La guardavo roteare su se stessa sul palco. Il pubblico era completamente rapito da quella visione e la incoraggiava a continuare la sua piroetta gridando e applaudendo. Io la osservavo in disparte, dietro le quinte, in silenzio. La sua bellezza mi toglieva il respiro.  Ogni cosa di lei mi toglieva il respiro: i suoi occhi grigi, così attenti, così profondi...il suo viso, sicuro e determinato, ma in qualche modo anche puro e gentile...
Katniss continuava a girare in quel vortice di fuoco, il mio cuore non aveva altri occhi che per lei...io la amavo, ero innamorato di lei da quando ero bambino, ma non avevo mai avuto il coraggio neanche di parlarle, l'unico contatto che avevamo avuto era quel giorno in cui le lanciai quel pezzo di pane sotto la pioggia, non avevo avuto nemmeno il fegato di andare a darglielo di persona... che stupido, sarei dovuto correre sotto la pioggia a prenderla tra le mie braccia, a portarla nella bottega e a darle tutto il pane che voleva, e invece ho preferito gettarle un pezzo di pane bruciato. Che persona orribile, cosa mai potrebbe offrirle un essere così meschino e misero come me? Nulla, ecco cosa...
O forse, c'è qualcosa che posso fare, qualcosa che non feci quel giorno, sotto la pioggia battente: proteggerla...
Se io dicessi di essere innamorato di lei in pubblico, questo potrebbe farci guadagnare quache sponsor, potremmo resistere a lungo in quell'arena maledetta... io forse non sopravviverò, ma con la sua determinazione e gli sponsor,  lei potrebbe arrivare alla fine, vincere...
E se arrivassimo entrambi alla fine? Il solo pensiero mi fa tremare...io non potrei mai farle del male, men che meno ucciderla...sarà lei a dover uccidere me. Le farò incoccare una freccia e la costringerò a uccidermi, sempre se sarà necessario costringerla...lei deve uscire da viva da lì, morirei piuttosto che vivere con la consapevolezza che lei non c'è più.
Katniss, la ragazza in fiamme, che ha stretto il mio cuore in una morsa di fuoco, vincerà questi Hunger Games e io morirò con il sorriso sulle labbra, sapendo di aver fatto quello che non feci quel giorno sotto la pioggia battente: proteggerla.