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Autore: Halley    31/10/2012    2 recensioni
"-Io non la sto giudicando, Tony. La sto capendo, e la cosa è diversa. So che è stata un’esperienza orribile, traumatizzante, ma…si riprenderà. E non lo dico così per dire. Lo penso davvero. Ora è qui, è al sicuro, è in salvo, e questa deve essere una certezza che lei deve acquistare- Pepper guardò il cielo- pioggia annessa o connessa-"
Ambientata dopo il ritorno a casa di Tony, nel primo Iron Man.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Tony Stark, Virginia 'Pepper' Potts
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Under the rain.

Pepper entrò in casa, chiudendosi la porta alle spalle. Si tolse di dosso l’impermeabile, e lo sistemò nell’armadio bianco situato nella parete di sinistra vicino all’entrata. Volse, quindi, istintivamente lo sguardo verso l’enorme pannello, se così si poteva chiamare, del soggiorno; la pioggia batteva inerme contro il vetro. Fortunatamente il temporale era scoppiato sulla via del ritorno dalla commissione, così che l’aveva affrontato solo nel percorso del vialetto. Menomale. Poggiò su una mensola i documenti ritirati, e s’incamminò, quindi, verso il laboratorio. Tony doveva essere sicuramente lì, come lo era stato negli ultimi tre giorni. Era passato talmente poco dal suo ritorno a casa, e lui si era subito rimesso a lavorare ai suoi…marchingegni. Dopo l’eclatante dichiarazione appena tornato a casa, era stato stranamente piuttosto taciturno. Stranamente, infatti. Pepper corrugò la fronte. Anche se Tony non voleva darlo a vedere, era rimasto ovviamente scioccato dai fatti che lo avevano coinvolto negli ultimi tre mesi. Si sarebbe ripreso, sì, lo dicevano tutti. La domanda che più le compariva in mente, però, era: “In quanto tempo?”. Scosse la testa, come per scacciare quei fastidiosi pensieri, e aprì la porta del laboratorio. Con suo sommo stupore, Tony non si trovava al suo interno. O almeno, non a prima vista. Provò a chiamarlo, ma non ottenne risposta. Sospirò. Onde evitare di sprecare fatica inutile, si limitò a chiedere a Jarvis dove si trovasse. L’A.I. si limitò a rispondere:

-Il signor Stark è uscito, signorina Potts. Da circa mezz’ora-

Pepper chiuse gli occhi. Dove poteva essere andato? E per fare cosa? Gli avevano detto almeno mille volte che dopo la conferenza stampa mena compariva in pubblico meglio era, ma lui no! Doveva sempre fare a suo piacimento!

-Riesci a localizzarlo, Jarvis?-

-Sì, signorina. Un attimo solo- il computer attivò il suo complicato sistema di ricerca, e dopo un minuto, emise il suo verdetto- Il signor Stark si trova su una spiaggia a trecento metri da qui, signorina Potts, proprio sotto la nostra posizione attuale -

Bene. Da una parte Pepper ne fu rassicurata; Tony non si era esposto, perché era uscito appena fuori casa. Dall’altra ne fu immediatamente preoccupata; perché Stark si trovava sulla spiaggetta sotto la villa durante un temporale?
Afferrò un ombrello in fretta e furia, e si precipitò fuori da Villa Stark. La spiaggetta era facilmente raggiungibile mediante un sistema di scalini nella roccia. O almeno, questo se non pioveva. Al quarto scalino, onde evitare di rompersi l’osso del collo, Pepper si tolse le scarpe col tacco, e procedette a piedi nudi, imprecando tra sé e sé, anche per la preoccupazione per Tony. In pochi minuti, evitando scivoloni e affini, arrivò sulla spiaggia. Il contatto delle piante dei piedi con la sabbia bagnata fu alquanto piacevole. Si riscosse, indagando con gli occhi la possibile collocazione di Tony. Non vedendolo, procedette per una decina di metri sulla sinistra, oltrepassando un costolone di roccia. Sospirò. L’uomo si trovava non troppo distante da lei, seduto sulla spiaggia, e osservava il mare. Pepper gli si avvicinò, cauta. Tony era bagnato fradicio; la maglietta scura era zuppa, così come i pantaloni beige, arricciati alle caviglie. Le scarpe erano appoggiate accanto a lui, le piante dei piedi immerse nella sabbia. Le gocce dai capelli ormai più che bagnati gli cadevano sul viso. Nonostante questo, lui stava lì, impassibile, come a contemplare quel momento.

