Un
parto malato al limite della blasfemia XD
ma dovete perdonarmi : ho notato che i cognomi coincidevano e...Ho
DOVUTO farlo
u.u . Perchè? Beh :
1)Matrix
è un capolavoro inossidabile ed una
pietra miliare del cinema per un biliardo di ragioni che non sto qua ad
elencare tutte ( parere personale poi eh , tutti sono liberi di
pensarla come
vogliono)
2)Me
lo stavo riguardando e mi sono
rosicchiata il fegato piagnucolando tutto il tempo e dovevo vendicarmi
in
qualche modo con OpenOffice.
3)Sono
malata e soffro d' insonnia...E sono
una pazza per i Crossover che brucerà nel peggiore girone
dell' inferno :
quello di chi scrive FF ( costretti per contrappasso a rosicchiare i
dvd dei
loro film e serie preferite o bruciare e ingoiare le pagine dei loro
libri più
amati, con i diavoli che leggono Moccia ad alta voce di sottofondo )
Ok: FF “impegnatissima” a cui tengo davvero , a
parte gli scherzi.
Un po' intricato , ci sono parecchi “salti
temporali” e spero di essere
riuscita a gestirmeli bene: ditemi che vi pare dello scritto e
recensite! Non
siate timidi! Anche un “ bella “ o un “
fa semplicemente schifo “ sono super
accettati , è grazie a quelle che imparo a scrivere meglio e
io punto solo a
quello ^^.
Un
grazie speciale va a Lusio e ai
suoi bellissimi lavori *^* che mi
hanno ispirato ( spero di non farti vergognare! ) e grazie anche a
tutti voi
che leggete per la pazienza e … Che posso dire ancora?
Ascoltate " Navras
" che è il brano finale della colonna sonora del film
e :
“[...] pillola rossa, resti
nel paese delle meraviglie, e vedrai
quant'è profonda la tana del Bianconiglio ”
Wake Up , finisce stanotte
Non
seppe perché ma , in quel momento , le
parole del programma Burt , l' uomo in compagnia di suo figlio nel
limbo dell “
Uomo del Treno" , gli tornarono in mente .
Blaine
era stato bloccato li abbastanza a lungo da scambiarci qualche parola ,
giusto
per sapere dove fosse finito e come avrebbe fatto ad uscire da quella
metropolitana, sempre che Burt conoscesse le risposte che cercava.
Alla
fine gli domandò anche come fossero finiti li lui e l' altro
programma (dall' aspetto
di un bellissimo bambino di circa sette anni) suo
“figlio”...La concezione di
“famiglia” associata ai programmi lo lasciava
positivamente sorpreso. Quel
bambino aveva gli stessi occhi di Trinity, lo aveva notato subito.
Il
programma rispose in maniera naturale e con un grande sorriso:
<La
risposta è semplice...Voglio molto bene a mio
figlio, trovo che sia la cosa più bella che abbia mai visto
in vita mia. Ma,
nel posto da cui veniamo, non è sufficiente: ogni programma
che viene creato
deve avere uno scopo e se non ce l' ha , viene cancellato. Sono andato
dal
francese per salvare mio figlio.>
Blaine
era rimasto completamente spiazzato e anche a posteriori, quelle parole
,sembravano
semplicemente prive di senso…Dette da un programma.
Un
programma per l' organizzazione delle macchine di un officina.
Era
rimasto in silenzio.
<Cos'è?
Non ne è convinto?>
Chiese
Burt con un accenno di sorriso, si tolse il cappellino da baseball per
rimetterselo un istante dopo, come per aggiustarlo meglio sulla tesa.
Blaine
scosse il capo e cercò di rispondere gentilmente:
<
No! E' che non avevo mai...>
forse la
timidezza? Non riuscì a concludere quella frase pesante, ma
non importava :
Burt lo aveva già fatto per lui
<...Sentito
un programma parlare d' amore?>
Burt abbassò gli occhi su suo figlio sorridendo con grande affetto e posò le manone sulle sue minute spalle. Blaine cercò i suoi occhi senza trovarli, dato che erano fissi in quelli turchini del piccolo programma.
< Si è-è un emozione umana>
balbettò
allora l’ Eletto, con ovvietà, allargando appena
le braccia.
<
No
> Rispose Burt pacato , rialzando la testa su di lui , <
è una parola. L'
importante è l' interazione che la parola
comporta...> concluse
razionalmente con la sua voce baritonale. Blaine abbassò i
suoi occhi color
miele su quelli del bambino e inarcò , con aria confusa, le
sopracciglia...
Assomigliava
a come sarebbe potuto essere Trinity da piccolo.
< Vedo che lei è innamorato .>
sentenziò
il programma con pacatezza dopo un
breve sospiro. Blaine rialzò gli occhi di scatto: come
faceva ad essere così
palese?
