Barbarian King
-Allora Signor Brief- lo chiamò la professoressa –il suo compito non l’ho ancora visto, ha intenzione di consegnarlo entro la fine dell’ora?- domandò, quasi soddisfatta della sua impreparazione.
Ci avrebbe scommesso Trunks, era certo che quella megera godesse di quella situazione; in fondo, aveva il coltello dalla parte del manico e lei amava conficcarlo nelle tenere e giovani carni degli alunni sacrificali.
-Non mi dica che se l’è mangiato il cane?- chiese ironica.
-In realtà il gatto- disse il ragazzo, annuendo con il capo, sfacciato e sicuro di sé nonostante mentisse.
Certo, era la più tipica delle scuse, quella banale utilizzata da tutti, anche se nella variante del micio, poiché in casa non aveva alcun cane. Ovviamente, non poteva rispondere che suo padre, il principe dei saiyan, aveva polverizzato il foglio per costringerlo ad allenarsi, considerandolo un pigro fannullone che perde tempo in faccende terrestri.
Lui non era pigro, anzi.
Trunks doveva star dietro a fin troppe cose, scuola e allenamenti, non una semplice scuola, né tanto meno una semplice palestra.
Lui frequentava un istituto rigido e prestigioso e i suoi allenamenti erano gestiti da un dittatore, più simile a quell’insegnante di quanto apparisse, entrambi severi e intolleranti ad attività che non riguardassero il loro campo d’azione o preparazione.
-Signor Brief- lo richiamò la donna, sorridente più che mai –faccia venire qui suo padre, domani!- ordinò poi severa.
In fondo poteva stare tranquillo, a suo padre del latino non importava un bel nulla, come lui d’altronde che riteneva seccante studiare una lingua morta.
Eppure non poté evitare di sorridere per l’ironia della sorte, se Vegeta si fosse innervosito più del dovuto avrebbe reso la sua insegnante come il latino: morta, per mano di un guerriero, seppur di stirpe reale, barbaro per i terrestri.
Perdonate l’ironia, ma non ho resistito ai riferimenti storici, colpa dello stress da esame, forse…
Spero solo che la lettura vi sia piaciuta. Baci ;)