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Autore: Ovis_Chan    01/11/2012    6 recensioni
"Era riuscito a trovare qualcuno che lo apprezzava e non per il suo cognome.
Era riuscito a trovare una vera amica, che gli porgeva sorrisi sinceri.
Era riuscito a trovare il suo raggio di luce, che avrebbe schiarito i suoi 16 anni di oscurità."
[cap.1]
ATTENZIONE:i personaggi potrebbero essere un po' OCC xD
Genere: Avventura, Horror, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Black Star, Maka Albarn, Soul Eater Evans, Tsubaki | Coppie: Black*Star/Tsubaki, Soul/Maka
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sexteen and Darkness




Stava disteso sul letto a fissare il soffitto. Nelle cuffie rimbombava Awake and Alive degli Skillet.
Si girò verso la finestra. Pioveva. La nebbia invadeva il paesaggio. Quella finestra era l'unica via d'uscita da quel mondo pieno di fronzoli.
Quella finestra, e il suo I-POD. Amava la musica più di ogni altra cosa. Continuava a fissare le gocce, attratte al vetro, come se fosse una calamita. Era tutto pronto, la sua vita stava per cambiare. Aprì la finestra, salì sul cornicione e si buttò. Con agilità ed eleganza toccò il suolo e con lo zaino in spalla s’incamminò verso Death City. Era scappato dalla sua vita, per cominciarne un’altra. Le sue All Star di pelle nera, facevano scivolare via le sfere d’acqua. Il cappuccio grigio della sua felpa, copriva accuratamente i suoi capelli. Nella sua mente mille pensieri: il suo passato da non far scoprire, il buio dentro di lui, il suo cognome e l’onore della sua famiglia. Evans. No, non più ormai. Di Soul Evans non ne è rimasto niente. Quella notte, sotto la pioggia, con la musica nel cuore e il volto verso il cielo, giurò che d quel momento, sarebbe stato Soul Eater, la falce magica. Dopo un’ora di corsa, il sole nasceva e la pioggia si era dileguata. Il cielo roseo era riflesso nelle pozzanghere, la cui quiete veniva interrotta dai suoi passi. All’orizzonte s’intravedeva Death City, ma c’era ancora il deserto senz’anima da percorrere. Passarono alcune ore ed eccolo arrivato a destinazione. La città al mattino era come morta. Girovagava nei vicoli, in cerca di un posto appartato, dove poter trascorrere due ore di meritato riposo. La ricerca fu inutile, tutto quello che trovò fu una moto abbandonata. Un ghigno invase il suo volto. Le uniche cose che era riuscito a fare nei suoi 16 anni di prigionia erano: prendere la patente per la moto e imparare ad aggiustarla. Tutto ciò sempre in segreto, per non infangare il cognome a lui assegnato. Cercò un’ officina e la trovò pochi metri più in là. Ruppe il vetro di una delle finestre facendo attenzione a non lasciare impronte e prese alcuni arnesi. Per fortuna la moto non era malmessa e ci volle poco per aggiustarla. Rimise gli attrezzi al loro posto e salì in sella alla sua moto, per raggiungere la Shibusen. L’enorme scuola che vegliava sulla città, straboccava di studenti. Compilato il modulo d’iscrizione s’incamminò nel labirinto dei corridoi. Le ragazze lo fissavano immerse nel desiderio di averlo tutto per loro, invece i ragazzi lo ammiravano, sperando di entrare al più presto nelle sue grazie. Nessuno sapeva della sua vita da Evans, ma la sua bellezza lo ha sempre reso popolare. Non prestava attenzione agli individui che lo fissavano. Di ragazze belle ne aveva viste e di amici ne aveva avuti. Sempre sorrisi falsi, sempre ipocrisia, tutti erano suoi amici solo per la sua ricchezza e per la sua bellezza. Non ce n’era uno che lo ammirava per come fosse dentro e non fuori. Adesso non gli serviva niente. Camminava, ma il suo sguardo era perso nel vuoto. Sentì un dolore al petto e poi un tonfo. Una ragazza molto magra, dai capelli biondo cenere era andata a sbattere contro di lui. Si piegò per accertarsi che non si fosse fatta niente.
