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Autore: Hannanas    28/10/2012    0 recensioni
[Avete presente quel momento di follia che vi avvolge quando vi accorgete che due cognomi coincidono? Ok, "Anderson" è uno dei cognomi più comuni d' America ma...Insomma un Blaine-Neo non è forse un associazione esaltante?...Prendete la pillola rossa e godetevi questa OS ambientata nel finale di Matrix Revolutions] dall' introduzione:
< Vedo che lei è innamorato . Sa dirmi cosa darebbe pur di mantenere viva questa interazione? >
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Violenza
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finale1

Un parto malato al limite della blasfemia XD ma dovete perdonarmi : ho notato che i cognomi coincidevano e...Ho DOVUTO farlo u.u . Perchè? Beh :

1)Matrix è un capolavoro inossidabile ed una pietra miliare del cinema per un biliardo di ragioni che non sto qua ad elencare tutte ( parere personale poi eh , tutti sono liberi di pensarla come vogliono)

2)Me lo stavo riguardando e mi sono rosicchiata il fegato piagnucolando tutto il tempo e dovevo vendicarmi in qualche modo con OpenOffice.

3)Sono malata e soffro d' insonnia...E sono una pazza per i Crossover che brucerà nel peggiore girone dell' inferno : quello di chi scrive FF ( costretti per contrappasso a rosicchiare i dvd dei loro film e serie preferite o bruciare e ingoiare le pagine dei loro libri più amati, con i diavoli che leggono Moccia ad alta voce di sottofondo )
Ok: FF “impegnatissima” a cui tengo davvero , a parte gli scherzi.
Un po' intricato , ci sono parecchi “salti temporali” e spero di essere riuscita a gestirmeli bene: ditemi che vi pare dello scritto e recensite! Non siate timidi! Anche un “ bella “ o un “ fa semplicemente schifo “ sono super accettati , è grazie a quelle che imparo a scrivere meglio e io punto solo a quello ^^. 

Un grazie speciale va a Lusio e ai suoi bellissimi lavori *^* che mi hanno ispirato ( spero di non farti vergognare! ) e grazie anche a tutti voi che leggete per la pazienza e … Che posso dire ancora? Ascoltate " Navras " che è il brano finale della colonna sonora del film e  :

[...] pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie, e vedrai quant'è profonda la tana del Bianconiglio ”

 

Wake Up , finisce stanotte

Non seppe perché ma , in quel momento , le parole del programma Burt , l' uomo in compagnia di suo figlio nel limbo dell “ Uomo del Treno" , gli tornarono in mente .

Blaine era stato bloccato li abbastanza a lungo da scambiarci qualche parola , giusto per sapere dove fosse finito e come avrebbe fatto ad uscire da quella metropolitana, sempre che Burt conoscesse le risposte che cercava.
Alla fine gli domandò anche come fossero finiti li lui e l' altro programma (dall' aspetto di un bellissimo bambino di circa sette anni) suo “figlio”...La concezione di “famiglia” associata ai programmi lo lasciava positivamente sorpreso. Quel bambino aveva gli stessi occhi di Trinity, lo aveva notato subito.

 

Il programma rispose in maniera naturale e con un grande sorriso:

<La risposta è semplice...Voglio molto bene a mio figlio, trovo che sia la cosa più bella che abbia mai visto in vita mia. Ma, nel posto da cui veniamo, non è sufficiente: ogni programma che viene creato deve avere uno scopo e se non ce l' ha , viene cancellato. Sono andato dal francese per salvare mio figlio.>

Blaine era rimasto completamente spiazzato e anche a posteriori, quelle parole ,sembravano semplicemente prive di senso…Dette da un programma.
Un programma per l' organizzazione delle macchine di un officina.
Era rimasto in silenzio.

<Cos'è? Non ne è convinto?>

Chiese Burt con un accenno di sorriso, si tolse il cappellino da baseball per rimetterselo un istante dopo, come per aggiustarlo meglio sulla tesa.
Blaine scosse il capo e cercò di rispondere gentilmente:

< No! E' che non avevo mai...>
forse la timidezza? Non riuscì a concludere quella frase pesante, ma non importava : Burt lo aveva già fatto per lui

<...Sentito un programma parlare d' amore?>

Burt abbassò gli occhi su suo figlio sorridendo con grande affetto e posò le manone sulle sue minute spalle. Blaine cercò i suoi occhi senza trovarli, dato che erano fissi in quelli turchini del piccolo programma.

< Si è-è un emozione umana>
balbettò allora l’ Eletto, con ovvietà, allargando appena le braccia.

< No > Rispose Burt pacato , rialzando la testa su di lui , < è una parola. L' importante è l' interazione che la parola comporta...> concluse razionalmente con la sua voce baritonale. Blaine abbassò i suoi occhi color miele su quelli del bambino e inarcò , con aria confusa, le sopracciglia...
Assomigliava a come sarebbe potuto essere Trinity da piccolo.

< Vedo che lei è innamorato .> 

sentenziò il programma con pacatezza dopo un breve sospiro. Blaine rialzò gli occhi di scatto: come faceva ad essere così palese?
Burt continuò e, in maniera inconsapevole , disse la frase più importante della vita di Blaine.

