Raiting: Verde
Genere: Fluff/Slice of Life/Romantico
Pairing: ArtemisioxVelia
Avvertenze: OneShot e nient’altro (?) ° A °
Note: AUGURI CognatA **
Non chiedetemi come sia potuto uscire questo orrore çuç Sono un’incapace (?)
Spero di vedervi nelle note di fine OneShot (?) per tutte le spiegazioni e il mio papiello solito ;) Buona lettura a tutti <3
Camy
 
 

Surprise

 
 
Autunno.
Lo foglie cadevano lentamente dagli alberi, trascinate via dal vento.
Lei se ne stava in piedi ad osservare l’ambiente che aveva intorno con i suoi occhi cielo. Non le sfuggiva nulla. I suoi capelli color nuvola erano scompigliati dalla leggera brezza che iniziava ad alzarsi. Dopo un po’ sbuffò annoiata.
Continuava ad aspettare una persona che si attardava ad arrivare e si chiedeva perché avesse accettato quello stupido invito. Aveva altre cose da fare, come stare in palestra  e magari attendere qualche sfidante, oppure suonare il suo basso e cantare qualcosa. E invece no. Tutta colpa di quello stupido!
In più Zondopoli e Austropoli non erano definibili due città vicine, doveva pur sempre prendere una stupida nave – guidata da suo padre – per tornare a casa. Tanto valeva rimanere all’ombra di quell’albero un altro po’.
Velia sentì un rumore provenire dai rami sopra la sua testa.
“Sei già qui?” un giovane uomo dai corti e mossi capelli castani la squadrava dall’alto e le dedicava un luminoso sorriso.
“L’appuntamento era venti minuti fa.” Sbuffò lei incrociando le braccia al petto.
Artemisio saltò giù dall’albero e si affiancò alla ragazzina.
“Scusa allora.” Disse facendole l’occhiolino. La ragazza borbottò qualcosa e arrossì.
“Invece di scusarti dimmi perché mi hai fatta venire qui.” Doveva esserci una buona ragione se le aveva chiesto di arrivare fino ad Austropoli.
“Pensavo che sarebbe stata una cosa carina passare un po’ di tempo insieme.” Spiegò l’altro facendo spallucce.
Il viso della ragazzina si fece paonazzo. “Non dire idiozie.” Farfugliò lei.
Doveva aspettarselo. Artemisio era semplicemente fatto così, diceva e faceva quello che gli veniva in mente, di solito non ci pensava troppo.
Una cosa che lasciò perplessa la capopalestra esperta di Pokèmon Veleno fu che l’altro preferisse passare una giornata con lei piuttosto che andare con i suoi adorati Sewadle in giro per il bosco Girandola.
“Cosa vorresti fare?” Chiese il più grande osservando il cielo; il sole stava lentamente svanendo dietro le nuvole e presto il vento sarebbe diventato più forte.
Lei scosse la testa.
“Non ne ho idea.” Mormorò. “Se inizia a piovere non potrò nemmeno tornare a casa.” Replicò seccata.
“Allora ci penso io.” Disse il castano sorridendo, l’afferrò per il braccio e la trascinò fuori dalla città, proprio verso la foresta che conosceva come le sue tasche. All’entrata del Bosco Artemisio prese il suo foulard rosso e bendò la ragazza che protestò per un bel po’ di tempo e minacciò di denunciarlo per rapimento.
“Ma sei stupido?” Chiese acida quando Artemisio la prese tra le braccia e iniziò a camminare verso un punto che lei non avrebbe potuto riconoscere.
Lui rispose con una risata.
 
 
“Siamo arrivati?” Velia era abbastanza irritata, era almeno da venti minuti che non sentiva la terra sotto i piedi. In quel momento rimpianse di non essere rimasta a casa a cantare insieme ai suoi pokèmon.
“Quasi.”
Cinque minuti e la ragazzina con gli occhi azzurri posò finalmente i piedi sul terreno. Artemisio le scoprì gli occhi.
Il sole combatteva ancora con le nuvole, ma lei vedeva i  suoi raggi infrangersi contro il grigio delle nubi, sotto di loro, in lontananza, si vedevano i grattacieli di Austropoli, poi solo alberi che stavano perdendo le loro foglie.
Erano davvero in alto, lei rimase a bocca aperta, a Zondopoli non c’erano certi paesaggi e panorami.
Artemisio le cinse le spalle con un braccio.
“Buon compleanno Velia.” Il castano analizzò l’espressione dell’albina con i suoi magnetici occhi smeraldo, vide la meraviglia nascere sul volto di lei e  poi un mezzo sorriso.
“G-grazie. Questo posto è bellissimo.”
Velia cercò la mano di Artemisio e la strinse. A quel contatto tutto divenne più caldo e familiare.
Qualcuno aveva pensato a lei. Qualcuno le voleva bene semplicemente per quello che era.
Artemisio sorrise, poi le scioccò un bacio sulla guancia.
“Spero solo che tuo padre non mi uccida.” Commentò ridendo.
Velia capì a cosa alludeva soltanto qualche secondo più tardi, quando l’altro si stava già incamminando tra gli alberi e lei non poteva fare a meno che seguirlo in silenzio.
 
Quella giornata era stata come una piccola sorpresa per lei, un giorno che avrebbe ricordato sempre con il sorriso sulle labbra.
 

FINE

 
.:Angolo dell’autrice:.
Seraaaaaaaa.
Prima di tutto mi presento, anche se ho già postato qualcosa in questo fandom ù w ù Su un altro account ;)
Comunque sono Camy :DD
Onestamente da oggi amerò questa pairing, Artemisio e Velia sono stupendi insieme, e lei potrebbe benissimo essere l’uomo della coppia (?).
Cioè lei la vedo molto tsundere e lui un romantico **
Il titolo non ha senso – come tutta la fic in effetti ° A ° -.
Un’ultima cosa e vi lascio stare ù w ù
AUGURI CAAAAAAATY, ricorda che ti voglio bene ;) Spero che la fic  ti sia piaciuta ç u ç E l’Artemisio/Velia conquisterà il mondo ùù
Spero di tornare su questo fandom al più presto ;)
Grazie per aver letto, e se volete lasciarmi un commento, fatemi sapere cosa ne pensate ;) Bonne Nuit <3
Camy