RATING:
Verde.
GENERE:
Comico,
Demenziale.
PAIRING: Blink-and-you’ll-miss-it!SeKai & KrisYeol.
AVVERTIMENTI:
Missing
moments, Slash
molto implicito, OOC (è
inevitabile, temo).
DISCLAIMER:
Nessuno
degli EXO mi
appartiene (anche se vorrei adottarli in massa, ma vabbè);
fyccina scritta assolutamente
non a scopo di lucro: non guadagno
nulla dalla mia attività di fangirlamento compulsivo.
DEDICA: A
Cloud Ribbon
-l’altro emisfero del mio cervello, la mia metà
della mela- perché delirare con
lei sulle nostre wifu non ha
prezzo.
NOTE: Premetto che è la prima fanfiction
che scrivo sugli EXO. Sono una
Exotic con solo due mesi circa di esperienza alle spalle, praticamente
una
neofita: ergo non odiatemi troppo se ho scritto un mucchio di
castronerie.
Siccome ho deciso di
utilizzare i veri nomi dei ragazzi e non i loro pseudonimi, riporto qui
uno
schemino per aiutarvi a raccapezzarvi meglio (personalmente io ho
ancora
qualche difficoltà a riconoscerli tutti):
Yifan= Kris, Minseok= Xiumin, Yixing= Lay, Jongdae= Chen, Zitao= Tao,
Junmyeon=
Suho, Kyungsoo= D.O. e Jongin= Kai.
Che altro dire? Buona
lettura (si spera)!
Ce la posso
fare. Sono il duizhang, e in quanto tale
dotato di poteri fuori dalla norma.
Il leader degli
EXO-M si ripeteva mentalmente quel
mantra improvvisato nel vano tentativo di farsi coraggio.
Ho imparato a
ballare coreografie complicatissime
nonostante la mia mole, a rappare, a convivere con il problema della
ricrescita
e a zittire i miei interlocutori con una semplice occhiata. Non esiste
sfida
che io non possa vincere.
Yifan
sospirò sconsolato, passandosi le dita tra la
folta chioma bionda.
Se solo la donna
delle pulizie non ci avesse dato
forfait all’ultimo minuto…
Inutile piangere
sul latte versato; trovare una
sostituta per tempo e senza preavviso era impossibile, si erano scusati
i
manager, sicché quel giorno sarebbe toccato a loro occuparsi
delle faccende
domestiche. Loro, cioè tutti e dodici gli EXO.
Dividersi i
compiti non era stato affatto semplice:
chi affermava di non saper nemmeno sbucciare una mela, figurarsi
preparare il
pranzo; uno che affermava di essere allergico a qualsiasi tipo di
detersivo
esistente al mondo, un altro che lamentava sospetti dolori reumatici
che
gl’impedivano di spazzare il pavimento.
Si era deciso quindi di affidarsi al caso tramite estrazione: a
Chanyeol e
Baekhyun era toccato il ferro da stiro, a Jongin e Sehun il lavaggio
dei vetri,
a Junmyeon e Kyungsoo il compito di spolverare e passare
l’aspirapolvere.
Jongdae e Zitao invece avrebbero dovuto passare lo straccio per terra,
Yixing lavare
i piatti e in generale rendere la cucina un posto vivibile, Minseok
riassettare
le camere da letto e Lu Han pulire i sanitari con
l’anticalcare. A Yifan era
capitata in sorte la mansione più sgradita: il bucato.
Armato di
libretto d’istruzioni e di due tipi di
ammorbidente, smacchiatore, detersivo e acchiappa colore e allacciatosi
in vita
un grembiule (forse per immedesimarsi meglio nel ruolo di bella
lavandaia),
il ragazzo si era diretto a grandi passi verso la lavanderia; tutta la sua baldanza era
però scemata nel vedere
la mostruosa pila accumulatasi nella cesta dei panni sporchi.
D’altra parte,
con dodici inquilini che si cambiavano d’abito mediamente due
volte al giorno,
non ci si poteva che aspettare il peggio.
Fatto sta che Yifan era rimasto congelato sul posto, fissando la
lavatrice che
attendeva di essere riempita, per almeno dieci minuti prima di
arrendersi
all’inevitabilità del suo destino.
Puoi farcela.
Non sarà un micragnosissimo bucato a
sconfiggere il Drago!
Decise di
cominciare con un carico di capi scuri;
applicò lo smacchiatore sulle patacche più
evidenti -preferendo non
interrogarsi riguardo all’origine degli aloni biancastri
presenti sul cavallo
dei jeans di Jongin e Sehun- e infilò i vestiti nel
cestello. Chiuse lo
sportello, dosò con cura il detersivo… e si
bloccò al momento di selezionare il
programma di lavaggio.
