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Autore: Hypnotic Poison    14/05/2007    13 recensioni
Un labirinto è una strana costruzione: devi impararne le regole, o affidarti all'intuito, per uscirne...ma se si trattasse di un labirinto molto speciale??
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Maze: il labirinto

Maze: il labirinto

 

5. Exit!?

 

-Bene…questo va molto bene…-

- Cos’è che va bene? Qui va tutto male! 

Pie lanciò un’occhiataccia al fratello per averlo interrotto: -Dicevo, Quiche, che qui va tutto molto bene. E sai perché?-

Quiche lo guardò da sotto la lunga frangetta, le orecchie abbassate: -Perché?- chiese con voce sconsolata

Pie sorrise maligno: -Perché fra un’ora e mezza umana le batterie del dispersore temporale si scaricheranno…-

 

 

-Ragazze, che ore sono?-

Lory rivolse un’altra occhiata al tondo orologio da parete: -Sono le undici…- rispose mesta.

Erano tutti in agitazione. Non si riusciva a trovare il momento giusto per accendere quell’aggeggino e da un momento all’altro avrebbe persino potuto scaricarsi.

-Bene. Proviamo ad accenderlo?- Kyle guardò una ad una le ragazze, disposte in circolo attorno al tavolo della cucina.

Il moro si riconcentrò sul dispersore. Mentre le Mew Mew uscivano dalla stanza per evitare di essere risucchiate, Kyle fece un respiro profondo e spinse il pulsante.

 

  

Erano appoggiati con le schiene alle alte pareti vegetali del labirinto, comodamente spaparanzati sotto al Sole.

Ryan portava ancora i suoi occhiali neri, ma aveva prestato nuovamente il cappellino a Strawberry.

Stavano in silenzio, a godersi il piacevole calore, finchè Strawberry non domandò: -Ryan…hai notato che quando siamo nel labirinto non viene mai notte?-

Il biondo aprì gli occhi e la guardò: -Già… ma il particolare più strano, che credo tu non abbia notato, è che c’è una grandissima luce, ma il Sole non c’è!-

La rossa si accigliò: -Cosa vuoi dire?-

-Guarda in cielo, Strawberry! Vedi forse un disco giallo che ci illumina?!- le rispose ironico il ragazzo, indicando il cielo con un gesto vago della mano

La ragazza borbottò qualcosa di incomprensibile, offesa, e si rinchiuse nel suo silenzio.

Dopo qualche secondo, Ryan riprese: -E poi, altra cosa a cui probabilmente non hai dato importanza, è che qui il tempo sembra non passare mai!-

Strawberry lo guardò stranita: -In che senso?-

Il biondo la fissò attraverso gli occhiali: -Tu non hai mai fame, Strawberry.-

La rossa scattò in piedi furiosa: -Insomma! Non ho mai conosciuto una persona più antipatica, cinica, insopportabile come te!-

Ryan la ignorò: -…e non hai mai bisogni fisiologici di sorta… come me, d’altronde…-

Finalmente la ragazza si zittì davanti a quella dichiarazione (anche se il nervosismo per il fatto che quel biondino avesse sempre ragione continuava a crescere…) e si risedette di fianco a lui.

Il tempo sembrava passare -ormai non ne erano più così sicuri- lentamente, ma la luce del Sole non diminuiva, così come il loro corpo non manifestava bisogni.

Ora che se n’era accorta, Strawberry notava come non avesse bisogno del bagno o di mangiare qualsiasi schifezza le capitasse sottomano. Anche perché, in quel labirinto sembrava non esserci niente di commestibile…

La rossa chiuse gli occhi, appisolandosi. Forse non provava sete e fame, ma la stanchezza sì…

Dopo quello che le sembrava un secondo, sentì Ryan chiamarla: -Forza, ragazzina. Svegliati. Dobbiamo cercare una via d’uscita!-

Ancora troppo assonnata per ribattere, Strawberry lo seguì, con la coda che sferzava l’aria irritata.

-E se non tornassimo più indietro?!?- la rossa ricevette un’occhiataccia da Ryan per quel pensiero espresso a voce troppo alta.