“Ecco cosa volevano dire, quando parlavano di shock post-traumatico” pensò Pepper in quel momento. La trovò ovviamente l’unica risposta plausibile al suo comportamento.
Gli si sedette accanto, non curandosi del fatto che si stava bagnando,  e poggiò l’ombrello a coprire anche lui.
Tony sospirò un attimo, per poi incrociare lo sguardo in quello di Pepper.

-è stata una cosa stupida- mormorò. Aveva lo sguardo un po’ affranto, come imbarazzato. Disturbato perché conscio che le stava mostrando il suo lato fragile.
Pepper cercò di essere il più delicata possibile, richiedendolo il momento.

-Vuole parlarne?- chiese, guardandolo.

Lui fece un piccolo sorriso, sospirando ancora. Guardò prima a terra, poi di nuovo lei.

-Ecco…io- ormai che c’era tanto valeva dirle tutto. Gli occhi preoccupati della ragazza erano incollati su di lui. E lui li sentiva eccome- durante il periodo della…prigionia, non pioveva mai. E dico mai. Eravamo in mezzo al deserto, e perciò di notte era molto freddo, di giorno molto caldo, ma la pioggia…mai. Ecco, quando ho sentito piovere, ho voluto provare…se ero davvero qui. A casa. So che sembra stupido, Pepper, ma…-

-Non è stupido- lo interruppe.

-…mi creda quando le dico che è stato un incubo, ed io…che cosa?-

-Non è stupido-disse Pepper, seria - al suo posto avrei sicuramente fatto la stessa cosa. Plausibile dopo quello che ha passato-

Tony corrugò la fronte:-Non voglio che mi giudichi un sentimentale o cose simili…non so neppure perché l’ho fatto…-

-Io non la sto giudicando, Tony. La sto capendo, e la cosa è diversa. So che è stata un’esperienza orribile, traumatizzante, ma…si riprenderà. E non lo dico così per dire. Lo penso davvero. Ora è qui, è al sicuro, è in salvo, e questa deve essere una certezza che lei deve acquistare- Pepper guardò il cielo- pioggia annessa o connessa-

Tony sorrise. Pepper gli porse la mano. Lui l’afferrò, conscio di quello che quella stretta voleva dire. Puoi contare su di me. Sei a casa.

-Ora, comunque, che ne dice di salire? Ammetto che qui l’atmosfera è suggestiva, ma così rischierà di prendersi un malanno, se non lo ha già preso-

Tony fece per alzarsi:-Ha ragione. Possiamo andare. Per oggi ho preso la mia razione di pioggia…e poi mi sto gelando il fondoschiena, non so se mi spiego-

Pepper sorrise, e insieme si alzarono e si diressero verso la scalinata per risalire alla villa. A circa metà della gradinata Tony si fermò, e la guardò negli occhi.

-Grazie- si limitò a dire.

-Di niente- si limitò a rispondere lei, mentre la pioggia continuava a cadere, incurante che ormai aveva concluso il suo compito.

Note post-capitolo:
Hey! Se siete arrivati fin qui vuol dire che avete letto la one-shot! Grazieee! Comunque è la prima volta che scrivo qualcosa di più “serio”, quindi fatemi sapere, se volete, cosa ne pensate! Ok, see you,
Halley
 
  
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