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Autore: MiHyeon    27/10/2012    1 recensioni
Che il suo comportamento fosse un modo per farle capire che la stava scaricando?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Francesca cadde sul letto sbuffando sonoramente, il telefono ancora stretto nella mano destra.
Erano passati cinque giorni dall'ultima volta che aveva avuto notizie di Taeyang e sentiva terribilmente la sua mancanza. Dopo quel loro primo appuntamento, il coreano non si era più fatto sentire e la ragazza ogni minuto si chiedeva se e cosa avesse sbagliato con lui, quel giorno.
Aveva così deciso di farsi coraggio e chiamarlo, magari per avere delle spiegazioni più che valide per questo suo allontanamento.
Ma la conversazione non era stata proprio come se l'era immaginata: Taeyang era freddo e sembrava aver ridotto il suo vocabolario in monosillabi, eccetto per qualche 'Mi dispiace', 'Mi farò perdonare' o 'Ora non posso parlare'.
Francesca aveva aggrottato le sopracciglia cercando di mascherare il suo tono deluso e irritato quando gli aveva chiesto cosa stava facendo per non poter parlare con lei.
 
"Ora non posso parlare."
"Cos- YoungBae, che stai facendo?"
".. Sto lavorando."
"Hai trovato un lavoro?"
"Sì, più o meno. Frenzy, mi dispiace, ti richiamo io, d'accordo?"
 
I risolini che aveva sentito sotto la voce di Taeyang non le erano affatto piaciuti, insieme alle sue risposte fredde.
Prese un profondo respiro, allungando una mano per afferrare il cuscino e premerselo in faccia.
Che il suo comportamento fosse un modo per farle capire che la stava scaricando?
 
 
 
*
 
 
YoungBae sospirò chiudendo la chiamata, un peso sul petto che non decideva di svanire.
"Non fare quella faccia, Tae." Seungri gli diede un' amichevole pacca sulla spalla.
"Mi dispiace trattarla così.. " mormorò Taeyang all'amico. "Mi odierà."
"Certo che sei proprio cotto, Frenzy." lo canzonò Seunghyun, ricevendo un'occhiataccia da parte del ragazzo. "Scusa."
"Taeyang, non la stai lasciando." disse Seungri.
"Starà pensando l'esatto contrario! Sto facendo un casino, mi odierà." si lamentò nuovamente, sbuffando.
"Secondo me no." intervenne Daesung, che fino a quel momento era stato silenziosamente in disparte. Si avvicinò all'amico passandogli un braccio attorno alle spalle. Prese una scatolina blu dalla tasca della sua giacca e gliela porse, sorridendo. "Tu fidati di me."
 
 
 
 
 
 
 
First day.
 