Burt
continuò e, in maniera inconsapevole , disse la frase
più importante della vita
di Blaine.
<
Sa dirmi cosa
darebbe pur di mantenere viva questa interazione? >
Blaine
camminava sotto la pioggia incessante
che fingeva di bagnargli i vestiti che ,ormai, erano diventati la sua
divisa.
Occhiali da sole inclusi.
La strada era deserta e silenziosa ad
eccezione di quella fila inquietante di “mostri” in
giacca e cravatta che lo
osservavano andare incontro alla morte.
Blaine
, forse, non era mai stato un eroe...Ma
lo avrebbe scoperto presto. Non riuscì a sorridere in
maniera sprezzante ai
suoi stessi pensieri.
Parlare con Matrix era stato solo l' inizio,
patteggiare le condizioni per la liberazione di Zion erano state
necessarie .
Aveva anche avuto un colloquio con il capo delle macchine e ora , anche
lui ,
doveva morire. Non aveva niente da perdere .
Il pensiero corse a Trinity... Lo scacciò scrollando
pesantemente la testa , piena di quello che appariva gel , sotto
l’ acqua incessante.
Camminando ,il lungo cappotto di pelle, cigolava e crepitava dolcemente
sotto
ogni goccia di pioggia finta . Si sarebbe potuto godere lo spettacolo ,
ora che
ci poteva vedere, ma la Trama che traspariva così
prepotentemente da ogni cosa
lo circondasse rendeva tutto solo più difficile. E irreale.
Odiosi numeri
verdi.
Morire
per colpa di un “ computer “...Era ironico per un
hacker .
Gli
avessero predetto , tre anni prima , la sua
vita fino a quel momento si sarebbe goduto una bella risata.
Portò la mano
destra al collo in un gesto istintivo...
Alla sua giacca nera si era aggiunto un
accessorio “ per l’ occasione”: la
sciarpa della divisa di Trinity. Sorrise
amaramente .
Non era una sciarpa vera e , soprattutto , non
era mai stata attorno al collo del suo ragazzo...Nemmeno quella che
portava
proprio Trinity in Matrix era reale in effetti...Forse poteva
considerarla come
se fosse stata veramente la sua.
Si
stava fondendo il cervello da solo al posto
di Smith.
Semplicemente
, con quel pezzo di stoffa che
sentiva bagnato sotto le dita, si stava buttando sale nelle tue ferite
fresche.
Ma ne sentiva il bisogno .
“
tra poco forse
rivedrò i tuoi occhi amore mio...”
Pensò
,mentre avanzava al centro della
carreggiata a due corsie di quella via principale , bagnata e
“ deserta “. Una
sola destinazione.
Andava
a morire, e avrebbe voluto abbracciarlo
per un ultima volta, sentire le sue labbra vive
e disperate...Ma aveva solo quella sciarpa al collo.
“
ti
amo…”,
pensò mentre l' accarezzava , “…Anche
se
non se qui ” , le sue dita riuscirono a sentirla
calda , “ e in nessun posto
” , stava facendo
una piccola modifica al programma , “ anche se non ti posso
riportare
indietro…Mi ero illuso di poterlo fare per sempre
” , la sciarpa era asciutta ,
immaginò il suo profumo e modificò pure quello , così inutile...Lui era morto ,
e Blaine si stava rifugiando in una
finta sciarpa grigia .
< I
tuoi poteri da
Eletto, Neo , servono ad altro…>
sussurrò
,a bassa voce, verso se stesso mentre
sfilava da solista tra le repliche dell’ agente di sicurezza.
Non riportò la
sciarpa allo stato iniziale .
Alzò
gli occhi coperti dagli occhiali scuri
verso le finestre degli alti grattacieli che circondavano la scena .
Anche da
li ,tanti agenti Smith , si affacciavano sulla strada per assistere e
prendere
parte allo scontro.
Non aveva mai avuto l' illusione di sopravvivere.
<Ben
tornato...
Signor Anderson. Ci siete mancato !>
La
voce , serafica, del programma lo colpì
come una coltellata al centro del petto.
Blaine
si girò verso la copia che aveva preso
la parola , uscendo dalla formazione e portandosi al centro della
carreggiata
davanti a lui, i capelli animati da quel vento digitale che tanto
ricordava
quello reale senza assomigliarci per niente.
Era
da quando aveva imparato a vedere “ la
Trama “ che non si godeva più l' aria di Matrix e
aveva iniziato a rimpiangere
quella calda e puzzolente di Zion, che era tutto meno che respirabile.
<Le
piace quello
che ho preparato?>
Disse
Smith con un
sorriso isterico.
Solo
quel programma lo chiamava con il suo
nome civile e , la sua faccia ,era l' ultima cosa che era riuscito a
vedere
prima di perdere la vista nel mondo reale...E perdere anche Trinity.
