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Autore: Pera 11    15/05/2007    4 recensioni
Il respiro pesante lo opprimeva, dove stava correndo? Cosa lo faceva scattare come una molla? Dove stava andando? Lui lo sapeva, Shinichi Kudo sapeva quale era il suo destino, primo o poi quel sogno si sarebbe avverato...
[SOSPESA]
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il profondo blu dei suoi occhi Ciao a tutti sono Pera 11!!! Questa è la mia prima e piccola fanfiction, perché come noterete i capitoli sono molto ridotti, per non dire cortissimi. Spero comunque che anche se non è proprio il massimo possa piacervi. Beh vi lascio alla lettura del mio primo capitolo.


1 Capitolo. L’incubo

Correva, senza più fiato, ma correva. Nella sua bocca la saliva si era mischiata con il sangue e il risultato era un gusto disgustoso e insopportabile. Il piccolo detective Conan Edogawa solo nella notte correva, il vento scompigliava i suoi bellissimi capelli neri come la pece e suoi profondi occhi blu erano scossi da un unico pensiero:
“Devo fare in fretta!! Non c’è tempo!! Ti prego lei no! Tutto ma lei no!!!” .
Dopo aver attraversato alcuni viali, il bambino giunse in un casolare abbandonato, lentamente entrò in una stanza e si guardò intorno:
“Lui doveva trovarla, era sicuro che lei si trovasse lì.”
Camminando ancora un poco al buio inciampò i qualcosa di morbido, subito Conan accese la pila del suo orologio, la luce proiettata mostrò una stanza lugubre e impolverata, il detective iniziò a tremare mentre pian piano abbassava il fascio di luce in direzione del pavimento per scoprire in che cosa fosse incappato. Lo spettacolo che si presentò ai suoi occhi fu orrendo, il vecchio parquet che costituiva il pavimento era bagnato da un liquido abbastanza denso…Conan lo riconobbe subito! Era SANGUE!!!
In mezzo all’enorme pozzanghera rossa giaceva un corpo senza vita, il giovane Shinichi Kudo attraverso la voce del piccolo detective urlò, un urlo pieno di dolore, di angoscia e soprattutto di disperazione. Si gettò ai piedi di quella vittima che aveva riconosciuto, già l’aveva riconosciuta: i bellissimi e lunghi capelli castani, ancora morbidi al tatto, quegli occhi che molto spesso gli aveva visti tristi e preoccupati per lui, là giaceva morta RAN MOURI!
Il tempo sembrò fermarsi, piccole e cristalline lacrime scendevano sulle guance del detective, silenzio e poi un secondo urlo, questa volta straziante, l’urlo di un innamorato che aveva perduto per sempre la sua stella…RAN!
Conan si svegliò di soprassalto, il viso arrossato dal pianto, tutto sudato, affianco a lui c’era una ragazza visibilmente preoccupata che tentava dolcemente di rassicurarlo:
-Stai tranquillo Conan! È tutto finito! Hai avuto solo un brutto incubo, ora ci sono io accanto a te, non ti preoccupare!-
Il bambino soffermò il suo sguardo su Ran Mouri, lei era lì! Accanto a lui! Il pensiero che per un attimo aveva creduto, anche se aveva solo sognato, di averla persa per sempre lo scosse, istintivamente si gettò fra le braccia di lei, la abbraccio forte…anzi a dire il vero si strinse nel suo abbraccio visto che non era più un liceale, ma solo un piccolo moccioso.
La ragazza sorrise e iniziò ad accarezzare i bellissimi capelli di Conan, questa cosa le piaceva, infatti i capelli del bambino gli ricordavano tanto quelli del suo amico d’infanzia Shinichi kudo, sentiva molto la mancanza del ragazzo e faceva di tutto per non apparire triste agli occhi degli altri, ma Conan l’aveva notata quella piccola nota di amarezza che copriva la splendente luce dei suoi occhi, aveva notato i momenti in cui cadeva in sconforto e manifestava la sua profonda nostalgia per lui. Invece lui soffriva, in silenzio soffriva per non poterle rivelare la verità e finalmente dichiararle i suoi sentimenti.
Nella camera da letto vi era un imbarazzante silenzio, in sottofondo si sentiva il detective Kogoro, il padre della ragazza, russare serenamente, mentre fuori un debole fruscio del vento fra gli alberi. Era estate, un altro anno scolastico si era concluso ed erano arrivate le meritate vacanze, ci si divertiva e si poteva stare svegli fino a tardi. Ran seduta accanto al piccolo Conan parlava, raccontando di alcuni avvenimenti della sua infanzia, inconsapevole che il detective li conosceva e non solo, lui stesso aveva vissuto quelle esperienze, così in un profondo clima di intimità i due si arresero al sonno, questa volta però fatto di sogni belli e meravigliosi.



Ringrazio già subito chi ha letto questo capitolo, e sarei molto grata se scriveste dei commenti, sia negativi che naturalmente positivi. Ho un modo di scrivere semplice ma spero piacevole, ecco tutto! Spero di postare presto il prossimo capitolo...

Pera 11
  
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