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Autore: lulubellula    01/11/2012    2 recensioni
Luca Benvenuto sta per correre tra le braccia di un destino crudele: è davanti a Toni Corallo, sospeso tra la vita e la morte.
E se... gli fosse concessa una seconda chance?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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E se …

Capitolo Tredicesimo

“Lontano dagli occhi, lontano dal cuore”

Luca cammina avanti e indietro per la stanza, ha appena letto la lettera di Anna, datata due settimane prima.

E' confuso e arrabbiato, stenta a credere ai propri occhi, ha difficoltà a convincersi del fatto che Anna sia riuscita a dimenticarlo tanto in fretta, che sia riuscita a lasciarsi alle spalle quella notte e che stia costruendo una nuova vita con un altro uomo da cui avrà presto un figlio, per giunta.

Apre l' armadietto dei liquori ed estrae una bottiglia, poi prende un bicchiere e si versa un po' di vodka liscia, la beve tutta d' un fiato, di fretta, senza nemmeno pensarci.

“Dovrei chiamarla -pensa – dovrei parlarle ed essere felice per lei, farle le congratulazioni ed andarla a trovare durante il primo week-end libero. Forse dovrei proprio farlo, un amico dovrebbe fare questo, dovrei portarle un mazzo di fiori e un portafoto d' argento per le fotografie del bambino e poi conoscere il suo fidanzato, farle le solite raccomandazioni da migliore amico un po' troppo apprensivo”.

Si versa un altro po' di liquore nel bicchiere con le mani tremanti.

“Forse é meglio di no, farò finta di essere felice per lei da lontano, le scriverò un bigliettino di congratulazioni, due righe piuttosto formali, qualcosa come: 'Felicitazioni e congratulazioni per l' imminente arrivo del bambino', no, così é davvero troppo formale, sembra un telegramma, meglio un: 'Sono felice per te e il tuo compagno, ti auguro di trascorrere questo momento magico e speciale nel più sereno dei modi', sì, così, va già meglio.

Luca si abbandona all' ennesimo momento di debolezzza, prima di addormentarsi sul divano del soggiorno, ancora vestito di tutto punto, con giacca e cravatta, persino con le scarpe ancora indosso.

 

A qualche centinaio di chilometri di distanza, Anna é seduta sul divano, nel soggiorno di casa sua a guardare un film poliziesco, un vecchio thriller americano, trasmesso per l' ennesima volta in replica, a notte fonda.

Mangiucchia nervosamente delle caramelle gommose, attingendo da una confezione formato famiglia, ormai semivuota.

Di tanto in tanto si asciuga delle lacrime che le sfuggono per la tensione, una sorta di reazione emotiva mescolata con gli sbalzi ormonali tipici della gravidanza, la drammaticità della storia e della sua situazione personale.

“Luca non mi ha ancora chiamato – pensa . Ormai dovrebbe già aver ricevuto la lettera da un po'. Come può non aver letto tra le righe di quello che gli ho scritto,come può pensare che io sia riuscita a dimenticarlo così in fretta, tanto in fretta da conoscere un altro uomo e decidere di avere un figlio con lui? Come può essere così cieco, così sordo, così insensibile alla mia disperata richiesta d' aiuto? Non gli importa più nulla di me, non é più nemmeno interessato a quel solido e stupendo rapporto di amicizia che condividevano da tempo. Per lui non sono più nulla, noi due siamo diventati roba vecchia”.

Anna afferra il telefono e compone il numero di Luca, poi esita e lo cancella, distogliendo dai suoi occhi e dal suo cuore l' immagine di loro due felici ed insieme con la loro bambina in braccio, immagine che rimarrà soltanto nella sua fantasia e che tormenterà i suoi peggiori incubi per il resto dei suoi giorni.

 

Tornando al presente …

Anna prende la bambina tra le braccia, indecisa se portarla con lei a Roma oppure se affidarla alla baby sitter.

Afferra il cappotto, prende la borsa, il portafolgio e il bancomat, qualche vestito di ricambio per lei e per Irene, sua figlia, che alla fine ha deciso di portare con sé, lì, dove é iniziato tutto e dove teme che ora tutto possa finire.

Apre la porta di casa ed esce, con Irene in braccio, poche speranze, tanti rimorsi e qualche rimpianto.

E se la vostra presenza vicino a lui riuscisse a strapparlo alla morte?

   
 
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