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Autore: ari_unoxx    02/11/2012    1 recensioni
"Note e note di canzoni mai scritte,gli accordi di quei brani che avevano scaturito la mia esistenza,si confondevano e si mischiavano tra di loro, e la testa mi diventava pian piano sempre più pesante."
Questa storia è narrata dal punto di vista di Billei Joe. Parla di quello che sta passando, di come si senta catapultato da una parte all'altra così,all'improvviso. Parla della sua solitudine,che forse nessuno è veramente in grado di capire. Perchè lui è l'unico che puo'percepirla.
Ma non è solo.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Tré Cool
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ahem. Ciao a tutti,sono Ari. Sono un po' agitata,questa è la mia primissima fan fiction. Spero che vogliate recensirla, anche se non è per nulla un granchè. Detto cio',leggete pure (:  Ari.
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Toccai il microfono con delicatezza.
Quella sera mi sentivo diverso,un oceano di emozioni mi aveva travolto.
Il pubblico,caloroso e vivace come al solito,mi sembrava più lontano che mai.
La mia mente era circondata da un alone di malinconia , da ricordi offuscati che si accatastavano uno sull'altro.
Note e note di canzoni mai scritte,gli accordi di quei brani che avevano scaturito la mia esistenza,si confondevano e si mischiavano tra di loro, e la testa mi diventava pian piano sempre più pesante.
Una frase mi risuonava continuamente nella testa .
'My shadow is the only one that walks beside me. My shallow heart's the only thing that's beating.' .
Ed era proprio così.
Era da diverso tempo che l'unica cosa che avvertivo dentro di me era... il vuoto.
Non appena prendevo in mano la chitarra, iniziavo a suonare e la mia voce eccheggiava nel microfono , il vuoto mi assaliva e la malinconia prendeva posto nel mio cuore.
Non riuscivo a capire cosa mi stava succedendo.
Inizialmente pensai 'buttiamo giù qualcosa' , e iniziai  a scrivere una canzone le cui parole non dicevano nulla. Decisi quindi di lasciar perdere.
Poi quella sera ci fu un altro concerto, il vuoto che avvertivo si faceva sempre più grande.
Cantai 'Time of Your Life', e ripercorsi con la mente tutti quei momenti che avevano segnato la mia esistenza, i 'Momenti della mia Vita'.
Pensai a quando l'avevo incontrata per la prima volta. Lei, così stupenda e carismatica , così dannatamente ribelle, diversa da tutte quelle donne 'io-sono-una-brava-ragazza-tranquillo-' ...lei non era così. Aveva messo in chiaro sin da subito come stavano le cose,mi aveva detto sinceramente che non le andava che io mi facessi , e subito dopo  mi aveva tirato un pugno dritto nello stomaco, facendomi davvero riflettere su quanto stavo facendo forse per la prima volta in vita mia. 
Mi aveva donato tutto, mi aveva fatto ritrovare me stesso, mi aveva fatto uscire dalla droga,quella dipendenza che pian piano mi stava fottendo l'anima.
Mi aveva donato dei figli , dato una famiglia così bella e fragile, che la paura di perderla ce l'ho sempre avuta e mai finirà.
Poi ho pensato a loro. 
Ho pensato a quando me l'hanno presentato.
'Lui è Mike' e lui se ne stava lì,zitto,a fissarmi e scrutarmi dall'alto.
Sin da subito mi aveva preso,quel ragazzo . Non ci abbiamo impiegato molto , a diventare amici ,a fare cazzate insieme , a parlare di musica e sentire ardentemente il desiderio di diffondere le nostre note a tutti. Era questo cio'che volevamo diventare.
Poi quel giorno,tornando da un concerto in un piccolo locale punk di Oakland, io e Mike vedemmo un ragazzo tenere stretta a se una sorta di grancassa e dei piatti, fermo lì sotto la pioggia. Ne avevamo già sentito parlare ,di lui. Si chiamava Frank  ed era il batterista di un'altra band locale. 
Lo trovammo interessante sin da subito,e poco tempo dopo si unì al nostro gruppo, gli 'Sweet Children', che alcuni anni dopo divenne i 'Green Day', composto da me, Billie Joe Armstrong, Mike Dirnt e Frank  'Tre'Cool'. 
Ogni  volta che ci ripenso,alla nostra storia, al giorno in cui abbiamo deciso di diventare quello che siamo , mi sembra ancora tutto così' fottutamente assurdo. 
Nessuno di noi avrebbe mai immaginato che un giorno avremmo raggiunto la cima.
All'epoca eravamo solo tre ragazzini che sentivano un senso di ribellione dentro,e la voglia di comunicarlo al mondo con la nostra musica.
I ricordi,ora come allora, mi offuscano la mente.
E in un momento,neppure io so come, mi ritrovo catapultato in un letto d'ospedale,in un luogo che non conosco,lontano da tutti.
E proprio quando il senso di abbandono mi pervade,la porta si apre e, con un sorriso stampato in faccia e uno sguardo preoccupato,ecco che compaiono Mike e Tre' ,che si siedono accanto a me,seguiti da Adrienne in lacrime.
E in un momento tutto il vuoto che ho dentro viene colmato.
  
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