“Tutto bene?”
La ragazza alzò di colpo il volto. La sua bellezza lo spiazzò. Non era formosa e neanche tanto sexy, ma il suo viso innocente e puro lo lasciò a bocca aperta.
“Si, grazie” la sua voce cristallina gli rimase impressa nella mente
“Scusami, ma non stavo realmente guardando dove andavo” l’aiutò ad alzarsi, mentre le rivolgeva un dolce sorrido.
“Non fa niente tranquillo” lei ricambiò il sorriso, con gentilezza”
“Sei sicura di stare bene?”
“Certo. Ah scusami, ma devo scappare-disse indicando l’orologio-ci vediamo in giro … ehmm …”
“Soul. Soul Eater”
“Bene! Allora i vediamo in giro Soul Eater”
“Certo, ci vediamo in giro” La salutò sorridendo, mentre la vedeva correre via.
“Comunque io sono Maka. Maka Albarn!” gli urlò prima di scomparire dietro l’angolo. La vide andare via. Abbassò la testa e sorrise:
“Maka…”
Alcune ore più tardi…
Stava facendo il giro della scuola, con un’orgia di ragazze morenti e starnazzanti che lo seguivano. Non sentiva le urla di quelle oche, aveva una solo una cosa in testa. Maka. Mentre passeggiava vide una stanza che lo incuriosiva e con una scusa si allontanò dalle sue “fan”. Entrò nella stanza e vide un lungo pianoforte a coda nero. Si avvicinò lentamente, facendo scivolare le dita sulla superficie riflettente. Si sedette, alzò il coperchio, chiuse gli occhi e accuratamente cominciò a far vibrare le corde del piano, una ad una, fino a creare una dolce melodia che invase la stanza. Finì di suonare e sospirò.
“Ti prego continua”
Spaventato, si girò di scatto e la vide. Appoggiata alla parete, raggiante, in attesa di una nuova melodia. La fissò per qualche istante, le sorrise e iniziò a suonare una melodia malinconica e triste. Finita, si alzò, si voltò verso Maka, fece un piccolo inchino ed esclamò:
“Questo sono io”
La ragazza dagli occhi color menta si avvicinò a lui e chiese:
“Sei un meister o una buki, Soul?”
“Io? Una buki!”
“Davvero!? E di che tipo?”
“Falce”
“Hai già un partner?”
“Non ancora, perché?”
“Soul Eater, vorresti essere la mia buki?” concluse schietta, porgendogli la mano
“Davvero vorresti ME come buki?” era scioccato, nessuno era rimasto dopo aver ascoltato la sua composizione, ma lei… Lei sì.
“Sì, mi farebbe molto piacere”
“Allora accetto” Le strinse la mano con forza regalandole un grosso sorriso, che lei ricambiò.
Era riuscito a trovare qualcuno che lo apprezzava e non per il suo cognome.
Era riuscito a trovare una vera amica, che gli porgeva sorrisi sinceri.
Era riuscito a trovare il suo raggio di luce, che avrebbe schiarito i suoi 16 anni di oscurità.


ANGOLO AUTRICE:
Salve a tutti!! :D io sono Ovis (nome strano eh? xD)
Questa è la mia seconda Fan Fic (la pima l'ho dovuta cancellare insieme all'account ((ero RAGE_EVANS prima)) la ff si chiamava "Listen your heart" ((non frega a nessuno xD)) ) spero di ricevere tante recenzioni o critiche. Ricordatevi che io accetto le critiche anche più dure ù.ù
Vabbè la smetto. Spero sia piaciuto il primo capitolo. Ci vediamo a fondo pagina del n° 2 !!
CIAO *saluta con la manina*
-Ovis :D

   
 
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