ciao ragazzi!, vi siete mai chiesti cosa facesse Kougaiji prima di venire sigillato, 500 anni fà?, bhè, io l'ho fatto, e mi è venuta questa idea improvvisa. sò che devo mandare avanti un'altra fic, ma state tranquilli, non me ne dimenticherò!
I PERSONAGGI NON SONO MIEI MA DI KAZUYA MINEKURA
1- FIRE INSIDE
Endokuki, il demone custode.
Eccomi.
Ora sono qua, a guardare il sole sorgere davanti a me. Se mi girassi
vedrei la
notte, scura, insidiosa.
Non vedrò
mai il sole splendere sulla mia testa.
Non lo
vedrò per i prossimi 500 anni.
Non
voglio vedere la notte alle mie spalle, ma non riesco a raggiungere il
quel
disco dorato, che mi si mostra appena.
Non ci
riesco, è troppo lontano.
Qui
riposa un principe.
Ma sono
felice.
Morirò,
in uno splendido momento.
Appena
prima dell’alba.
********************
un
giovane dai capelli rossi e con gli occhi viola scattò a
sedere nel cuore della
notte ansimando.
Aveva
fatto uno strano sogno, aveva sentito delle parole... di una voce
profonda e calibrata, eppure familiare.
Non
ricordava esattamente cosa dicesse. Ricordava di avere visto una
figura, in
cima a un promontorio che guardava il sole sorgere. Diede
un’occhiata alla
stanza.
La debole
luce della luna illuminava il grande letto a baldacchino e
l’armadio, dandogli
un’ aspetto spettrale.
Deciso
spostò le coperte e si mise a sedere sul bordo del letto.
Alzò lo
sguardo alla luna, così splendente, contornata da stelle
lucenti.
Sentì un
rumore, come un cigolio sinistro, che lo fece girare di scatto.
<<
Lirin...>> sbuffò vedendo la sorellina
guardarlo impaurita sulla soglia
della sua camera.
Facendo
attenzione a non inciampare tra i vari oggetti disseminati per la
camera –
l’ordine non era il suo forte- si avvicinò e la
prese in braccio, appoggiandola
sul suo letto.
<<
che c’è piccola? >> chiese
passandogli una mano fra i capelli.
Singhiozzava.
<<
ho...fatto un brutto sogno.. c’erano degli uomini cattivi e
mi volevano fare
male.. >> la voce era rotta dal pianto.
A quel
punto le passò un braccio intorno alle spalle e se la
strinse al petto.
<<
va tutto bene... non piangere... ci sono io... >> la
rassicurò
cullandola.
<<
grazie onii-chan.. >> gli disse asciugandosi una lacrima
e infilandosi
sotto le coperte.
L’altro
la seguì poco dopo, stringendola a sé.
<<
buonanotte >> le augurò baciandole una tempia,
ma l’altra già russava
alla grossa.
La
mattina si svegliò di buon ora, lo aspettavano i soliti
allenamenti quotidiani.
Lirin dormiva ancora beata, con le braccia e le gambe aperte, occupando
quasi
tutto lo spazio del letto.
Cercando
di fare meno rumore possibile si diresse in bagno.
Pochi
minuti dopo uscì dalla camera, e prese degli abiti puliti
dall’armadio.
Prima di
uscire dalla camera gettò uno sguardo allo specchio situato
sul fianco
dell’armadio.
Indossava
dei semplici pantaloni neri e una camicia bianca, aperta sul petto.
“sei
troppo magro” gli ripetevano sempre.
Infatti
si potevano contare le costole anche da qualche metro di distanza.
Ma a lui
non importava granché , anzi, ogni volta che vedeva suo
padre, grande come un’
armadio pensava che fosse veramente orrendo.. a momenti non riusciva a
muoversi! Almeno ogni volta che perdeva un’incontro
perché troppo debole
accantonava sempre la scusa con il “ma sono agile”,
anche se capiva da solo che
erano un mucchio di cazzate.
Sconsolato
si avviò verso l’arena.
L’arena
era una grande costruzione scoperta, circondata da spalti e di forma
ovale.
Arrivato
lì si guardò intorno, alla ricerca di qualcuno.
Vide
soltanto due guardie che lo salutavano con un cenno mentre riportavano
nelle
stalle un drago volante.
Un dolore
alla testa lo fece cadere in avanti.
Lamentandosi
si girò, bestemmiando interiormente, fino a vedere chi
l’aveva colpito.
Thoru, il
suo maestro.
Thoru era
un vecchio demone, dai capelli bianchi scombinati, lunghi che
lasciavano
intravedere gli occhi di un’ azzuro così chiaro da
sembrare trasparente.
