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Autore: FERRA    13/05/2007    5 recensioni
vi siete mai chiesti come se la passava Kougaiji prima di essere sigillato?bhè, io sì, spero che questa storia vi piacca e RECENSITE PLEASE!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kogaiji, Lirin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ciao ragazzi!, vi siete mai chiesti cosa facesse Kougaiji prima di venire sigillato, 500 anni fà?, bhè, io l'ho fatto, e mi è venuta questa idea improvvisa. sò che devo mandare avanti un'altra fic, ma state tranquilli, non me ne dimenticherò!

I PERSONAGGI NON SONO MIEI MA DI KAZUYA MINEKURA

                                                        IL PICCOLO PRINCIPE
                                        1- FIRE INSIDE
                               Endokuki, il demone custode.

Eccomi. Ora sono qua, a guardare il sole sorgere davanti a me. Se mi girassi vedrei la notte, scura, insidiosa.
Non vedrò mai il sole splendere sulla mia testa.
Non lo vedrò per i prossimi 500 anni.
Non voglio vedere la notte alle mie spalle, ma non riesco a raggiungere il quel disco dorato, che mi si mostra appena.
Non ci riesco, è troppo lontano.
Qui riposa un principe.
Ma sono felice.
Morirò, in uno splendido momento.
Appena prima dell’alba.

                                 ********************

 

un giovane dai capelli rossi e con gli occhi viola scattò a sedere nel cuore della notte ansimando.
Aveva fatto uno strano sogno, aveva sentito delle parole... di una voce profonda e calibrata, eppure familiare.
Non ricordava esattamente cosa dicesse. Ricordava di avere visto una figura, in cima a un promontorio che guardava il sole sorgere. Diede un’occhiata alla stanza.
La debole luce della luna illuminava il grande letto a baldacchino e l’armadio, dandogli un’ aspetto spettrale.
Deciso spostò le coperte e si mise a sedere sul bordo del letto.
Alzò lo sguardo alla luna, così splendente, contornata da stelle lucenti.
Sentì un rumore, come un cigolio sinistro, che lo fece girare di scatto.
<< Lirin...>> sbuffò vedendo la sorellina guardarlo impaurita sulla soglia della sua camera.
Facendo attenzione a non inciampare tra i vari oggetti disseminati per la camera – l’ordine non era il suo forte- si avvicinò e la prese in braccio, appoggiandola sul suo letto.
<< che c’è piccola? >> chiese passandogli una mano fra i capelli.
Singhiozzava.
<< ho...fatto un brutto sogno.. c’erano degli uomini cattivi e mi volevano fare male.. >> la voce era rotta dal pianto.
A quel punto le passò un braccio intorno alle spalle e se la strinse al petto.
<< va tutto bene... non piangere... ci sono io... >> la rassicurò cullandola.
<< grazie onii-chan.. >> gli disse asciugandosi una lacrima e infilandosi sotto le coperte.
L’altro la seguì poco dopo, stringendola a sé.
<< buonanotte >> le augurò baciandole una tempia, ma l’altra già russava alla grossa.

 
La mattina si svegliò di buon ora, lo aspettavano i soliti allenamenti quotidiani. Lirin dormiva ancora beata, con le braccia e le gambe aperte, occupando quasi tutto lo spazio del letto.
Cercando di fare meno rumore possibile si diresse in bagno.
Pochi minuti dopo uscì dalla camera, e prese degli abiti puliti dall’armadio.
Prima di uscire dalla camera gettò uno sguardo allo specchio situato sul fianco dell’armadio.
Indossava dei semplici pantaloni neri e una camicia bianca, aperta sul petto.
“sei troppo magro” gli ripetevano sempre.
Infatti si potevano contare le costole anche da qualche metro di distanza.
Ma a lui non importava granché , anzi, ogni volta che vedeva suo padre, grande come un’ armadio pensava che fosse veramente orrendo.. a momenti non riusciva a muoversi! Almeno ogni volta che perdeva un’incontro perché troppo debole accantonava sempre la scusa con il “ma sono agile”, anche se capiva da solo che erano un mucchio di cazzate.
Sconsolato si avviò verso l’arena.