< Sa dirmi cosa darebbe pur di mantenere viva questa interazione? >

 

 
Blaine camminava sotto la pioggia incessante che fingeva di bagnargli i vestiti che ,ormai, erano diventati la sua divisa. Occhiali da sole inclusi.
La strada era deserta e silenziosa ad eccezione di quella fila inquietante di “mostri” in giacca e cravatta che lo osservavano andare incontro alla morte.

Blaine , forse, non era mai stato un eroe...Ma lo avrebbe scoperto presto. Non riuscì a sorridere in maniera sprezzante ai suoi stessi pensieri.
Parlare con Matrix era stato solo l' inizio, patteggiare le condizioni per la liberazione di Zion erano state necessarie . Aveva anche avuto un colloquio con il capo delle macchine e ora , anche lui , doveva morire. Non aveva niente da perdere .
Il pensiero corse a Trinity... Lo scacciò scrollando pesantemente la testa , piena di quello che appariva gel , sotto l’ acqua incessante. Camminando ,il lungo cappotto di pelle, cigolava e crepitava dolcemente sotto ogni goccia di pioggia finta . Si sarebbe potuto godere lo spettacolo , ora che ci poteva vedere, ma la Trama che traspariva così prepotentemente da ogni cosa lo circondasse rendeva tutto solo più difficile. E irreale. Odiosi numeri verdi.

 Morire per colpa di un “ computer “...Era ironico per un hacker .

Gli avessero predetto , tre anni prima , la sua vita fino a quel momento si sarebbe goduto una bella risata. Portò la mano destra al collo in un gesto istintivo...
Alla sua giacca nera si era aggiunto un accessorio “ per l’ occasione”: la sciarpa della divisa di Trinity. Sorrise amaramente .
Non era una sciarpa vera e , soprattutto , non era mai stata attorno al collo del suo ragazzo...Nemmeno quella che portava proprio Trinity in Matrix era reale in effetti...Forse poteva considerarla come se fosse stata veramente la sua.

Si stava fondendo il cervello da solo al posto di Smith.

Semplicemente , con quel pezzo di stoffa che sentiva bagnato sotto le dita, si stava buttando sale nelle tue ferite fresche. Ma ne sentiva il bisogno .

“ tra poco forse rivedrò i tuoi occhi amore mio...”

Pensò ,mentre avanzava al centro della carreggiata a due corsie di quella via principale , bagnata e “ deserta “. Una sola destinazione.

Andava a morire, e avrebbe voluto abbracciarlo per un ultima volta, sentire le sue labbra vive e disperate...Ma aveva solo quella sciarpa al collo.

“ ti amo…”, pensò mentre l' accarezzava , “…Anche se non se qui ” , le sue dita riuscirono a sentirla calda , “ e in nessun posto ” , stava facendo una piccola modifica al programma , “ anche se non ti posso riportare indietro…Mi ero illuso di poterlo fare per sempre ” , la sciarpa era asciutta , immaginò il suo profumo e modificò pure quello , così inutile...Lui era morto , e Blaine si stava rifugiando in una finta sciarpa grigia .

< I tuoi poteri da Eletto, Neo , servono ad altro…>

sussurrò ,a bassa voce, verso se stesso mentre sfilava da solista tra le repliche dell’ agente di sicurezza. Non riportò la sciarpa allo stato iniziale .

 

Alzò gli occhi coperti dagli occhiali scuri verso le finestre degli alti grattacieli che circondavano la scena . Anche da li ,tanti agenti Smith , si affacciavano sulla strada per assistere e prendere parte allo scontro.
Non aveva mai avuto l' illusione di sopravvivere.

<Ben tornato... Signor Anderson. Ci siete mancato !>

La voce , serafica, del programma lo colpì come una coltellata al centro del petto.

Blaine si girò verso la copia che aveva preso la parola , uscendo dalla formazione e portandosi al centro della carreggiata davanti a lui, i capelli animati da quel vento digitale che tanto ricordava quello reale senza assomigliarci per niente.
Era da quando aveva imparato a vedere “ la Trama “ che non si godeva più l' aria di Matrix e aveva iniziato a rimpiangere quella calda e puzzolente di Zion, che era tutto meno che respirabile.

<Le piace quello che ho preparato?>

Disse Smith con un sorriso isterico.

Solo quel programma lo chiamava con il suo nome civile e , la sua faccia ,era l' ultima cosa che era riuscito a vedere prima di perdere la vista nel mondo reale...E perdere anche Trinity.
Aveva solo potuto ascoltarlo.
Non aveva visto né la luce del sole , ne il suo giovane uomo illuminato come un angelo. Sarebbe morto senza questa concessione.

 Facile l’ associazione con il proprio cognome e la sua nemesi…Unita all’amore per il suo angelo.

A differenza di Trinity ,Blaine non aveva mai saputo il vero nome del suo  ragazzo.

