza, gridare:
“Merlin!”.
Questa volta il richiamo è accompagnato da una spinta e, ancora prima di rendertene conto, con un tonfo ti ritrovi disteso sul pavimento di pietra fredda della stanza, sveglio e stranito, mentre la figura di Arthur si erge minacciosa ed imponente davanti a te.
“Buongiorno, Merlin. Dormito bene?” chiede il re con tono di scherno.
“Certamente. Fino ad ora” bofonchi in tutta risposta, alzandoti e sedendoti sul letto per infilarti gli stivali.
“Sai, credo che tu sia il servitore più inutile di tutta Camelot. Il sole è già alto e tu te ne stai a poltrire sul mio letto? Bisogna lucidare i miei stivali, affilare la mia spada, pulire la mia armatura, dare da mangiare ai cavalli e riordinare la mia stanza e le stalle” elenca con regale precisione e tono stizzito, indignato per le tue innumerevoli mancanze.
Poi, con noncuranza, pone sulle tue braccia magre e ossute un’enorme pila di panni sporchi, aggiungendo: “Questi sono da lavare. Ora vado al Consiglio dei Cavalieri, e quando torno voglio che tu abbia adempito perfettamente ai tuoi doveri”.
“Certamente, Sire” rispondi alzando gli occhi al cielo, per nulla stupito dal tono imperioso di Arthur e chiedendoti per quanto tempo continuerà ad essere così contraddittorio nel suo affetto per te.
Arthur si avvicina con passo fermo e deciso alla porta e stringe con la mano sinistra la maniglia; indugia per qualche istante e poi, all’improvviso, torna indietro, sollevandoti il mento con le dita e posando le labbra sulle tue, nel più leggero e delicato dei baci.
Socchiudi gli occhi perché vorresti che quel momento non finisse mai, ma Arthur ha già allontanato il suo viso dal tuo, mentre nei suoi occhi del colore del cielo bruciano tormento e passione. Ti guarda per un attimo, per comunicarti quello che a voce non gli riesce ancora facile esprimere, prima di voltarsi e scomparire dietro alla porta, lasciandoti solo con i tuoi pensieri e le farfalle nello stomaco.
 
 


****
 


 
Anche ora, in quel luogo di morte, mentre stringi il corpo del tuo amore, se solo chiudi gli occhi riesci ancora a sentirlo, incredibilmente forte.
 

Il tocco leggero delle sue labbra, timorose e allo stesso tempo ardenti.
La sua voce a volte così autoritaria, altre  così sorprendentemente dolce.
I suoi occhi di ghiaccio, quelli di un re giusto e di saldi principi e di un uomo capace di un amore inaspettatamente profondo.
 

Se chiudi gli occhi Arthur è lì, in quella stanza prima che la porta si chiudesse, lasciandoti solo.
Se chiudi gli occhi puoi vederlo, puoi accarezzare il suo viso, allacciargli l’armatura, salvargli la vita mentre combatte cercando di proteggere Camelot.
Se chiudi gli occhi Arthur è vivo, Arthur è con te, per sempre.
 

E tu sei con lui.
 
 
 
 





 
Angolo dell’ “autrice”
Dopo aver letto qualche versione della morte di Arthur, ho provato a dare la mia, cercando di esprimere i sentimenti di Merlin per la sua perdita. Da quello che ho capito, è un tema che è già stato trattato svariate volte; spero comunque che a qualcuno possa piacere come ho scelto di narrarla :)
Come sempre, ringrazio tanto chi leggerà e chi vorrà lasciare un commento! Alla prossima,
Sheireen_Black 22

  
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