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Autore: HisRose    29/10/2012    1 recensioni
“Da noi?”, chiese lei in cerca di spiegazioni.
“Chi è quella?”, chiese contemporaneamente Donna.
“Be’, lei… ecco… uhm… è nostra figlia”, disse girandosi a guardare Rose.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 10, Donna Noble, Martha Jones, Rose Tyler
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Che cosa succede?”, urlò Donna mentre si manteneva stretta alla console, per non cadere.
“I comandi non funzionano, non so dove stiamo andando”, rispose il Dottore continuando a premere alcuni pulsanti.
“Dovunque sia, Dottore, la tua mano sembra eccitata”, commentò Rose, che per via di una scossa era caduta e ora si trovava davanti alla mano tagliata del Signore del Tempo.
“Pensavo fosse un’altra delle tue mostruosità aliene, vuol dire che è tua?”, chiese donna disgustata.
“Già”, rispose lui aggrappandosi più forte alla console.
“Gliel’hanno tagliata, gli è ricresciuta”, commentò Martha, poi aggiunse: “Dottore fammi tornare a casa”.
“Ci sto lavorando”, ripose lui soltanto.
“Tu sei assolutamente impossibile”, commentò Donna, riferendosi alla storia della mano.
Il Dottore sorrise. “Non sono impossibile, sono improbabile”.
Rose scoppiò a ridere a quell’affermazione e il Dottore si girò a guardarla, sorridendole. Adorava quando rideva, soprattutto se la causa era lui.
Infine vi fu una scossa potente che fece cadere tutti e quattro per terra. Per un lungo periodo di tempo i quattro si fissarono a vicenda cercando di capire cosa fosse successo, cercando la risposta negli occhi dell’altro. Dopodiché il Dottore si alzò di scatto e corse ad aprire le porte del TARDIS.
Fu subito seguito dalle tre compagne. Rose si aggrappò al suo braccio e si alzò sulle punte per guardare al di fuori del TARDIS, da sopra la spalla del Dottore.
“Oh insomma volete uscire?”, imprecò Donna dietro di loro, “vogliamo vedere anche noi”.
“Oh scusate”, disse Rose grattandosi imbarazzata i capelli, mentre si spostava.
I quattro uscirono fuori e iniziarono a guardarsi intorno circospetti.
“Perché il TARDIS ci ha portati qui?”, chiese Rose curiosa.
“Adoro questa parte”, commentò Martha.
“Tu non volevi andare a casa?”, chiese Donna sorpresa.
“Sì, ma quello che si prova è davvero fantastico”, le ripose lei mentre un sorriso le spuntava sul volto ripensando a tutte le avventure che aveva vissuto.
“Come ingoiare un criceto”, commentò Donna.
Rose rise.
“Allora Dottore…”, iniziò a dire la biondina, quando si sentirono dei passi correre verso di loro.
“Fermi! Non vi muovete!”, urlò un ragazzo armato che correva verso di loro seguito da altri soldati.
Istintivamente i quattro alzarono le mani in segno di resa.
“Non siamo armati”, controbatté il Dottore, “guardate, non siamo armati”, continuò a dire mostrando le mani.
“Guardate le mani! Sono pulite”, osservò un ragazzo.
Le tre ragazze si guardarono tra loro, confuse. Decisero di non intromettersi e lasciar fare tutto al Dottore.
“Perquisiteli. Prima lui”, ordinò il ragazzo che a quanto pare era il comandante della squadra.
Non appena uno dei soldati si avvicinò al Dottore e gli afferrò il braccio per trascinarlo con sé Rose non poté fare altro che avvicinarsi a lui, con l’intenzione di proteggerlo, ma fu trattenuta da Donna.
“Non ti muovere”, ordinò il ragazzo alla biondina.
Il Dottore si girò per guardarla e gli lanciò uno dei suoi sorrisi beffardi per rassicurarla. “Tranquilla, andrà tutto bene”, poi aggiunse, “state tranquille”.
“Non vi piacciono le mani pulite?”, disse il Dottore ironico ai soldati.
Uno di loro costrinse il Dottore a infilare il braccio in un macchinario strano.
Le tre questa volta si avvicinarono insieme.
“Lasciatelo”, ordinò Martha.
“Che state facendo?”, chiese severa Donna.
“Non fategli del male o…”, iniziò a dire Rose.
“Fate silenzio”, disse uno dei soldati.
“Non serve a misurarmi la pressione del sangue”, osservò il Dottore poi iniziò ad urlare.
“Che cosa gli state facendo?”, urlarono le tre in coro.
“Tutti vengono esaminati”, spiegò il soldato tenendo il fucile puntato contro il Dottore.
“Prende campioni di tessuto”, seguirono altri urli di dolore, “e li analizza subito. È una specie di acceleratore”, spiegò il Dottore levando la mano dal macchinario quando l’operazione finì.
Rose gli si avvicinò e gli afferrò la mano, bacandogli la parte ferita.
“E ora la biondina”, ordinò il soldato.
“No, lei no”, disse il Dottore parandosi davanti a lei per proteggerla.
“O questo o le sparo”, minacciò il soldato.
Il Dottore si girò a guardarla, con uno sguardo pieno di scuse e gli fece cenno di avvicinarsi al macchinario.
Per tutto il tempo dell’operazione le tenne la mano, stringendola forte ogni qualvolta la biondina urlasse. Quando anche lei estrasse la mano, il Dottore gliela baciò.
“Ok, ora tocca a me”, disse Donna avanzando verso il macchinario.
“No voi no, non ci sono abbastanza maschi. I soldati lo hanno già fatto”, rispose il soldato abbassando le armi.
“Che centrano i ragazzi con il processo di analizzazione dei campioni di tessuto?”, chiese il Dottore confuso.
Quando all’improvviso al loro fiancò si aprì una porta che attirò la loro attenzione.
“La tua arma”, disse il soldato porgendo un fucile alla biondina che era uscita da quelle porte.
“Da dov’è venuta?”, chiese Martha sbalordita.
“Da noi, cioè… da me e Rose”, spiegò il Dottore che non riusciva a staccare gli occhi dalla nuova arrivata, perché finalmente aveva capito tutto, mentre Rose guardò il Dottore incredula.
“Da noi?”, chiese lei in cerca di spiegazioni.
“Chi è quella?”, chiese contemporaneamente Donna.
“Be’, lei… ecco… uhm… è nostra figlia”, disse girandosi a guardare Rose.
  
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