Silenzio.
Il più oscuro silenzio ti avvolge incutendoti paura, quella paura che ti scorre tra le vene e ti gela il sangue. Ancora silenzio, non una parola, non un rumore, solo buio. Buio assoluto, vedi solo le forme degli alberi, ormai senza foglie a causa della stagione e questo di certo non ti aiuta a stare meglio.
 Scivoli veloce sotto una scala e senza muoverti spii l’esterno, cioè tutto quello fuori dalla scala, con gli occhi.
Esterno che pare gelato, infatti non c’è un’anima viva, tutto è fermo, immobile avvolto in un freddo glaciale.
Vorresti urlare ma la tua gola te lo impedisce, infatti tutte le parole ti si gelano forse condizionati dal luogo in cui ti trovi.
Ma perché sei lì? Cos’hai fatto di male per meritarti questo? Forse niente o forse tutto. Non lo sai.
Lacrime silenziose ti scendono senza che tu te ne accorga, lacrime dolorose per te.
Rimani lì a pensare e a insultarti da sola, perché  sicuramente la colpa è tua se i tuoi parenti ti hanno abbandonato, senti due mani calde scacciarti via le lacrime.
Istintivamente ti butti tra le sue braccia. Non pensi a chi possa essere, hai solo bisogno di essere amata.
Lui questo lo sa, o almeno lo intuisce , perciò ti lascia fare.
Restate lì, in quella posizione per qualche minuto, fino a quando l’ultima lacrima ti scende dagli occhi e si ferma sulla giacca dello sconosciuto.
-Scusami, non volevo- Cerchi di sussurrare, m la tua voce trema e la tua gola brucia.
-Ne avevi bisogno, ma posso sapere il motivo?- Ti chiede senza timidezza e senza paura.
-Lascia stare, più ci ripenso e meno capisco- Sorridi e mentre sorridi alzi lo sguardo, fino ad ora tenuto basso, incroci il verde dei suoi occhi e rimani incantata.
-Come vuoi tu, comunque io sono Peter- Ti porge la mano che tu accetti con piacere, mentre un brivido percorre la tua schiena.
-Mariana, ma chiamami Lali- e una strana voglia prende possesso di te. Voglia d’amore? Voglia di essere protetta?
-Lali vieni con me ti porto al sicuro- Ti guarda speranzoso incastonando il verde dei suoi occhi nel marron dei tuoi.
-Sei sicuro- Hai paura, non vuoi fidarti, ma qualcosa ti spinge a farlo.
-andiamo su!- e senza aspettare risposta ti tira su e sorride.
Il suo sorriso nel buio di quella notte risplende di luce propria e ti invita a guardarlo.
Vi incamminate verso una meta sconosciuta, almeno per te.
Ad un certo punto senti la sua mano cercare la tua, ti volti e vedi il suo sorriso capace di illuminare la notte e scaldarti il cuore.
Arrivate in una casa accogliente, ti fa entrare e come un cavaliere ti fa sedere sul suo divano.
-Grazie per tutto- Sorridi, in fondo sei ancora una bambina, non puoi innamorarti a questa età.
Eppure quella voce, quelle braccia e quel sorriso ti fanno credere il contrario.
-Ma figurati- Si avvicina e si siede vicino a te abbracciandoti.
Ma perché fa tutto questo? Che vuole da me? È semplicemente così o c’è qualcosa sotto?
Queste domande ti girano nella testa e tu non riesci a trovare una risposta.
Lo fissi e lui pure, per interminabili minuti. Tremi, hai ancora freddo per i minuti trascorsi sotto quella scala.
Lui se ne accorge e ti copre con una coperta. Siete ancora in quella posizione e lui ti sfiora le guance che si tingono di un colore rossastro.
-Sei imbarazzata?- Ride. Tu vuoi morire. Improvvisamente ritorna serio e ti guarda avvicinandosi sempre di più a te.
Hai paura, ma qualcosa ti spinge ad unire le vostre labbra, e così fai.
Cominciate a baciarvi e dopo questo solo la notte diventa lo spettatore della vostra unione.