Allora premetto che
è la mia prima fic su Death Note, ed essendo una one-shot
incentrata sui sentimenti
di L, mi rendo conto che non è un granchè, visto quant'è difficile scrivere su questo personaggio.
Spero comunque che apprezzerete questo piccolo lavoro scritto col cuore.
.:[ SOLO UNA LACRIMA ]:.
di L, mi rendo conto che non è un granchè, visto quant'è difficile scrivere su questo personaggio.
Spero comunque che apprezzerete questo piccolo lavoro scritto col cuore.
.:[ SOLO UNA LACRIMA ]:.
Non
credevo fosse così triste osservare la pioggia cadere dal
cielo,
standomene lì, immobile sotto il temporale,
quasi sperando che quella gelida acqua potesse lavare via le mie colpe,
le mie paure,
i miei sensi...
Sensi che mi parlavano della fine imminente,
Dio,
quanto fa male esser certo che non ti resta molto da vivere.
Le gocce di pioggia che cadevano a terra
e su di me,
sul mio corpo,
sul mio cuore,
s'infrangevano come i frammenti di un sogno,
di un desiderio ormai irraggiungibile,
distrutto.
Distrutto da lui.
Da Kira.
Da colui che ho cercato invano di catturare.
Colui che mi è stato più vicino di quanto potessi immaginare,
sì,
sono certo che era lui la persona che stavo cercando.
Ma non importa più.
Suonavano le campane,
quella sera.
Le ho sentite distintamente.
Il loro suono assordante,
mi stavano chiamando,
mi raccontavano il loro dispiacere,
ma ormai non c'era più nulla da fare.
E vi ho lasciati.
Spero possiate ricordare la mia figura,
seduta scompostamente su quella sedia,
attorniata di deliziose leccornie,
desiderosa di vincere e di prevalere sul male.
Sì,
voglio che mi ricordiate così,
è l'immagine di me che preferisco.
E tu,
Raito-Kun,
non ricordare il mio volto avvolto dalla tristezza
mentre mi aiutasti ad asciugarmi i capelli,
dopo che ci eravamo inzuppati sotto quella maledetta pioggia.
Anzi no,
ricordami come vuoi tu,
spero solo che tu non ti sia accorto che in quel momento,
in quel dannato istante,
una lacrima si è mischiata con l'acqua piovana che bagnava le mie guance.
Cadeva la pioggia,
suonavano le campane,
e quella che rigava il mio volto
era solo una lacrima.
Un momento perfetto per dirsi addio.
standomene lì, immobile sotto il temporale,
quasi sperando che quella gelida acqua potesse lavare via le mie colpe,
le mie paure,
i miei sensi...
Sensi che mi parlavano della fine imminente,
Dio,
quanto fa male esser certo che non ti resta molto da vivere.
Le gocce di pioggia che cadevano a terra
e su di me,
sul mio corpo,
sul mio cuore,
s'infrangevano come i frammenti di un sogno,
di un desiderio ormai irraggiungibile,
distrutto.
Distrutto da lui.
Da Kira.
Da colui che ho cercato invano di catturare.
Colui che mi è stato più vicino di quanto potessi immaginare,
sì,
sono certo che era lui la persona che stavo cercando.
Ma non importa più.
Suonavano le campane,
quella sera.
Le ho sentite distintamente.
Il loro suono assordante,
mi stavano chiamando,
mi raccontavano il loro dispiacere,
ma ormai non c'era più nulla da fare.
E vi ho lasciati.
Spero possiate ricordare la mia figura,
seduta scompostamente su quella sedia,
attorniata di deliziose leccornie,
desiderosa di vincere e di prevalere sul male.
Sì,
voglio che mi ricordiate così,
è l'immagine di me che preferisco.
E tu,
Raito-Kun,
non ricordare il mio volto avvolto dalla tristezza
mentre mi aiutasti ad asciugarmi i capelli,
dopo che ci eravamo inzuppati sotto quella maledetta pioggia.
Anzi no,
ricordami come vuoi tu,
spero solo che tu non ti sia accorto che in quel momento,
in quel dannato istante,
una lacrima si è mischiata con l'acqua piovana che bagnava le mie guance.
Cadeva la pioggia,
suonavano le campane,
e quella che rigava il mio volto
era solo una lacrima.
Un momento perfetto per dirsi addio.