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Autore: Kuruccha    28/10/2012    5 recensioni
«Ehi. Ti è mai passato per la mente che avresti potuto fermarti? Riposare contro qualche roccia, trattenuto da quelle sterpaglie? Ti somigliano.»
Genere: Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il fruscio del vento

«Ehi, Fruscio.»
«Che c'è?»
L'altro lo guarda. È raro che l'amico risponda così presto ai suoi richiami; di solito si tiene sempre ben distante - metri e metri che spesso si allungano progressivamente - e per comunicare con lui bisogna armarsi di pazienza. Quella volta, invece, il vento è calato, e sotto il sole rovente del deserto Fruscio ha parlato subito.
«Ehi. Ti è mai passato per la mente che avresti potuto fermarti? Riposare contro qualche roccia, trattenuto da quelle sterpaglie? Ti somigliano.»
Fruscio ricambia l'occhiata di prima; sembra non aver gradito che l'amico l'abbia paragonato ad un'erbaccia secca.
«No» conclude, lapidario.
«Per tutta la tua vita non hai mai voluto rallentare?»
«Noi andiamo dove ci trascina il vento. Non ci è concesso scegliere.»
«Sarà come dici tu.»
Il silenzio cala ancora. I due amici procedono piano, fianco a fianco; un refolo d'aria li spinge avanti. In lontananza si sente lo scalpiccio degli zoccoli di due cavalli che tirano una diligenza. È un suono che ormai entrambi conoscono bene; sono attratti da quel clop-cli-clop che significa movimento, che produce il vento, che li porterebbe via di lì. La carrozza, però, è distante, e il deserto è grande, e senza vento non possono muoversi.
«Ehi, Fruscio.»
«Mh?»
Fruscio continua a procedere al suo fianco, piano, seguendo il suo ritmo. È raro che possano andare avanti appaiati così a lungo, perché Fruscio è molto più grosso e meno veloce di lui.
«Ci sarà una città, là in fondo?»
«Non lo so. Il vento non mi ci ha mai portato.»
«Cerchiamo di non finire in mezzo ad un duello tra cowboys, la prossima volta.»
«Farò quello che mi dice il vento.»
«Sei noioso.»
Fruscio sorride; riesce a capire alla perfezione la sua espressione, anche se non l'ha mai vista prima d'allora.
«Che c'è?» gli domanda, non riuscendo a spiegarsi quell'ilarità.
«È come se mi avessi detto che sono una palla.»
Ora sorride anche lui, mentre un mulinello li allontana e poi li fa scontrare; il vento è di nuovo forte e li spinge in due direzioni diverse.
«Bella battuta, amico!» grida a Fruscio, mentre quello rotola verso est. «Ci vediamo alla prossima città!»
Sa che forse non sarà vero, ma non importa. La vita di una palla di rovi è lunga e il vento è impietoso. È certo che prima o poi lo rivedrà; magari non in quella forma, se il vento deciderà di ammucchiargli attorno altre erbacce o di smembrarlo e unire i suoi pezzi ad altri cespugli. Presto o tardi, però, incontrerà di nuovo il suo compagno di viaggio, e per allora sarà abbastanza grosso da avere un proprio nome.
«Ciao, piccolo. Ascolta il vento e continua a rotolare!» gli dice Fruscio, già lontano. È la prima volta che lo sente gridare.


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28.10.2012
Questa storia è stata scritta per il secondo round della Staffetta in Piscina @ Piscina di prompt, squadra Calzelunghe, con l'indicazione Originale, Avventura, "Let's roll just like we used to".
Io e la mia scelta sempre discutibile dei personaggi da utilizzare, non è vero? XD
Ad ogni modo, sono molto soddisfatta del risultato finale. :D
Grazie mille a tutti coloro che hanno commentato le mie storie precedenti; vi giuro che prima o poi riuscirò a trovare il tempo per rispondere per bene ad ogni recensione.
Buona domenica! :)
Kuruccha
   
 
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