Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: ehidrewsswag    01/11/2012    0 recensioni
E se mi stessi innamorando, e se ogni suo sorriso mi provocasse le famose "farfalle nello stomaco"? Questo è forse l'inizio di una favola, non ci sono il principe e la principessa, ma un ragazzo un pò testardo e una ragazza grintosa e pronta a tutto pur di realizzare il suo sogno. Riuscirà Kim a lasciarsi trasportare dal vortice pieno di vitalità di Justin, il ragazzo frizzante dai capelli biondini e gli occhioni dolci? Riuscirà Justin a prendersi cura della sua amata Kim?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Di nuovo!”
Mi rialzai, mi facevano male i fianchi, le mie gambe tremavano dallo sforzo enorme, deglutii e ripresi con tutte le forze che mi rimanevano. Mi piegai in avanti e cercai di buttare tutto il peso verso destra, alzai la gamba sinistra pronta a saltare, fu’ li che mi sbilanciai.
“Kim, ora basta. Si vede che non sei concentrata! Domani vedi di farti venire quel salto, ragazzina, le gare non aspettano te!”
Mi guardai i piedi, mentre Max se ne andò per l’ennesima volta. Ultimamente era tutto più complicato, le gare si facevano sempre più difficili e gli avversari erano sempre più tosti. Dovevo ancora trovare un partner che gareggiasse con me, ma quello era il meno. Max diceva che se io non fossi riuscita a fare tutto alla perfezione, non mi avrebbe mandata a Torino per le finali. Ce la dovevo fare, dopo tutti quegli anni di lavoro non avrei potuto perdere quell’occasione unica. Ci sarebbero stati tutti gli sponsor, il premio era in denaro, e non potevo negare che a mia madre servisse un aiutino economico. Le lezioni le finanziava mio padre, lui però mia madre non l’aiutava, aiutava me economicamente anche se non veniva quasi mai a Stradford. Uscii anch’io dalla pista, mi tolsi i pattini, li infilai nella borsa e mi misi le scarpe. Sentivo il bisogno di sfogarmi, sentivo il bisogno di piangere, ma le lacrime non scendevano. Ultimamente diventavo sempre più simile alla cosa a cui ero più legata: il ghiaccio. Ero diventata fredda, mi isolavo spesso, eppure dentro sentivo il bisogno di esplodere. Arrivai a casa e mi recai in camera per farmi una bella doccia calda e per cambiarmi in qualcosa di comodo. Mentre l’acqua scivolava sul mio viso pensai a quel salto, perché non mi veniva? Mi era sempre venuto tutto, m’innervosiva non riuscire a fare una cosa sapendo di potercela fare benissimo. Pensavo al salto anche per distrarmi, non volevo vedere quante ferite ed ammaccature mi ero procurata oggi. Odiavo come quei lividi mi coprissero le gambe e a volte le braccia. Tutte le mie coetanee d’estate andavano in giro tutte scoperte con i pantaloncini corti, io non ce la facevo, ero sempre in jeans. Mi vergognavo di quelle botte nere e viola, anche se mia madre diceva che ne dovevo andare fiera, che erano trofei di vittorie, io non la capivo. Certo, pattinare mi piaceva molto, quasi vivevo per pattinare, era una parte di me, volevo a tutti i costi vincere quelle finali a Torino, volevo che uno sponsor mi notasse, volevo guadagnarmi da vivere facendo la cosa che più mi piaceva. All’inizio sembrava tutto facile, ma adesso non ero più sicura, non sapevo se ce l’avrei fatta. Me l’ero ripromessa ed avevo paura di fallire miseramente. Non sapevo se questo fosse il mio sogno, ero sicura fosse la mia più grande ambizione, ma ero anche sicura di invidiare molto le ragazze della mia età che vivevano la loro vita con tranquillità: erano popolari e soprattutto erano fidanzate. Mi rendeva triste non avere un ragazzo, mi faceva sentire tremendamente sola. Da piccola ero convinta avrei vissuto la mia favola con un bel principe, era surreale la parte del principe, ma quella di vivere una favola mi sembrava possibile, però credevo che il mio ostacolo fossero i pattini. Se avessi passato più tempo in giro anziché stare al pala ghiaccio, forse avrei potuto vivere la mia favola. Mi vestii e scesi in salotto per vedere un po’ di televisione, mi sedetti sul divano e l’accesi sul canale di mtv, mi piaceva ascoltare la musica. Sospirai e chiusi gl’occhi addormentandomi davanti alla tv.
“Kim, Kim, tesoro, svegliati.”
Aprii gl’occhi e vidi mia madre sorridermi, mi alzai dal divano e le sorrisi.
“Sono le dieci, vuoi cenare? Ho fatto tardi, il capo mi ha chiesto di fare degli straordinari…”
“Non preoccuparti, mamma. Non ho fame, vado a dormire che sono stanchissima.”
“Okay, tesoro.”
Mi diede un bacio sulla guancia e andai in camera, mi infilai sotto le coperte azzurre per poi riaddormentarmi.
 

  
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