Aveva solo potuto ascoltarlo.
Non aveva visto né la luce del sole , ne il
suo giovane uomo illuminato come un angelo. Sarebbe morto senza questa
concessione.
A
differenza di Trinity ,Blaine non aveva mai saputo il vero nome del suo ragazzo.
Non
aveva importanza in Matrix, si conosceva solo il tuo Nik-name ; era il
nome
della libertà , quello che ti eri dato da solo e con cui lavoravi per
infettare la rete e
raggirare i sistemi per ottenere avidamente informazioni su tutto. Il
nome di
chi metteva a rischio le difese di Matrix. E , Trinity , era un nome
bellissimo. Lo aveva sempre pensato.
Sin da quando , come un cretino , si perdeva
in commenti d’ ammirazione sulle sue capacità di hacker
con i colleghi del settore e sbavava solamente a pensare a quella
storica impresa che aveva compiuto prima di "sparire dalla rete" :
aggirare il database
del Fisco statunitense.
La
prima
volta che si erano visti era rimasto sbigottito e ,alla sua veloce
presentazione, aveva risposto:
<Oh
mio Dio! Non pensavo che fossi un uomo!Cioè sei un
uomo, pensavo fossi una donna!>
aveva
commentato boccheggiando e l’ altro aveva risposto in tono
freddo come il
ghiaccio:
<Oh
mo Dio, non pensavo che fossi così palesemente
gay!>
Con
ancora addosso: la camicia chiara , il gilet di lana , il papillon ed
il cartellino dell’ ufficio ; senza la consapevolezza di
avere i minuti contati e gli agenti alle calcagna, si era sentito
imbarazzato
ed era arrossito come un cucciolo…Facendo sbuffare e roteare
gli occhi al
cielo all' altro. In seguito era stato strattonato in maniera molto
poco gentile e
spronato , assieme a Morpheus , a darsi una mossa.
Comportarsi
da Eletto.
<Finisce
stanotte
> Ringhiò sommessamente verso il programma Smith.
Blaine
camminò deciso verso il suo avversario,
l’ uomo della sicurezza: con l’ auricolare
biancastro nell'orecchio destro , i
corti capelli a spazzola castani e un paio di occhiali scuri. Il suo
sorriso
era inscalfibile e ,forse, era aiutato dalla forza di altri milioni di
sorrisi
perfettamente identici che lo spalleggiavano; dietro di lui e ovunque
attorno a
loro, le sue infinite copie aspettavano l' Eletto che veniva tra le
loro tante
braccia.
<so
che finirà questa
notte , ne ho già visto l' esito, per questo gli altri me
stanno venendo qui a
godersi lo spettacolo , perchè noi tutti siamo consapevoli
che sarò io a
batterla!>
Si
corsero in contro , con l' intenzione di
cancellare la loro reciproca distanza e
“concludere” tutto nel più veloce dei
modi. Neo avrebbe cercato di ucciderlo. Smith, sapeva che avrebbe vinto
, l'
Oracolo lo aveva predetto.
Le
gocce di pioggia si fermarono attorno ai
due lottatori e ai loro colpi totalmente inumani : Smith, il virus di
Matrix e
l' Eletto di Zion. Mosse di ogni stile di combattimento mai caricato
nel
programma si susseguivano…Ma non riuscivano mai a colpirsi
veramente,
prevedendo con precisione matematica l’ uno le mosse
dell’altro. Si librarono
in volo , continuando a colpirsi, spingendosi contro le vetrate dei
grattacieli
che , sotto i loro corpi e i loro colpi , andavano in frantumi.
Blaine
venne afferrato per le spalle e
scaraventato attraverso una finestra, finendo in un ufficio deserto
come il
resto della città. Atterrò contro il muro del
fondo della stanza, facendoci un
buco largo mezzo metro e sprofondando nell’ intonaco.
Il
grande Neo sanguinava, per Smith era già
qualcosa.
Smith
attraversò la stanza lentamente ,
portandosi davanti a Blaine come aveva fatto tante altre volte, un
inutile
sfoggio di superiorità per compiacere il suo folle ego.
<
La sente la fine signor Anderson? >
gli chiese. Blaine strinse i pugni < Perchè io la
sento, oh , io la
sento> continuò il programma portandosi ancora
più vicino, tra loro c'erano
pochi metri di distanza.
<In
realtà dovrei ringraziarla per tutto
questo , in fondo è stata la sua vita ad insegnarmi lo scopo
,vero , della
“Vita” > allargò teatralmente le
braccia mentre , l' Eletto , ancora a
terra, si stava asciugando il sangue che colava all' angolo della bocca
e dal
naso.
<Lo
scopo della vita è di finire.>
Ghignò il programma Smith chinandosi leggermente in avanti
prima di chiudere le
braccia portandole lungo il corpo.