 
La voce di Nadisha riempiva la piccola e luminosa sala della casa di Francesca, mentre quest'ultima era rannicchiata sul divano con un cuscino stretto al petto, di fianco alla sua amica. Il viso solitamente sorridente ora corrucciato in un'espressione triste e confusa al tempo stesso, mentre raccontava all'altra cos'era successo.
Si conoscevano ormai da due anni, era dunque scontato che una volta chiuso con il coreano, avesse chiamato la ragazza, riversandole addosso tutti i dubbi e le preoccupazioni del momento- non tenendo conto che uno dei suoi peggiori difetti fosse quello di parlare rapidamente quando si trattava di qualcosa che la preoccupava, e di come ogni volta cercasse di evitarlo.
Le aveva detto della telefonata e del modo freddo in cui quello che credeva fosse il suo ragazzo le aveva risposto, scaricandola velocemente subito dopo.
Rimase però spiazzata quando sentì la sua migliore amica riattaccare, mormorando un leggero ma deciso 'aspetta', dopo aver chiamato più volte il suo nome, cercando di farla zittire e successivamente calmare, inutilmente.
Aveva guardato il display del suo vecchio cellulare, aggrottando le sopracciglia prima di sospirare e gettarlo sulla scrivania poco distante. L'apparecchio produsse un forte suono metallico quando andò a sbattere contro il portapenne, prima di cadere all'indietro, quasi rimbalzando. Per un attimo pensò di averlo rotto, ma scosse velocemente la testa tornando a rimuginare sull'accaduto. Quel telefono ormai era vecchio e non funzionava neanche più bene; sarebbe stata una scusa in più per convincere suo padre a comprarne uno nuovo.
Neanche venti minuti passati con gli occhi incollati al soffitto e ancora la voce di Youngbae nella testa, risolini di sottofondo compresi, e sentì il campanello di casa suonare. Il classico dlin dlon risuonò tra quelle mura stranamente silenziose, mentre l'unica persona in quell'appartamento sobbalzava tra i cuscini del suo letto, alzandosi di scatto nel momento in cui un'immagine prese forma nella sua mente. Che fosse...
Sgranò gli occhi saltellando velocemente verso la porta, mentre il suo cuore accelerava i battiti. Aprì la bocca in una 'O' muta- e forse anche delusa- quando invece vide la sua amica che aspettava con le braccia incrociate dall'altra parte.
"Aspettavo che mi richiamassi.. " mormorò spostandosi di lato e facendola passare, mentre abbassava lo sguardo cercando di nascondere la sua espressione delusa all'amica.
No, certo che non poteva essere YoungBae; nessuno tratta male una persona, per poi presentarsi sotto casa sua come se niente fosse, pensò rattristata cacciando un'impercettibile sospiro.
Nadisha non sembro notare il suo cambio d'umore e mosse velocemente qualche passo nell'ingresso, voltandosi subito dopo verso la castana. La afferrò per le spalle guardandola negli occhi con aria minacciosa, dicendole di ricominciare tutto il discorso dall'inizio, questa volta parlando lentamente e senza piagnucolare.
 