-Mi spieghi perché devi sempre essere così pessimista!?!-

-Tu smettila di ascoltarmi!- ribattè la rossina, con un grande sbadiglio.

L’americano sbuffò spazientito e si allontanò velocemente..

Continuarono a camminare per varie centinaia di metri, e mentre Ryan sembrava non dare segni di spossatezza, per Strawberry non era la stessa cosa.

Il caldo di quello strano e perenne Sole si faceva sentire, e la mew-gatto ansimava e sudava sotto la sua luce. I piedi cominciavano a dolere, affaticati da quella lunga marcia.

-Ryan… per favore, fermiamoci…- supplicò, stremata.

Il ragazzo, che camminava davanti a lei con le mani incrociate dietro la schiena, la guardò con la coda dell’occhio: -Ci siamo appena fermati, e hai anche dormito. -

-Ma io sono stanca!!- sbraitò la rossa

Ryan si bloccò di colpo, girandosi verso di lei: -Senti un po’, rossina: sono mesi che sopporto le tue lamentele, in qualunque frangente, ma adesso mi stai proprio stufando! Momomiya, mi hai sentito?-

Quell’ultima domanda fu posta dopo che il biondo vide la ragazza osservare atterrita qualcosa alle sue spalle, indicandoglielo con un dito.

-Ma che diavolo…?- Ryan si girò e sussultò: in quel momento, davanti a lui si ergeva una donna, illuminata da una forte luce gialla, vestita con un lungo vestito nero e con due grandi ali a proteggerla davanti al corpo.

Strawberry si aggrappò al braccio dell’amico quando quella strana persona -se persona la si poteva chiamare- dischiuse di colpo le ali e aprì gli occhi, che si rivelarono dorati.

- C-che c-cos’è q-quella?- mormorò spaventata

Ma l’americano non fece in tempo a risponderle, perché la donna lo precedette: -Chi siete?-

Parlava con una voce strana, che sembrava provenisse da molto lontano, ma al contempo dolce; una voce che fece rabbrividire la Mew gatto: -Sia-siamo Strawberry Momomiya e-e R-Ryan Shirogane…- rispose.

Il biondo le lanciò un’occhiataccia: -Anche l’indirizzo e il codice fiscale, Strawberry?!- la rimproverò.

La strana creatura lucente sorrise: -Ah… siete voi…-

Un’aria di sgomento si dipinse sul volto dei ragazzi: li conosceva?!?

-Siete quelli che hanno gironzolato a piacere per il Tempo, vero?- riprese la donna

-A piacere non direi, in ogni modo siamo noi!- le rispose Ryan.

I due si squadrarono con aria di sfida, l’americano sospettoso, la donna scocciata.

-Ryan… quella lì non mi piace… non è che potremmo andarcene?- mormorò spaventata Strawberry

-No, non potete, ragazzina. Almeno finchè non lo vorrò io!-

 

 

-Niente da fare, ragazze. Potete tornare dentro!- Kyle richiamò dentro la cucina le quattro Mew Mew rimaste.

-Non sono tornati?- chiese sconsolata Paddy.

L’americano scosse tristemente il capo: -Fra l’altro, non sappiamo ancora quanto possano durare le batterie di quest’affare!-

All’improvviso, qualcosa volò dentro la cucina, rompendo il vetro di una finestra.

Lory corse a prendere quel fagottino tondo e duro: - E’ un biglietto legato ad un sasso!- esclamò.

Le altre compagne e Kyle le si fecero attorno per leggere ciò che era arrivato.

-Le baterrie dourerrrano per ancora mezza e una orra teresstre! Salvatte Strawberry!- lesse ad alta voce la Mew verde, sbattendo gli occhi per quella strana ortografia. (“Io protesto! Non sono analfabeta!” NdQuiche)

Mina incrociò le braccia e sospirò: - L’unico che può aver scritto una cosa del genere è Quiche… in ogni caso, abbiamo ancora un’ora e mezza per liberare Ryan e quella stupida di Strawberry!-

 

 

Strawberry si nascose dietro l’ampia schiena di Ryan quando quella strana creatura scese a terra con un battito d’ali.