E
come tutte le altre volte in cui si era
trovato in quella esatta situazione , dopo un monologo sull’
esistenza che era
stato molto impegnato ad ignorare , Blaine , decise di sfidarlo con il
suo ultimo gesto
sfacciato. Si rialzò lentamente
e compose con lentezza e grazia infinite le sue famose pose di tai chi,
si mise
in posizione di guardia e , con due colpetti delle dita della mano
destra , gli
fece segno di “ farsi sotto”. Abbozzò un
amaro sorriso.
Smith
grugnì di rabbia e si gettò su di lui
come un treno in corsa.
Blaine
condusse degnamente l' incontro
prevalendo sul programma per quasi tutto il tempo...Tuttavia , quel
coso ,
sembrava inarrestabile: cosa diavolo avrebbe dovuto fare per ucciderlo?
Matrix
non lo stava aiutando...Eppure doveva rispettare il patto ! Il dubbio
cominciò
ad insinuarsi nella testa dell' Eletto di Zion.
E
fu allora che Smith riprese il comando del
duello.
Erano
nuovamente fuori dall' edificio , in
aria. In alto , più in alto delle nuvole.
Una
serie quasi infinita di colpi investì
Blaine. Disorientato , il ragazzo , si sentì stringere le
costole fino a
sentire dolore , accompagnato dall' orrenda sensazione di precipitare
come un
incudine a terra.
Smith
si era allacciato a lui mentre volavano,
stringendolo dolorosamente, e lo stava spingendo contro il suolo senza
dargli
possibilità di controllo su niente. Indirizzandolo come una
freccetta-umana.
Chiuse gli occhi.
Neo creò una voragine
nell' asfalto.
Un
enorme spostamento d' aria fece arrestare
la pioggia , facendo disporre le gocce d’ acqua a formare una
cupola che , dopo
poco , si scompose e l’acqua ricominciò a scendere
sulla scena.
Si.
Smith
era atterrato in piedi e Blaine stava
cercando di emergere dalle macerie strisciando.
Ormai
aveva dolore ovunque e la certezza di
avere ogni osso sbriciolato...Ma non sarebbe finita così.
Non sarebbe morto
senza distruggerlo : i patti con Matrix sarebbero stati sciolti e Zion
distrutta...E Trinity sarebbe morto invano...Come tutti i suoi compagni.
Ancora
una volta, la pastosa e viscida voce di
Smit, lo raggiunse mentre cercava di alzarsi:
<perchè
, signor
Anderson, perchè? Perchè, perchè lo
fa?>
Blaine
si mise in ginocchio e , dopo un colpo
di tosse che gli fece sputare un fiotto di sangue, cercò di
camminare a
carponi, con scarsissimi risultati. Si afflosciò nuovamente.
Non cercò di
ignorare le parole del programma, “ma solo per questa
volta” si disse.
<Perchè
si rialza?
Perchè continua a battersi ?>
“non
è ovvio?” pensò
Blaine.
<Pensa
veramente di lottare per qualcosa a
parte la sua sopravvivenza? Allora può dirmi di che si
tratta ? Ammesso che ne
abbia coscienza? E' la libertà? E' la verità? O
magari la pace.
Non mi dica che è l' amore!>
Blaine
si arrestò. Fu come se , su quelle
ultime e velenose parole di un folle , gli fosse mancato il respiro e
con esso
ogni suo timido briciolo di forza. Rialzò lo sguardo. Vuoto.
<
Illusioni signor
Anderson , capricci dell' illusione. Temporanei costrutti del debole
intelletto
umano che cerca disperatamente di giustificare un esistenza priva del
minimo
significato e scopo!
Ogni
costrutto è
artificiale quanto Matrix stessa anche se, devo dire, solo la mente
umana
poteva creare una scialba illusione come l' amore...>
Ormai
, Blaine , non provava più niente.
Si sarebbero annientati. Ormai puntava a
questo.
<Ormai
dovrebbe
aver capito signor Anderson, a quest'ora le sarà chiaro :
lei non vincerà!
Combattere è inutile.>
Blaine
si alzò in piedi tremando.
<Perchè
signor
Anderson ? perchè? perchè persiste!?>
“perchè”
era la sola domanda che desiderava
porre a quell’uomo e a cui esigeva una risposta; che , quando
arrivò, lo lasciò
totalmente spiazzato:
<Perchè
così ho scelto>
La
lotta riprese, più lenta e più violenta di
prima. Neo parava tutti i suoi colpi e Smith cominciava a sentire tutta
la sua
esasperazione arrivare ad un punto critico . Non era matematicamente
possibile!
Ogni volta che si avvicinava a distruggere Anderson quello traeva forza
da un
misterioso “qualcosa“ e ricominciava a tenerlo in
pugno. La rabbia lo portò a
mancare un paio di colpi, dando un nuovo vantaggio al suo avversario.
