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Autore: SoleStelle    30/10/2012    0 recensioni
Questa storia è la terza e ultima parte della serie "Incubo..favola..realtà."
avrà 15 capitoli totali anche se due (prologo ed epilogo) saranno brevi, come sempre..
I protagonisti sono sempre loro: Sara e Riccardo.
Affronteranno, anche questa volta, tante avventure e tanti problemi ma per sapere cosa succederà dovrete leggere.
Dal testo:
[...] era un piccolo atto di protesta e lui me lo voleva negare già dal viaggio di nozze..
Siamo sicuri che questo matrimonio non fosse stato un errore? [...]

Buona lettura.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Incubo..favola..realtà.'
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*Riccardo*

 
La guardai dormire, accoccolata su di me.
Lo avevo solo sognato o era successo davvero?
Mi passai una mano sulla fronte e sentii il contrasto freddo dell’oro.. guardai la mia mano.. la fede era lì.. non mi ero sognato niente.
Guardai Sara e la vidi con i capelli ancora, perfettamente, raccolti e fissati da piccole forcine impreziosite da diamanti.
Mi ricordai del giorno in cui aveva deciso di usare i diamanti e non le perle..
 
La vidi tornare in studio alterata.. parecchio alterata.
Si chiuse nel suo ufficio, sbattendo la porta, e mi ritrovai con gli occhi della segretaria puntati addosso.
Mi alzai e la raggiunsi nel suo ufficio. Entrai e mi chiusi la porta alle spalle.
“amore va tutto bene?” chiesi. Mi guardò male.
“ti sembra che se andasse tutto bene sarei così?!” rispose, acida, mentre incrociò le braccia al petto sbuffando.
“cos’è successo?” chiesi avvicinandomi.
“è successo che mia madre mi ha imposto di usare delle forcine con le perle blu” disse.
“perle blu?” chiesi. Io non ero certamente molto pratico di matrimoni, ma una sposa con delle perle blu nei capelli con l’avevo mai vista.
“si.. blu.. la sposa deve avere qualcosa di blu, di vecchio, di nuovo, di prestato e di regalato.. è l’usanza.” rispose. “io di blu avevo comprato la giarrettiera, tua madre mi avrebbe prestato il velo con l’attaccatura in diamanti e di conseguenza mi ero orientata sui diamanti per tutto il resto.. ci sono i diamanti sia sui guanti che sulle scarpe.. solo che se devo usare le perle dovrò riorganizzare tutto e ho troppo poco tempo.. ci sposiamo tra meno di un mese e non riuscirò mai a trovare un velo con perle blu, dei guanti e le scarpe en pendant solo perché lei vuole che abbia delle perle blu nei capelli.. quello era il suo matrimonio”. Mi ricordai, solo in quel momento, del grande quadro nel salone di casa sua.. era il ritratto del matrimonio dei suoi genitori e sua madre aveva delle perle blu nei capelli..
“amore calma” dissi, prendendole le mani. “se non vuoi le perle non avrai le perle”.
“certo.. glielo dici tu a lei?!” disse.
“va bene.. stasera diremo che le perle blu non mi piacciono” dissi. “aggiungiamo che sul fazzoletto che metterò nel taschino ci sono i diamanti e non potrà dire nulla”. La vidi guardarmi incredula.
“ma tu non hai il fazzoletto.. abbiamo fatto fare la rosa singola come il mio bouquet” disse.
“in realtà abbiamo entrambe le opzioni.. nel vestito c’era il fazzoletto.” dissi. La vidi illuminarsi e ancora prima che potessi rendermene conto mi ritrovai con lei in braccio intenta a baciarmi, contenta.

 
La strinsi più forte.. era, semplicemente, stupenda..
La sentii muoversi e subito dopo la vidi guardarmi.
“buon giorno” disse, ancora assonnata.
“buon giorno” risposi. Si passò una mano sul viso, mugugnando.
“mi gira la testa” disse, biascicando. Si alzò, mettendosi seduta, ma si risdraiò subito.. “no.. così mi gira ancora di più”. Risi.
“solo perché hai bevuto qualche bicchierino di troppo ieri sera” dissi.
“oltre ai bicchierini di troppo ricordati che ero a stomaco vuoto” rispose.
Su questo non potevo darle torto..
Ci eravamo sposati e avremmo dovuto festeggiare, ma si sa.. gli sposi non riescono mai a toccare cibo, solo champagne.
Avevamo fatto così tanti brindisi, chiamati da un tavolo all’altro, che non mi ricordavo nemmeno quante bottigliere fossero partite.. avevo perso il conto a 30, ancora prima che arrivassero agli antipasti..
Si rialzò e scese dal letto, andando verso la porta.
“dove vai?” chiesi.
“a preparare la colazione amore.. aspettami qui” disse. Obbedii e la guardai sparire in casa nostra.
Nostra.. quella parola non poteva essere più appropriata. Anche se abitavamo lì dentro da meno di ventiquattro ore tutto mi ricordava noi.
I suoi genitori non vollero farci convivere prima del matrimonio, ignari del fatto che io dormivo nella dépendance con lei ogni sera, ma non avevano potuto impedirle di progettarla.
Avevamo lavorato al progetto di casa nostra insieme, curando ogni più piccolo dettaglio..
Sarei riuscito a dire, esattamente, ogni angolo che avevamo modificato: tutti!
Avevamo comprato quella proprietà che era completamente da rifare e, invece di ristrutturarla, avevamo fatto abbattere e ricostruire tutto da capo..
Era tutto perfetto, tutto curato nei dettagli. Era una casa elegante ma moderna, lussuosa ma funzionale..
Nonostante fosse costata un patrimonio non c’era pericolo di fare danni..
Il suo piano cottura era costato quanto un intero mini appartamento.. ma non era certamente inutilizzabile..
Lo aveva voluto perfetto, all’avanguardia e tecnologico.. ma anche pratico e facile da pulire..
Quello era un po’ la linea guida di tutta la casa: vivibilità..
 
 
 
 
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Note dell’Autrice:
ecco a voi il primo capitolo vero e proprio..
Finalmente Sara e Riccardo si sono sposati.. dopo tutto quello che vi ho fatto passare nelle precedenti “stagioni” ve lo meritavate..
   
 
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