-Non capisco se la tua compagna abbia paura di me oppure abbia voglia di starti appiccicata come una cozza perché le piaci!- esclamò al biondino, guardando oltre la sua spalla.

La Mew gatto arrossì, mollando istantaneamente la presa sulla schiena del ragazzo, che tossicchiò per sollevare la questione (“Siamo in imbarazzo, eh?!?” NdHypny).

-In ogni caso… come avete fatto ad arrivare qua? E’ un luogo accessibile a pochi…- continuò la donna

Ryan sospirò: - E’ una storia lunga…-

-Capisco…ah, accidenti! Sapevo che non avrei dovuto distrarmi! Appena lascio un attimo, le cose non vanno come dovrebbero!- sbottò l’altra, sbattendo le ali.

Strawberry protestò debolmente, riparandosi il viso con le braccia, poiché quella strafottente “tipa” stava alzando un sacco di polvere.

-Scusi, ma chi è lei?- domandò Ryan

La donna gli scoccò un’occhiata scocciata: -Sapere chi sono non vi è concesso; la minima qualità per apprenderlo è possedere un briciolo di forza magica…-

-Io sono la leader delle Tokyo Mew Mew!- s’intromise la rossa

L’altra sbuffò: -Tsk! Mew Mew… non siete altro che umane geneticamente modificate! La vostra non è forza magica… è soltanto genetica…-

-Ehi, signora, piano con le offese! Il creatore del progetto sono io!- esclamò Ryan, visibilmente offeso.

La sua offesa crebbe quando la creatura si mise a ridere: -Già! Il piccolo genio che gioca con i DNA e crede di poter cambiare il mondo!-

Le orecchie grigie che gli contornavano la testa si spostarono all’indietro, mentre la coda sferzava violentemente l’aria: -Senta, signora: vada ben a fanc…-

Strawberry gli tappò la bocca appena in tempo: - Sta’ zitto, stupido! Questa magari ci fa un incantesimo!-

La donna si avvicinò loro: -Hai ragione, ragazzina. Se soltanto volessi, voi potreste non uscire più da qui… e credo che tu voglia rivedere ancora il tuo adorato Aoyama, vero?- mormorò maligna.

La Mew rosa sbiancò di botto, poi arrossì e balbettò: - Co-come fai a conoscerlo?-

-Io conosco tutti… magari non riesco ad associare subito visi e nomi, ma dopo averli riconosciuti, tutta la loro storia mi torna in mente… quindi, so ogni cosa di te e del tuo ragazzo…-

La ragazza trasalì ed incrociò le braccia al petto, borbottando qualcosa di incomprensibile.

Un sorrisetto ironico si dipinse sulle labbra della strana donna, che guardava Ryan, ancora scocciato: -Vi basti sapere che, in alcuni mondi, mi chiamano ‘la maga della Dimensioni ’…-

Il biondo sbuffò. Ci mancavano solo i mondi paralleli, in quel momento…

-Scusi, signora Maga, ma, ehm, il futuro che abbiamo visto io e Ryan accadrà veramente?- domandò dopo un po’ Strawberry.

La maga rimase in silenzio per un attimo, spostando lo sguardo da una all’altro, poi mormorò: -Ragazzina, il futuro è già scritto…-

La rossa spalancò la bocca, non capendo quella strana risposta.

La donna sospirò, gettandosi all’indietro su una poltrona appena apparsa: -Voi umani siete così stancanti…- borbottò, massaggiandosi le tempie con le dita –Non riuscite a capire mai niente!-

-Sta dicendo che siamo stupidi?- domandò in disappunto Ryan. Quella donna gi stava sempre più antipatica…

La creatura aprì solo l’occhio destro e lo guardò: -Anche; spesso non peccate d’intelligenza… ma naturalmente io non voglio offendere il nostro piccolo genio qui presente…- sorrise furbamente e svolazzando gli si avvicinò, sussurrandogli nell’orecchio: - E’ un peccato, vero, Shirogane, che la tua piccola amica sia già così presa da quell’Aoyama?-

Ryan si trattenne per non colpirla, stringendo i pugni e guardandola semplicemente ridacchiare maliziosamente.

