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Autore: Klaineinlove    29/10/2012    19 recensioni
Blaine è un medico che si trasferisce in Ohio per lavoro. L'Ohio non è la sua meta ma gli servirà per "sopravvivere" per poi puntare più in alto.
Kurt è uno studente del Mckinley e un giorno a causa della forte tosse, il padre gli consiglia di saltare la scuola e di andare dalla dottoressa.
Peccato(o per fortuna) per Kurt, che la dottoressa si sia appena trasferita e un nuovo medico è pronto a prendere il suo posto.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Pairing: Klaine

Rating: Arancione

Genere: fluff, romantico. Qualche traccia di angst

Disclaimer: non possiedo Glee, né Kurt né Blaine e se fossero miei...davvero?Un faro? Mi capite vero?

Note/Warning: in questa storia saranno presenti scene semi-smut tra minorenne(diciassette anni) e maggiorenne. Tutto consensuale.

 

 

 

 

 

 

Carole e Burt non erano riusciti a chiudere occhio per tutta la notte. Kurt, dalla sua camera, continuava a tossire. Aveva solo qualche linea di febbre ma la gola gli bruciava forte, tanto che aveva vietato a se stesso di parlare per l'intera giornata.

Il mattino seguente, quando Burt si alzò per andare a lavoro, si diresse in camera di suo figlio.

“Ho chiamato il medico, ti aspetta lì tra un'ora, salta la scuola per oggi. Ti accompagnerei volentieri ma sono già in ritardo”

Kurt annuì con gli occhi chiusi portandosi la mano sulla bocca per tossire ancora una volta.

Si alzò dal letto quando la casa era ormai vuota. Provò, a bere del succo d'arancia fresco, fallendo miseramente a causa del dolore alla gola, e mandò un sms a Rachel per avvertirla che avrebbe saltato la scuola per andare dalla dottoressa. Si vestì con abiti pesanti e si infilò in auto per raggiungere lo studio medico.

 

 

 

 

La sveglia di Blaine suonò in ritardo, così il ragazzo dovette sbrigarsi in pochi minuti cercando tra i suoi scatoloni i vestiti adatti per la giornata. Si era trasferito ormai da due settimane e non era capace di mettere in ordine l'appartamento. Lasciò il letto sfatto, e non si curò di innaffiare la piccola pianta poggiata sulla finestra. Prese un pacco di biscotti per poi scoprire che era vuoto e quando aprì il frigo ci trovò soltanto del latte parzialmente scremato.

Mentre si infilava i pantaloni, si annotava sul suo cellulare che avrebbe dovuto fare la spesa quel giorno o “morirai di fame”, aggiunse nella nota. Dopo un patetico tentativo di preparare il caffè, che buttò nel water per via del suo sapore disgustoso, Blaine prese la sua borsa e corse via, tornò solo pochi minuti dopo per prendere le chiavi dell'auto.

 

 

 

Kurt entrò nello studio medico; seduta dietro al bancone c'era Kaitlin, ormai la conosceva da tempo, era sempre lo stesso studio medico dove andava da anni. La dottoressa Annabelle era una delle più dolci e premurose dottoresse che avesse mai conosciuto, Kurt non si sentiva mai a disagio con lei e riusciva a raccontarle qualsiasi problema come se fosse una cara vecchia amica.

“Accomodati pure lì, pochi minuti e ti chiameremo” gli spiegò Kaitlin e Kurt si sedette tossendo rumorosamente. Mandò un sms a Mercedes dicendole che era arrivato dalla dottoressa e che sì, era sano e salvo. A volte l'amica si preoccupava fin troppo per lui.

“Kurt Hummel?” lo chiamò Kaitlin, il ragazzo si mise subito in piedi, “Il dottor Anderson ti aspetta, entra pure”

Il dottor chi? No, non era possibile. “Mi scusi” fece Kurt sistemandosi la sciarpa sulla bocca. “Io sono paziente della dottoressa Annabelle Hawkins da anni, da quando praticamente mi spuntò il primo dente, ricorda?”

Kaitlin teneva gli occhi puntati sul pc mentre con le sue lunghe dita continuava a scrivere velocemente sulla tastiera.

“Oh, si. La dottoressa Hawkins a giorni partirà, abbiamo un nuovo dottore, tranquillo, ha già la tua cartella clinica”

Kurt sospirò. Era sul punto di andare via ma la tosse gli bruciava il petto, quindi si fece coraggio ed entrò nella stanza.

“C'è qualcuno?” domandò non vedendo nessuno, il medico uscì da dietro la tendina inciampando sul ferro che la reggeva.

“Oh, ciao, accomodati”

Kurt si guardò intorno: c'era una sedia ma era occupata da innumerevoli fascicoli. Il dottore li notò.

