Funny.



“Le donne! Ah! Parlano meno di febbraio, sapete perché? E’ di ventotto giorni, per i fulmini dell’Olimpo!”
Lo zio Trancy finì la battuta, ridendo sonoramente, e Alois imitò il suo esempio.
Lo zio aveva una risata sguaiata e poco garbata, così come quello schifoso del fratello, pensava comunque Alois. Batteva più volte la mano aperta sul tavolo, facendo tremare i bicchieri di Boemia che Claude andava via via ritirando, dato che la cena era finita. Sempre obbediente, quel Claude, ombroso come una foresta pluviale.
“Ehi, Claude. “
Non si girò neanche, alla voce del padrone.
“Ridi con noi.”
Silenzio.
Un solente, pressante silenio.
E poi un bicchiere di Boemia in frantumi. Faustus si era spostato appena per evitarlo.
“Brutto figlio di puttana, ridi con noi!”
Alois era ubriaco. Ci andava spesso pesante, col brandy dentro il latte, o con le bottiglie di buon vino che lo zio spesso portava.
Claude non si scompose quando diede di stomaco sulla tovaglia.
 
 
{Molto dopo, molto lontano.}

Ciel Phantomhive non beveva mai liquori. Gridava con forza contro Sebastian, quando gli proponeva del latte con brandy.
Sebastian.
Sebastian?
Chi era Sebastian?
Oh, di nuovo ricordi confusi, di nuovo quel miscuglio, chi era lui?
Alois? Ciel? Un’entità confusa?
“Padroncino”
Ciel mise da parte il libro che stava leggendo. “Sto male, stasera. Vorrei del latte dolce. Particolarmente, dolce.”
Zuccheriera vuota. Dannazione. Claude imprecò dentro sé stesso, muovendosi nelle cucine e trovando subito una scorta di bottiglie di brandy. Mise una dose abbondante e lo portò su al padroncino.
Ciel sentì appena la scia della tazza e ebbe un guizzo di disprezzo “Brandy? Sei impazzito? Non mi hai nemmeno chiesto se lo bevo o meno, dannazione!”
Ciò che Claude si aspettava era una tazza infranta contro il pavimento. Ma Ciel posò la sua tazza sul comodino,sdegnandola ma comunque con gesti freddi e eleganti.
Il maggiordomo si scusò con un semplice inchino.
“Dì un po’, ti nsi è consumata la lingua, maggiordomo?”
Claude si girò mentre faceva per andarsene, ma Ciel si era già voltato, mezzo addormentato.
“Sapevo una battuta squallida, chissà se ti farà aprire la bocca. Sai perché le donne parlano meno di febbraio?”
“Non ne ho la minima idea, signorino”
“Perché è un mese di ventotto giorni”
Claude chiuse la porta, e dovette tenersi lo stomaco per le risa. Oh, il suo padroncino. Così divertente.