Blaine
lo colpì con entrambi i pugni al centro
del petto , concentrando tutte le sue energie e, il programma Smith
volò
attraverso il muro di terra e cemento ,che aveva creato lui stesso
schiantandosi
contro l' asfalto.
Aveva
vinto...?
No.
Ancora ,tutte le copie di Smith , stavano
sul bordo del cratere a fissarlo. Allora Smith era stato ingoiato dall'
asfalto
ma non era stato distrutto. Blaine si sentì sfinito : come
avrebbe fatto? Come
poteva cancellarlo? Accedere a lui?
Come
un diavolo risputato dall' inferno ,
dalla terra ( che tremò per poi esplodere in polvere e
piccoli detriti ) emerse
volando il programma ,a pugni e gambe ben tese, diretto a cadere contro
Neo.
Occhi
furenti , gli occhiali e l' auricolare
persi da tempo , la cravatta che ondeggiava come una bandiera. In preda
a
quello che sembrò fanatismo urlò , prima di
colpirlo:
<questo
è il MIO
mondo , il MIO mondo!>
Pochi
colpi e Blaine fu nuovamente a terra,
spinto lontano da un pugno più potente degli altri. Con le
mani cercò la
sciarpa , in un gesto alla ricerca di conforto. Era sparita, doveva
averla
persa prima , in qualche altro momento della lotta. Si
rilassò a malincuore.
Non
poteva morire così, doveva resistere
ancora un po'.
Smith
avanzò digrignando i denti come un
animale, alzò il braccio e aprì la bocca per dire
qualcosa.
Blaine,
accasciato sui resti della carreggiata
, chiuse gli occhi e abbandonò definitivamente la testa.
Si
concentrò sul suo respiro e sui battiti del
suo cuore.
Ma
Smith si era fermato. Il viso del programma
si fece rilassato e stupito. Parlò più a se
stesso che a Blaine, condotto nel
turbamento della sua stessa follia come mai prima di quel momento.
Stava
perdendo anche la razionalità:
<...Aspetti
, l' ho
già visto , questa è la fine . E' giunta . Si ,
si , lei giaceva a terra e io
ero qui dove mi trovo ora e...
Blaine
riaprì gli occhi sgomento. Quasi se lo
sentiva cosa stava per dire. Ne aveva timore.
<dovrei
dire...>
E
prima che pronunciasse quella maledetta
frase ,Blaine ,capì le parole che l’ Oracolo gli
aveva rivolto alla sua prima
visita… Parole che , ora , Smith stava ripetendo con la sua
stessa bocca:
<Tutto
quello che
ha un inizio ha una fine , Neo.>
come fossero state parole sue.
Blaine chiuse gli occhi : ora aveva capito cosa doveva fare.
Era
pronto.
<C-cosa? ho detto ?>
Smith
sembrò disorientato e confuso e accennò
un gesto della mano, forse per portarsela alla bocca. Si
guardò attorno , come
a cercare qualche riposta e poi ritornò sull' uomo che ,
come sempre , si stava
rialzando lentamente.
<no
, no , questo
non è corretto , non può essere...>
Non capiva. Non capiva !
Smith
scattò all' indietro additandolo:
<STIA
LONTANO DA
ME!> urlò.
<Di
che cosa ha
paura?>
Lo
incalzò Blaine. Era a pezzi : il viso
segnato dalla lotta e coperto di sangue, i ricci liberi per la pioggia
ed
incollati al viso sporco, i vestiti strappati e le mani coperte di
tagli, tutte
le ossa rotte e probabilmente gli organi spappolati. Era un morto che
camminava
ma , molti lo scordavano , quella non era realtà.
<È
un trucco.>
Chiese
con una smorfia esasperata ,e un
accenno di paura, il programma all' uomo davanti a lui, inarcando un
sopracciglio.
L'
Elettò scosse la testa e parlò lentamente:
<aveva ragione Smith, lei ha sempre ragione>
Smith non parve capire. Blaine avanzò allargando le braccia...Non avrebbe opposto resistenza.
<era
inevitabile>
concluse
con un filo di voce senza abbassare
lo sguardo o la testa.
Moriva
per vincere.
Smith
avanzò e , con la sua mano destra , si
affrettò a infettare Blaine Anderson , piantandogli le dita
digitali nel petto.
Blaine si rilassò e decise di non combattere, si
limitò ad attaccarsi ad un
ultimo ricordo e , inconsapevolmente , questo gli permise di far
perdurare una
minuscola briciola della sua psiche.
Blaine
non avrebbe potuto vederlo comunque il
sole, era già cieco , ma in quell’ attimo sopra le
nuvole , Trinity , aveva
tolto la mano dai comandi del loro veicolo e aveva cercato la sua. Lo
aveva
sentito trattenere il respiro.
Forse si sarebbe salvato se non si fossero
amati così disperatamente in tutta quella follia. Blaine
chiuse gli occhi.
