Chou - Farfalla

<< Scordatelo, Tadashi. >>
<< E' solo un gioco! >>
<< Non voglio perdere anche questa volta. >>
<< E se ti faccio vincere? >>

 

<< E' solo un gioco! >>
Aveva urlato il bambino dai capelli marroni, stringendo ancora più forte la mano della piccola. Correndo a più non posso, si ritrovarono fuori dalla grande villa del loro compagno Yahiro.
Era notte ormai, e per quanto Akira avesse ripetuto a Tadashi che i bambini a quell'ora non escono, si erano ritrovati a fissare contenti quello spettacolo. Il vento si scagliava freddo contro la bambina dai capelli viola, che cercava con le braccia di riscaldarsi. Il moro, sorrideva spaesato al mondo, che secondo lui, era colorato di meravigliosi colori.
<< Ti piace, Aki? >>
Chiese con fare dolce, chiamandola col nomignolo che di solito le dava. Lei annuì, avvicinandosi svelta al bambino che era fermo a guardare contento il paesaggio.
Akira, in quel momento era felice. Si sentiva come una farfalla che vagava sorridente tra le miriadi del mondo, cercando con i propri colori una ragione per vivere. Lei era ancora una bambina, ma di una cosa era certa: in parte, la sua ragione di vita l'aveva già trovata. Erano due occhi marroni e un sorriso da far sciogliere chiunque, una voce alquanto bizzarra e una simpatia che nemmeno lei avrebbe mai immaginato che qualcuno possedesse.
<< Voglio insegnarti una cosa. >>
E gli strinse la mano, che in quel momento era stretta e coincisa col ferro freddo di quel balcone. Lui mugugnò qualcosa, per poi incrociare le dita con quelle dell'amica.
<< Cos... Akira, che significa? >>
Sorrise, guardando dritto negli occhi il bambino. Ballarono, o almeno provarono. Tadashi era così goffo, anche imbarazzante, ma per il sorriso della sua Akira, quel moccioso, avrebbe fatto di tutto.
<< Basta su, dovremmo andare Tadashi! >>
Lui accennò un sì, facendo salire la ragazzina sulla sua bicicletta.
Akira si sentiva viva per una volta.
E durante il tragitto, Tadashi chiuse gli occhi per qualche secondo, cercando di rivelare ciò che la bambina doveva sapere.
<< Akira... Tu... tu, mi piaci! >>
Riuscì a dire, rosso d'imbarazzo.
<< Ehm? >>
E lui realizzò che forse, non era ancora tempo di dirle tutto... in fondo erano ancora dei semplici bambini.
<< Niente... ti ho detto niente! >>
Akira si rassegnò, sorridendo contenta. Aveva sentito tutto, ed era felice.