In quel momento, sopraggiunse Strawberry, saltellante: -Di cosa parlate?- domandò curiosa.

Il biondo le lanciò un’occhiataccia: come sempre spuntava fuori nel momento meno opportuno…

La Maga agitò una mano nell’aria, a sviare quel discorso, così la rossa continuò: -Bene, visto che ci siamo detti tutto, perché non ci fa uscire da qui?-

-Questo non è in mio potere; dovrete meritarvi l’uscita da questo Labirinto. E per fare questo, dovrete superare la Prova delle Porte…-

I due la guardarono confusi e leggermente spaventati.

La donna ridacchiò, poi fece un largo gesto con il braccio, disegnando un arco orizzontale nell’aria.

Subito, decine di porte chiuse si disegnarono davanti a loro, mentre le pareti del Labirinto si allargavano immensamente per far loro spazio.

I due ‘intrusi’ a forma felina spalancarono la bocca in modo molto comico a quella visione.

La Maga attese qualche secondo prima di parlare, godendosi quella scenetta: -Tutto quello che dovete fare è scegliere una di queste porte ed aprirla. Ogni porta può rappresentare passato, presente o futuro, sia alternativo sia, come dire, ‘originale’. Dopo aver visto cosa c’è oltre ogni varco, dovrete decidere se è quello il posto dove volete tornare, ma badate bene! Se sbaglierete epoca, non tornerete più indietro…-

La donna chiuse le ali davanti a sé e sparì magicamente dentro una siepe.

-Se n’è andata?- domandò Strawberry, ancora scossa e incerta di aver capito bene.

-No! Sono ancora qui!- la Maga saltò fuori da un muro di verde dietro di loro, facendola sobbalzare di paura –Su, forza, spicciatevi! Non abbiamo tutto il Tempo del mondo!-

Ryan la guardò male per quell’ultima battuta, poi si riconcentrò sulla fila di usci che gli stava davanti.

-Quale scegliamo?- mormorò la rossa, avvicinandosi a lui e stringendogli paurosamente un braccio.

Il biondo osservò quelle più vicine a lui, poi allungò il braccio e ne indicò una proprio di fronte.

Strawberry deglutì: -Se lo dici tu…-

La coppia si avvicinò lentamente, i cuori che battevano più veloci, e si fermò poco prima della soglia. L’americano si staccò dalla gattina, allontanandola leggermente, e spalancò la porta.

 

 

-Quiche, la vuoi piantare di camminare avanti ed indietro?!?-

La voce arrabbiata di Pie fece fermare di botto il fratello minore.

L’alieno viola sospirò: -Come devo fare con te?-

-Dimmi cosa sta succedendo alla mia micina!- rispose di rimando Quiche

Pie si dovette controllare e respirare a fondo per non saltare al collo del fratello e strangolarlo: -Io sono un bravo alieno, e non ucciderò mio fratello… io non ucciderò Quiche seduta stante…- borbottò.

L’alieno dagli occhi dorati gli fece una linguaccia di nascosto, e approfittando di quell’attimo di distrazione, svolazzò fino al computer.

“Bene…e questo come si accende?” pensò, studiando con attenzione i molteplici pulsanti.

Facendo spallucce, spinse il primo tasto che gli capitò sotto mano… non l’avesse mai fatto.

Decine di piccoli fulmini partirono dal computer, che iniziò ad esalare fumo nero. Infine, con un piccolo boato, si spense di getto.

Durante tutto questo, Quiche era rimasto impietrito davanti al macchinario, il dito ancora sul pulsante. Sentì lo sguardo raggelante di Pie lungo la schiena.

-Inizia a dire le preghiere, Ikisatashi Quiche…perché non vivrai ancora per molto…-

 

 

La stanza era dolcemente illuminata grazie alla luce del Sole che filtrava attraverso una grande finestra. La carta da parati gialla dava ancora più luminosità, mentre gli eleganti mobili la rendevano davvero bella.

Un delicato profumo di limone arieggiava intorno, accompagnato dal dolce profumo di biscotti appena sfornati.