Trinity
era bellissimo quando era emozionato,
Blaine avrebbe tanto desiderato vedere i suoi occhi azzurri illuminati
dalla
luce, quella vera , quella del Sole. Apparivano stupendi anche al
centro della
terra, avvolti nello sporco e nel vapore della città degli
uomini. Avrebbe
voluto vederlo pulito e alla luce del sole...Almeno
prima di morire.
Sentì
l' eco della sua stessa voce , lontano ,
farsi sempre più distinto.
Il
freddo lo avvolse.
< Trinity? >
lui
che
, a tentoni , scendeva dal veicolo distrutto dopo aver ripreso i sensi.
Il
sedile di Trinity era vuoto ma la pelle che ricopriva la seduta era
ancora
tiepida, non si era allontanato da molto.
Sentì
i
pezzi del parabrezza sotto i suoi stivali, scivolò con la
faccia a terra e
camminò a carponi, non riuscendo a rialzarsi.
<Trinity!>doveva
essere stato sbalzato fuori dall' abitacolo e doveva aver sfondando il
vetro,
probabilmente era vicino.
Sentì
un
paio di colpi di tosse venire da poco lontano,
lo
aveva
trovato.
Blaine
raggiunse il corpo disteso del suo ragazzo. I suoi ricci ribelli erano
sudici
ed incrostati di sangue, come i suoi vestiti, la benda che copriva i
suoi occhi
ciechi era tinta di rosso e di un malsano giallo , tradendo un'
infezione alla
sua ferita.
Trinity
avrebbe preferito conservare un ricordo diverso di Neo.
<Trinity!Stai
bene? Io...> La mano di Blaine cercò il corpo dell'
amato e lo trovò disteso
su un mucchio di detriti. Il petto di Trinity, sotto le sue dita, si
stagliava
trafitto da un grande numero di acuminate sbarre di metallo.
<Neo...>
sussurrò dolcemente il ragazzo dai capelli castani mentre l'
altro , cieco , lo
sfiorava piano;
<
Oh
no...> sussurrò Blaine ,andando a tastare
più velocemente le porzioni di
corpo di Trinity che riusciva a trovare .
<NO!>
Gridò cominciando a tremare <No!Tu non devi...Non
puoi...> la mano di
Trinity raggiunse la benda sui suoi occhi.
Blaine
non poteva sapere che anche il ragazzo
a terra , come lui tanto aveva voluto pochi minuti prima , aveva
desiderato di
guardarlo negli occhi prima di morire.
I
suoi
occhi color miele...
Quel
pensiero , Trinity , decise di tenerlo per se ; avrebbe fatto
più male ad
ammetterlo che a nasconderlo...Decise di limitarsi , anche se si era
promesso
di non farlo mai più. Decise di “girarci
attorno” :
<Una
volta, Neo , tu mi hai riportato in vita .
Ma
questa volta non puoi...>
Cercò
di
parlare senza troppe interruzioni, ma il sangue riempiva i polmoni ed
era
costoso parlare. Quanto lo amava.
Blaine
si ripeteva mentalmente mentre scuoteva il capo in segno di dissenso.
Tremava
come un bambino e piangeva . Non stava succedendo .
<
Ci penso sempre, a quel giorno sul tetto, quando mi
hai salvato...Ricordi quello che ti ho detto...?>
La
mano
di Trinity si spostò sulla sua guancia mentre gli parlava.
<Hai
detto "mi dispiace"> rispose Blaine tra i singhiozzi mentre
ormai
tremava in maniera incontrollata.
<Pessima
scelta...> soffiò Trinity , ormai la sua voce era un
sussurro. Blaine riuscì
però a sentire il sorriso nella sua voce.
Trinity
si umettò per l' ultima volta le labbra , Neo non lo avrebbe
visto , continuò a
parlare:
<era
la mia ultima occasione...Avrei dovuto dire...Quello che avevo nell'
anima>
. Blaine rallentò le lacrime , cullato dalla voce dolce del
suo ragazzo , che
continuò , nonostante il dolore fosse fortissimo:
<...Dirti
quanto ero innamorato di te ,
e quanto ero grato
alla sorte di ogni momento passato con te
Ma
quando ho trovato in me le parole per esprimere quello
che sentivo...
Era
tardi.
Poi , sei riuscito a riportarmi in vita.
Un
regalo meraviglioso : un altra occasione per dirti le
cose che desideravo dirti.>
Era
per
quello che forse non era ancora morto, non aveva ancora ceduto... Lui
imparava
dai suoi errori.
Blaine
era spiazzato...Le sue labbra modularono un atono "ti amo" ma la voce
non uscì. Stava morendo con lui , tutto stava morendo con
lui.