Non aveva importanza in Matrix, si conosceva solo il tuo Nik-name ; era il nome della libertà , quello che ti eri dato da solo e  con cui lavoravi per infettare la rete e raggirare i sistemi per ottenere avidamente informazioni su tutto. Il nome di chi metteva a rischio le difese di Matrix. E , Trinity , era un nome bellissimo. Lo aveva sempre pensato.
Sin da quando , come un cretino , si perdeva in commenti d’ ammirazione sulle sue capacità di
hacker con i colleghi del settore e sbavava solamente a pensare a quella storica impresa che aveva compiuto prima di "sparire dalla rete" : aggirare il database del Fisco statunitense.

La prima volta che si erano visti era rimasto sbigottito e ,alla sua veloce presentazione, aveva risposto:

<Oh mio Dio! Non pensavo che fossi un uomo!Cioè sei un uomo, pensavo fossi una donna!>

aveva commentato boccheggiando e l’ altro aveva risposto in tono freddo come il ghiaccio:

<Oh mo Dio, non pensavo che fossi così palesemente gay!>

Con ancora addosso: la camicia chiara , il gilet di lana , il papillon ed il cartellino dell’ ufficio ; senza la consapevolezza di avere i minuti contati e gli agenti alle calcagna, si era sentito imbarazzato ed era arrossito come un cucciolo…Facendo sbuffare e roteare gli occhi al cielo all' altro. In seguito era stato strattonato in maniera molto poco gentile e spronato , assieme a Morpheus , a darsi una mossa.

Comportarsi da Eletto.

 Ora doveva comportarsi da Eletto.

<Finisce stanotte > Ringhiò sommessamente verso il programma Smith.

Blaine camminò deciso verso il suo avversario, l’ uomo della sicurezza: con l’ auricolare biancastro nell'orecchio destro , i corti capelli a spazzola castani e un paio di occhiali scuri. Il suo sorriso era inscalfibile e ,forse, era aiutato dalla forza di altri milioni di sorrisi perfettamente identici che lo spalleggiavano; dietro di lui e ovunque attorno a loro, le sue infinite copie aspettavano l' Eletto che veniva tra le loro tante braccia.

 
<so che finirà questa notte , ne ho già visto l' esito, per questo gli altri me stanno venendo qui a godersi lo spettacolo , perchè noi tutti siamo consapevoli che sarò io a batterla!>

Si corsero in contro , con l' intenzione di cancellare la loro reciproca distanza e “concludere” tutto nel più veloce dei modi. Neo avrebbe cercato di ucciderlo. Smith, sapeva che avrebbe vinto , l' Oracolo lo aveva predetto.

Le gocce di pioggia si fermarono attorno ai due lottatori e ai loro colpi totalmente inumani : Smith, il virus di Matrix e l' Eletto di Zion. Mosse di ogni stile di combattimento mai caricato nel programma si susseguivano…Ma non riuscivano mai a colpirsi veramente, prevedendo con precisione matematica l’ uno le mosse dell’altro. Si librarono in volo , continuando a colpirsi, spingendosi contro le vetrate dei grattacieli che , sotto i loro corpi e i loro colpi , andavano in frantumi.

Blaine venne afferrato per le spalle e scaraventato attraverso una finestra, finendo in un ufficio deserto come il resto della città. Atterrò contro il muro del fondo della stanza, facendoci un buco largo mezzo metro e sprofondando nell’ intonaco.

Il grande Neo sanguinava, per Smith era già qualcosa.

Smith attraversò la stanza lentamente , portandosi davanti a Blaine come aveva fatto tante altre volte, un inutile sfoggio di superiorità per compiacere il suo folle ego.

< La sente la fine signor Anderson? > gli chiese. Blaine strinse i pugni < Perchè io la sento, oh , io la sento> continuò il programma portandosi ancora più vicino, tra loro c'erano pochi metri di distanza.

<In realtà dovrei ringraziarla per tutto questo , in fondo è stata la sua vita ad insegnarmi lo scopo ,vero , della “Vita” > allargò teatralmente le braccia mentre , l' Eletto , ancora a terra, si stava asciugando il sangue che colava all' angolo della bocca e dal naso.

<Lo scopo della vita è di finire.> Ghignò il programma Smith chinandosi leggermente in avanti prima di chiudere le braccia portandole lungo il corpo.

E come tutte le altre volte in cui si era trovato in quella esatta situazione , dopo un monologo sull’ esistenza che era stato molto impegnato ad ignorare , Blaine , decise di sfidarlo con il suo  ultimo gesto sfacciato. Si rialzò lentamente e compose con lentezza e grazia infinite le sue famose pose di tai chi, si mise in posizione di guardia e , con due colpetti delle dita della mano destra , gli fece segno di “ farsi sotto”. Abbozzò un amaro sorriso.

Smith grugnì di rabbia e si gettò su di lui come un treno in corsa.

Blaine condusse degnamente l' incontro prevalendo sul programma per quasi tutto il tempo...Tuttavia , quel coso , sembrava inarrestabile: cosa diavolo avrebbe dovuto fare per ucciderlo? Matrix non lo stava aiutando...Eppure doveva rispettare il patto ! Il dubbio cominciò ad insinuarsi nella testa dell' Eletto di Zion.

