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Autore: tsubaki    15/05/2007    18 recensioni
Dopo aver informato Goku del pericolo dei cyborg, Trunks sale nella macchina del tempo per tornare nel futuro ma un guasto gli impedisce di partire. Si ritrova così invitato alla Capsule Corporation con Bulma e Vegeta.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Trunks, Vegeta
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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TOGETHER

TOGETHER

 

 

CAPITOLO 27:

 

“Felicità”

 

 

Trunks non poteva essere più felice: i suoi genitori, finalmente, erano insieme.

Lo imbarazzava terribilmente pensare che, quando non erano nei paraggi, i suoi genitori probabilmente erano intenti a fare l’amore. Per questo era ben attento a percepire le auree prima di entrare in ogni stanza: meglio non rischiare danni psicologici.

Aveva capito che tra loro fosse cambiato qualcosa già il mattino dopo la loro prima volta insieme. Era stato palese.

Per primo era sceso, come sempre, suo padre affamato e si era seduto in cucina come se nulla fosse, con lo sguardo corrucciato dritto di fronte a sé. Lui sembrava essere sempre lo stesso. Ma quando era entrata Bulma…

Fu come se la stanza stessa avesse preso luce. Era solare, splendente, energica. Trunks non l’aveva mai vista così prima. Con un enorme sorriso aveva augurato a tutti – ovvero a lui e a Vegeta - il buongiorno e avevano fatto colazione tutti insieme. E per la prima volta in vita sua, Trunks aveva visto due persone scambiarsi sguardi colmi di amore. Beh, almeno da parte di sua mamma.

E prima di dirigersi nella camera gravitazionale, suo padre aveva fatto un piccolissimo e quasi impercettibile sorriso verso Bulma, cosa mai capitata nei quasi due anni vissuti insieme. Solitamente, quando finiva di mangiare, il principe si alzava di scatto e scompariva lungo il corridoio. Era stato un grandissimo evento.

Da quando Bulma e Vegeta stavano insieme, inoltre, l’intera Capsule Corporation sembrava completamente rinnovata. Tutta la tensione, la paura, l’ansia, erano spariti per lasciare spazio al tanto agognato amore.

Fino a poco tempo prima, Trunks malediceva il guasto della macchina del tempo che, ormai, era in procinto di ricaricarsi del tutto; aveva seriamente temuto che i suoi genitori avrebbero potuto non innamorarsi per colpa sua. Ma si era dovuto ricredere, fortunatamente.

E aveva anche realizzato uno dei suoi sogni inconsci, aveva visto cioè quello che aveva immaginato per anni: un bacio tra i suoi genitori.

Era stato per puro e fortunato caso che li aveva visti. La signora Brief gli aveva gentilmente chiesto di andare a chiedere a Bulma se poteva andare a fare la spesa al posto suo e il giovane aveva accettato di buon grado. Non gli c’era voluto molto per accorgersi che in laboratorio ci fossero entrambi i suoi genitori. Era stato tentato di girarsi e lasciarli soli, ma aveva visto la porta aprirsi e si era rapidamente nascosto dietro ad una colonna della casa.

Suo padre era uscito dalla stanza a braccia incrociate con Bulma subito dietro di lui. Trunks si era accorto che lei si stava riabbottonando la camicetta. Era arrossito fino alla radice dei capelli quando ebbe capito cosa avessero appena fatto, ma non si era mosso. Aveva compreso vagamente qualche parola che i due si erano scambiati e aveva intuito che suo padre fosse in procinto di tornare ad allenarsi nella GR.

Vegeta stava giusto per andarsene quando Bulma, con un dolce sorriso, lo aveva bloccato per un braccio e lo aveva rigirato verso di sé. Le mani erano scivolate sinuose lungo il petto e il collo del principe e, con le ciglia frementi e un grande sorriso, la donna aveva posato le labbra su quelle del suo saiyan. Si baciarono lentamente, con passione, quasi divorandosi a vicenda. Pure le mani di Vegeta andarono a stringerla e si posarono fermamente sul suo sedere. Trunks era arrossito ma finì per sorridere. Erano innamorati.

Gli era quasi sembrato che si fossero staccati a fatica. Erano bellissimi.

“Va tutto come previsto…” decretò con un sorriso. E presto sarebbe nato anche in quella dimensione.

 

A Bulma sembrava di toccare il cielo con un dito. Quando aveva iniziato a provare sentimenti per Vegeta aveva temuto che il tutto potesse risolversi in un enorme sbaglio.

Il principe dei saiyan non incarnava esattamente l’uomo dei suoi sogni. L’aveva sempre immaginato dolce, premuroso, gentile…proprio com’era stato Yamcha all’inizio della loro relazione. Anche per quello aveva cercato di mantenere il più a lungo possibile il rapporto con il terrestre, credeva di aver trovato esattamente il suo ragazzo ideale.