Il
portamento austero portava a un timore reverenziale immediato.
Il
vecchio demone abbassò un bastone di legno bitorzoluto,
appoggiandosi.
<<
vecchio pazzo ti sembra il caso di darmi una legnata in testa come
buongiorno?
>> chiese il ragazzo alzandosi e ripulendosi i pantaloni.
Quello
per tutta risposta gli menò un’altra legnata.
<<
porta rispetto al tuo maestro Kougaiji>>
ordinò guardandolo serio.
Kougaiji
emise un grugnito massaggiandosi la testa.
<<
iniziamo subito >> disse lapidario Thoru, andandosi a
sedere su una
panchina non molto lontano e facendo segno al ragazzo di raggiungerlo.
<<
oggi vedremo le tue potenzialità, stai per compiere 17 anni
ormai >>
spiegò il vecchio demone tirando fuori una pipa dalla tunica.
17
anni..... a quella età di solito si entrava nella caserma.
Esistevano
due tipi di caserma: la prima era quella militare, e la seconda invece,
che non
era preclusa a tutti, era quella cosiddetta
“speciale” in qui andavano solo i
demoni con poteri speciali o capaci di usare la magia.
<<
e visto che a combattere fai schifo, impara in fretta
l’evocazione... mi
meraviglio che tuo padre sia il Re, nonché il più
potente! >> sbottò
mandando la dignità di Kougaiji a farsi benedire.
Thoru
ignorò il principe, che stava sicuramente architettando un
modo per uccidere il
vecchio e non farsi scoprire.
Non gli
piaceva per niente essere paragonato a suo padre.
<<
prima però dobbiamo sapere qual è il tuo
demone... >> spiegò estraendo dalla tasca una
sfera azzurra.
Il
giovane lo guardò incuriosito.
<<
che cos’è? >> chiese.
<<
oh.. questa è una sfera speciale.... ne esistono solo
quattro in tutto il
mondo.>>
<
Kougaiji
era sempre più impaziente.
<<
devi sapere che ogni demone ne ha un’altro racchiuso dentro
di sé. Come
direbbero gli umani sono “angeli custodi”. Sono
radicati in noi dalla nascita.
Con queste sfere si svela l’identità del tuo
Demone Custode. Con le giuste
formule si può invocare, e ciò fa sì
che il Custode prenda forma e si
manifesti. Non lascia mai il tuo corpo, ma invocarlo richiede un sacco
di energia.
In certi demoni, il Custode è nascosto, sopraffatto dalla
parte fisica, e non
riesce a manifestarsi.
Se per
esempio sbagliassi formula, e invocassi un Demone Custode sbagliato, le
conseguenze sarebbero devastanti...>> concluse grave.
<<
cosa succederebbe? >>
<<
moriresti, tuttavia, esistono degli oggetti che racchiudono Demoni
custodi, e
che possono venire fuori a comando senza ripercussioni, a parte che
prendono
pieno possesso del tuo corpo.
Questo...>>
disse alzando la sfera << è uno di quegli
oggetti. Il demone qui dentro è
capace di scovare gli altri. Ogni volta che un demone muore, il suo
custode
erra nel limbo, finché non trova asilo nel corpo di un nuovo
nato. Quelli che
si racchiudono nelle sfere, sono Custodi di demoni morti, o che hanno
scacciato
il proprio custode. >>
<<
si possono scacciare i custodi? >> domandò
sbalordito il principe.
<<
si, ma è come se ti strappassero via un pezzo di anima.
Io non ti
insegnerò mai la formula per scacciare via il tuo custode
>> aggiunse
minaccioso.
Kougaiji
continuava a guardare la sfera.
Per un
momento sembrò che ci fosse qualcosa dentro, ma si riebbe
subito.
<<
di chi è il custode nella sfera? >>
domandò a bruciapelo.
Thoru
abbassò lo sguardo, e Kougaiji vide un’ombra
passare sul suo viso.
<<
Mio >> rispose secco, e guardando il principe con uno
sguardo che non
ammetteva domande.
<<
prendila >> ordinò al ragazzo mollandogliela
in mano.
L’altro
obbedì.
la sfera
era davvero pesante, non riusciva a tenerla con una mano sola.
<<
bè... che devo fare? >> chiese guardando
l’oggetto da ogni angolazione
possibile.
<<
concentrati >> ordinò.
Kougaiji
chiuse gli occhi.
<<
cerca di sentire dentro di te... >> disse la voce di
Thoru.
Per un
po’ non successe niente.
Poi
accadde..