 

L’arena era una grande costruzione scoperta, circondata da spalti e di forma ovale.
Arrivato lì si guardò intorno, alla ricerca di qualcuno.
Vide soltanto due guardie che lo salutavano con un cenno mentre riportavano nelle stalle un drago volante.
Un dolore alla testa lo fece cadere in avanti.
Lamentandosi si girò, bestemmiando interiormente, fino a vedere chi l’aveva colpito.
Thoru, il suo maestro.
Thoru era un vecchio demone, dai capelli bianchi scombinati, lunghi che lasciavano intravedere gli occhi di un’ azzuro così chiaro da sembrare trasparente.
Il portamento austero portava a un timore reverenziale immediato.
Il vecchio demone abbassò un bastone di legno bitorzoluto, appoggiandosi.
<< vecchio pazzo ti sembra il caso di darmi una legnata in testa come buongiorno? >> chiese il ragazzo alzandosi e ripulendosi i pantaloni.
Quello per tutta risposta gli menò un’altra legnata.
<< porta rispetto al tuo maestro Kougaiji>> ordinò guardandolo serio.
Kougaiji emise un grugnito massaggiandosi la testa.
<< iniziamo subito >> disse lapidario Thoru, andandosi a sedere su una panchina non molto lontano e facendo segno al ragazzo di raggiungerlo.
<< oggi vedremo le tue potenzialità, stai per compiere 17 anni ormai >> spiegò il vecchio demone tirando fuori una pipa dalla tunica.
17 anni..... a quella età di solito si entrava nella caserma.
Esistevano due tipi di caserma: la prima era quella militare, e la seconda invece, che non era preclusa a tutti, era quella cosiddetta “speciale” in qui andavano solo i demoni con poteri speciali o capaci di usare la magia.
<< e visto che a combattere fai schifo, impara in fretta l’evocazione... mi meraviglio che tuo padre sia il Re, nonché il più potente! >> sbottò mandando la dignità di Kougaiji a farsi benedire.
Thoru ignorò il principe, che stava sicuramente architettando un modo per uccidere il vecchio e non farsi scoprire.
Non gli piaceva per niente essere paragonato a suo padre.
<< prima però dobbiamo sapere qual è il  tuo demone... >> spiegò estraendo dalla tasca una sfera azzurra.
Il giovane lo guardò incuriosito.
<< che cos’è? >> chiese.
<< oh.. questa è una sfera speciale.... ne esistono solo quattro in tutto il mondo.>>
<>
Kougaiji era sempre più impaziente.
<< devi sapere che ogni demone ne ha un’altro racchiuso dentro di sé. Come direbbero gli umani sono “angeli custodi”. Sono radicati in noi dalla nascita. Con queste sfere si svela l’identità del tuo Demone Custode. Con le giuste formule si può invocare, e ciò fa sì che il Custode prenda forma e si manifesti. Non lascia mai il tuo corpo, ma invocarlo richiede un sacco di energia. In certi demoni, il Custode è nascosto, sopraffatto dalla parte fisica, e non riesce a manifestarsi.
Se per esempio sbagliassi formula, e invocassi un Demone Custode sbagliato, le conseguenze sarebbero devastanti...>> concluse grave.
<< cosa succederebbe? >>
<< moriresti, tuttavia, esistono degli oggetti che racchiudono Demoni custodi, e che possono venire fuori a comando senza ripercussioni, a parte che prendono pieno possesso del tuo corpo.
Questo...>> disse alzando la sfera << è uno di quegli oggetti. Il demone qui dentro è capace di scovare gli altri. Ogni volta che un demone muore, il suo custode erra nel limbo, finché non trova asilo nel corpo di un nuovo nato. Quelli che si racchiudono nelle sfere, sono Custodi di demoni morti, o che hanno scacciato il proprio custode. >>
<< si possono scacciare i custodi? >> domandò sbalordito il principe.
<< si, ma è come se ti strappassero via un pezzo di anima.
Io non ti insegnerò mai la formula per scacciare via il tuo custode >> aggiunse minaccioso.
Kougaiji continuava a guardare la sfera.
Per un momento sembrò che ci fosse qualcosa dentro, ma si riebbe subito.
<< di chi è il custode nella sfera? >> domandò a bruciapelo.
Thoru abbassò lo sguardo, e Kougaiji vide un’ombra passare sul suo viso.
<< Mio >> rispose secco, e guardando il principe con uno sguardo che non ammetteva domande.
<< prendila >> ordinò al ragazzo mollandogliela in mano.
L’altro obbedì.