Nei suoi sogni di adolescente, quando a 16 anni era partita alla ricerca delle sfere del drago per chiedere di incontrare l’uomo giusto, non era mai sorta l’immagine del guerriero assetato di sangue, tanto arrogante quanto solo. Vegeta era violento, egocentrico, a volte sembrava un pazzo. Ma era appunto lei ad essere pazza di lui.

Aveva fantasticato parecchio sulle sue prestazioni sessuali prima di riuscire finalmente a farlo capitolare, o quasi, ai suoi piedi. E neanche nei suoi sogni più sfrenati lo aveva immaginato tanto appassionato.

Con Yamcha era stato bello la maggior parte delle volte; con Vegeta era sempre strepitoso. Con un piccolo sorriso Bulma si ritrovò a ringraziare gli allenamenti massacranti cui lui si sottoponeva: era talmente potente che sembrava poter continuare per tutta la notte.

Nell’atto più intimo di coppia, il suo saiyan era selvaggio, incalzante, sensuale da morire. E non la lasciava mai insoddisfatta.

In apparenza poteva sembrare che Vegeta si comportasse egoisticamente anche tra le lenzuola. Era stata una grossa sorpresa per Bulma trovarlo così…disponibile. Era sempre attento a regalarle il massimo del piacere. In un certo modo le dimostrava anche lui il suo amore.

Forse era troppo presto per parlare del sentimento più importante, almeno da parte di Vegeta. Le aveva spesso rinfacciato il suo sangue saiyan, le aveva detto che nel suo cuore non c’era posto per alcun sentimento se non l’odio. Ma per ora a Bulma bastava.

Da quando stavano insieme – lui non apprezzava molto questa definizione, la trovava troppo terrestre, ma Bulma era riuscita a farglielo accettare vagamente – Vegeta sembrava essersi leggermente addolcito, almeno nei rapporti con lei.

La minacciava molto meno di morte e, se era particolarmente fortunata da trovarlo di umore non proprio nero, Bulma riusciva anche a ricevere qualche piccolo bacio anche fuori dalla camera da letto.

Certo, le loro belle litigate continuavano a farle, ma erano quasi diventati un nuovo metodo di preliminari per loro. Era sempre eccitante litigare. E se in precedenza finivano con chiudersi ognuno in sé stesso a maledire l’altro, ora che erano insieme lasciavano sprigionare il violento fuoco della passione che spesso li ardeva vivi.

Erano passati ormai un po’ di mesi dalla loro prima volta. Era arrivato gennaio. Mancavano solo due mesi alla fatidica data del concepimento del bambino. Che fosse davvero Vegeta il padre?

Bulma non lo sapeva. Sembrava che stessero bene insieme, erano in qualche modo molto compatibili, e lei era seriamente innamorata. Con Yamcha non era mai stata neanche lontanamente più presa nella relazione.

Aveva finalmente trovato un vero amore, fatto di palpitazioni, gioia, armonia. Apparentemente Vegeta dava l’aria di non essere in grado di essere un buon compagno per una donna, e anche per questo motivo era terrorizzata dall’idea che lui potesse lasciarla da un momento all’altro. Spesso la notte non riusciva a dormire a causa di quella paura.

Ma aveva una fiducia incondizionata in Vegeta.

Lo amava. Punto e basta.

Avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui.

E l’idea che quel batuffolino dagli occhi azzurri che aveva visto nella visione del futuro potesse essere l’erede della Capsule Corporation e del trono saiyan la riempiva di felicità e speranza.

 

Dopo un estenuante allenamento a gravità 500, Vegeta si diresse rapidamente in camera sua e si gettò sotto una doccia gelida per rinfrescarsi dopo tanta fatica. Nonostante fosse gennaio il saiyan continuava a soffrire terribilmente il caldo, anche perché Bulma si ostinava a mantenere il riscaldamento alzato decisamente troppo per il suo sangue saiyan.

Bulma…

Ultimamente aveva iniziato a chiamarla per nome. Lo faceva raramente, certo, spesso solo nei loro momenti di intimità. A volte lo faceva giusto per farla tacere: la donna restava ogni volta a bocca aperta sentendolo pronunciare il suo nome di battesimo, e lui ne approfittava.

La relazione che c’era tra loro – non gli piaceva molto definirla così, sembrava troppo terrestre – procedeva bene, quasi perfettamente.

Per tutta la sua vita il saiyan non aveva mai sentito il bisogno di avere qualcuno accanto, giusto ogni tanto qualche sgualdrina dell’accampamento di Freezer. Mai aveva avuto rapporti di qualsiasi altro spessore con il genere femminile.

Bulma era una nuova, insolita avventura in cui si era tuffato. Lei sapeva essere calda, sensuale, dolce come una caramella. Era la cosa più bella che gli fosse capitata in tutta la vita. Anche se come traguardo non era molto irraggiungibile…aveva sofferto terribilmente quasi ogni giorno. Era naturale che il suo ‘amore’, come lo chiamava lei, fosse tanto bello.