<<
apri gli occhi >>
la voce
urgente di Thoru arrivava come un eco lontano.
Fece come
ordinato, ma invece che vedere il limpido cielo di febbraio, vide solo
l’oscurità.
La sfera
che vedeva fra le sue mani brillò, sembrava che qualcuno
avesse acceso una
candela all’interno.
Ebbe
appena il tempo di rendersene conto che le fiamme divamparono intorno a
lui.
Ebbe
l’impulso di buttare la sfera per terra, ma era come se le
fiamme che gli
avvolgevano gli avambracci glielo impedissero,ma il fuoco non lo
bruciava.
Poi lo
vide.
Un enorme
drago rosso, con le fauci spalancate entrò nel suo campo
visivo.
Era
strano.... era come se in mezzo alle fauci avesse un grosso occhio.
Sentire
il terreno sotto i suoi piedi lo fece uscire da quella specie di trans.
Improvvisamente
rivide il cielo sopra di sé, e si accorse di essere caduto
per terra, ma aveva
ancora la sfera in mano.
Vide la
sfera che brillava infiammate nelle sue mani, e poco dopo spegnersi.
Delicatamente
Thoru gliela prese dalle mani, aiutandolo ad alzarsi.
Era
incredibile quanta forza avesse quel vecchio all’apparenza
così fragile.
<<
davvero stupefacente.... non ne vedevo uno da anni... >>
il vecchio
maestro sembrava perso nei suoi pensieri.
<<
che cosa? >> domandò Kougaiji ancora stordito.
<<
il tuo Demone Custode... è un’ Endokuki...
>> farfugliò sopraffatto dallo
stupore.
<<
ah... fico >> riuscì a dire il principe senza
capire niente.
Thoru,
accortosi che il suo allievo brancolava nell’ombra si
affettò a spiegare.
<<
l’ Endokuki è uno dei Custodi più
potenti. L’ultimo ad averlo come custode fu
più di mille anni fa. Inoltre l’ Endokuki procura
poteri permanenti. >>
Kougaiji
lo guardò stranito << poteri permaneti?..
>>
<<
sì, schiocca le dita >> ordinò
rimettendo la sfera in tasca.
<<
cosa? >>
<<
schiocca le dita >> ripeté Thoru perdendo la
pazienza.
Quando il
principe si apprestò a obbidire, sulle sue dita
spuntò una fiammella, come una
specie di accendino.
<<
forte.... >> esclamò schioccando le dita
ripetutamente.
<<
ora vattene, per oggi abbiamo finito >> lo
congedò.
Kougaiji
si allontanò senza smettere di provocare fiammelle.
Ad un
tratto si accorse di essere andato a sbattere contro qualcuno.
Alzò lo
sguardo sull’immensa ombra che lo sovrastava e lo squadrava
con sguardo severo.
Velocemente
si alzò in piedi e inchinandosi profondamente
borbottò : << salve padre
>>
Rimase in
silenzio, ad attendere la risposta.
<<
alzati Kougaiji >> ordinò con la sua voce
ruvida.
Il
giovane alzò la testa a incontrare gli occhi così
simili e il viso così diverso
di suo padre.
<<
dov’ è Rasestunyo ? >> chiese gelido.
Sembrava
che parlasse a un servo piuttosto che a un figlio.
<<
nel suo appartamento privato >> rispose altrettanto
gelido il figlio.
Senza
parlare oltre, il Re dei Demoni Gyumao lo sorpassò come se
fosse stato un
soprammobile.
Come
osava quel uomo anche nominare sua madre?
Dopo che
l’aveva tradita, messo incinta un’altra e avuto una
figlia?.
La
poligamia di quei tempi non era una cosa tanto strana.
Ma
Kougaiji amava sua madre, così dolce e gentile.
Non era
rientrata da quando il suo posto l’aveva preso
quell’arpia di Gyokumen Koshu.
Ormai sua
madre non aveva più motivo di restare al castello dopo che
aveva generato un
figlio maschio.
Odiava
suo padre.
Ogni
tanto faceva delle missioni di “purificazione”,
diceva lui.
Ma più
che altro andava a sterminare gli umani, per lui indegni di esistere.
Tutte
cavolate, pensava Kougaiji.
Fra meno
di una settimana, il 6 febbraio per la precisione, avrebbe compiuto 17
anni, e
secondo il protocollo, a 21 sarebbe dovuto diventare Re...
Sapeva che
non sarebbe stato come suo padre.
Ne era
certo.
ciao ragazzi!, allora vi
è piaciuto? un beso a temari che sò che
commenterà.
un beso e
RECENSITE