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Autore: puffoletta    13/05/2007    4 recensioni
Spike e Buffy. Lei non vuole dire ai suoi amici di loro. Ma se lui diventasse umano, cosa succederebbe? Cosa cambierebbe nel loro rapporto? Purtoppo Spike si rende conto degli effetti collaterali dell'incantesimo che l'ha reso umano....
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Buffy Anne Summers, William Spike
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Life line                                         

Autrice: Puffoletta

Tempo: Sesta stagione, da collocarsi dopo Gone

Paring: spike e Buffy.

Spero che vi piaccia. Ci ho messo l’anima e tutta la buona volontà per scriverla.

                    

                          

                        Life line

             Capitolo primo: Just because you’re paranoid

 

Freddo. Dentro di me. Sopra di me. Un letto. Non si riposa. Baciami. Toccami. Fammi sentire. VIVA.

 

Spike continuò a baciarla su tutto il corpo, sebbene dormisse profondamente. Gli piaceva guardarla dormire, emanava… delicatezza.

Continuò a tracciare disegni senza senso sul braccio della ragazza con la punta del dito. Era la decima notte. Dieci giorni che.

Stavano insieme.

Dieci giorni che Buffy veniva da lui per cercare conforto; e lo trovava, sì che lo trovava.

Spike non poteva essere più contento di così: lui amava lei e lei amava lui. Perfetto.

Mentre la sua mente vagava serena tra il mare di ricordi degli ultimi giorni, sentì un gemito.

Guardò Buffy, che ancora dormiva, fare una smorfia e raggomitolarsi ancora di più tra le coperte. Aveva freddo.

Di colpo il vampiro si rese conto che i loro corpi erano ancora incastrati e che la sua pelle fredda era appoggiata a quella calda della sua amante.

Mentre si alzava cercò di muoversi con cautela cercando di non farla svegliare, e quando si staccò completamente da lei vide che la sua espressione tornava rilassata.

Spike si diresse verso il frigobar e ne estrasse una bustina di sangue, ficcandosela tra i denti.

 

Buffy aprì gli occhi, ancora mezza addormentata e si girò dall’altra parte del letto, alla ricerca del corpo di Spike.

Non lo trovò accanto a se, bensì in piedi dall’altra parte della cripta davanti al frigo.

Eccolo lì, con i suoi muscoli marmorei e il viso pallido ornato da quegli occhi blu come il mare.

Non si era accorto che si fosse svegliata; meglio così: le piaceva osservarlo senza essere osservata a sua volta.

Lo vide succhiare avidamente il sangue nella bustina. Come al solito.

Se Spike pensava che non l’avesse notato, si sbagliava di grosso.

Ogni volta che facevano sesso, prima beveva intere bustine di sangue. Tutte le notti. E anche dopo, appena si svegliava. Poi tornava da lei e l’accarezzava, con le sue mani diventate tiepide.

 

“Lo fa per sfamare la sua fame…”

“Cosa intendi dire?”

“Non ti ricordi? Ora lui può farti del male… e te lo farebbe se prima non bevesse… Ti squarterebbe la carne…”

“Non è vero.”

“Vuoi negarlo persino a me? Io sono una parte di te… e capisco”

“Cosa capisci?”

“Che è un animale. E tu sei la padrona. Puoi giocarci come ti pare e piace. Ma se non lo nutri… l’animale finisce per mangiare te.”

“No!”

 

Il respiro affannoso di Buffy fece voltare il vampiro, che l’accolse con un sorriso affettuoso:- Ben svegliata.-

Disse buttando la bustina vuota e rimettendosi sotto le coperte.

-Dormito bene?-

La giovane, ancora sottosopra rispose con un mugolio assonnato e Spike le accarezzò dolcemente la guancia; la sua pelle era quasi della stessa temperatura di un essere umano e questo compiacque Buffy, che, sebbene amasse quel tocco gelido, si sentiva più protetta. Più normale. Più umana.

 

“Io sono un essere umano come chiunque altro!”

“Dai, Buffy, sai benissimo che non è vero! Lui riesce a colpirti, ma solo te. Gli altri umani sono ancora irraggiungibili per lui. Sei tu che sei sbagliata. Fai bene a cercare di sentirti più umana… ma non ci riuscirai mai.”