Trinity
fu ferito da quel silenzio...Avrebbe voluto sentirla quella frase ,un
ultima
volta, ma non resisteva più, si stava sentendo scivolare via.
<...Baciami...Ancora
una volta> Chiese Trinity
con ormai il sangue
a fior di labbra e la
morte nel corpo. Si rifiutò di chiudere gli occhi.
Blaine
non si mosse. Agghiacciato.
<Baciami>
fu
costretto a ripetere il castano con un filo di disperazione mentre
rimaneva
inchiodato al suolo dai cavi d' acciaio che lo trapassavano .
Non
sarebbe morto senza prendersi quel bacio.
Neo
, Blaine , prese il suo viso tra le mani e lo baciò
dolcemente.
Trinity
, Kurt , sentì quelle labbra umide di lacrime
sulle sue. Non era come lo voleva , quel “ bacio d' addio
“, ma non avrebbe
avuto il tempo di chiederne uno dato con più
serenità.
Ormai
,il suo tempo, era finito.
I
suoi
occhi azzurri si chiusero fissi sulla benda sporca di Neo.
Blaine
sentì le labbra di Trinity diventare fredde a contatto con
le sue.Poi si tenne
stretto , per quello che gli sembrò un eternità,
contro il suo corpo straziato.
Trinity era morto , e lui non avrebbe potuto riportarlo più
indietro.
Il
programma estrasse la mano tremante, mentre
osservava davanti a se , un altra delle sue copie.
Gli
occhi del programma Smith si inumidirono e
l' ombra di un sorriso si disegnò sulla versione originale
di tutte le sue
facce.
<è
questa la
fine?>
chiese
timidamente
alla copia che gli stava davanti.
E
il programma
che aveva di fronte si limitò a fare un cenno con la testa:
"si"
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L'
Eletto era stato capace di sopportare il
dolore del virus-Smith all' interno del suo corpo, resistendo anche in
parte al
totale annientamento della personalità, doveva esserci
ancora “qualcosa” di
Blaine Anderson da qualche parte in quel cervello e Matrix ne era
cosciente. Ma
lui non era un essere misericordioso, era una macchina:
che
l'avesse fatto cosciente o meno di ciò che
lo attendeva ,l' umano, aveva fatto un patto con lui e adesso andava
rispettato.
Il
corpo reale di Blaine , sospeso dai cavi e
dallo spinotto fornito direttamente dalla Matrice, venne investito con
l'
“antidoto” di Matrix per il suo programma fuori
controllo. L' Eletto non
esisteva più: solo il suo corpo , in uno stato di morte
cerebrale , si stava
contorcendo sotto le ultime scariche elettriche di ritorno.
Lentamente
, vennero ritirate le appendici e
il cavo di collegamento , e il corpo di Neo fu depositato sulla terra
nera.
L'
eco della distruzione simultanea delle
infinite voci di Smith echeggiò pochi istanti all’
interno di Matrix , unito
alla luce sprigionata dall’ Ultima Copia.
Un
riavvio di sistema era già stato messo in
coda alle operazioni e , con esso , il ripristino di tutti i programmi
contenuti.
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Blaine
era lontano , in tutti i sensi , e non
poté sentire le sentinelle ritirarsi , non poté
sentire l' urlo del più giovane
dei soldati che correva per i cunicoli di Zion urlando " la guerra
è finita
! ", non poté sentire le grida di gioia degli uomini e delle
donne.
Non
poté sentire le parole di Morpheus,
rivolte così piano , a se stesso :
<Ho
aspettato
questo momento , così a lungo...Accade davvero?>
Niobe
, in mezzo alla folla , trovò finalmente
il suo amato e lo abbracciò con forza, nascondendo la sua
faccia tra le pieghe
della sua corazza di cuoio.
La
donna, con una lacrima che scese ad
accarezzargli la guancia , bisbigliò:
<
Neo , ovunque tu
sia . Grazie >
E
Morpheus sapeva ESATTAMENTE dove “guardare”
per trovare Neo. Alzò lo sguardo al cielo , dove tutti
dicono che si trovi il
paradiso , mostrando al soffitto della caverna che ospitava Zion , i
suoi occhi
arrossati dal pianto.
La guerra era finita.
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Un
bambino , steso a terra su un marciapiede,
aprì gli occhi.
Il
programma di un gatto nero, dopo essergli
passato davanti ( ripetendo gli stessi identici movimenti un paio di
volte ) si
era fermato per strofinare la punta del suo naso umido sulle sue gambe
semi
scoperte dai corti calzoncini beige.
Sorrise
candido e si portò a sedere: capelli
castani chiari e grandi occhi azzurri...
Dimostrava
sette o otto anni.
<
Buon giorno...> salutò candidamente il
felino che si allontanava il programma Kurt .
Il
piccolo non lo sapeva ma condivideva molte
cose con Trinity , non solo gli occhi turchesi.