“Scusami, aspetta, ti faccio spazio” si liberò di quei fogli gettandoli in un cassetto e Kurt spalancò gli occhi: come avrebbe fatto un medico a sistemare tutti quei fogli adesso sparsi tra di loro in un anonimo cassetto?

Il dottore si sedette dall'altro lato del tavolo e aprì il fascicolo dinanzi a sé “Signora Martin, allor-no, credo che tu non sia la signora Martin”

Kurt abbassò la testa per la disperazione, nelle mani di chi era stato messo?

“Senta, posso tornare un altro giorno, magari mi faccio dare il numero della dottoressa Hawkins” provò a liberarsi Kurt.

“Kurt Hummel, giusto?” ritentò il medico senza ascoltarlo. Kurt esasperato annuì.

“Mi chiamo Blaine Anderson, sono il nuovo medico. Mi dispiace per la confusione ma mi sono trasferito da poco ma ti assicuro che sono molto professionale nel mio lavoro.”

Kurt inclinò la testa osservando meglio la persona di fronte a sé: il dottor Anderson aveva degli occhi veramente grandi, con toni caldi, peccato che però un paio di occhiali coprivano la bellezza di quelle iridi color miele. I capelli poi erano così ricci, e forse morbidi, e poi era così giovane che Kurt non si sarebbe stupido di ritrovarselo in classe accanto a sé. Mentre Kurt continuava a contemplare la bellezza dell'uomo di fronte a lui, l'altro si affrettò a rispondere a telefono e a scarabocchiare qualcosa sul foglio.

“Allora, qual è il tuo problema?”

Kurt scosse la testa tornando alla realtà “Ho qualche linea di febbre, ma non è questo il problema, in realtà è la tosse che non mi aiuta a riposare la notte.”

Il dottor Anderson annuì e si alzò facendo segno a Kurt di seguirlo.

“Siediti sul lettino e liberati della maglietta.” spiegò mentre apriva un cassetto per tirare fuori lo stetoscopio. Le guance di Kurt si fecero più rosse del previsto. Insomma, mettersi a nudo di fronte ad un dottore, per giunta molto bello, era davvero imbarazzante.

“Ci sei Kurt?” domandò il medico riportandolo ancora una volta alla realtà.

“M-Mi scusi, mi sono ricordato di un appuntamento e dovrei-”

“Kurt, tranquillo, non essere imbarazzato okay? Prometto di farti sentire a tuo agio”

Il dottore sorrise per dargli conforto. A quel punto Kurt si liberò della sciarpa e della giacca, poi passò alla camicia e infine alla canotta. Sì, gli strati erano sempre stati un problema.

Il dottore gli poggiò una mano sulla spalla poggiando poi lo stetoscopio freddo in un punto dietro la schiena, “tossisci” suggerì al suo paziente, poi spostò lo strumento in diversi punti prima di voltarsi in avanti e poggiarlo sul petto. Kurt tornò a arrossire, ma il dottore per fortuna non lo stava guardando, continuava a tenere gli occhi puntati in alto. Quando si allontanò Kurt fece un sospiro di sollievo che non passò inosservato al dottore che ghignò sottovoce.

“Vai al liceo, Kurt?” domandò passandogli i suoi vestiti.

“Sì, al liceo McKinley”

“Lo conosco. Ci sono passato dinanzi l'altro giorno. Devo ancora ricordare tutti i luoghi”

Kurt rise “Perché ha scelto proprio Lima? E' il luogo più squallido che esista”

Blaine rise insieme a Kurt “Non starò qui per sempre” disse sedendosi di fronte a lui “ho bisogno di lavorare qui mentre aspetto una chiamata da New York. Mio fratello ha un appartamento vuoto a Westerville ed io mi sono adattato un po' lì. Apri la bocca adesso”

Kurt eseguì l'ordine cacciando la lingua fuori, e il dottore era riuscito veramente a metterlo a suo agio.

“Hai le placche alla gola, questo è evidente. Per caso canti? Fumare non credo proprio, l'avrei notato dai denti, a meno che tu non abbia iniziato adesso”

“C-Cosa? No, assolutamente no, non fumo”

“Bravo” fece il dottore accarezzandogli lentamente il mento. Kurt sapeva che ormai il suo volto era in fiamme e il tocco del medico non aiutava.

“Comunque sì, canto nel Glee club della mia scuola”

“Bene, allora ti proibisco di cantare per l'intera settimana. Ora ti prescrivo dei medicinali” Il dottore tornò alla sua scrivania e cominciò a scrivere.

“Potrei prendermi un caffè caldo? Sa, senza quello non reggo tutto il giorno”

“Siamo in due allora, e visto che ci sei, dove fanno del buon caffè? La mia macchinetta si rifiuta di far uscire del liquido decente e non vorrei morire avvelenato”

Kurt rise divertito mentre si sistemava la sciarpa intorno al collo ritirando poi la prescrizione medica.