E fu allora che Smith riprese il comando del duello.
Erano nuovamente fuori dall' edificio , in aria. In alto , più in alto delle nuvole.
Una serie quasi infinita di colpi investì Blaine. Disorientato , il ragazzo , si sentì stringere le costole fino a sentire dolore , accompagnato dall' orrenda sensazione di precipitare come un incudine a terra.
Smith si era allacciato a lui mentre volavano, stringendolo dolorosamente, e lo stava spingendo contro il suolo senza dargli possibilità di controllo su niente. Indirizzandolo come una freccetta-umana.
Chiuse gli occhi.
Neo creò una voragine nell' asfalto.

Un enorme spostamento d' aria fece arrestare la pioggia , facendo disporre le gocce d’ acqua a formare una cupola che , dopo poco , si scompose e l’acqua ricominciò a scendere sulla scena.
Il silenzio si era unito a quel grosso cerchio ,del diametro di sette metri circa , nell' asfalto duro. Gli Smith si avvicinarono con passo deciso, fino a raggiungere il “bordo” del profondo cratere artificiale, creatosi dopo l’ impatto. L’ Eletto era ancora vivo?

Si.

Smith era atterrato in piedi e Blaine stava cercando di emergere dalle macerie strisciando.
Ormai aveva dolore ovunque e la certezza di avere ogni osso sbriciolato...Ma non sarebbe finita così. Non sarebbe morto senza distruggerlo : i patti con Matrix sarebbero stati sciolti e Zion distrutta...E Trinity sarebbe morto invano...Come tutti i suoi compagni.
Ancora una volta, la pastosa e viscida voce di Smit, lo raggiunse mentre cercava di alzarsi:

<perchè , signor Anderson, perchè? Perchè, perchè lo fa?>

Blaine si mise in ginocchio e , dopo un colpo di tosse che gli fece sputare un fiotto di sangue, cercò di camminare a carponi, con scarsissimi risultati. Si afflosciò nuovamente. Non cercò di ignorare le parole del programma, “ma solo per questa volta” si disse.

<Perchè si rialza? Perchè continua a battersi ?>

“non è ovvio?” pensò Blaine.

<Pensa veramente di lottare per qualcosa a parte la sua sopravvivenza? Allora può dirmi di che si tratta ? Ammesso che ne abbia coscienza? E' la libertà? E' la verità? O magari la pace. 
Non mi dica che è l' amore!>

Blaine si arrestò. Fu come se , su quelle ultime e velenose parole di un folle , gli fosse mancato il respiro e con esso ogni suo timido briciolo di forza. Rialzò lo sguardo. Vuoto.

< Illusioni signor Anderson , capricci dell' illusione. Temporanei costrutti del debole intelletto umano che cerca disperatamente di giustificare un esistenza priva del minimo significato e scopo!

Ogni costrutto è artificiale quanto Matrix stessa anche se, devo dire, solo la mente umana poteva creare una scialba illusione come l' amore...>

Ormai , Blaine , non provava più niente.
Si sarebbero annientati. Ormai puntava a questo.

Quel mostro sarebbe “morto” a qualsiasi prezzo.

<Ormai dovrebbe aver capito signor Anderson, a quest'ora le sarà chiaro : lei non vincerà! Combattere è inutile.>

Blaine si alzò in piedi tremando.

Non sarebbe finita come voleva il programma.
Un Anderson non si arrende, un eroe non si arrende.

<Perchè signor Anderson ? perchè? perchè persiste!?>

Smith ruggì di rabbia ,dettata dalla totale incapacità di capire.

“perchè” era la sola domanda che desiderava porre a quell’uomo e a cui esigeva una risposta; che , quando arrivò, lo lasciò totalmente spiazzato:

<Perchè così ho scelto>

Blaine concluse con tutta la dignità ed il fegato che gli erano rimasti in corpo.

La lotta riprese, più lenta e più violenta di prima. Neo parava tutti i suoi colpi e Smith cominciava a sentire tutta la sua esasperazione arrivare ad un punto critico . Non era matematicamente possibile! Ogni volta che si avvicinava a distruggere Anderson quello traeva forza da un misterioso “qualcosa“ e ricominciava a tenerlo in pugno. La rabbia lo portò a mancare un paio di colpi, dando un nuovo vantaggio al suo avversario.
Blaine lo colpì con entrambi i pugni al centro del petto , concentrando tutte le sue energie e, il programma Smith volò attraverso il muro di terra e cemento ,che aveva creato lui stesso schiantandosi contro l' asfalto.

Aveva vinto...?