 

Spike le sussurrò malizioso nell’orecchio:- Oggi sono dieci giorni…-

-Cosa?- disse lei allontanandosi dalle sue preoccupazioni

-Sono dieci giorni che stiamo insieme.-

-Ah. Già.- Rispose lei con tono neutro. Non voleva che lui si illudesse troppo; lei provava qualcosa, ma non voleva ammetterlo.

Lui parlava di amore, ma lei aveva paura: tutti quelli che l’avrebbero dovuta amare si stavano allontanando da lei, troppo indaffarati con le loro vite, e la persona che aveva gioito nello scoprire di poterla colpire adesso le baciava la spalla, completamente perso nella loro relazione.

Ma se lei gli avesse rivelato cosa provava per lui? Che, malgrado lo trattasse male, lei lo amava?

L’avrebbe considerata un obiettivo raggiunto e messa in disparte, alle prese con una nuova conquista. Buffy era assolutamente convinta di ciò, ed era per questo che si ostinava a trattare freddamente il vampiro.

Spike rimase sorpreso dalla risposta della ragazza, ma non si scoraggiò:- Pensavo che… adesso è ufficiale, perciò noi potremmo…-

Balbettò lui, insicuro

-Cosa?- Disse Buffy, temendo di capire

-Beh… pensavo che potessimo dirlo ai tuoi amici, ormai.-

Buffy si allontanò immediatamente dal vampiro; non ci voleva neanche pensare, a dirlo ai suoi amici. Non avrebbero capito.

Spike doveva essere solo suo, di nessun altro… una cosa che potesse amare solo lei. Se lo avesse detto, le opzioni erano due: la prima era che i suoi amici si scandalizzassero così tanto da allontanarsi ulteriormente da lei.

La seconda era meno probabile, ma faceva rabbrividire Buffy: forse invece la banda avrebbe accettato Spike, che sarebbe diventato uno di loro, uno che non potesse capirla.

-Preferisco aspettare ancora un pochino.- mentì perciò per non farlo arrabbiare.

Lui infatti le sorrise e disse:- Va bene. Ancora un po’.-

                          *******

Erano passati venti giorni esatti da quella bugia. Buffy aveva continuato a mentire al suo amante, facendogli credere che presto sarebbero usciti allo scoperto.

Adesso si stava dirigendo per l’ennesima volta verso quella cripta, ma era preoccupata: quella scusa non avrebbe retto ancora a lungo.

Arrivata davanti alla morta di pietra fece un respiro profondo, ma ancora insicura rimase lì a pensare.

Aveva un’enorme voglia di vederlo, non riusciva più a farne a meno, ma temeva la sua reazione: ogni volta che stavano insieme, Buffy riusciva a scorgere negli occhi di lui un sempre più spesso velo di impazienza. Non perdeva mai il controllo, era sempre dolce e appassionato, ma era pur sempre un vampiro. Un vampiro con il libero arbitrio su di lei.

 

Suvvia Buffy! Perché tante storie? Se cerca di farti del male tu gli ficchi un paletto nel cuore e tutto si risolve. Anche tu sai difenderti, l’hai dimenticato?

 

La parte di lei che era una Cacciatrice risvegliava il proprio orgoglio e la spingeva a non temere niente.

Così spinse la porta ed entrò.

 

Quello che si ritrovò davanti fu uno situazione insolita: Spike aveva tirato a lucido la sua cripta.

Sul piccolo mobiletto che di solito ospitava la scassatissima  televisione c’erano decine di candele accese; accanto al letto Spike aveva messo una bottiglia di liquore con due piccoli bicchieri e l’odore stantio era vagamente diminuito per lasciare spazio a un delicato profumo di rose.

Dando un ‘ulteriore occhiata al letto, Buffy si accorse che vi erano stati sparsi petali di rose rosse.

La ragazza dovette ammettere che Spike quando si metteva d’impegno ci sapeva fare.

Poi dalla cantina sbucò Spike, che doveva averla sentita arrivare.