Ed ora Francesca si ritrovava su quel divano, vicino la sua amica, senza lamentarsi o parlare freneticamente.
Nadisha si grattò distrattamente una guancia, fissando la parete chiara su cui era stato attaccato un piatto decorativo sui toni dell'azzurro e del bianco. 
"Come comportamento è davvero strano.." mormorò poi, gettando un'occhiata all'altra con la coda dell'occhio "Insomma, è stato sempre così carino; non riesco a spiegarmelo."
"Te lo spiego io: si è stufato di me." borbotto Francesca strizzando gli occhi e sventolando una mano vicino al suo viso "E' così evidente!"
Strinse nuovamente la stoffa del cuscino sul quale era tornata ad appoggiare il mento, sospirando. Magari non avrebbe dovuto cedere la prima volta, quella sera in discoteca. Forse aveva pensato giusto riguardo le intenzioni del ragazzo, magari lui voleva semplicemente comprare la sua fiducia, in un modo o nell'altro, in modo che poi. .
E invece lei si era presa proprio una bella cotta, altro che film romantico.
Stava per darsi ad alta voce dell'idiota quando il campanello di casa suonò nuovamente. Alzò gli occhi sulla sua amica mentre quest'ultima la imitava, sostenendo il suo sguardo. Francesca e fece un cenno con la testa, invitandola ad alzarsi e ad aprire la porta al suo posto.
"Sarà mio fratello." le disse quando l'altra provò a tirarsi indietro, allungando una mano sulla sua spalla e spingendola piano, tornando poco dopo a riaffondare il viso nel cuscino morbido.
Nadisha sospirò alzandosi ed affrettandosi alla porta di casa, guardando un'ultima volta la sua amica prima di abbassare la maniglia ed aprire. Alzò lo sguardo sulla persona dall'altra parte e rimase affascinata nell'osservare quella figura poco più alta di lei. Un ragazzo dalla carnagione chiara stava sorridendo, mentre teneva tra le mani un mazzo di fiori colorati; un ciuffo dei corti capelli platinati gli ricadeva sul viso, coprendo parte dell'occhio destro. Il ragazzo apparentemente asiatico fece un leggero inchino, sorridendo dolcemente alla ragazza di fronte a lui.
Nadisha era rimasta come pietrificata nell'ingresso, affascinata.
"Sei tu Francesca?" iniziò il biondo, riscuotendo la ragazza e facendola arrossire vistosamente. La vide scuotere rapidamente la testa e voltarsi verso l'interno della casa, mentre sentiva dei passi veloci avvicinarsi.
Francesca, d'altro canto, era rimasta a fissare la sua amica impalata di fronte alla porta di casa, e non appena aveva sentito quella voce dal tono particolare chiedere di lei, era scattata in piedi, camminando velocemente verso l'ingresso.
"Sono io.." mormorò una volta di fronte ai due. Il suo guardò andò automaticamente a posarsi sul mazzo di fiori che teneva in mano il ragazzo e quando quest'ultimo allungò le mani per porgerglielo, quasi non riusciva a crederci. Lo prese con le mani tremanti, facendo passare lo sguardo dalla composizione profumata al, doveva ammetterlo, ragazzo davvero carino che ora era tornato a guardare la sua migliore amica. "Gra- grazie. Ma da parte di chi sono?" gli chiese, ma lui si era già allontanato, camminando lungo il marciapiede con passo spedito, come se nulla fosse.
Francesca voltò lo sguardo verso la sua amica che con gli occhi lucidi e una mano alla bocca fissava ancora il punto dove il biondo era sparito. "Nadi..?"
"ERA BELLISSIMO!" urlò questa ad un tratto, saltando sul posto, senza neanche preoccuparsi di chiudere la porta. Allacciò le braccia al collo della sua amica, sorridendo felice. 
La ragazza sorrise a sua volta stringendola, divertita dalla reazione della ragazza. Portò poi di nuovo lo sguardo sul mazzo di fiori, allontanando Nadisha e mettendolo tra loro. Era composto da diversi tipi di fiori, ma il loro profumo mescolato ne creava uno altrettanto buono. Lo respirò profondamente, socchiudendo gli occhi.
"Ma quel ragazzo non ha risposto..' mormorò rigirandoselo tra le mani. Non c'era un biglietto o nulla che poteva far risalire al mittente.
"Francesca, scherzi?" intervenne Nadisha, dopo essersi calmata- nonostante il suo viso fosse rimasto terribilmente arrossato. Il sorriso di quel ragazzo era qualcosa di spettacolare, e il fatto che avesse cercato la sua amica la faceva ingelosire appena. Anche se forse la verità era un' altra.. "L'hai visto? Non lo conosci, e sicuramente era coreano.. Non ti dice niente?" accennò un sorriso, affiancando la sua amica. Le pizzicò una guancia, tirandola.
Francesca fece una smorfia, allontanando il viso dalla sua presa. Si morse l'interno guancia, lasciandosi scappare un sorriso mentre l'idea che Taeyang potesse averle inviato quei fiori la faceva arrossire leggermente. Affondò nuovamente il naso tra i petali, annusando quel dolce profumo.








N.d.a
Finally i'm back!
Da quanto non aggiornavo più. Aish, mi mancava troppo farlo.
Btw, No Other- titolo provvisorio, probabilmente-, come si potrà facilmente intuire, è il seguito di She's Just Like Dynamite e Somebody To Love.
Spero si capisca in particolare il collegamento con quest'ultima, andando avanti con i capitoli.
 
Come le altre, anche questa è dedicata alla donna della mia vita(?). Ne, colei che è in grado di trasformare una giornataccia in qualcosa di unico e favoloso, solo grazie ad una battuta.
.. Ne, sono abbastanza squallide, ma le adoro. <3
Non potrei vivere senza di lei. Questo già lo sa, ma colgo l'occasione per ricordarglielo ogni volta che posso, e scrivere per lei è il minimo che posso fare per ricambiare tutto ciò che lei fa per me(?).
 
Ma dopo questo noioso lato sdolcinato di me, non ho nulla da dire di fondamentale importanza.
So.
Spero sia piaciuto questo primo capitolo. A breve- lo spero tanto- col secondo!
Chu~
   
 
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