No. Ancora ,tutte le copie di Smith , stavano sul bordo del cratere a fissarlo. Allora Smith era stato ingoiato dall' asfalto ma non era stato distrutto. Blaine si sentì sfinito : come avrebbe fatto? Come poteva cancellarlo? Accedere a lui?
Come un diavolo risputato dall' inferno , dalla terra ( che tremò per poi esplodere in polvere e piccoli detriti ) emerse volando il programma ,a pugni e gambe ben tese, diretto a cadere contro Neo.
Occhi furenti , gli occhiali e l' auricolare persi da tempo , la cravatta che ondeggiava come una bandiera. In preda a quello che sembrò fanatismo urlò , prima di colpirlo:

<questo è il MIO mondo , il MIO mondo!>

Pochi colpi e Blaine fu nuovamente a terra, spinto lontano da un pugno più potente degli altri. Con le mani cercò la sciarpa , in un gesto alla ricerca di conforto. Era sparita, doveva averla persa prima , in qualche altro momento della lotta. Si rilassò a malincuore.
Non poteva morire così, doveva resistere ancora un po'.
Smith avanzò digrignando i denti come un animale, alzò il braccio e aprì la bocca per dire qualcosa.
Blaine, accasciato sui resti della carreggiata , chiuse gli occhi e abbandonò definitivamente la testa.
Si concentrò sul suo respiro e sui battiti del suo cuore.

Ma Smith si era fermato. Il viso del programma si fece rilassato e stupito. Parlò più a se stesso che a Blaine, condotto nel turbamento della sua stessa follia come mai prima di quel momento. Stava perdendo anche la razionalità:

<...Aspetti , l' ho già visto , questa è la fine . E' giunta . Si , si , lei giaceva a terra e io ero qui dove mi trovo ora e...A questo punto dovrei dire qualcosa.>

Blaine riaprì gli occhi sgomento. Quasi se lo sentiva cosa stava per dire. Ne aveva timore.

<dovrei dire...>

E prima che pronunciasse quella maledetta frase ,Blaine ,capì le parole che l’ Oracolo gli aveva rivolto alla sua prima visita… Parole che , ora , Smith stava ripetendo con la sua stessa bocca:

<Tutto quello che ha un inizio ha una fine , Neo.>
come fossero state parole sue.


Blaine chiuse gli occhi : ora aveva capito cosa doveva fare.

Era pronto.


<C-cosa? ho detto ?>

Smith sembrò disorientato e confuso e accennò un gesto della mano, forse per portarsela alla bocca. Si guardò attorno , come a cercare qualche riposta e poi ritornò sull' uomo che , come sempre , si stava rialzando lentamente.

<no , no , questo non è corretto , non può essere...>
Non capiva. Non capiva !

Blaine ormai era eretto e portava il busto dritto e il mento fieramente verso il cielo che continuava a piangere su di loro .

Smith scattò all' indietro additandolo:
<STIA LONTANO DA ME!> urlò.

<Di che cosa ha paura?>

Lo incalzò Blaine. Era a pezzi : il viso segnato dalla lotta e coperto di sangue, i ricci liberi per la pioggia ed incollati al viso sporco, i vestiti strappati e le mani coperte di tagli, tutte le ossa rotte e probabilmente gli organi spappolati. Era un morto che camminava ma , molti lo scordavano , quella non era realtà.

<È un trucco.>

Chiese con una smorfia esasperata ,e un accenno di paura, il programma all' uomo davanti a lui, inarcando un sopracciglio.
L' Elettò scosse la testa e parlò lentamente:

<aveva ragione Smith, lei ha sempre ragione>

Smith non parve capire. Blaine avanzò allargando le braccia...Non avrebbe opposto resistenza.

<era inevitabile>

concluse con un filo di voce senza abbassare lo sguardo o la testa.
Moriva per vincere.

Smith avanzò e , con la sua mano destra , si affrettò a infettare Blaine Anderson , piantandogli le dita digitali nel petto. Blaine si rilassò e decise di non combattere, si limitò ad attaccarsi ad un ultimo ricordo e , inconsapevolmente , questo gli permise di far perdurare una minuscola briciola della sua psiche.

 

Blaine non avrebbe potuto vederlo comunque il sole, era già cieco , ma in quell’ attimo sopra le nuvole , Trinity , aveva tolto la mano dai comandi del loro veicolo e aveva cercato la sua. Lo aveva sentito trattenere il respiro. Forse si sarebbe salvato se non si fossero amati così disperatamente in tutta quella follia. Blaine chiuse gli occhi.

Trinity era bellissimo quando era emozionato, Blaine avrebbe tanto desiderato vedere i suoi occhi azzurri illuminati dalla luce, quella vera , quella del Sole. Apparivano stupendi anche al centro della terra, avvolti nello sporco e nel vapore della città degli uomini. Avrebbe voluto vederlo pulito e alla luce del sole...Almeno prima di morire.

 

Sentì l' eco della sua stessa voce , lontano , farsi sempre più distinto.

Il freddo lo avvolse.

< Trinity? >

nella mente di Blaine riaffiorò quel ricordo tattile:

lui che , a tentoni , scendeva dal veicolo distrutto dopo aver ripreso i sensi. Il sedile di Trinity era vuoto ma la pelle che ricopriva la seduta era ancora tiepida, non si era allontanato da molto.
Sentì i pezzi del parabrezza sotto i suoi stivali, scivolò con la faccia a terra e camminò a carponi, non riuscendo a rialzarsi.

<Trinity!>doveva essere stato sbalzato fuori dall' abitacolo e doveva aver sfondando il vetro, probabilmente era vicino.

Sentì un paio di colpi di tosse venire da poco lontano,

lo aveva trovato.