Buffy rimase senza parole: davanti a lui non c’era il solito Spike con la vecchia giacca di pelle che la osservava sempre con fare malizioso, ma un’altra persona. La prima cosa che Buffy notò fu l’abbigliamento: indossava una camicia nera, molto elegante, con le maniche raggomitolate sui gomiti e leggermente sbottonata. I pantaloni erano sempre gli stessi, come pure gli anfibi neri, che comunque erano un tantino più puliti. La sua espressione non era sorpresa e felice come ogni volta che la vedeva sulla soglia della sua dimora, ma determinata e premurosa; aveva organizzato tutto con molta cura. Abbassando lo sguardo prima inchiodato sulla sua espressione, Buffy notò una rosa rossa che Spike si rigirava tra le mani.

Si avvicinò e gliela porse, studiando la sua espressione.

-Cosa succede?- Chiese Buffy. Un po’ troppo acida, pensò dopo, e cercò di moderare il tono:- Cioè… è bellissimo, ma.- Disse accettando la rosa e usando una voce più tranquilla.

-Oggi è un grande giorno.- La interruppe lui:- Sono trenta giorni che stiamo insieme.-

Il mondo le crollò addosso. Sapeva che questo giorno sarebbe arrivato. Il giorno in cui lui l’avrebbe presa troppo sul serio, e poi dopo aver consumato il loro amore, si sarebbe stufato di lei.

Buffy aveva cercato in tutti i modi di rimandare questo giorno il più possibile, ma era evidente che lui aveva fatto tutto il contrario

-Oh.- riuscì a dire solamente questo, ma Spike non si scompose e continuò:- Così avevo pensato di… fare qualcosa di speciale.-

 

“Sentito Buffy? Vuole fare qualcosa di speciale.”

“e cosa dovrei fare?”

“assecondalo. Fai del tuo meglio. Più sarai brava più tardi si stancherà di te”

“Ma…”

“Fallo gridare!!!!”

 

                             *******

 

Ottimo lavoro.

“Cosa?”

“Sei stata molto brava, vedrai che non ti abbandonerà presto”

“Cosa ho fatto?”

“Hai accettato il suo invito e ci avete dato dentro. Ti basta come risposta?”

“Grazie.”

 

Buffy si svegliò da quel breve torpore che seguiva alle notti impegnative con Spike. Era raggomitolata tra le coperte porpora di quest’ultimo, con i suoi vestiti sparpagliati per tutta la stanza. Accanto a lei il vampiro dormiva profondamente… le aveva sempre detto che le notti con lei lo stremavano, pensò con un sorriso

 

“Stai attenta… non gli dare troppo filo.”

 

Restò per un po’ accoccolata sui suoi pettorali, godendo sulla pelle fredda che le rinfrescava le guance bollenti… almeno quando lui dormiva poteva rivelare i suoi veri sentimenti senza paura di essere scoperta.

Dopo un po’si alzò e senza preoccuparsi di rivestirsi dette una sbirciatina fuori. Era notte fonda. Poteva restare con lui ancora qualche ora prima di dover tornare da Dawn. Si voltò per tornare sotto le coperte, ma si bloccò vedendo lo sguardo affettuoso di Spike puntato su di lei:- Ciao.- Sussurrò dolcemente

Lei abbassò lo sguardo non per vergogna, ma perché non riusciva a sopportare il fatto che dovesse comportarsi in questo modo per non perderlo.

Si rimise frettolosamente sotto le coperte con la speranza che esse la riparassero anche dai sensi di colpa, ma non ci riuscirono.

-Sai pensavo…- iniziò lui -… che adesso potremmo finalmente dirlo ai tuoi amici, ora che… è ufficiale.-

Questa frase smorzò il respiro della ragazza; si era completamente dimenticata della “dichiarazione”. Spike non avrebbe sopportato ulteriormente un rifiuto, perciò Buffy preferì non rispondere e iniziò a rivestirsi velocemente.

Anche lui non sembrava impaziente di ricevere risposta e si alzò e si infilò pantaloni e maglietta per dirigersi verso il frigobar situato accanto alla parete opposta ed estrarne una bustina di sangue.

Buffy, intanto si era rivestita e iniziò a cercare le parole giuste per rifiutare la proposta.

-Vedi… io preferirei aspettare ancora un po’… per dire loro…-

Fu però interrotta da un rumore violento e secco: Spike aveva sbattuto con forza il piccolo elettrodomestico.