Era
prestissimo...Il sole , a breve, si
sarebbe alzato per tingere di rosa il cielo di Matrix...Non aveva molto
tempo.
Seduta
su una panchina , una anziana signora
di colore si apprestava a riporre un libro un po' consunto nella sua
borsetta
demodè.
<
Ma guarda un
po'...> il tono ironico e tronfio < ...Se questa non
è una sorpresa!>
< Durerà finché durerà...>
Il
creatore di Matrix sorrise amaramente...Che
risposta avrebbe mai potuto dargli l' Oracolo se non una del genere?
Annuì
affettuoso e si voltò, con l' intenzione di allontanarsi.
< Quali - Altri? >
L'
uomo si voltò e rispose piccato e freddo,
giunse le mani dietro la schiena in quel naturale gesto tipico degli
anziani.
Si
guardarono negli occhi come avevano fatto
tante altre volte. L'Architetto si voltò e si rimise a
camminare.L' Oracolo
allargò la bocca in un caldo sorriso e sentì i
suoi occhi pungere.
< Oracolo! Oracolo! > un bambino con le guance arrossate stava correndo nella sua direzione. Sapeva chi era già prima di voltarsi verso di lui.
Kurt stava accelerando ancora di più il passo delle sue gambette magre...Assomigliava così tanto a Trinity, pensò l’ Oracolo . Rise di cuore quando il bambino solare e bellissimo le si gettò al collo per abbracciarla con grande affetto. Lo avvolse con le sue braccia e lo cinse a se;
<E'
bellissimo...L'
hai fatto tu eh?>
Era
più una domanda retorica che altro…Sapeva
benissimo quale scopo era stato dato al piccolo programma.
Kurt
annuì chiudendo gli occhi .
il
bambino attenuò il sorriso e si strinse di più
alla donna. Inspirò il suo forte odore di biscotti e
sussurrò, parlando con il
cuore < Tu che pensi, lo rivedremo un giorno? >
L'
Oracolo riportò gli occhi sull'alba di Kurt
e lo strinse ancora un po', ricambiando la stessa energia del suo
abbraccio
< Io penso di si...Un domani >
Si
alzò, sciogliendo il contatto con il
bambino con i corti capelli castani e gli prese la mano.
<Oracolo?>
Chiese
timidamente Kurt mentre cominciavano a
camminare in quella riproduzione del fiorente mondo degli umani del
ventunesimo
secolo.
<Dimmi
bambino
mio>
<Allora
tu...Hai
sempre saputo tutto?>
L' alba divenne iridescente e ancora più futuristica, ormai
era nella sua forma
più splendente, ad un passo da cedere la sua presenza al
sole di Matrix.
<Oh no, no no, al contrario piccolo...Io ho molto creduto
.
Ho
molto
creduto>
FINE
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Tattarattà!
Ecco
l' Hannanas che schiva le accette volanti
della fan: ok , ho fatto una strage ma era necessaria u.u . Un po'
perchè si
doveva e un po' perchè ci tenevo a mantenere il film il
più possibile ( anche
nei dialoghi se qualcuno , abbastanza nerd , ha potuto constatare n_n )
, il
titolo l' ho scelto in base al titolo della canzone che conclude il
primo
episodio della trilogia "Wake Up" dei Rage Against the Machine ;
detto ciò :
chiarimenti
; 1) Kurt e Trinity non sono la
stessa persona , non so se sono stata brava a specificarlo , nonostante
abbiano
lo stesso identico nome e siano dannatamente simili , uno è
un programma con l'
aspetto di un bambino ( ed è il figlio della versione
digitale del nostro papà
migliore dell'anno - Burt ) e l' altro è il ragazzo di
Blaine.
Blaine
e Kurt, tuttavia , non si conoscono con
i loro veri nomi : Kurt conosce Blaine come Neo (anche se a posteriori,
sente ripetere
fino alla nausea il suo cognome dal programma Smith ) e Blaine conosce
Kurt
come Trinity...
La
cosa del nome identico non mi ha entusiasmato...Ma
anche cambiare il nome al figlio di Burt mi sembrava una follia ( avevo
inizialmente pensato di chiamarlo Chris ma poi mi è sembrata
una pessima idea )
. La morte di Trinity/Kurt e il discorso tra l' Architetto e l' Oracolo
sono le
parti che ho scritto con più cuore :) . Vi rassicuro , non
sarà la base per una
Long XD è nata e morta come OS quindi , se per voi
è stato un obbrobrio da
leggere , rilassatevi che la cosa non vedrà un continuo XD E
con questo spero
di aver cancellato ogni possibile dubbio.
Mi aspetto critiche di ogni tipo ( positive e non ) anche perchè ho scritto una OS rischiosa e che può non incontrare i gusti di tutti. Concludo salutandovi e ringraziandovi di essere arrivati con pazienza fino a questo commento ^^