Che fare? Sapeva
che i 30° e 40° andavano bene per
i capi delicati e in lana, ma non era quello il caso.
Consultò il libretto
d’sitruzioni, che però non gli fu di alcun aiuto:
le pagine sull’argomento
mancavano. Qualcuno le aveva strappate, solo Shisus sapeva il
perché.
Yifan ponderò l’idea di telefonare a sua madre o
ad uno dei manager; chiedere
consiglio ai compagni sarebbe stato come pretendere che un campione di
scacchi
si esibisse in un tuffo doppio carpiato con avvitamento senza un minimo
di
allenamento.
Che diamine,
sono abbastanza adulto e responsabile da
gestire una lavatrice da solo.
Andò
a colpo sicuro, girando la manopola sul
programma a 90° -i jeans dei due membri più giovani
del gruppo avevano
veramente bisogno di una bella lavata. Premette il tasto di avvio e si
lasciò
sfuggire un sospiro da guerriero stanco ma vittorioso quando la
lavatrice
cominciò a centrifugare.
Due ore dopo.
“Oh
no. No no no no no no!”
Qualcosa era
andato terribilmente storto. La macchina
infernale doveva essere impazzita, perché
altrimenti non si spiegava-
“Yifan,
tutto bene? Ti sei fatto male?”
Il faccino da
elfo di Chanyeol fece capolino dal
corridoio -e a vederlo così, con i riccioli spettinati e il
ferro da stiro che
ancora sputava vapore in mano, in un'altra situazione Yifan sarebbe
scoppiato a
ridere senza ritegno.
Sopraggiunse
Baekhyun, richiamato anch’esso
dall’urlo accorato del duizhang.
“Per
cortesia Chanyeol, fa’ attenzione con
quell’aggeggio, potresti scottarti”
ammonì l’amico.
Poi si accorse
dell’oggetto che Yifan stringeva tra
le braccia con la stessa disperazione di una mamma dragonessa alle
prese con un
cucciolo malato.
“Yifan”,
domandò cautamente, “a chi appartengono
quei jeans?”
Silenzio.
Silenzio.
Silenzio.
“Ti
prego, rispondi”.
“Twin
Tower”, lo apostrofò affettuosamente
Chanyeol, “diccelo. Non può essere così
grave”.
“Jongin”
mormorò Yifan ad un volume appena udibile.
“Puoi
ripetere?”
“Jongin.
Appartengono a Jongin” riformulò, rivolgendo
uno sguardo addolorato ai pantaloni che, adesso,
sarebbero potuti star
bene ad un bambino di dieci anni.
“Oh
oh” si allarmò Baekhyun. “Sono -beh,
erano- i
suoi jeans preferiti”.
“Lo
so” rispose l’altro con voce sepolcrale.
“Sono
un uomo morto”.
“Non
essere così pessimista! Se gli spieghi
l’accaduto, ti scusi almeno una trentina di volte e prometti
di comprargliene
altre due paia vedrai che ti perdonerà” gli
batté una mano sulla spalla,
comprensivo.
“Grazie
dell’incoraggiamento, ma è inutile. Mi
ucciderà
e userà la mia pelle per fabbricarsi una borsa da
donna”.
“Non
temere, amico” intervenne Chanyeol brandendo
il ferro da stiro a
mo’ di arma (di
distruzione di massa). “Ti difenderò io! Non
permetterò che Jongin ti torca un
solo capello, parola di Fenice”.
Detto questo,
mise un piede in fallo sul legno
scivoloso del parquet e cadde a terra come un sacco di patate.
“Ahio”.
“Il
ferro, il ferro!” strillò Baekhyun.
Yifan si
schiaffò una mano sulla fronte, indeciso
se continuare a piangersi addosso o se mettersi a ridere istericamente.
Che Shisus
m’assista.
Oooh, ancora
qualche precisazione prima di
lasciarvi stare.
Per chi si
stesse chiedendo chi caspita sia Shisus,
sappiate che non è altri che il soprannome di Siwon (Super
Junior), cito un
commento su internet: “I
think it's because Siwon is really religious and he's also really hot,
so he
has been nicknamed Shisus. For
Jesus. Get it? xD”.
Kris e
Chanyeol invece sono rispettivamente il Drago e la Fenice, credo a
causa degli
MV di MAMA (cercate su YouTube e capirete).
Se, per qualche
strano motivo, la mia ficcyna non
vi ha fatto del tutto orrore e siete curiosi di avere anticipazioni
sulle
storie che intendo scrivere sempre per questo fandom (e oltre) eccovi
la mia
pagina Facebook per seguire in diretta i miei scleri (http://www.facebook.com/pages/Il-Genio-del-Male-EFP/152349598213950).