Era caduto a terra, in ginocchio. Lo shock per quello che aveva visto era stato troppo grande da sopportare, persino per lui.

La voce di Strawberry che lo chiamava, spaventata e ignara, era lontana. Soltanto una voce rimbombava nella sua testa.

-Ah, Ryan, caro! Sei arrivato in tempo per il the!-

 

 

Strawberry non aveva capito molto bene quello che era successo nel secondo precedente.

Ryan aveva aperto la porta, poi era caduto a terra.

Chiamò il suo nome, ma lui non le rispose, troppo intento nel guardare dentro la stanza.

Allora guardò anche lei; si portò una mano alla bocca e trasalì.

In quel momento, capì la strana reazione del ragazzo. Anche lei conosceva la donna dentro la stanza, l’aveva incontrata poco dopo essere entrata nel Labirinto. E conosceva anche quel giovane ragazzo con i capelli a caschetto che era appena entrato nella stanza reggendo un vassoio. Certo, era diverso, più giovane, ma lei sapeva benissimo chi fosse.

-Ah, Ryan, caro! Sei arrivato in tempo per il the!- esclamò la donna.

Il giovane non rispose, immobile.

La rossa fece per girare attorno a lui per scuoterlo, ma la voce della Maga la fermò: -Io non lo farei, se fossi in te…- mormorava con indifferenza, osservandosi le unghie di una mano –Se per caso dovessi oltrepassare una soglia che non rappresenta il tuo tempo, sarebbe difficile tirarti fuori…-

La Mew Gatto annuì e chiese: -Cosa devo fare con lui?!-

La strana creatura rivolse uno sguardo a Ryan e sospirò; con un gesto annoiato della mano fece chiudere la porta, sollevò il biondo da terra e lo trasportò lontano dalla fila di entrate.

L’americano cadde a terra con un tonfo, sollevando qualche nuvoletta di polvere, e rimase fermo per qualche secondo.

Poi, all’improvviso, si tirò su di scatto e iniziò a tossire.

Senza che nessuno la interpellasse, la Maga spiegò: - E’ l’influenza di quella Porta del Passato. Stava per incantarlo con la sua magia, ma per fortuna sono arrivata io e ho risolto la situazione!-

Quell’ultima battuta nel discorso, Strawberry non l’udì: era troppo impegnata a sorreggere Ryan, che non aveva ancora smesso di tossire.

-Come va?- gli chiese apprensiva

Tra un colpo di tosse e l’altro, il ragazzo riuscì a rispondere: -Oh… una meraviglia!-

Lo sguardo della rossa si fece triste: -Mi… mi dispiace per quello che…-

L’americano non le fece terminare la frase: -No, no, tranquilla, è tutto a posto! Bene… possiamo scegliere un’altra porta?- esclamò, saltando in piedi e rivolgendosi alla Maga.

Quest’ultima annuì, e con un colpo di mano cancellò la prima porta che era stata aperta.

Gli occhi di Ryan si spostarono sulla Mew gatto, dicendole di scegliere. Lei si avvicinò e ne indicò una alla loro sinistra.

Entrambi si avvicinarono, cauti, poco sicuri dopo ‘l’incidente ’ di poco prima. Strawberry posò piano la mano sulla maniglia, e l’abbassò.

Lo scenario che si presentò loro fu a dir poco strano.

Aldilà della soglia, vi era una ragazza dai lunghi capelli biondi, probabilmente in camera sua, che stava cantando usando come microfono una spazzola.

I due ‘viaggiatori temporali’ si guardarono, cercando una risposta, poi ritornarono a guardare la ragazza.

Aveva circa sedici anni, con due grandi occhi color cioccolato, e una bellissima voce.

All’improvviso, una voce maschile, proveniente da oltre la porta, catturò l’attenzione dei due ragazzi: - BeeBee! (*) Muoviti che andiamo a fare surf!-

La ragazza bionda lasciò cadere la spazzola sul letto, appuntò qualcosa su un quaderno aperto e poi uscì di corsa dalla stanza.

La porta si chiuse sbattendo in faccia a Ryan e Strawberry.

