17.
Cos’è questa
sensazione che si muove dentro di me? Sento che sto cambiando, che sto
crescendo. Fra un po’ avrò il mio rapporto sessuale. Che Dio me la mandi buona.
Questo
Bussano
alla porta.
“Ehi,
ti muovi? Ma che cazzo ti stai lavando anche il buco del…?” esclama Luca da
fuori la porta del bagno, ma lo riesco a interrompere in tempo rispondendo.
“Aspetta, stronzo, sto uscendo.”
Ed
esco. Mi infilo l’accappatoio ed entro nella stanza sempre disordinata.
“Che
ti metti per la serata speciale?” dice Luca che si sta vestendo.
“Beh…
la famosa giacca e la camicia e il jeans nuovo.”
“Cavolo.
La famosa giacca che ti metti solo nei momenti speciali.”
“E
perché non è un momento speciale, stasera?”
“E
come no. Il mio ragazzo sta diventando un uomo.” MI pizzica la faccia.
“E
tu cosa fai?” gli domando ridendo.
“Io?”
risponde gettandosi sul letto. “Me ne starò qui ad aspettare Donatella. E dopo
si tromba. Così stiamo pari con i soldi visto che scopiamo entrambi nella
stessa serata.”
Luca
è sempre Luca. Non si è degnato di dirmi che ha gia fatto sesso con Donatella
per non farmi perdere i cinquanta euro. Ma io avrei fatto lo stesso.
Dopo
essermi asciugato i capelli lunghi, mi infilo i vestiti. Mi pettino e mi metto
la giacca. Mi sento davvero un uomo con quella giacca addosso. L’ho messa solo
due volte. La prima alla festa dei diciotto anni di mia sorella, la seconda
quando sono andato nella famosa discoteca “Il Ciclope” a Palinuro. Ma ho avuto
una brutta esperienza visto che si macchiò e per poco mia mamma non mi
ammazzava. Da allora ho deciso di mettermela solo nei momenti importanti. E
questa sera è uno di questi momenti.
“Beh…
io vado” dico profumandomi con il D&G. “A proposito, come sto?”
“Ti
scoperei” scherza.
“Ci
vediamo domani.”
Mi
metto il cellulare in tasca ed esco dalla stanza. Mi avvio verso il corridoio
del dormitorio delle ragazze. Vedo una ragazza. È Jennifer. Ci fulminiamo con
lo sguardo. Lei sparisce al di la del corridoio. Io mi fermo davanti alla porta
di Barbara e faccio un lungo respiro. Busso.
“Un
momento” fa la voce di Barbara dall’interno della stanza. Si starà preparando
per la serata.
“Avanti”
dice poi.
Faccio
un altro respiro ed apro la porta. Nella stanza c’è un aroma dolce, di incenso.
Le luci sono spente. Solo quella di un lume è accesa. Certo che la serata l’ha
preparata per bene, Barbara. E lei è la parte migliore. Sul letto. In
camicetta. Dio, quant’è bella!
Mi
avvicino maledicendo il fatto che non le ho portato neanche un fiore.
“Wow,
come sei elegante” fa lei. “Devi andare a un matrimonio?”
Sorrido
stendendomi su di lei.
“No,
ma a qualcosa di meglio.”
Ride
togliendomi la giacca e buttandomela a terra. Chi se ne frega. La bacio. Bacio
piccante. Bacio dolce. Bacio d’amore. O è lei che profuma o è la mia mente che
gioca brutti scherzi vista la situazione. Lì. In quella stanza. Tra
quell’incenso che ti entra in testa. Tra i pensieri di quello che fra poco
accadrà. Quasi non mi accorgo che mi sta togliendo la camicia. Ti amo! Ti amo!
Ti amo! Ti amo!
Bussano
alla porta.
Merda!
“Chi
è?” dice Barbara.
“E
che cazzo ne so io!” rispondo un po’ brusco.
“Chi
è?” fa Barbara alla porta.
“Sono
Anna” risponde il capo gruppo dall’altro lato.
Oh,
merda. “E adesso?” dico.
“Nasconditi
in bagno.”
Mi
alzo e corro in bagno. Mi chiudo la porta alle spalle. Accosto l’orecchio a
essa e sento i rumori di quelli che sta avvenendo nella stanza. Rumore di una
porta che si apre.
“Ciao,
Anna, dimmi” dice Barbara.
“Ciao,
Barbara. Arrivo subito al dunque. Mi hanno detto che c’è un ragazzo in questa
stanza. Sai che se è vero potresti passare dei guai?”
“Si.
Ma questa è una stupidaggine. Chi te l’ha data questa informazione.”
“Jennifer
Raven.”
Figlia
di puttana.
“Oh…
beh, ti a detto una bugia” risponde Barbara.
“Di
questo ne sono certa. Comunque perché hai dato questa strana aria alla stanza?”
“Oh,
beh. I-io e Dona volevamo passare una serata tranquilla. Sai, truccandoci le
unghie dei piedi e chiacchierando e poi parlando un po’ di ragazzi.”
“Oh.
E per caso tu e Dona vi divertite a misurare delle giacche da uomo?”
Merda.
La mia giacca che è a terra. L’ha vista. E adesso? Apro un po’ la porta del
bagno vedendo ciò che accade nella stanza. Anna sta alzando la giacca.
“Beh…
questa è… è di mio fratello” dice Barbara.
“Di
tuo fratello?”
“Si…
lei è… finita per… per caso.”
“Finita
per caso?”
“Per
caso nella mia stanza, volevo dire nella mia valigia, si.” Mentre dice queste
parole, Barbara pare molto nervose emettendo delle risatine ebeti.
Anna
non sembra cascarci ma vuole sorvolare sull’argomento facendo cadere di nuovo
la giacca a terra. Prende Barbara per le spalle e le dice: “Ascoltami, tesoro,
pensa bene a quel che fai. Hai quattordici anni.”
“Anna,
ma guarda che io non ho intenzione di fare niente di quel che pensi. Gia ti ho
spiegato che facciamo stasera io e Dona. E poi ho quindici anni.”
“Ma
sei lo stesso ancora una bambina.” Molla la presa sulle sue braccia e si avvia
verso la porta. “Buona serata, anche se spero di vederti in giardino, stasera.”
“Buona
serata a te” risponde Barbara chiudendosi la porta alle spalle e andandosi a
sedere sul letto soffiando verso l’alto.
Esco
dal bagno e mi siedo accanto a lei.
“Beh
l’abbiamo scampata, vero?” dice.
“E
gia. Che bastarda quella Jennifer. L’ho incrociata mentre venivo qua. Mi avrà
seguito.”
“Gia.”
Passa
qualche istante di silenzioso imbarazzo.
“Sai,
ho pensato alle parole di Anna” dice improvvisamente.
Mi
volto verso di lei.
“Scusami”
dice “ma non me la sento di farlo.”
Sorrido
compassionevole. Le metto una mano sul viso. “Non ti preoccupare. Io aspetterò,
dov’essere cascare il mondo. Tutto quello che voglio è stare insieme a te.”