'Who You Are' by Jessie J. (https://www.youtube.com/watch?v=j2WWrupMBAE)
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New York,
23rd November.
L'ho fatto. Ancora.
Il sangue scorre sul braccio, mischiato alle lacrime.
Lo specchio ormai è una superficie graffiata.
Rovinata.
Tagliata.
Come me.
Il mio riflesso allo specchio è distorto, i miei capelli corvini ridotti a insulse ciocche scomposte.
Sporche.
Disordinate.
Dentro di me è il caos.
La vera me è rinchiusa in una sfera di cristallo, su uno scaffale. O in una stella, forse.
La mascella trema senza che riesca a controllarla.
Instabile.
Debole.
Insicura.
Il mio corpo si sta sgretolando. È una casa vuota. Il mio essere giace solitario.
Chi sono io?
L'ennesima scaglia di vetro è a terra, davanti a me, mentre sto sdraiata in un letto di lacrime e sangue.
Non riesco a reagire.
Impotente.
Ho solo tredici anni, e la mia vita sembra essersi consumata.
Non ho nessuno.
Sola. Completamente sola.
Ercole se n'è andato.
Esiliata dalle mie stesse sorelle, dal mio stesso padre.
Costretta a scappare da casa.
Sfuggire, verso l'ignoto.
La catapecchia in cui risiedo che rischia di crollare.
Il vento gelido che penetra le assi di legno.
Che penetra me.
Il mio corpo vuoto.
Fisso il soffitto senza muovere un arto.
Sono senza vita.
Il respiro è appena udibile.
Un affanno.
Sono solo un peso dell'umanità. Un inutile peso.
Ma forse va bene non stare bene.
Chi sono io?