“A due isolati da qui, sulla destra, c'è il Lima Bean, solo lì potrà trovare del caffè decente”

Blaine si alzò e strinse la mano di Kurt “Grazie per il suggerimento. Vorrei visitarti la settimana prossima, lavoro anche tre volte alla settimana di pomeriggio, vai da Kaitlin, lei ti darà il mio orario, così non perdi giorni di scuola”

“Grazie dottore, a presto allora”

Kurt uscì dalla stanza e ritirò l'orario, dal momento che aveva la giornata libera, si avviò in libreria per fare acquisti mentre continuava a sorridere pensando ai meravigliosi occhi del dottore.

 

 

Nel pomeriggio, dopo aver preso Mercedes, Tina e Rachel, si diressero al Lima Bean.

“Okay prendo io i caffè e li beviamo mentre torniamo a casa, datemi i soldi” disse sbrigativo Kurt sentendo il freddo nelle ossa e l'urgenza di bere qualcosa di caldo.

Si mise in fila aspettando il suo turno, poi fece l'ordine.

“A me può dare quello che ha preso lui?” fece una voce dietro di lui. Kurt si girò.

“Oh, Dottor Anderson!”

“Salve Kurt” salutò con un enorme sorriso il dottore.

“Non ho avuto tempo stamattina di prendere il caffè, così ho mandato la segretaria a prenderlo per me, era buonissimo quindi sono venuto io stesso a verificare il posto.”

Kurt balbettò qualche parola come “sorprendente” e “meraviglioso” ma forse dalle sue labbra uscì un “sorglioso” a causa dell'imbarazzo.

“Come fa a ricordarsi del mio nome?”

“Sei stato il mio miglior paziente, difficile da dimenticare. Ho avuto una bambina che mi ha urlato nell'orecchio facendomi perdere per circa un'ora l'udito, una donna che mi è venuta a parlare dei problemi con il marito e non ha voluto sentire ragioni quando le ho detto che si sarebbe dovuta affidare ad un avvocato o uno psicologo”

Kurt rise così forte da portarsi la mano alla bocca mentre Blaine lo fissava divertito.

“Sono dodici dollari” fece la commessa attirando l'attenzione di Kurt. Quest'ultimo allungò la mano verso la tasca posteriore dei suoi jeans per tirare il portafogli ma il dottore aveva già messo una banconota da venti sul bancone.

“Mi sta offrendo il caffè?”

“E' mio dovere pagare, mi hai fatto conoscere tu questo posto”

“M-Ma i-” Kurt provò a replicare ma il dottore gli passò i suoi caffè.

“Buona serata, Kurt” poi si voltò per parlare con la commessa.

Kurt tornò fuori con i caffè in mano e restituì i soldi alle ragazze.

“Cosa è successo? Perché non hai pagato i caffè?” domandò Rachel.

Kurt scosse la testa e sorrise “Ve li ho offerti io, andiamo”

 

 

La sera durante la cena, Burt chiese come fosse andata dal medico.

“La dottoressa partirà a giorni, il nuovo medico sembra okay” rispose Kurt immergendo il cucchiaio nel suo brodino.

“Ne ho sentito parlare oggi nel supermercato” si intromise Carole passando il piatto a Finn, “ne parlavo con la madre di Marley, dice che è troppo giovane, ma sa fare il suo lavoro”

“Devo andarci la prossima settimana, mi ha dato gli orari pomeridiani così non salto la scuola” continuò a spiegare Kurt.

“Perfetto, mi raccomando segui le cure che ti ha dato” gli suggerì Burt.

“Lo farò di certo”

 

 

 

 

 

Blaine era appena rientrato, guardò l'appartamento e fece una smorfia: tutto era troppo in disordine. Avrebbe dovuto anche riverniciare le pareti e in più c'era quel tubo in bagno che gocciolava fastidiosamente, per non parlare dello stridio delle molli del materasso. Come diamine aveva vissuto suo fratello? Si sedette sulla poltrona aprendo la scatola che conteneva del pollo acquistato dal Bel Grissino e accese la Tv.

Finì per addormentarsi con i piatti intorno a lui e la Tv ancora accesa.

Si sentiva solo, tremendamente solo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTE: Salve e ben ritrovati (sembra l'inizio di una trasmissione televisiva) è inutile non riesco a stare lontana da EFP

Come sempre i miei primi capitoli sono un'introduzione alla storia e quindi più brevi.

C'è una cosa che voglio precisare per questa storia.

Il rapporto tra Kurt e Blaine.

Il loro rapporto nei primi capitoli sarà sviluppato velocemente perché quello che intendo basarmi sulla storia e la loro vita di “coppia” e non il loro “imparare a conoscersi” non so se mi spiego.

Intanto vi chiedo come sempre di lasciarmi una recensione se vi fa piacere e ringrazio la mia beta che mi da sempre tantissimi consigli utili.

   
 
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