Il biondo guardò scettico la sua amica: -Era una tua parente, per caso, Strawberry?-

La Mew rosa fece spallucce: -No, non penso! Perché?-

L’americano tornò a fissare la porta di legno: -Non lo so… un po’ ti assomigliava…-

La rossa si girò verso la Maga, che era tornata alla sua manicure, e le chiese: -Scusi, ma cosa centrava quella ragazza con noi? E che cosa rappresentava quella porta?-

Sorridendo maliziosamente, la donna replicò: -A questo non posso rispondere. Potrei sconvolgere tutto quello che è già stato programmato –che, a dirla tra noi, è stato già abbastanza scombinato dai vostri viaggetto temporali.- e si affrettò a cancellare l’apertura.

Il viso di Strawberry raggiunse la tonalità dei suoi capelli: quella donna le stava veramente molto antipatica, con le sue risposte enigmatiche.

- E’ il futuro di qualcuno di noi?- esclamò Ryan, guardandola serio.

La Maga lo osservò con un sorriso compiaciuto: -Ho già detto che non posso darvi la risposta…ma mi complimento con te, Shirogane. Sei testardo come pochi, e a volte la testardaggine non è un male…ora potete scegliere un’altra porta…-

Strawberry fece per replicare, ma Ryan le mise una mano sulla spalla e la calmò: -Non perdiamo tempo con quella ragazza. Magari è soltanto un’illusione per confonderci le idee e per metterci paura. Probabilmente non la incontreremo mai…-

 

 

-Che nervi, che nervi, che nervi!!!-

La voce acuta di Mina risuonò per il Caffè deserto.

-Giuro che stavolta gliela faccio pagare, a Strawberry! Come si permette di prendere e scomparire per due giorni dentro ad un congegno alieno?!-

Lory rincorreva quella freccia azzurra che si spostava velocemente da una parte all’altra del locale, imprecando a voce alta contro l’amica: -Mina, per favore, calmati!- esclamava inutilmente.

Pam guardò le due cameriere con aria arrabbiata. Era da quella mattina che la testa le doleva, e quelle due non smettevano un secondo di fare rumore.

Passandosi per l’ennesima volta le dita sopra le tempie, gridò esasperata: -Ora basta, PIANTATELA!-

Mina si bloccò subito all’ordine del suo idolo, e come un automa si sedette sulla prima sedia libera che trovò.

-State buone, ragazze…- esclamò Kyle dalla cucina, impastando un dolce

-Kyle, non hai ancora trovato il modo di liberarli?- chiese timidamente Lory, ormai per l’ennesima volta in due giorni.

Il moro si pulì nel mani nel grembiule e le sorrise: -Non ti preoccupare, Lory. Un modo lo troveremo. E poi, sono sicuro che stanno benissimo!-

Il viso della Mew Verde si fece triste: -Speriamo…-

L’americano non smise di sorridere, poi mise da parte l’impasto della torta e le avvertì: -Io adesso riprovo, mi raccomando, state lontane!-

 

 

-Allora, quale porta volete aprire?-

Strawberry sbuffò: possibile che quella donna non lasciasse loro neanche qualche secondo per poter scegliere?

Guardò Ryan, che con gli occhi passava da una porta all’altra, incerto.

Incrociò le braccia con fare annoiato: -Hai scelto?- chiese

Il biondo indicò la prima che gli capitò sotto gli occhi. Tanto, peggio di quanto gli era accaduto prima…

Il portone, questa volta, si aprì da solo, scorrendo.

I due ragazzi fecero un salto all’indietro quando scorsero aldilà del pannello.

Semplicemente loro due, nella stessa posizione, con la coda, le orecchie e tutto il resto.

Era come se fossero davanti ad uno specchio.

La rossa deglutì: -Wow! Che strano…-

Anche il suo doppione mosse la bocca, ma non udirono nessun suono.

Ryan, più scettico della ragazza (o forse più semplicemente razionale) agitò una mano davanti alla sua copia ‘labirintica’, e quella lo imitò.

Strawberry sorrise: -Beh, io penso che sia questa, no?- e così dicendo fece un passo per oltrepassare la soglia.

