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Autore: leftrightbrain    28/10/2012    2 recensioni
Dopo una tremenda tragedia, Kurt viene mandato contro la sua volontà in un campo estivo cristiano e anti-gay. Mentre cerca di farsi forza viene trafitto da un paio di occhi dorati.
Possono lui e Blaine farsi forza a vicenda e trovare l'amore in un posto senza speranza?
Traduzione!
Genere: Angst, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Nuovo personaggio | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Note Autore- Grazie per aver cliccato! Ho lavorato molto su questa storia, quindi se vi interessa la premessa, vi prego di aspettare un po’ di capitoli perché la partenza della storia è un po’ lenta. Qua non c’è smut, ma più avanti posterò alcune one shot piuttosto hot!

Note traduttrice- Questa è una storia di Leftrightbrain, io sono solo una traduttrice alle prime armi. Per più info ci vediamo nelle note finali!
Link originale- 
http://www.scarvesandcoffee.net/viewstory.php?sid=4456
 
 
Erba.
Più erba.
Campi erbosi.
Prati coperti di erba.
Wow, una collina!
Dopo la collina, ancora erba.
Una vecchia e sporca casa in stile Ranch con un garage e davanti ad esso un vecchio modello di auto.
Ancora più erba.
 
Kurt guardò con aria assente al di là del finestrino, appoggiando la fronte al vetro, sistemandosi gli auricolari nelle orecchie, sospirando.
Era su quell’autobus già da due ore e avevano ancora molta strada da fare, in più era frustrato per colpa del paesaggio spento e poco interessante. Dannazione Ohio, perché non puoi avere qualcosa d’interessante da guardare? Niente di niente… in realtà non è poi così diverso da casa…
 
Kurt rabbrividì e si premette duramente le dita sugli occhi, rimproverandosi; Lima non era più casa sua, ma neanche quella di sua zia a Lancaster lo era. Non importava che tornasse a Lima o andasse in Finlandia, senza suo padre niente sarebbe più sembrato “casa”. 
 
Il dolore al petto era ancora così fresco e rude. 
Erano passate solo sei settimane da quando si era dovuto trasferire a casa dei suoi zii a Lancaster, solo sei settimane e sei giorni da quando il suo mondo era stato totalmente capovolto, solo sei settimane e quattro giorni da quando tutto aveva smesso di essere importante per lui. 
Da quel momento il suo dolore si spinse sempre più in profondità, finche non gli rimaneva altro che l’intorpidimento, ma quando arrivava a provare quel sentimento era difficile sentire qualcos'altro. Nessuna emozione poteva competere con quel senso di perdita, non riusciva neanche a sentirsi arrabbiato con i suoi zii per averlo messo su quell’autobus.
 
Loro avevano agito per amore, o almeno così credevano; amore e paura, disagio e preoccupazione. La loro intenzione non era punirlo e certamente non avevano intenzione di rendere il peggior periodo della sua vita ancora più straziante, però erano convinti che ci fosse qualcosa di sbagliato in lui…come se ci potesse essere qualcosa che non va oltre al cuore spezzato!
Il suo polso accelerò leggermente mentre la rabbia sepolta cercava di tornare su, fece un respiro profondo e la rimandò indietro.
Non è importante, Penso Kurt fra sé e sé, essere arrabbiati non farà passare questa settimana più in fretta.
 
Essere arrabbiato, inoltre, non avrebbe riportato indietro suo padre, la rabbia non avrebbe fermato la malattia cardiaca che si era fatta strada nel corso degli anni per poi colpire all’improvviso. Burt se n’era andato in un attimo, lasciando suo figlio completamente solo nell’estate del suo penultimo anno di liceo.
 
Kurt si stropicciò gli occhi, ricacciando indietro le lacrime e tirò su con il naso; gli veniva ancora difficile pensare a suo padre, ma questo contribuiva a dargli la forza per andare avanti.
Burt avrebbe voluto che rispettasse sua zia, sorella del padre, e il giovane era davvero grato che la donna avesse deciso di tenerlo con sé, Kurt si sentiva in dovere di onorare la memoria di suo padre, anche se nell’ultimo periodo gli veniva molto difficile.
Aveva dovuto mordersi la lingua un sacco di volte durante le conversazioni avute con i suoi zii, o quando si ostinavano a trascinarlo in chiesa ogni Domenica.
 