Passava da lei quasi tutte le notti. E non gli dispiaceva.

Come donna sapeva essere irritante come poche, parlava in continuazione quando non erano impegnati in altre attività. Ma i momenti in cui restavano distesi sul letto abbracciati erano quasi magici. Gli facevano battere talmente forte il cuore che credeva fosse sul punto di scoppiargli in petto.

E i loro litigi…adorava anche quelli. Soprattutto perché erano sempre seguiti da una bella riappacificazione in camera da letto o qualsiasi altra stanza libera al momento. Sentiva quasi di non riuscire a fare a meno del suo corpo.

Con lei aveva sicuramente vissuto il sesso migliore della sua vita.

Era incredibile. E lui quasi non si riconosceva.

Quella irritante donna dagli occhi azzurri lo aveva stregato, non c’era alcun dubbio. Probabilmente si trattava del suo profumo. Essendo saiyan i sensi di Vegeta erano molto acuti, percepiva sensazioni che gli umani normali non avvertivano. E in particolare il profumo di donna di lei gli faceva girare la testa. Lo avviluppava, lo incantava. Quando si trovavano a letto insieme la trattava come mai aveva trattato nessun altro in vita sua.

Era gentile.

La baciava, la accarezzava, era concentrato a darle il più piacere possibile, a volte quasi ignorando il suo. Gli piaceva troppo sentire i suoi gemiti di piacere. Erano quasi una droga per lui.

“Quella donna mi ha fatto uscire di senno…” borbottò Vegeta accorgendosi che per l’ennesima volta si era ritrovato a pensare a lei.

Bulma doveva essere solo una persona qualsiasi con cui si sarebbe divertito un po’ fino a concepire un ottimo erede. Solo quello. Doveva prendere le distanze da lei.

Ma a volte sembrava quasi impossibile. Anche quella volta quando era andato nel suo laboratorio a pretendere altri robot da allenamento…

Non era riuscito a trattenersi dal saltarle addosso. E in quel momento la donna non era nemmeno al massimo della sua sensualità: una camicetta sgualcita e dei jeans sporchi di olio come alcuni punti della sua faccia non davano l’immagine della femme fatale.

Ad ogni modo, però, si era buttato a baciarla. L’aveva sentita lamentarsi leggermente, allontanarlo delicatamente con un sorriso, promettergli di concedersi quella notte…nulla. Non era riuscito a fermarsi.

E il pavimento del laboratorio aveva fatto da letto al loro atto più intimo e bello.

Dopo aver soddisfatto la sua voglia insaziabile di lei era uscito dal laboratorio e lei lo aveva seguito. Lei sembrava essere in procinto di toccare il cielo con un dito.

Lo aveva poi baciato. Nel mentre Vegeta aveva sentito l’aurea di Trunks poco distante e aveva deciso di mostrare al futuro figlio una scena che non aveva mai visto prima in vita sua e a cui probabilmente non avrebbe più potuto assistere.

“Mi sono rammollito!” sbuffò Vegeta uscendo dalla doccia. Non avrebbe dovuto importargli di baciare la donna e, anzi, avrebbe dovuto staccarsi in fretta sentendo l’aurea di Trunks. Non poteva lasciarsi dominare dalla sua ‘famiglia’.

Doveva tornare concentrato sui suoi allenamenti, doveva diventare un super saiyan e annientare Kakaroth. Bulma e Trunks erano una distrazione per lui.

Fece rapidamente i calcoli e ricordò che in due mesi lui e Bulma avrebbero concepito il bambino.

Decise che dopo quella data avrebbe ripreso il suo ritmo naturale di allenamenti. Doveva essere concentrato.

Anche se quella distrazione era la più bella che avesse mai avuto in vita sua.

 

 

 

 

Continua…

 

 

 

 

Aaahhhhhhhh!!!! Chiedo immensamente perdono per non aver aggiornato ieri!!!! Ma sono tornata a casa dall’università alle 8 di sera e proprio non ce l’ho fatta a scrivere il capitolo!!! Anche stasera stessa storia, ma mi sono messa sotto alla grande!! Solo per voi!!!

Spero che questo piccolo capitolo di felicità vi sia piaciuto…ormai siamo agli sgoccioli…

Grazie 1000 per le 20 RECENSIONI (sono commossaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!)

GRAZIE a: chibi chu, Melany85, Shari_Aruna, Mela, ELVISINA, ainat, nikesj, Kino, bulma_92, emyc, Bulma93, fantasyk87 (WOW!! Ti ringrazio di tutto cuore!!), barbie0783, migena, LadyVegeta, jame, mara, Mikysimpa e lucy!!!!

Al prossimo capitolo!!!

(spero di aggiornare in fretta…mi impegnerò!!)

 

 

  
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