la sfera era davvero pesante, non riusciva a tenerla con una mano sola.
<< bè... che devo fare? >> chiese guardando l’oggetto da ogni angolazione possibile.
<< concentrati >> ordinò.
Kougaiji chiuse gli occhi.
<< cerca di sentire dentro di te... >> disse la voce di Thoru.
Per un po’ non successe niente.
Poi accadde..
<< apri gli occhi >>
la voce urgente di Thoru arrivava come un eco lontano.
Fece come ordinato, ma invece che vedere il limpido cielo di febbraio, vide solo l’oscurità.
La sfera che vedeva fra le sue mani brillò, sembrava che qualcuno avesse acceso una candela all’interno.
Ebbe appena il tempo di rendersene conto che le fiamme divamparono intorno a lui.
Ebbe l’impulso di buttare la sfera per terra, ma era come se le fiamme che gli avvolgevano gli avambracci glielo impedissero,ma il fuoco non lo bruciava.
Poi lo vide.
Un enorme drago rosso, con le fauci spalancate entrò nel suo campo visivo.
Era strano.... era come se in mezzo alle fauci avesse un grosso occhio.
Sentire il terreno sotto i suoi piedi lo fece uscire da quella specie di trans.
Improvvisamente rivide il cielo sopra di sé, e si accorse di essere caduto per terra, ma aveva ancora la sfera in mano.
Vide la sfera che brillava infiammate nelle sue mani, e poco dopo spegnersi.
Delicatamente Thoru gliela prese dalle mani, aiutandolo ad alzarsi.
Era incredibile quanta forza avesse quel vecchio all’apparenza così fragile.
<< davvero stupefacente.... non ne vedevo uno da anni... >> il vecchio maestro sembrava perso nei suoi pensieri.
<< che cosa? >> domandò Kougaiji ancora stordito.
<< il tuo Demone Custode... è un’ Endokuki... >> farfugliò sopraffatto dallo stupore.
<< ah... fico >> riuscì a dire il principe senza capire niente.
Thoru, accortosi che il suo allievo brancolava nell’ombra si affettò a spiegare.
<< l’ Endokuki è uno dei Custodi più potenti. L’ultimo ad averlo come custode fu più di mille anni fa. Inoltre l’ Endokuki procura poteri permanenti. >>
Kougaiji lo guardò stranito << poteri permaneti?.. >>
<< sì, schiocca le dita >> ordinò rimettendo la sfera in tasca.
<< cosa? >>
<< schiocca le dita >> ripeté Thoru perdendo la pazienza.
Quando il principe si apprestò a obbidire, sulle sue dita spuntò una fiammella, come una specie di accendino.
<< forte.... >> esclamò schioccando le dita ripetutamente.
<< ora vattene, per oggi abbiamo finito >> lo congedò.
Kougaiji si allontanò senza smettere di provocare fiammelle.
Ad un tratto si accorse di essere andato a sbattere contro qualcuno.
Alzò lo sguardo sull’immensa ombra che lo sovrastava e lo squadrava con sguardo severo.
Velocemente si alzò in piedi e inchinandosi profondamente borbottò : << salve padre >>
Rimase in silenzio, ad attendere la risposta.
<< alzati Kougaiji >> ordinò con la sua voce ruvida.
Il giovane alzò la testa a incontrare gli occhi così simili e il viso così diverso di suo padre.
<< dov’ è Rasestunyo ? >> chiese gelido.
Sembrava che parlasse a un servo piuttosto che a un figlio.
<< nel suo appartamento privato >> rispose altrettanto gelido il figlio.
Senza parlare oltre, il Re dei Demoni Gyumao lo sorpassò come se fosse stato un soprammobile.
Come osava quel uomo anche nominare sua madre?
Dopo che l’aveva tradita, messo incinta un’altra e avuto una figlia?.
La poligamia di quei tempi non era una cosa tanto strana.
Ma Kougaiji amava sua madre, così dolce e gentile.
Non era rientrata da quando il suo posto l’aveva preso quell’arpia di Gyokumen Koshu.
Ormai sua madre non aveva più motivo di restare al castello dopo che aveva generato un figlio maschio.
Odiava suo padre.
Ogni tanto faceva delle missioni di “purificazione”, diceva lui.
Ma più che altro andava a sterminare gli umani, per lui indegni di esistere.
Tutte cavolate, pensava Kougaiji.
Fra meno di una settimana, il 6 febbraio per la precisione, avrebbe compiuto 17 anni, e secondo il protocollo, a 21 sarebbe dovuto diventare Re...
Sapeva che non sarebbe stato come suo padre.
Ne era certo.

ciao ragazzi!, allora vi è piaciuto? un beso a temari che sò che commenterà.
un beso e 

RECENSITE

 

  
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