Anche a sua zia mancava Burt, continuava ad aggrapparsi a Kurt e piangeva, dicendo che suo padre lo stava aspettando in paradiso, che adesso era felice, di nuovo insieme ad Elizabeth e che, un giorno, loro sarebbero stati nuovamente una famiglia.
Il modo in cui lei ne parlava, continuamente, faceva quasi pensare che anche lei stesse guardando alla morte, che il paradiso fosse infinitamente migliore di questa vita e che quindi non lasciava altro da pensare se non... perché non arriva più in fretta?
 
Kurt pianse con lei mentre diceva queste cose, non consapevole di quanto gli facesse male sentire le sue parole, quando era certo che niente di tutto questo sarebbe davvero successo, la donna probabilmente credeva di essere di conforto e che il ragazzo stesse piangendo lacrime di sollievo, infatti, continuava a dirgli che il campo lo avrebbe aiutato e che avrebbe rafforzato la sua fede; in quel momento non aveva voluto turbarla, spiegandogli quanto fosse sbagliata la sua “fede”.
 
Kurt si aspettava di trovarsi intrappolato in un sacco di discorsi irrazionali durante quella settimana, ma di certo non era la parte peggiore; nessuno glielo aveva detto, ma aveva il sospetto che i suoi zii avessero più di un motivo per mandarlo al campeggio, oltre al dover rafforzare (o applicare) la sua fede. Il ragazzo sapeva che loro disapprovavano il suo guardaroba e il modo in cui camminava, parlava o si acconciava i capelli. 
Ricordò di quando sua zia gli tirò una leggera gomitata nelle costole durante una funzione in chiesa, quando il pastore parlava del matrimonio cristiano e del giusto ruolo che dovevano avere gli uomini e le donne in casa.
C’erano stati anche altri piccoli commenti o suggerimenti, anche se Kurt aveva ben chiara una cosa… non si sarebbe nascosto di nuovo nell’armadio, ma avrebbe cercato di non fare nulla di troppo evidente, in modo da non agitare troppo le acque.
 
Aveva sentito parlare di “terapia cristiana anti-gay” per adolescenti, e solo l’idea lo faceva star male; se i suoi sospetti si fossero dimostrati giusti, sapeva che si sarebbe dovuto nascondere e, soprattutto, avrebbe dovuto tenere a freno la lingua, per quella settimana.
Kurt aveva sempre saputo di essere diverso e le persone non avevano fatto altro che ipotizzarlo, almeno da quando se lo poteva ricordare. Di solito non gli dispiaceva distinguersi dalla massa, almeno quando questo non gli aveva fatto prendere granitate o non lo aveva fatto sbattere contro gli armadietti.
Era sicuro del fatto che avrebbe attirato molto l’attenzione in questo campo e temeva anche la violenza fisica che ne sarebbe derivata.
 
Scosse la testa; pensare al peggio non avrebbe facilitato le cose.
Si appoggiò contro il vetro e guardò nuovamente fuori dal finestrino, sperando di trovare qualcosa di diverso che lo aiutasse a distrarsi: qualsiasi cosa!
Alzo il volume del suo I-Pod, il ritmo incalzante lo portò fuori dal suo deprimente sogno ad occhi aperti… non che volesse che il tempo passasse più velocemente.
L’autobus correva lungo la strada, e la destinazione finale si prospettava per il ragazzo come un’esecuzione.
 
Smettila di essere così drammatico! Si rimproverò roteando gli occhi, temere la sua destinazione non lo avrebbe aiutato.
Decise di tornare nel suo stato di intorpidimento, così sarebbe riuscito a sopportare sia il viaggio in autobus sia l’intera settimana.
 
Nulla avrebbe cambiato quello che era, il campo di riflessione non avrebbe vinto contro Kurt Hummel.
 
 
Note Finali- Scusate, amo troppo Burt per descriverlo come un bigotto, così ho preferito farlo morire.
 
Note traduttrice- Ed eccoci qua. Come ho già detto la storia non è mia, ma sono stata autorizzata dall'autrice a tradurla per voi... spero di non aver fatto un macello, e se c'è qualcosa che non vi torna potete dirmelo così io potrò sistemare i danni.
Parlando della storia, come avrete capito si comincia subito con l'angst; Burt è morto e Kurt viene mandato dagli zii in una sorta di campeggio spirituale anti-gay. Vi assicuro che più avanti ci sarà anche tanto fluff...spero che vi piacca quanto è piaciuta a me.
Ho promesso all'autrice che le manderò ogni vostra recensione, e lei spera davvero che le farete sapere cosa ne pensate della sua storia.                                                
Detto questo vi saluto fino a quando pubblicherò il prossimo capitolo, e penso di farlo domenica prossima. Per gli aggiornamenti vi rimando comunque al mio profilo facebook, Kissthenight efp!
  
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