-No!- Gridò lui. – Mi sono stufato di questa scusa, Buffy. E’ passato un mese; se non vuoi che i tuoi amici lo sappiano, dillo chiramente.-

-No è solo che io…- cercò di dire lei, ma si bloccò nel vedere i muscoli delle braccia contratti dalla rabbia, mentre le mani erano strette in un pugno.

Buffy lo guardò intimorita:- Spike…-

-Tu… tu stai solo giocando con i miei sentimenti… vuoi solo… sentirti bene…- disse Spike mentre cercava di contenere la propria rabbia.

Lei non ribatté, ma restò a guardarlo sentendosi sempre più indifesa, come si era sentita quando si era scontrata con la crudeltà delle parole di Angelus.

Il vampiro si voltò verso la parete e conficcò i denti della bustina piena di sangue.

 

Una goccia che cade a terra. Gli occhi cattivi di Spike. E solo quella goccia. E Buffy scoppiò a piangere. Lacrime di paura. Di tristezza. Perché la persona che amava era in verità un mostro che aveva bisogno di sangue per essere placato. Perché anche lui  si infuriava con lei, incapace di comprenderla.

Sentì, oltre i singhiozzi che la rabbia di Spike stava scemando e che lui si stava sedendo accanto a lei.

Smise di piangere e cercò di ricacciare indietro il groppo alla gola che minacciava di farla scoppiare in lacrime da un momento all’altro.

Spike le accarezzò il braccio con la pelle tiepida e le diede un bacio:- Scusami. Non avrei dovuto comportarmi così, è solo che… perché non vuoi?-

Buffy lo guardò negli occhi: sembrava sinceramente dispiaciuto.

 

E’ un animale! Non puoi stare con un animale!!!

“perché prima mi hai detto di assecondarlo per non perderlo?”

“Ci ha ingannate. Ci ha fatto credere di essere un umano. Di poterci amare. Ma la verità è un’ altra, e cioè che ci sta solo usando. Per i suoi luridi desideri.”

 

Buffy rabbrividì pensando a quello che aveva fatto con lui… e Spike l’avesse fatto solo per divertirsi? Non poteva sopportarlo.

 

“Come fai a dimostrarlo? Che è un animale?”

“Guardati il braccio.”

 

La Cacciatrice si osservò il braccio, e vide delle piccole macchie di sangue lasciate delle labbra di Spike.

Questa fu la goccia che fece traboccare il vaso: Buffy sentì il suo viso rigarsi nuovamente dalle lacrime, ma non ci badò.

Si alzò e corse via della cripta, cercando di allontanarsi il più possibile da Spike, che però la rincorreva.

 

“Hai visto? Che ti avevo detto? Primo o poi si sarebbe ribellato e ti avrebbe fatto soffrire!”

“Perché mi ha trattata così?!”

“Perché è un animale!!! Uccidilo! Uccidilo!!!!”

“Si!”

 

Buffy si fermò, e senza piangere più si voltò verso il vampiro, decisa sul da farsi.

Lui ci mise pochi secondi a raggiungerla; Buffy gli si avvicinò con uno sguardo glaciale che si incrociò con quello confuso di Spike.

-Buffy, cosa…- Ma si bloccò alla vista del paletto appuntito che la ragazza teneva in mano.

Indietreggiò cauto, mettendosi le mani davanti in un gesto di difesa:-Buffy… calmati ora.-

 

Dai, Buffy… non vedi che è spaventato? Attaccalo!

 

Buffy si buttò sul vampiro facendolo cadere a terra, con il paletto a pochi centimetri dal petto di lui.

Riusciva a vedere la paura nei suoi occhi blu, ma non si fermò e alzò la mano armata per preparasi a colpire…

Spike riuscì a fermare la punta di legno appena in tempo e strapparla di mano alla Cacciatrice.

Buffy venne colta di sorpresa e Spike riuscì ad afferrarla e a liberarsi.

-Buffy, non ti voglio fare del male…- Sussurrò cercando di addolcirla.

In risposta lei iniziò a colpirlo di pugni, e lui si difendeva solamente, senza attaccarla.

 

“Continua così, Buffy! Indeboliscilo e poi falla finita!”

 

Ma all’ennesimo pugno il vampiro sentì una scintilla riaccendersi dentro di sé e reagì colpendola con forza.

