Lovers

Le labbra di Emily si schiusero per approfondire il bacio. Le lingue si sfiorarono e, con le mani, cominciò a giocare con i capelli del suo partner.
Non capiva come fosse finita in quella situazione, non del tutto. Aveva bisogno di lui, però.
Aveva la necessità di quel rapporto malato ed ossessivo.
Forse, nella vita aveva sbagliato qualcosa o, più probabilmente, non era mai contenta di quello che aveva.
Era cresciuta in un istituto, aveva combattuto da quando era solo una bambina e, fondamentalmente, voleva una vita di lotta continua.
Emily era ancora in cerca della propria felicità e, con molta probabilità, non l'avrebbe mai trovata.
Attorcigliò le gambe attorno ai fianchi del ragazzo sopra di lei, gli ansimava nell'orecchio ed il loro sudore si mischiava insieme.
Cosa diavolo stava combinando?

Erano riusciti a trovare un posto appartato, lontano dagli occhi indiscreti delle altre persone invitate alla festa.
Quando lo vide, Emily cercò di evitarlo, come se avesse avuto la lebbra.
Nemmeno lui la cercò, sicuramente sentiva i suoi stessi impulsi.
Emily lo osservava da lontano. Sorrideva a chiunque incontrava e, in segreto, lei sapeva di amare quel sorriso.
Non riuscì più ad evitare quel contatto e, una volta congedatasi dal suo accompagnatore, con passo svelto riuscì a braccarlo, portandolo lì. In quello sgabuzzino, almeno credeva che lo fosse.
Quando chiuse la porta alle sue spalle, lui provò a chiedere cosa le fosse saltato per la testa, ma Emily, prontamente, gli tappò la bocca cominciando a baciarlo.
E lo voleva, lo voleva davvero. Voleva baciare tutto quel corpo, non era importante dove o come, doveva averlo. Doveva essere suo.
Non era certo la prima volta che accadeva, eppure Emily non si ricordava come fosse cominciato. Perché erano arrivati a quel punto?
Tutti e due avevano un compagno, ma proprio in quel periodo avevano scoperto quella passione. Perché?
“Ems, cosa stiamo facendo?”, domandò con voce roca, accarezzandole i capelli biondi.
Emily alzò lo sguardo per poterlo guardare negli occhi.
Sorrise, sarcastica.
“Io sono frustrata sessualmente, Nolan. Non so tu che problema abbia”.
Rispose, come se fosse la cosa più naturale del mondo: utilizzare un uomo occupato per il semplice fatto che si fosse frustrati a letto.
Che poi, ovviamente, non era propriamente la verità.
Certo, Jack non era poi così aitante sotto le lenzuola, ma non sarebbe andata a letto con Nolan soltanto per un motivo così futile.
La verità era che odiava vederlo con quella lì, con quella Padma. Anzi, se fosse stata per lei avrebbe voluto vederlo single a vita. Doveva essere suo, soltanto suo.
Odiava essere così possessiva nei suoi confronti. Lei amava Jack, no?! Allora perché voleva così tanto Nolan?

Quella cena era così pesante. A chi era venuta quell'insana idea?
Sorrideva e chiacchierava tranquillamente con Padma. Davanti a lei c'era Nolan, e lei lo stava letteralmente mangiando con gli occhi.
Ed Emily odiava farlo, ma era più forte di lei.
Per la prima volta si sentiva sopraffatta dalle emozioni e, no, non poteva escluderle.
Non era un'opzione possibile, quella.
Si domandava, però, il motivo per il quale lui stesse giocando al suo stesso gioco. Vedeva quanto, anche lui, la bramasse.
Precedentemente erano tutti e due single, eppure nessuno dei due aveva mosso un dito verso l'altro, come se avvicinarsi fosse impensabile.

Emily sentiva quanto Nolan avesse bisogno di lei.
Provava le sue stesse emozioni, era un qualcosa più forte di loro. Dovevano aversi, dovevano toccarsi e, in un modo malato, dovevano amarsi.
Nolan la baciava con trasporto mentre cercava di toglierle la maglia. Lei aveva cominciato ad allentare la cinta di Prada che portava, in modo tale da velocizzare il processo.
Voleva sentirlo contro la sua pelle.
Emily fece scivolare la giacca bianca del suo amante sul pavimento e cominciò a camminare, spingendolo, verso il letto.
Caddero all'indietro, ma nessuno dei due aveva provato ad allontanarsi dall'altro. Quando, per mancanza di fiato, si separarono, si guardarono negli occhi.
Nolan le sorrise e le accarezzò una guancia. Avevano le labbra gonfie.
Emily avrebbe voluto ridere. Ridere di cuore perché, fondamentalmente, era al settimo cielo, era felice. Stranamente, lo era davvero.
Nolan le sfilò il reggiseno e, delicatamente, cominciò a massaggiargliene un seno. Le lasciò un bacio sul capezzolo e continuò così, con trasporto, fino alla pancia.
La voleva esattamente come lei voleva lui.
Emily capì, in quel momento, che non era logico continuare così. Avrebbe dovuto dirglielo, lui non era felice con Padma, come lei non era felice con Jack.
Loro erano sereni soltanto nel momento in cui erano insieme.

Nolan le accarezzava un fianco, mentre Emily era appoggiata contro il suo petto. Ascoltava i battiti del suo cuore che, lentamente, stavano tornando alla normalità.
“Dobbiamo prendere una decisione, Ems”.
Lei annuì, senza alzare lo sguardo, continuando ad osservare un punto imprecisato della loro stanza di hotel.
“Cosa dobbiamo fare? Come abbiamo...”.
Emily lo interruppe alzandosi e riunendo le loro bocche.
“Devi lasciare Padma, come io devo lasciare Jack”, ammise. “O almeno, se è questo quello che vuoi fare. Se no, possiamo farla finita”. Accorciò nuovamente le loro distanze e gli depositò un bacio a fior di labbra.
“Non posso vivere senza di te, Ems”.
Sorrise, lei, accarezzandogli dolcemente i capelli.
Ci erano voluti mesi di storia clandestina, ma, alla fine, erano riusciti a comprendere quello di cui avevano realmente bisogno: l'uno dell'altro.

---

Buonasera! Eccomi qui con l’OS che avevo promesso. :)
Non è propriamente una lemon, ma volevo descrivere un loro possibile atteggiamento – clandestino – amoroso un po' più da vicino. xD
Prima o poi, speriamo, li vedremo in un contesto simile! Sìsì. u.ù
Come al solito ringrazio Ili91 che ha letto la OS in anteprima :)
Spero vi sia piaciuta.
Baci
Deb