Blaine raggiunse il corpo disteso del suo ragazzo. I suoi ricci ribelli erano sudici ed incrostati di sangue, come i suoi vestiti, la benda che copriva i suoi occhi ciechi era tinta di rosso e di un malsano giallo , tradendo un' infezione alla sua ferita.
Trinity avrebbe preferito conservare un ricordo diverso di Neo.

<Trinity!Stai bene? Io...> La mano di Blaine cercò il corpo dell' amato e lo trovò disteso su un mucchio di detriti. Il petto di Trinity, sotto le sue dita, si stagliava trafitto da un grande numero di acuminate sbarre di metallo.

<Neo...> sussurrò dolcemente il ragazzo dai capelli castani mentre l' altro , cieco , lo sfiorava piano;

< Oh no...> sussurrò Blaine ,andando a tastare più velocemente le porzioni di corpo di Trinity che riusciva a trovare .

<NO!> Gridò cominciando a tremare <No!Tu non devi...Non puoi...> la mano di Trinity raggiunse la benda sui suoi occhi.

Blaine non poteva sapere che anche il ragazzo a terra , come lui tanto aveva voluto pochi minuti prima , aveva desiderato di guardarlo negli occhi prima di morire.

I suoi occhi color miele...
Quel pensiero , Trinity , decise di tenerlo per se ; avrebbe fatto più male ad ammetterlo che a nasconderlo...Decise di limitarsi , anche se si era promesso di non farlo mai più. Decise di “girarci attorno” :

<Una volta, Neo , tu mi hai riportato in vita .
Ma questa volta non puoi...>

Cercò di parlare senza troppe interruzioni, ma il sangue riempiva i polmoni ed era costoso parlare. Quanto lo amava.

-no-

Blaine si ripeteva mentalmente mentre scuoteva il capo in segno di dissenso. Tremava come un bambino e piangeva . Non stava succedendo .

< Ci penso sempre, a quel giorno sul tetto, quando mi hai salvato...Ricordi quello che ti ho detto...?>

La mano di Trinity si spostò sulla sua guancia mentre gli parlava.
<Hai detto "mi dispiace"> rispose Blaine tra i singhiozzi mentre ormai tremava in maniera incontrollata.

<Pessima scelta...> soffiò Trinity , ormai la sua voce era un sussurro. Blaine riuscì però a sentire il sorriso nella sua voce.
Trinity si umettò per l' ultima volta le labbra , Neo non lo avrebbe visto , continuò a parlare:

<era la mia ultima occasione...Avrei dovuto dire...Quello che avevo nell' anima> . Blaine rallentò le lacrime , cullato dalla voce dolce del suo ragazzo , che continuò , nonostante il dolore fosse fortissimo:

<...Dirti quanto ero innamorato di te ,
e quanto ero grato alla sorte di ogni momento passato con te

Ma quando ho trovato in me le parole per esprimere quello che sentivo...

Era tardi.
Poi , sei riuscito a riportarmi in vita.

Un regalo meraviglioso : un altra occasione per dirti le cose che desideravo dirti.>

 

Era per quello che forse non era ancora morto, non aveva ancora ceduto... Lui imparava dai suoi errori.
Blaine era spiazzato...Le sue labbra modularono un atono "ti amo" ma la voce non uscì. Stava morendo con lui , tutto stava morendo con lui.

Trinity fu ferito da quel silenzio...Avrebbe voluto sentirla quella frase ,un ultima volta, ma non resisteva più, si stava sentendo scivolare via.

<...Baciami...Ancora una volta> Chiese  Trinity  con ormai il sangue a fior di labbra e la morte nel corpo. Si rifiutò di chiudere gli occhi.
Blaine non si mosse. Agghiacciato.

<Baciami>

fu costretto a ripetere il castano con un filo di disperazione mentre rimaneva inchiodato al suolo dai cavi d' acciaio che lo trapassavano .
Non sarebbe morto senza prendersi quel bacio.

Neo , Blaine , prese il suo viso tra le mani e lo baciò dolcemente.

Trinity , Kurt , sentì quelle labbra umide di lacrime sulle sue. Non era come lo voleva , quel “ bacio d' addio “, ma non avrebbe avuto il tempo di chiederne uno dato con più serenità.

Ormai ,il suo tempo, era finito.

I suoi occhi azzurri si chiusero fissi sulla benda sporca di Neo.

Blaine sentì le labbra di Trinity diventare fredde a contatto con le sue.Poi si tenne stretto , per quello che gli sembrò un eternità, contro il suo corpo straziato. Trinity era morto , e lui non avrebbe potuto riportarlo più indietro.

 

Il programma estrasse la mano tremante, mentre osservava davanti a se , un altra delle sue copie.
Gli occhi del programma Smith si inumidirono e l' ombra di un sorriso si disegnò sulla versione originale di tutte le sue facce.

<è questa la fine?>

chiese timidamente alla copia che gli stava davanti.

E il programma che aveva di fronte si limitò a fare un cenno con la testa:

"si"

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L' Eletto era stato capace di sopportare il dolore del virus-Smith all' interno del suo corpo, resistendo anche in parte al totale annientamento della personalità, doveva esserci ancora “qualcosa” di Blaine Anderson da qualche parte in quel cervello e Matrix ne era cosciente. Ma lui non era un essere misericordioso, era una macchina:
che l'avesse fatto cosciente o meno di ciò che lo attendeva ,l' umano, aveva fatto un patto con lui e adesso andava rispettato.