-Mi sono stufato, piccola!- Gridò con rabbia bloccandole le braccia con una rigida stretta.

-Adesso ti fermi e te ne vai a casa. Ne riparleremo quando…-

Ma Buffy lo colpì con la testa, facendogli mollare la presa.

-Io non me ne vado da qui! Voglio ucciderti!-

-Mi dispiace, ma ho il libero arbitrio con te, bella mia! Ho cercato di farti meno male possibile, ma se mi costringi…- Disse lui colpendola con un calcio sullo stomaco.

Buffy cadde a terra, dolorante:- Sei… sei un animale!-

-Ah è di questo che si parla quindi! Io sarei un animale? Io sono un vampiro, anche con questo chip! E tu che sei? Un demone? NO! Un umano? Nemmeno!-

La prese per il colletto della maglia e la sollevò, prendendo a pugni quel volto delicato. La lasciò cadere a terra e si chinò per accarezzarle dolcemente i capelli dorati:- smettiamola, ok?-

Si alzò e fece per andarsene, ma Buffy, rialzatasi, lo colpì ed entrambi caddero, lei sopra di lui.

-Non ci penso nemmeno!-

Spike la spinse via e si rialzò, come pure lei:- Ma che hai sta sera? Sei impazzita?-

-Tu…tu… sei un mostro!-

-E quali sarebbero le motivazioni?- Disse lui con un ghigno

 

“Diglielo, fallo contento. E dopo ammazzalo.”

 

-Tu…tu… mi fai schifo! Perché ogni volta che facciamo l’amore bevi il sangue??!!-

Era riuscita a dirglielo in faccia. Si era tolta un grande peso.

Spike sentendo quelle parole si fece cupo e chinò il capo. Buffy vide con paura che le sue mani erano racchiuse in due pugni tremanti di rabbia.

Anche la mascella era contratta.

Passarono parecchi lunghi secondi prima che il vampiro parlasse.

-Beh, Buffy, pensavo che l’avresti capito…- Iniziò con tono lento e calmo, ma la sua voce si fece sempre più rabbiosa e simile ad un grido di rabbia.

-Pensavo che avresti capito… che lo facevo per non ficcarti dentro un affare freddo!!!!!-

A quelle crude parole Buffy si sentì paralizzata.

 

“Parole dure, eh Buffy?”

“Stai zitta.”

“Lo faceva per te… per non ficcarti dentro un…”

“Zitta!!!!”

 

Spike si avvicinò a lei e la colpì con un pugno, senza la minima reazione di lei.

-Tu vuoi sempre risolvere le cose facendo a pugni… una volta mi hai incolpato di questo, ma mi sono accorto che invece è quello che tu fai continuamente.- L’accusò il vampiro.

Poi, vedendo le lacrime sgorgare sul suo volto da ragazzina si pentì di essere stato così duro, e le tese la mano in segno di riappacificazione.

Le sorrise affettuoso:- Dai, vieni.-

Proprio in quel momento dagli alberi circostanti venne lanciato un coltello, che colpì spike in pieno petto.

Buffy, spaventata, indietreggiò di qualche passo, osservando l’espressione sofferente de Spike.

Lui, chino a terra, si strappò il coltello dal busto, rivelando una profonda ferita.

Alzò lo sguardo verso Buffy e dichiarò:- e’ avvelenato.-

Buffy rimase immobile a fissarlo senza correre in aiuto dell’amante che non riusciva neanche ad alzarsi.

In quel momento sbucarono dalla direzione da cui proveniva il coltello due demoni dalle dimensioni umane, ma ricoperti da piccole squame marroni.

Non badarono a Buffy, ma si diressero subito verso l’uomo, incapace di difendersi.

Lo presero per le braccia e fecero per andarsene senza dire una parola.

Spike, sconvolto guardò la ragazza, chiedendo con lo sguardo un aiuto e dicendo in un flebile sussurro:-Buffy…-

Ma lei rimase immobile, senza fare nulla, e gli occhi di Spike si velarono di incredulità.

E così i due demoni portarono via Spike, sotto lo sguardo deluso di lui e quello indifferente della Cacciatrice.

FINE DEL PRIMO CAPITOLO  

  
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