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Autore: claws    31/10/2012    3 recensioni
Shepard si alzò, Tali tacque, inseguendo con lo sguardo l'ombra dell'uomo che si accomodò al suo fianco.
[Shepard/Tali, post ME2]
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dedicata a Swan.













Ti vedo























Tali gli stava parlando da una manciata di minuti del lavoro che aveva svolto per riparare i danni del motore, che dopo l'attacco alla base dei Collettori si lamentava, ronzando, come l'affetto di un malato nel letto di un ospedale.
George Shepard la sentiva, ma non l'ascoltava; non per farle un torto - non ne avrebbe mai avuta alcuna intenzione. In cuor suo, tuttavia, stava riflettendo su una questione che lo impegnava dal giorno precedente - quando era finalmente arrivato un olofilm che lo aveva incuriosito -, e non riusciva a spazzare quel pensiero lontano, in una piccola conca della propria mente, dove l'avrebbe potuto recuperare in un secondo momento.
Il motivo per cui non era in grado di non pensarci era lì, seduto sul divanetto, che gesticolava e non taceva per un secondo, lì, accarezzato da uno sguardo ora più profondo, di illuminazione.
Forse era stato il movimento in penombra delle palpebre di Tali, forse era bastato ascoltare un pizzico della musica che scivolava e ammorbidiva gli spigoli del letto e della scrivania; o più semplicemente aveva deciso di credere nelle parole, e nella loro incapacità di esprimere schiettamente ciò che pensava.
Shepard si alzò, Tali tacque, inseguendo con lo sguardo l'ombra dell'uomo che si accomodò al suo fianco.
George scaldò le mani di Tali nelle proprie, prima di accarezzarle il velo all'altezza delle tempie.
«Shepard...?»
Non rispose.
«... Non mi stavi ascoltando, vero?»
Shepard sorrise. «Scusami, Tali.»
«Ci penserò, comandante.»
Egli non raccolse la frecciatina, perché non voleva perdere quell'unico istante di silenzio in cui Tali attese una sua risposta.
«Tali, io ti vedo
Al che lei rimase in bilico tra la perplessità e l'imbarazzo, in un respiro lasciato a metà evaporava qualsiasi tentativo di parlare, chiedere spiegazioni, domandare se avesse bisogno della dottoressa Chakwas.
«No, non vedo soltanto, posso guardare dentro di te.» Le mani scivolarono lungo le spalle di Tali, fino agli avambracci. «Come se non avessi la tuta, come se la portassi solamente perché ti piace, come se questa maschera,» Shepard la sfiorò con la fronte, in un sospiro placido, «se questa maschera fosse limpida come cristallo ed evanescente come vapore.»
Quel respiro che Tali aveva sospeso terminò di colpo, e sotto il casco balenò un sorriso.
Le parole non spiegano mai completamente quello che pensiamo, ma mostrano uno squarcio dei pensieri sufficiente a farci capire.
«Sei l'unico a cui ho permesso di vedermi, George.»










Note Autrice:
Oh, eccomi qui di nuovo con qualcosa di più serio, per così dire.
Immagino che abbiate capito - forse fin dal titolo? - di quale film si parla. Tant'è che George era un cinefilo (e cinofilo, anche, ma questa è un'altra storia) ancor prima di immaginare questa storia, perciò viva il cinema! C:
Non ho molto altro da dire: se avete consigli o critiche da propormi, sono qui a rispondere, probabilmente in ritardo, ma abbiate fiducia, risponderò.
Spero che questa piccola lettura vi sia piaciuta, ecco, e vi ringrazio per essere arrivati fin qui.

Grazie infinite!
claws_Jo
  
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