Il corpo reale di Blaine , sospeso dai cavi e dallo spinotto fornito direttamente dalla Matrice, venne investito con l' “antidoto” di Matrix per il suo programma fuori controllo. L' Eletto non esisteva più: solo il suo corpo , in uno stato di morte cerebrale , si stava contorcendo sotto le ultime scariche elettriche di ritorno.
Lentamente , vennero ritirate le appendici e il cavo di collegamento , e il corpo di Neo fu depositato sulla terra nera.

L' eco della distruzione simultanea delle infinite voci di Smith echeggiò pochi istanti all’ interno di Matrix , unito alla luce sprigionata dall’ Ultima Copia.
Un riavvio di sistema era già stato messo in coda alle operazioni e , con esso , il ripristino di tutti i programmi contenuti.

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Blaine era lontano , in tutti i sensi , e non poté sentire le sentinelle ritirarsi , non poté sentire l' urlo del più giovane dei soldati che correva per i cunicoli di Zion urlando " la guerra è finita ! ", non poté sentire le grida di gioia degli uomini e delle donne.
Non poté sentire le parole di Morpheus, rivolte così piano , a se stesso :

<Ho aspettato questo momento , così a lungo...Accade davvero?>

Niobe , in mezzo alla folla , trovò finalmente il suo amato e lo abbracciò con forza, nascondendo la sua faccia tra le pieghe della sua corazza di cuoio.
La donna, con una lacrima che scese ad accarezzargli la guancia , bisbigliò:

< Neo , ovunque tu sia . Grazie >

E Morpheus sapeva ESATTAMENTE dove “guardare” per trovare Neo. Alzò lo sguardo al cielo , dove tutti dicono che si trovi il paradiso , mostrando al soffitto della caverna che ospitava Zion , i suoi occhi arrossati dal pianto.


La guerra era finita.

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Un bambino , steso a terra su un marciapiede, aprì gli occhi.

Il programma di un gatto nero, dopo essergli passato davanti ( ripetendo gli stessi identici movimenti un paio di volte ) si era fermato per strofinare la punta del suo naso umido sulle sue gambe semi scoperte dai corti calzoncini beige.
Sorrise candido e si portò a sedere: capelli castani chiari e grandi occhi azzurri...
Dimostrava sette o otto anni.

< Buon giorno...> salutò candidamente il felino che si allontanava il programma Kurt .

Il piccolo non lo sapeva ma condivideva molte cose con Trinity , non solo gli occhi turchesi.
Era prestissimo...Il sole , a breve, si sarebbe alzato per tingere di rosa il cielo di Matrix...Non aveva molto tempo.

 

Seduta su una panchina , una anziana signora di colore si apprestava a riporre un libro un po' consunto nella sua borsetta demodè.

Non dovette rialzare lo sguardo per notare il vecchio e distino signore in completo color gesso avanzare verso di lei:

< Ma guarda un po'...> il tono ironico e tronfio < ...Se questa non è una sorpresa!>

Il signore di bell' aspetto si corrucciò, portandosi esattamente davanti alla donna che ora lo guardava intensamente sorridendo placida.
<Hai giocato una partita pericolosa.>
Le disse. La sua voce nascondeva irritazione e quella che poteva sembrare rabbia, rimase immobile come scolpito nel marmo.
<I cambiamenti lo sono sempre >
Anche l' Oracolo fu costretto ad adottare lo stesso tono del suo creatore. Il suo sorriso materno era scomparso.
L' uomo canuto distolse lo sguardo, più umano che mai, e sospirò
< Quanto a lungo ritieni che questa pace possa durare?>
lo scetticismo e la rassegnazione amplificavano la realtà della sua forma umana. L' Architetto sembrava poter persino respirare.
Il sorriso dell' Oracolo si ripristinò e i suoi occhi color carbone ritrovarono lucentezza

< Durerà finché durerà...>

Il creatore di Matrix sorrise amaramente...Che risposta avrebbe mai potuto dargli l' Oracolo se non una del genere? Annuì affettuoso e si voltò, con l' intenzione di allontanarsi.

La donna però lo trattenne , con le sue fredde e taglienti parole < Che ne sarà degli altri? > .
L’ apprensione di una “nonna” si trovò a fronteggiare lo sgomento di un "Dio".

< Quali - Altri? >

L' uomo si voltò e rispose piccato e freddo, giunse le mani dietro la schiena in quel naturale gesto tipico degli anziani.

<Quelli che vorranno uscire> precisò con insolita cura l' Oracolo.
L' Architetto si sentì quasi offeso da tutta quella sfiducia < Ovviamente saranno liberati.> rispose con il tono di chi sta parlando di piccole e stupide ovvietà irrilevanti.
<Ho la tua parola?>
<Scusa, per chi mi hai preso?> l'uomo palesò i suoi pensieri con una briciola di risentimento
< Per un umano?> la tranquillità ritornò nella sua voce.