Ma il biondo si lanciò in avanti per fermarla, e riuscì ad afferrarla per la coda: -Ma possibile che debba sempre badare a te?!?-

La rossa si bloccò, con un piede in aria e l’aria scettica; si voltò a guardare Ryan e chiese: -Perché mi hai fermata?-

L’americano sospirò e le indicò la porta: -Guarda, ragazzina: i due tizi aldilà della porta non ci stanno copiando! Sono esattamente immobili, e questo non mi piace! Non è la porta giusta!-

La Mew rosa acconsentì –seppur poco convinta- ed abbassò il piede, allontanandosi dall’entrata.

Un rumore di battimani li fece girare: -Devo complimentarmi con voi- stava esclamando la Maga delle Dimensioni –Siete i primi umani che osservo a non essere completamente annoianti!-

Ryan la guardò dubbioso: - E’ un complimento, per caso?-

La donna rise e cancellò la porta con un semplice e veloce gesto: -Non posso concedervi più Tempo, adesso – e ridacchiò per l’ennesimo uso di quella parola –La prossima porta dovrà essere quella giusta…-

Strawberry deglutì rumorosamente: -E se dovessimo sbagliare?-

La creatura labirintica tornò ad osservarsi le unghie: -Affari vostri…-

La rossa si girò spaventata verso il suo compagno, che alzò le spalle: -O la va, o la spacca, ragazzina…-

Gli afferrò la mano e la strinse forte, conficcando le unghie nella sua carne; ma il biondo non la lasciò, ed aprì la porta prescelta.

Mentre la Mew rosa si stringeva a lui, spaventata, un grande raggio di luce dorata li investì.

-Però…- esclamò la Maga, sbirciando oltre la porta aperta –Che affascinante pasticciere…- e lentamente scomparve dentro al labirinto.

 

NOTE:

(*) Si pronuncia BiBi

 

 

 

 

Innanzitutto mi scuso per l’enorme attesa che avete patito (5 mesi… ehm ehm…) , ma mi sono bloccata con questa storia e sono andata avanti con Mele. Poi mi sono bloccata con tutte e due, allora…

Beh, spero che questo chappy vi sia piaciuto!! Che fine avranno fatto i nostri due eroi?? Chi sarà la ragazza misteriosa apparsa nella seconda porta?? (Provate ad indovinarlo… chi si avvicinerà di più, verrà premiato con un bacio di Ryan!! Ps: per i maschi in lettura: se indovinate voi, il bacio sarà di una delle Mew a vostra scelta…)

Credo abbiate notato –per chi l’ha letto- che la strana creatura comparsa in questo capitolo è proprio Yuko, la Strega delle Dimensioni che compare in “XXX Holic” delle Clamp (ed è, quindi, sotto il loro ©). Ho voluto rendere omaggio ad un personaggio che mi piace molto! 

Ora non sto a rispondervi per le lunghe, visto che è passata un’eternità e probabilmente non ricordate più ciò che avete detto nelle recensioni.

Ringrazio quindi di cuore Pfepfer (tranquilla, non ti picchio!), Killkenny (mi mancano i 9… m’impegnerò!), Giuly93 (grazie e benvenuta!), Lala_g (Grazie tesoraa!), Izayoi007 (Scelgo magnifico ^_^ besos!) ,Ysi (Sì, Strawberry è proprio stupida…), Kry333 (Grazie per i complimenti!), Ila (Mi dispiace, ma qui niente ohohoho… è un peccato, lo so!), Lucky (Partiamo per la campagna anti-Mark! Impugna il machete!!), Purinsun (UKY UKY, concordo con tutto ciò che hai scritto!), Mary Cry (tesora ti adoro!!), Shin rei (Concordo anche con te, fishy!), Seasons_girl (benvenuta!!), Elisa (Sì, Ryan è notoriamente un pervertito…), Heiji Hattori (Ti aspetto!!) e Berry92 (grazie mille, ecco il seguito!!)!

Grazie a tutti per i tanti complimenti che mi avete fatto!!

Ci sentiamo presto!!

Un bacione

 

 

 

 

   
 
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