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Autore: GuyFawkes    30/10/2012    0 recensioni
Armato di incrollabili ideali, Jack è un discreto pugile inserito nel giro dei combattimenti clandestini. Anche quando la sua moralità viene messa a dura prova dalle proposte del fratello Paul, egli preferisce seguire le convinzioni che l'hanno sempre accompagnato in un mondo fatto di squali senza pietà, piuttosto che piegarsi alla volontà di una persona meschina e bugiarda. Questo lo porterà a vedere la sua vita sgretolarsi fra le sue stesse mani.
Genere: Avventura, Azione, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il sole era ancora alto nel cielo quando Jack fu scelto per l'incontro che sarebbe avvenuto quella sera stessa. Sentì bussare alla porta del suo tugurio e andò ad aprire. Ad attenderlo trovò un uomo enorme, completamente vestito di nero, che gli porse una lettera accuratamente riposta in una busta color cremisi, sulla quale campeggiava a lettere di fuoco la sigla D.H. Senza indugiare oltre, Jack afferrò la lettera e richiuse la porta. Non la lesse subito ma la appoggiò sul tavolo della cucina e, dopo essersi preso una birra dal frigorifero, si stese sul divano e accese la tv. Ironia della sorte, sul canale locale riproponevano un vecchio incontro di boxe: George Foreman contro Mohamed Alì. Un classico. Peccato che la birra finì quasi subito e Jack si dovette alzare di nuovo per andare in cucina a prenderne un'altra. Quando ritornò, George Foreman era disteso a terra e Alì lo guardava dall'alto quasi fosse un gigante. Quella era il tempo degli eroi...quello era il tempo dei re. Con quest'ultimo pensiero nella testa, Jack si stese sul letto e si addormentò, stringendo ancora nella mano destra la bottiglia quasi vuota di birra.

Verso le cinque di pomeriggio un tale venne a fare visita a Jack. Non bussò nemmeno ma decise di forzare la serratura della porta e di accomodarsi in salotto. Alle cinque e mezza Jack si svegliò e si diresse verso la cucina. Preso il pacchetto di sigarette ne sfilò distrattamente una e la accese.
- Chi non muore si rivede, fratello... - nella stanza risuonò una voce che era molto familiare.
- Paul...dimmi che non mi hai sfondato ancora la porta perchè ripararla costa e i soldi, come ben sai, mi mancano. -
- Ho dovuto farlo ma tranquillo che te ne compro una nuova di zecca -
- Avevi detto così anche la volta scorsa. Che cosa vuoi? -
- So che sei stato selezionato per l'incontro di stasera e devo chiederti un favore -
- Non me lo chiedere nemmeno...tanto la risposta sarebbe comunque un no. - e così dicendo si alzò per prendere l'ennesima birra dal frigo.
- Dov'è finita la tua ospitalità? Non offri da bere al tuo caro fratello? -
- L'unica cosa che ho da offrirti è il proiettile di una calibro 22, pronto per essere piantato nella tua testa di cazzo -
- Jack ragiona: se stasera perderai guadagnerai il doppio dei soldi che faresti vincendo. Usa la ragione per una volta e non sempre e solo l'orgoglio. -
- E' una questione d'onore, qualcosa che tu non capiresti mai. Cosa ne sai tu dell'onore? Dopo tutto quello che abbiamo passato insieme tu ora vivi in una villa che farebbe invidia perfino ad uno sceicco e io faccio la fame e mi guadano da vivere combattendo. Cos'è più onorevole tra i tuoi incontri truccati e i miei combattimenti?Mi dispiace Paul. Se devo perdere, voglio che sia perchè qualcuno più forte di me mi ha sconfitto e non perchè una mezza sega qualunque gioca a fare il grande lottatore.Adesso vattene che devo prepararmi... -
- Ho provato a farti ragionare ma mi costringi a fare una cosa che non avrei mai voluto fare... - e dopo aver pronunciato queste parole fece entrare due uomini enormi e fin troppo muscolosi anche per uno come Jack. Questi, dopo che Paul ebbe fatto un cenno con la testa, si scagliarono su Jack e lo massacrarono con calci e pugni. Uno di loro aveva anche un tubo di metallo con il quale mirava sempre alle parti più vulnerabili come l'addome e la schiena. Quando ebbero finito, oltrepassarono la porta dalla quale erano entrati e lasciarono Jack disteso sul pavimento della cucina, ancora grondate di sangue.

Jack sentì il freddo penetrargli nelle ossa mentre tentava di rialzarsi dal pavimento della cucina. Si appoggiò al tavolo che vedeva sfuocato alla sua sinistra e si fermò un istante, aspettando che la testa smettesse di girare. Quando vide tutti gli oggetti al loro posto, si sedette e lasciò che il braccio sinistro penzolasse, mentre con la mano destra apriva la busta che aveva ricevuto quella mattina. I suoi occhi si posarono distrattamente sul foglio che aveva davanti ma non scoprì nulla che già non sapesse. Poco dopo, secondo il regolamento, stracciò la lettera e, avvicinatosi tremante alla ringhiera del balcone, le diede fuoco con l'accendino che aveva in tasca. Vide i sottili pezzi di carta incenerita staccarsi e volteggiare, trasportati dal vento di quel caldo pomeriggio; gli venne istintivo pensare a Michelle. Erano ormai due anni che non si parlavano più anche se lui l'aveva più volte cercata per tentare di spiegarle che tutto quello che era successo non era altro che un banale equivoco e che era lui ad aver sbagliato poichè non era riuscito a sistemare le cose in tempo. Quando gli dispiaceva di essersi lasciato con quella donna conosciuta per caso e forse comparsa nel momento in cui lui ne aveva più bisogno. Ricordava ancora il loro ultimo incontro nel cortile di casa sua: soffiava un vento caldo e sembrava che tutto per un istante si fosse fermato. Michelle uscì di casa in lacrime e, dopo averlo fissato negli occhi, gli sferrò una serie di schiaffi al volto ma Jack non si mosse di un centimetro. D'altronde era abituato a essere sempre preso a pugni e qualche schiaffo poteva solo fargli il solletico. Ma successe qualcosa che Jack non aveva previsto; Michelle in preda alla rabbia più totale lo prese per la giacca e gli urlò tutta la sua disperazione e il suo dolore: - Ricordati che sul ring tu sei il campione ma quando il combattimento finisce vali poco più di quello straccio che porti al collo; ricordati del calore che hai provato stando con me perchè all'inferno troverai chi saprà fare di meglio! - Queste parole furono peggio di un pugno nello stomaco e Jack si sentì svenire. Si accasciò lentamente a terra come un piccolo pezzo di carta consumato dal fuoco, divenuto troppo pesante per poter volare ancora...

 

Continua...

  
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