Si guardarono negli occhi come avevano fatto tante altre volte. L'Architetto si voltò e si rimise a camminare.L' Oracolo allargò la bocca in un caldo sorriso e sentì i suoi occhi pungere.

Voltò ,con un tempismo matematico, il viso verso l' Oriente : una grande, trionfale e irrealissima alba , timidamente, si aprì nel cielo assonnato.
Blu , rosa , arancio; accostati divinamente a creare forme ben poco naturali, ma così suggestive e dense di bellezza...
L' Oracolo ridacchiò soddisfatta.

< Oracolo! Oracolo! > un bambino con le guance arrossate stava correndo nella sua direzione. Sapeva chi era già prima di voltarsi verso di lui.

Kurt stava accelerando ancora di più il passo delle sue gambette magre...Assomigliava così tanto a Trinity, pensò l’ Oracolo . Rise di cuore quando il bambino solare e bellissimo le si gettò al collo per abbracciarla con grande affetto. Lo avvolse con le sue braccia e lo cinse a se;
< Avevo tanta paura di non trovarti! > piagnucolò appena Kurt mentre ancora rimaneva stretto a lei.
< Adesso è tutto risolto...> Gli sussurrò la donna in risposta , prima di scostarlo un po' da se, quel tanto che bastava per guardarlo negli occhi azzurri...Non si sarebbe commossa.
Kurt sorrise e allungò l' indice destro , puntandolo sul cielo
<Guarda Oracolo! Guarda! > ridacchiò < Hai visto!?>

L' Oracolo, come ogni buona nonna, finse con amore un grande stupore che venne simulato solo con l' uso della voce < Ooooh! Hai ragione , guarda la ! >. Socchiuse gli occhi, come presa da stanchezza, con grande affetto e poi aggiunse in totale sincerità :

<E' bellissimo...L' hai fatto tu eh?>

Era più una domanda retorica che altro…Sapeva benissimo quale scopo era stato dato al piccolo programma.

Kurt annuì chiudendo gli occhi .
< Per Neo...> disse solo mentre rialzava le palpebre.

< E' straordinario Kurt, sono certa che a lui piacerebbe >

il bambino attenuò il sorriso e si strinse di più alla donna. Inspirò il suo forte odore di biscotti e sussurrò, parlando con il cuore < Tu che pensi, lo rivedremo un giorno? >

L' Oracolo riportò gli occhi sull'alba di Kurt e lo strinse ancora un po', ricambiando la stessa energia del suo abbraccio < Io penso di si...Un domani >

Si alzò, sciogliendo il contatto con il bambino con i corti capelli castani e gli prese la mano.

<Oracolo?>

Chiese timidamente Kurt mentre cominciavano a camminare in quella riproduzione del fiorente mondo degli umani del ventunesimo secolo.

<Dimmi bambino mio>

<Allora tu...Hai sempre saputo tutto?>
L' alba divenne iridescente e ancora più futuristica, ormai era nella sua forma più splendente, ad un passo da cedere la sua presenza al sole di Matrix.


<Oh no, no no, al contrario piccolo...Io ho molto creduto . 

Ho molto creduto>

 

 

FINE

 

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Tattarattà!

Ecco l' Hannanas che schiva le accette volanti della fan: ok , ho fatto una strage ma era necessaria u.u . Un po' perchè si doveva e un po' perchè ci tenevo a mantenere il film il più possibile ( anche nei dialoghi se qualcuno , abbastanza nerd , ha potuto constatare n_n ) , il titolo l' ho scelto in base al titolo della canzone che conclude il primo episodio della trilogia "Wake Up" dei Rage Against the Machine ; detto ciò :

chiarimenti ; 1) Kurt e Trinity non sono la stessa persona , non so se sono stata brava a specificarlo , nonostante abbiano lo stesso identico nome e siano dannatamente simili , uno è un programma con l' aspetto di un bambino ( ed è il figlio della versione digitale del nostro papà migliore dell'anno - Burt ) e l' altro è il ragazzo di Blaine.

Blaine e Kurt, tuttavia , non si conoscono con i loro veri nomi : Kurt conosce Blaine come Neo (anche se a posteriori, sente ripetere fino alla nausea il suo cognome dal programma Smith ) e Blaine conosce Kurt come Trinity...

La cosa del nome identico non mi ha entusiasmato...Ma anche cambiare il nome al figlio di Burt mi sembrava una follia ( avevo inizialmente pensato di chiamarlo Chris ma poi mi è sembrata una pessima idea ) . La morte di Trinity/Kurt e il discorso tra l' Architetto e l' Oracolo sono le parti che ho scritto con più cuore :) . Vi rassicuro , non sarà la base per una Long XD è nata e morta come OS quindi , se per voi è stato un obbrobrio da leggere , rilassatevi che la cosa non vedrà un continuo XD E con questo spero di aver cancellato ogni possibile dubbio.

Mi aspetto critiche di ogni tipo ( positive e non ) anche perchè ho scritto una OS rischiosa e che può non incontrare i gusti di tutti. Concludo salutandovi e ringraziandovi di essere arrivati con pazienza fino a questo commento ^^ 

  
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