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Autore: Celestellina    27/10/2012    1 recensioni
Ma da quel giorno sempre più gente aveva iniziato a comportarsi stranamente. Le mamme dimenticavano i bambini a casa quando uscivano per accompagnarli a scuola, il fornaio dimenticava di togliere il pane dal forno quando era cotto, il sagrestano dimenticava di suonare le campane della chiesa e i bambini dimenticavano sempre di mettere la sciarpa. E, se questa potrebbe sembrare una cosa normale, c’è da dire che né nonne, né mamme dicevano loro di metterla.
Genere: Demenziale, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Ricordanza, l'isola dell'oblio

Ricordanza, l'isola dell'oblio

Era trascorso ormai un mese da quel fatidico giorno, ma ancora la fobia nell’isola di Ricordanza non era passata.
Il relitto della nave maledetta era rimasto ancorato al largo, monito desolato e solitario per gli abitanti di quel luogo di quanto era accaduto. Gli scienziati sulla terraferma stavano ancora studiando le sostanze prelevate dalle strane casse rinvenute nella stiva della nave, mentre i giudici e la polizia passavano notte e giorno a cercare qualcuno cui dare la colpa per quel disastro dalle inimmaginabili conseguenze. 
Dopo i primi giorni in cui tutti si erano dati da fare per aiutare i soccorritori, quando le vittime del naufragio e i giornalisti erano tornati alle proprie case ed erano rimasti solo pochi curiosi ritardatari, gli isolani avevano ripreso le proprie faccende quotidiane. I bambini avevano ripreso la scuola, gli operai il lavoro, le casalinghe i lavori di casa. Ma da quel giorno sempre più gente aveva iniziato a comportarsi stranamente. 
Le mamme dimenticavano i bambini a casa quando uscivano per accompagnarli a scuola, il fornaio dimenticava di togliere il pane dal forno quando era cotto, il sagrestano dimenticava di suonare le campane della chiesa e i bambini dimenticavano sempre di mettere la sciarpa. E, se questa potrebbe sembrare una cosa normale, c’è da dire che né nonne, né mamme dicevano loro di metterla. 
Quando fu evidente che a Ricordanza c’era qualcosa che non andava, il sindaco e la giunta comunale si riunirono in consiglio per discutere della situazione, ma quando furono pronti per iniziare nessuno ricordava perché erano lì. 
Solo Ermes, il figlio del macellaio, il più giovane consigliere comunale, sembrava ricordare tutto.

Man mano che Ermes parlava i membri della giunta iniziavano una serie di –Ah! È vero! È proprio così! - - Ha proprio ragione! L’avevo dimenticato! – 
Finalmente, dopo ore di discussioni, ipotesi e proposte, giunsero alla conclusione. C’era qualcosa che faceva andar via la memoria! Subito pensarono che fosse legato al naufragio della nave, e decisero di chiamare nuovamente sull’isola gli esperti che erano da poco tornati a casa.
Gli scienziati giunsero con strumenti tecnologici delicatissimi e si rinchiusero in una elegante stanza a studiare tutto ciò che ritenevano necessario, portandosi dentro anche qualche isolano senza nulla da fare per esaminarlo.
A notte fonda uno di essi uscì con un lungo rotolo di carta appena uscito dalla stampante e si recò dal sindaco per esporgli la situazione.
– Caro sindaco! – disse – Noi scienziati d’alta levatura siamo giunti alla conclusione che su quest’isola c’è un problema! Le profusioni di una sostanza sconosciuta ingerite dagli esemplari della fauna locale hanno innescato una reazione chimica che secondo la legge della moltiplicazione dei pani e dei pesci e in virtù delle proprietà della deliranza ambientale hanno provocato dei disastrosi effetti nel momento in cui la fauna locale misteriosamente modificata è stata assorbita dagli organismi dei lor signori isolani illustrissimi. –
Il sindaco osservò attonito quell’ometto che lo guardava da dietro gli occhiali, con il suo camice bianco, le penne e le matite che gli uscivano dalle tasche e da dietro le orecchie, e il cravattino che penzolava da un lato. – In parole povere sarebbe a dire? – chiese titubante. 
– In parole povere sarebbe a dire, signor mio, che i pesci che hanno ingerito le sostanze provenienti da quella nave, se mangiati, fanno perdere la memoria. - 
- Ma come? Lo sanno tutti che il pesce contiene il fosforo e fa bene alla memoria! - 
- Adesso non è più così. Vede? Noi scienziati lo abbiamo scritto e siglato tutti unanimemente. Qui, al rigo milletrecentosettantanove! – disse indicandogli il rigo su cui era scritta la nuova verità.

Fu così che a Ricordanza mangiare pesce divenne illegale quanto il consumo di stupefacenti e che tutti i ragazzini, che prima venivano supplicati dalle madri di mangiare tutto il merluzzetto o la soglioletta freschi freschi pescati dal nonno la stessa mattina furono sospesi dai professori per essere stati scoperti a mangiare sardine nei bagni. I più furbi mettevano ai professori nel caffè qualche goccia di brodo di pesce e riuscivano comunque a farla franca. 
Quando sulla terraferma si diffuse la notizia del mirabolante avvenimento gli industriali si affrettarono a ideare metodi di far soldi con i pesci dell’oblio, puntando sulle risapute qualità benefiche del pesce. Fu così che il brodo di pesce fu prodotto e venduto in bottigliette di lusso chiamate “Distillato Scacciapensieri” e il pesce essiccato, liofilizzato e ridotto in tavolette masticabili di un bel colore rosso e aromatizzate all’arancia, fu venduto in costosissime confezioni di “Pillole Scordalin”. 
E Ricordanza, che sempre era stata un’isola tranquilla, i cui abitanti vivevano in armonia tra di loro e con la natura, perse per sempre il ricordo di quei giorni felici, prima che la nave maledetta naufragasse di fronte le sue acque. Ma nessuno si rammaricava di questo, perché nessuno, a parte Ermes il figlio del macellaio, che era allergico al pesce, lo ricordava.

   
 
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